Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

martedì 18 aprile 2017

The Shout - Sportster 1200 Evolution

the shout sportster boardtrack by studiomotor side rightthe shout sportster boardtrack by studiomotor side left

the shout sportster boardtrack by studiomotor tank


the shout sportster boardtrack by studiomotor front end

 

Il periodo che va dagli inizi del '900 fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale, cioè attorno agli anni '50, sta diventando motivo di studio e riscoperta da una molteplicità di punti di vista.

 

E non si tratta solo del vivere quotidiano di quegli anni che sta influenzando l'attuale movimento “hypster”. In campo motoristico molti stanno volgendo lo sguardo a quelli che furono gli albori del motore a scoppio.
Nelle due ruote si sta andando alla riscoperta (o forse si dovrebbe dire rivisitazione) delle moto da board-track.
Cioè delle moto da corsa che correvano su circuiti ovali costruiti all'interno di grossi stadi.

Uno degli aspetti che probabilmente sta orientando molti customizzatori in questa direzione è l'estrema artigianalità dei mezzi dove, ad eccetto il motore, ogni parte è costruita in casa. 

A prima vista dato che si tratta di mezzi essenziale e con una impostazione base per tutti, si può pensare che siano tutti se non identici, quasi uguali. In realtà anche qui si tratta di un concetto che spesso viene sviluppato. In queste pagine abbiamo parlato di moto da board-track e probabilmente ne continueremo a parlare, così come di questo Sportster che ci ha colpito a prima vista.

Ogni elemento è costruito con estrema cura, anche dal punto di vista tecnico. Tanto per iniziare, il telaio in tubi da 3.2mm di tipo hard-tail, che è stato allungato ed abbassato anche per ospitare il lungo serbatoio del carburante e sul quale lavora una forcella di tipo “girder”.
I cerchi da 19 pollici, con pneumatici Metzeler Maraton sono l'unica concessione all'after-market. Il motore a carburatore da 1200 cc è di serie, eccetto un filtro dell'aria aperto ed uno scarico libero due-in-due anche esso costruito in casa.

I numerosi inserti in cuoio ed il cambio a mano, esaltano l'estrema cura costruttiva della moto, il cui unico appunto è nella parte posteriore del telaio che scende troppo quando, in realtà, avrebbe dovuto avere un andamento un poco più rettilineo.

UP: motore verniciato a polvere
DOWN: telaio che posteriormente si abbassa troppo