Non si conosce la storia di questa moto, ma sono sicuro che si tratti di una intuizione e di niente progettato a tavolino o, peggio ancora, al CAD. Certamente non deve essere stato facile costruire questo Sportster, dal momento che si è dovuto smontare pezzo per pezzo l'esemplare originale. Il motore ha uno scarico “home made” due-in-uno ed è stato montato un carburatore Weber a doppio corpo con il collettore che “spara” verso l'alto unitamente a cornetti di aspirazione incastonati in una parte del piccolo serbatoio. Per far risaltare maggiormente il vecchio Ironhead, si è pensato di lucidare tutto il motore.
Il telaio non solo ha subito gli interventi più evidenti nella parte posteriore, ma è stato lavorato anche nella zona del cannotto di sterzo. Grazie alla lavorazione del telaio nella parte posteriore, è stato possibile abbinare un forcellone di nuova concezione abbinato ad un mono-ammortizzatore Sachs che lavora centralmente come sulla maggior parte delle moto di moderna concezione.
La scelta di un cerchio posteriore da 15 pollici (prelevato da una Ford del 1932....) è abbastanza inusuale anche se risponde a logiche dell'Hot-Rod, mentre rientra nella quasi normalità l'adattamento di una forcella proveniente da una Honda CBR900.
Bellissimo il pinstriping effettuato sul serbatoio, così come l'alloggiamento dei cornetti di aspirazione del carburatore Weber. I pneumatici Firestone contribuiscono notevolmente all'aspetto aggressivo di questo Ironhead 1000.