Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 28 settembre 2022

Ritorno al passato!!!! - 1979 Sportster XLCH cafe racer







Se volete un "vero" cafe racer, questo Sportster è la moto che fa per voi!!!!

Quando si parla di cafe racer si possono seguire diverse strade. Si può comprare una moto moderna (qualche anno addietro era pieno di modelli a tema proposti da gran parte delle case motociclistiche) oppure prendere una qualsiasi moto ed operare una bella trasformazione.

Si può anche comprare una vero esemplare dell'epoca (....se si riesce a trovarne....) oppure si può decidere di crearne uno utilizzando un vecchio motore. 

Chi ha elaborato il bellissimo XLCH che vi presentiamo ha scelto quest'ultima strada molto dispendiosa......

La carrozzeria è stata realizzata a mano in alluminio, così come anche il sellino è opera di artigiani. La batteria è stata montata sotto il serbatoio del carburante, mentre il serbatoio dell'olio è incorporato nella parte posteriore del telaio.  

Il telaio proviene da uno Sportster del 1973. Dopo essere state eliminate tutte le staffe e supporti necessari lavorando con una smerigliatrice, è stato nichelato.   Un nuovo set di forcelle da 35mm sostituiscono le originali e sono abbinate ad un cerchio con mozzo Moto Guzzi con ganascia a doppia cammes e cerchio Borrani da 18 pollici, che viene montato anche posteriormente della stessa  misura ma utilizzando un mozzo Sportster. I pneumatici sono Avon Roadrunner.

Il motore ha teste lucidate, accensione Dynatec e carburatore S&S Super E. Lo scarico è un due-in-due artigianale con terminali a trombone senza alcun silenziatore (!!!!!!!!) 

Da notare altre finezze realizzate a mano come le pedane arretrate ed i mezzi manubri.


giovedì 24 febbraio 2022

Sportster XLCH 1969 chopper





La maggior parte degli appassionati conosce bene la storia dei primi chopper risalenti alla fine del secondo conflitto mondiale, quando negli USA reduci dalla guerra iniziarono a spogliare le loro moto di tutto il superfluo per farle andare più veloce e per porsi in netto contrasto con il perbenismo dilagante del paese. Tendenza che, parallelamente, si sviluppò in Inghilterra con il movimento legato alle cafe-racer.

Potrebbe capitare (a patto di avere molta fortuna ovviamente....) di trovarsi tra le mani un vecchio motore Ironhead Sportster: cosa farne ???? Una soluzione potrebbe essere quella di creare un chopper come questo, abbinandolo ad un telaio rigido e poco altro.

La moto in questione, a fronte di una sua semplicità, è frutto di un attento studio che ha comportato un restauro completo di motore e telaio (oltre ad una sostituzione degli ammortizzatori con un telaio aggiuntivo posteriore rigido).

Il tutto è stato abbinato a cerchi Borrani, forcella da 43 mm, una coppia di corti scarichi, uno striminzito parafango posteriore, ed un serbatoio del carburante piccolissimo fornito dalla ditta britannica Wassel. 

Il chopper è molto rifinito (da notare i cavi del manubrio inseriti tutti all'interno dello stesso), ma si può replicare tranquillamente e con una spesa irrisoria.

Siete pronti a cercare in qualche fienile un vecchio motore Ironhead Sportster????? 

mercoledì 16 settembre 2020

Figlio dei fiori!!!!





Un vecchio Sportster Ironhead che sembra arrivare direttamente dagli psichedelici anni settanta.

Quando si parla di chopper, la maggior parte delle realizzazioni avvengono tenendo a mente quel periodo da cui, per molti, nacque tutto.

Diversamente da altri Sportster chopperizzati seguendo lo stile di quegli anni, la caratteristica principale di questo XLH del 1964 è quella di montare una carrozzeria in vetroresina (costruita proprio in quegli anni) formata da un unico, ridotto, elemento costituito da parafango-sella-serbatoio del carburante, verniciato in blu metallizzato a due colori, sul quale è stata montata una sella con funzione di sissy-bar e numerose cuciture diamantate all'interno.

Il telaio è stato lavorato nella parte posteriore in modo da farlo diventare rigido. I cerchi sono Borrani da 19 pollici all'anteriore e 18 al posteriore.
Il motore è stock, salvo un filtro dell'aria aperto ed una coppia di drag-pipes (che diventano un vero e proprio must su questo tipo di moto).
Si tratta di una moto che può essere tranquillamente costruita nel garage di casa senza particolari competenze e senza doversi indebitare per tutta la vita.
Volendo si possono ottenere gli stessi risultati anche lasciando gli ammortizzatori originali.   

lunedì 6 aprile 2020

Vecchia idea!!!

sportster ironhead tracker odfu customs

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La famigerata XR750 ispira questo Ironhead riportato a nuovo dopo trent’anni di letargo…..

La vita è molto strana e spesso è produttiva di scelte che possono risultare del tutto incomprensibili. Prendiamo il caso di questo vecchio Sportster Ironhead trovato ridotto malissimo in un garage, privato di molte parti. L’idea di fondo era quella di costruire una moto da flat-track per gare d’epoca, ma poi si è pensato ad un utilizzo stradale. Nel frattempo il progetto era partito, per cui poi si è lavorato per addolcire il carattere del vecchio Ironhead. 


Il lavoro è iniziato finendo di smontare totalmente la moto,  riverniciando il telaio e modificandolo nella zona posteriore. Al telaio sono state abbinate sospensioni originali che lavorano su cerchi Borrani WM3 da 19 pollici dotati di pneumatici scolpiti Pirelli MT-53. Il motore è stato smontato completamente e, per non comprometterne l’affidabilità, ha mantenuto le caratteristiche originarie salvo un paio di scarichi alti con terminali a tromboncino ed un carburatore S&S con filtro dell’aria aperto. L’alluminio presente è stato quasi interamente spazzolato per donare un aspetto rude alla moto. 

La carrozzeria è in fibra di vetro e molto ben realizzata, con la striminzita sella rivestita in alcantara. Su questa moto stona solo la pompa freno anteriore Nisin, seppur molto valida tecnicamente, troppo moderna rispetto al resto della moto. Un piccolo appunto su un bellissimo progetto.  



lunedì 10 febbraio 2020

Profondo rosso!!!!!!

sportster xlch 1969 street tracker

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Uno dei modelli Sportster  “racing” viene riportato agli antichi splendori con un lavoro certosino. Ora l'XLCH del 1969 mette paura.....


Tradizione vuole che alla sigla “CH”,  il seguito della XL denotante i modelli Sportster, venisse dato un doppio significato: per alcuni voleva dire “Competition Hot”, per altri invece “California Hot”.
Qualunque fosse il reale significato della sigla, è indubbio che lo Sportster XLCH venne costruito per soddisfare i pruriti di quanti volevano una moto dallo spirito racing da poter utilizzare su strada ed anche nei circuiti con poche modifiche.   

L'esemplare qui proposto rappresenta il miglioramento di un modello già di per se riuscito.
Il telaio originale, che garantiva molta maneggevolezza ma ben poca stabilità alle alte velocità, è stato sostituito con un'unità rigida proveniente dal modello KR all'interno del quale è stato alloggiato il motore totalmente revisionato e verniciato in nero, senza modifiche volte ad aumentarne le prestazioni.

La forcella è una Kayaba, mentre i cerchi sono Borrani da 19 pollici all'anteriore e 18 al posteriore. 
Il colore rosso pastello del serbatoio e del parafango posteriore, abbinato al logo dell'epoca, esalta ancora di più lo spirito racing di questo XLCH che tanto appassiona. 


martedì 29 ottobre 2019

Ironhead Harton

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame


Doppio carburatore e motore elaborato pesantemente per questa splendida cafe racer costruita secondo la tradizione più antica.


Questo è un altro esempio di cafe racer costruito su base Sportster Ironhead 1000, forse il motore più indicato fra quelli Harley-Davidson, se si vuole una moto che sia una vera replica di quelle in circolazione negli anni sessanta. Numerose sono le moto a tema presentate in questo blog, ognuna con qualche elemento di particolarità, pur seguendo il preciso filone che vede in un serbatoio basso e lungo in alluminio, semi-manubri, pedane arretrate e coda corta gli elementi caratteristici. 


Lo Sportster qui presentato ha anche un telaio Norton Featherbed con forcella Roadholder,  cerchi Borrani con freno anteriore Dresda da 270mm. L’elemento che incuriosisce non è rappresentato dai due carburatori Dell’Orto con filtri K&N, ma dalla testa cilindro posteriore che è stata invertita per montare il secondo carburatore, situazione che ha comportato il posizionamento del collettore di scarico davanti al cilindro, in prossimità di quello anteriore. Il lavoro ha comportato un nuovo posizionamento anche di valvole ed alberi a cammes, a loro volta invertiti. 


Questa è la parte più interessante di tutto l’Ironhead che ha subito altri interventi come una trasmissione primaria di nuova progettazione ed il montaggio di una frizione di tipo “a secco”, oltre ad un amento prestazionale del motore attraverso  accensione Crane, pistoni KB ad alta compressione e valvole Black Diamond Kibblewhite molto più grandi delle originali. 


Quasi tutte le parti sono state costruite su misura come, anche, il codone posteriore ed il parafango anteriore in alluminio. Progetti del genere dovrebbero essere incentivati……


martedì 3 settembre 2019

1964 XLCH cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

Diverse sono le scuole di pensiero in tema di “cafe racer”, ognuna con prerogative ben precise. A quanti ritengono sufficiente spogliare una moto montando solo due semi-manubri e comandi arretrati, si contrappongono coloro che hanno una visione integrale di queste moto, concependole solo ed unicamente come venivano costruite negli anni sessanta, anche nella scelta della base su cui operare.
Questo XLCH è stato costruito secondo la visione più integralista, dato che si è fatto ampio ricorso all'alluminio battuto a mano per le sovrastrutture, montando componenti dell'epoca o repliche fedeli degli stessi.


La particolarità di questo Sportster non è solo la base scelta, quell'XLCH dal carattere tanto rude, ma anche il telaio cromato nella parte superiore e nero nella parte inferiore. 


Del motore sappiamo solo che è stato revisionato da cima a fondo, mentre la ciclistica ha beneficiato di una forcella proveniente da una Moto Guzzi, cerchi Borrani ed ammortizzatori posteriori Koni. In linea con le moto degli anni sessanta l'adozione di freni a tamburo in luogo dei più performanti a disco.


Decisamente una bellissima realizzazione che fa venir voglia di cercare un XLCH da trasformare in una cafe racer molto simile, rischiando di spendere una fortuna!