Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

Visualizzazione post con etichetta Screamin' Eagle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Screamin' Eagle. Mostra tutti i post

martedì 11 giugno 2019

Sideways Sportster 1200 Roadster

sideways sportster 1200 roadster xr 750 tribute

sideways sportster 1200 roadster xr 750 tribute

sideways sportster 1200 roadster xr 750 tribute


Quando a Milwaukee decisero di mettere in produzione la XR750, nel lontano 1970, il pensiero era rivolto unicamente alle competizioni, motivo per il quale il motore fu rivisto pesantemente rispetto a quello presente in produzione e montato sull'unico telaio sportivo dell'epoca: quello della  “vecchia” KR del 1967. 


La XR750 fu evoluta costantemente per oltre trent'anni. Durante tutto il periodo di vita di quella che possiamo definire in assoluto la moto  “icona del flat-track” molte sono state sia le repliche più o meno fedeli sia le elaborazioni a tema.


Ciò che rende molto interessante questa moto è la base da cui è nata: la nuova 1200 Roadster. La nuova Roadster è stata evoluta più verso una street-tracker che una moto da flat-track, connotata anche da alcuni elementi hi-tech come i comandi a manubrio, il doppio faro inserito nella tabella anteriore porta numero e lo strumento collocato sopra la piastra della forcella.  Accanto al piccolo serbatoio del carburante in alluminio da 8 litri, un codino da flat-track in materiale composito. 


Su ciclistica e motore si è intervenuti in maniera molto leggera: un paio di ammortizzatori posteriori Ohlins con serbatoio separato che portano la seduta da terra a 850mm e dei copri steli della forcella. Mentre il motore ha beneficiato del classico filtro dell'aria aperto Screamin'Eagle, abbinato ad una coppia di scarichi alti S&S, coperti da una paratia appositamente realizzata, che incattivisce non poco la moto. I pneumatici sono rimasti stradali.


Si tratta di una elaborazione dai costi accettabili (non si devono montare necessariamente gli ammortizzatori Ohlins) che potrebbe rivelarsi la scelta indicata per quanti volessero la loro “XR750 replica”. 


giovedì 6 giugno 2019

Thunder Sportster!!!!

thunder sportster by hd speed shop firenze

thunder sportster by hd speed shop firenze

thunder sportster by hd speed shop firenze

thunder sportster by hd speed shop firenze

thunder sportster by hd speed shop firenze

Precisiamo subito che la moto non è stata elaborata “in via ufficiale” dalla concessionaria, ma da un suo meccanico che dopo qualche tempo ha deciso di venderla. 


Eppure l'influenza di Carlo Talamo e delle moto concepite alla Numero Uno è notevole: pochissimi stravolgimenti alla linea, ma interventi mirati su ciclistica e motore (abbinati ad un sobria verniciatura) in modo da esaltarne la guidabilità. 


Quando Fabrizio di Livorno mi ha scritto mandando le foto, un brivido è corso lungo la schiena, riportando immediatamente i pensieri agli anni novanta.


La base di partenza è un 1200 R a carburatore del 2004. La ciclistica ha visto il montaggio di molle di tipo  “progressive” sulla forcella, una coppia di ammortizzatori posteriori dotati di serbatoio separato dell'olio provenienti dalla XR 1200 ed un ammortizzatore di sterzo montato lateralmente sul lato sinistro. Come si può ben immaginare, freni e cerchi sono originali.


Il motore è stato oggetto di una accurata elaborazione (in linea con la tendenza degli anni novanta all'interno della Numero Uno) mirante ad esaltarne le prestazioni senza comprometterne in alcun modo l'affidabilità.


All'unità Sportster 1200 originale sono stati abbinati alberi a cammes Andrews N3, carburatore Mikuni 42 con filtro dell'aria a cono della Screamin' Eagle (unico elemento dei giorni nostri), scarico Supertrapp per i modelli pre-2003 opportunamente adattato, centralina Dynatek.


Cupolino, soffietti forcella e qualche mano supplementare di nero completano l'opera di questo Sportster che emoziona tantissimo chi, come il sottoscritto, ha vissuto a piene mani gli anni della Numero Uno e di Carlo Talamo, potendo osservare sotto una lente privilegiata tutte le Harley-Davidson (….eppoi le Triumph della Numero Tre.....) elaborate. 


Fabrizio mi dice che ha comprato la moto già così elaborata. Non resta che fargli i migliori elogi per la scelta!!!!


martedì 5 febbraio 2019

Mud racer

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo


Il 1200 Roadster è la base ideale per uno Sportster  “fangoso”.


La moto in questione è la versione più civilizzata di un progetto nato nel 2016 e portato alla sua evoluzione per la  “Battaglia dei Re”.  Una moto innovativa sotto alcuni aspetti, ma altrettanto semplice ed adatta all'utilizzo campagnolo, motivo per la quale sembra sia stata ideata. 

Il lavoro, sebbene importante, non è stato proibitivo, se si esclude la verniciatura “Pennzoil” che richiama apertamente quella dello Sportster costruito nel 2016: estremo e con un carattere spiccatamente racing, così come si può notare dalle varie parti speciali montate.

Se da una parte rendere meno estrema una moto può essere assai semplice, dall'altra può nascondere grosse insidie poiché si rischia di snaturarla.
Il risultato è stato in linea con le aspettative ricorrendo all'ausilio di poche parti, ma ben scelte nel vasto catalogo a disposizione del dealer. Il motore vede il montaggio solo di uno scarico Zard ed un filtro dell'aria aperto Screamin'Eagle.

Il resto del lavoro ha riguardato le sovrastrutture, dal momento che la ciclistica, se si eccettua il montaggio di due pneumatici tassellati ed una coppia di pedane arretrate, non ha subito interventi.
Si è fatto ricorso ad un codone dotato di faro posteriore a led proveniente dal catalogo ufficiale HD, ed un faro anteriore montato disassato su una tabella porta numero in alluminio. 


venerdì 1 febbraio 2019

Flaming Flag

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra


Dalla penisola iberica arriva questo Sportster cafe racer per la Battle Of The Kings.

Quando la crew di HD Makinostra (….non nuova a queste preparazioni....) ha ideato la moto, l'aspetto principale doveva essere un notevole impatto estetico che richiamasse in maniera inequivocabile le vecchie cafe racer. 

Verniciatura e sovrastrutture in bella evidenza sono il tema centrale di tutta l'elaborazione, poiché a livello tecnico, a parte lo scarico due-in-uno ed il filtro dell'aria Screamin'Eagle, il 1200 Roadster non ha subito interventi. 

Nel creare il serbatoio del carburante (in materiale composito) si è cercato di ottenere un marcato aspetto  “old” che richiamasse le unità presenti sulle vecchie moto da endurance. Il profilo, infatti, è basso e molto lungo, con incavi nella zona delle ginocchia e la forma che si allarga in quella centrale. Anche il codone (rigorosamente monoposto) è costruito con questa precisa finalità.

Nonostante gli intenti non mi convince la verniciatura. Avrei evitato di disegnare la bandiera a scacchi sul serbatoio del carburante mentre, al contrario, mi piace molto la calotta del faro in tinta con la carrozzeria. 


martedì 29 gennaio 2019

Mojo Desert

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas


Uno Sportster pensato per affrontare il deserto spagnolo!!!!


Tra le diverse proposte per la Battle Of The Kings sono stato molto sorpreso da questo Forty-Eight realizzato dal dealer di Las Palmas. 

Diversamente da molte altre realizzazioni, dove è stata privilegiata la connotazione sportiva o custom dello Sportster, qui siamo in presenza di una moto costruita per altre finalità. Niente sospensioni allungate ed assetto simile ad una moto da cross ma, al contrario, un mezzo basso. Una sorta di tracker per i terreni sabbiosi.

Gli interventi sono stati veramente pochi. Un paio di ammortizzatori posteriori Screamin'Eagle più bassi, abbinati ad un corto parafango in fibra di vetro, serbatoio da 17 litri in luogo di quello originale (che ne contiene poco più di 8), manubrio con il traversino, pneumatici artigliati, parafango anteriore accorciato e classico intervento sul motore tramite un filtro dell'aria Screamin'Eagle abbinato ad una coppia di scarichi aperti (Cobra). Buona verniciatura e qualche particolare cromato completano l'opera di questo Sportster: un'ottima idea da replicare!!!! 

giovedì 24 gennaio 2019

Vulcano!!!!!

vulcano sportster 1200 roadster cafe racer by hd granada

vulcano sportster 1200 roadster cafe racer by hd granada

vulcano sportster 1200 roadster cafe racer by hd granada

vulcano sportster 1200 roadster cafe racer by hd granada


HD Granada offre la sua visione del 1200 Roadster per la Battle Of The Kings 2019.


Mai nome poteva essere quanto più azzeccato. Quando mi sono imbattuto in questo Sportster costruito in Spagna ho capito subito che non si trattava di una vera preparazione racing ma, per lo più, di un bel lavoro a livello estetico. Nonostante ciò la moto mi è piaciuta non poco. Non so se dipenda solo dall'abbinamento cromatico, ma sembra di essere al cospetto di una vera moto da corsa pronta a dar filo da torcere ad altre moto ben più competitive. 

Eppure, guardando bene, si nota che, a parte lo scarico due-in-uno di tipo artigianale, il filtro dell'aria Screamin'Eagle aperto, gli ammortizzatori posteriori e qualche altro particolare come le pedane arretrate, la moto ha ben poco a livello tecnico per poter parlare di una trasformazione racing. 

Il codone proviene dal vasto catalogo ufficiale HD (come anche i semi-manubri). Costruito appositamente è stato solo l'ampio cupolino che dona un sicuro effetto scenico.


lunedì 21 gennaio 2019

The answer!!!!!

the answer sportster 1200 flat track by hd parma

the answer sportster 1200 flat track by hd parma

the answer sportster 1200 flat track by hd parma

the answer sportster 1200 flat track by hd parma

the answer sportster 1200 flat track by hd parma

Roberto Demaldè e la crew di HD Parma strabiliano ancora una volta con questo Sportster che si candida seriamente a diventare il Re del 2019.


Il nome dato a questo Sportster contiene il “perchè” alla sua creazione. E' la risposta che il buon Roberto, in qualità di dealer HD, vuol dare al vuoto che la Company non si decide a colmare: uno Sportster con le ruote artigliate.

Come sulle precedenti creazioni, non si tratta di una moto da portare in bella mostra in qualche “salotto” (anche se è molto curata), ma di un mezzo da utilizzare tutti i giorni, dove l'aspetto prestazionale è stato esaltato migliorando alcuni aspetti del modello di riferimento.

La base di partenza è una Roadster 1200, rivisitato in chiave flat-track. Una delle caratteristiche principali di questo tipo di moto è data dalla presenza di cerchi da 19 pollici. Sul modello di serie i cerchi sono da 19 pollici all'anteriore e da 18 al posteriore (su quasi tutti gli altri modelli Sportster il cerchio posteriore è da 16 pollici, mentre sul Superlow è da 17). Ragion per cui il cerchio posteriore viene sostituito con uno da 19 pollici, della stessa misura di quello anteriore.

Se la forcella non subisce alcun intervento, posteriormente gli ammortizzatori di serie lasciano il posto a degli Screamin'Eagle Piggyback. Poiché il 1200 dello Sportster è ricco di coppia e potenza, per non comprometterne l'affidabilità si monta un filtro dell'aria aperto Screamin'Eagle Stage 1,  abbinato ad uno scarico due in uno Vance & Hines.

Bellissima è la linea data dalla scelta di adottare il serbatoio del carburante di un Forty-Eight debitamente modificato, abbinato ad un codone da flat-track con faro a led integrato. Il tutto è stato armonizzato in modo da avere una linea pulita e senza interruzioni. Ottima la scelta del faro anteriore, così come lodevole è l'abbinamento cromatico.

Saremmo curiosi di sapere se Roberto deciderà di realizzarne una piccola serie, magari provvedendo anche ad omologare il cerchio posteriore da 19 pollici.

Ora non rimane che votarla cliccando sul link qui sotto:

https://customkings.harley-davidson.com/it_IT/bike_detail/76



martedì 23 ottobre 2018

Forty-Eight "bobber"

forty eight bobber with springer fork

forty eight bobber with springer fork

forty eight bobber with springer fork

forty eight bobber with springer fork

forty eight bobber with springer fork


Si può intervenire su una moto “perfetta” ???? Sembra che qualcuno ci sia riuscito.....


Quando il Forty-Eight apparve sul mercato, nel 2010, a Milwaukee volevano riempire quel vuoto di mercato causato dall'assenza di un vero “bobber” nella produzione di serie. In passato troppi Sportster erano stati “bobberizzati” (talvolta intervenendo anche in maniera pesante). 

La scelta si rivelò vincente e, non a caso, il Forty-Eight è tra le moto più vendute dell'intera gamma Harley-Davidson. Linee pulite, altezza sella ridotta, cerchio anteriore da 16 pollici con relativo gommone ed aspetto rude. Questi i punti  fondamentali che ne hanno decretato il successo. Possibile fare di più ????

Certamente. Basta montare una forcella Springer (utilizzando cerchio e pneumatico di serie) con il manubrio di un vecchio WL 750, comandi CCM, manopole Biltwell “old style” e qualche altro accessorio come un piccolo faro posteriore, un filtro dell'aria dall'aspetto antico ed una coppia di terminali Screamin'Eagle per dare una voce tonante al bicilindrico 1200, troppo soffocato dalle normative Euro.

Per finire ampio ricorso ad una verniciatura rosso opaca su molte parti (come la calotta del faro anteriore).

Semplice ????? Si, ma il rischio di rovinare una moto pressochè perfetta era altissimo ed in questi casi bisogna agire con molta accortezza. 
Questo tipo di interventi, infatti, sono quelli attualmente più indicati per alcuni modelli ed il Forty-Eight così realizzato è un valore aggiunto al prodotto di serie.

martedì 16 ottobre 2018

Miller Time Scrambler

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed


Il marchio di fabbrica è Shaw Speed & Custom ma questa scrambler, o meglio dire tracker, si differenzia nettamente dalle altre realizzazioni.


Quando si tratta di special su base Sportster, gli inglesi di Shaw Speed sono una garanzia in merito. Tantissime moto in cui, nella maggior parte dei casi, il comune denominatore è rappresentato da ruote artigliate, assetto rasoterra e poche concessioni a fronzoli vari. In passato su questo blog vi abbiamo mostrato qualche esemplare a tema come The Thugster.

"Miller Time Scrambler”, pur mantenendo una soluzione di continuità con le altre realizzazioni, ha una cura maniacale a livello cromatico ed un'impostazione tecnica che, per certi versi, la fanno assomigliare ad una moto da cross degli anni settanta.

La verniciatura, effettuata anche sul telaio, omaggia la famosa birra, miscelando abilmente alluminio spazzolato ad azzurro metallizzato. 

Ma non bisogna pensare che si tratti di uno Sportster pensato e costruito solo per gli show. L'aspetto tecnico è altrettanto curato. Il reparto sospensioni è affidato alla Ohlins che fornisce ammortizzatori posteriori e forcella che lavorano su una coppia di cerchi da 19 (anteriore) e 17 (posteriore) pollici muniti di pneumatici tassellati Michelin Anakee Wild. A causa della maggiore larghezza del pneumatico posteriore e dell'aumento di potenza dovuta ad un kit Screamin'Eagle Stage 4 composto da cilindri, teste (comprese di valvole e molle), pistoni ad alta compressione, alberi a cammes e collettore di aspirazione, è stato reso necessario montare una trasmissione finale a catena in luogo di quella originale a cinghia. 

Il telaio è stato lavorato nella zona posteriore con l'aggiunta di un corto parafango sostenuto da un archetto. Bellissimi i due scarichi realizzati in casa che escono su entrambi i lati ed il serbatoio del carburante RSD abbinato a grafiche vintage.

Nel mezzo di questo lavoro una serie di piccole accortezze come la mascherina anteriore del faro sagomata ed i comandi in alluminio anodizzato dello stesso azzurro del resto della moto.
Perchè i ragazzacci inglesi non producono in piccola serie qualcuna delle loro scrambler-tracker ?????      


martedì 17 aprile 2018

Malo-Bueno

malo bueno sportster 1200 postatomico by el solitario

malo bueno sportster 1200 postatomico by el solitario

malo bueno sportster 1200 postatomico by el solitario

malo bueno sportster 1200 postatomico by el solitario

malo bueno sportster 1200 postatomico by el solitario

El Solitario propone uno Sportster che va alle radici dell'essere umano. All'eterno dualismo da cui è caratterizzato.


Dave Borras, alias El Solitario, ha una visione tutta sua della motocicletta. Visione che trae ispirazione da uno studio accurato dell'uomo nelle sue molteplici implicazioni e della realtà di cui si circonda. Qualcosa di avulso dal modo di intendere la motocicletta dalla maggior parte dei customizer. Le sue creature rompono schemi, fanno discutere, creano tendenza.

Lo Sportster costruito è la prosecuzione di un concetto abbozzato con la Impostor dove, dietro ad un'apparente rudezza, si cela in realtà un mezzo dal carattere molto forte, ma docile al tempo stesso. Malo-Bueno, il nome fa riferimento a quegli esseri umani dallo sguardo feroce che ad un primo approccio mettono paura ma poi, se avvicinati in un certo modo, mostrano la loro parte più buona. Quella più reale. Diversamente da quelli che sembrano buoni ma, all'improvviso, mostrano la parte più buia e crudele. Questi ultimi sono quelli da evitare. Malo-Bueno attinge al primo tipo di persone.

Uno Sportster in grado di mettere facilmente soggezione, salvo poi rivelarsi una moto estremamente facile da utilizzare ed idonea per ogni tipo di terreno. Tornando indietro nel tempo, possiamo dire che El Solitario riprende e sviluppa concetti di base della Eve of Destruction di Carlo Talamo del lontano 1996. La carrozzeria è interamente in alluminio battuta a mano e poggia su uno Sportster 1200R del 2003 che mantiene intatte le caratteristiche originali, salvo un paio di ammortizzatori regolabili forniti dalla Fournales. La forcella è di serie, ma è stata avvolta dall'alluminio che termina con una mascherina da saldatore al posto del faro anteriore, vero elemento distintivo di Malo-Bueno. A parte filtro dell'aria e scarichi della Screamin'Eagle, il motore non subisce alcun intervento. L'impianto elettrico viene rivisto. 

Amante della Eve of Destruction non posso non ammirare lo stile proposto da Dave Borras che, con le sue moto, sembra dar voce alle paure di molte persone, specialmente nella tanto cara e vecchia Europa, dove si assiste ad un progressivo decadimento sociale, intendendo con tale termine la perdita del benessere dei popoli causato da un peggioramento delle condizioni economiche e culturali, unitamente alla perdita di valori

Tempo addietro avevo proposto  Marrajo che aveva fatto parecchio discutere, in quanto priva in apparenza di logica costruttiva.
In realtà le moto costruite da El Solitario rappresentano idealmente l'unica arma a difesa di questa decadenza. Moto in grado di essere utilizzate ovunque ed in ogni condizione.....   


martedì 6 febbraio 2018

1200 Black Rain

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop


Ispirata alla moto del celebre film, questo Roadster 1200 è stato ottenuto attraverso pochissimi e mirati interventi.


Era il 1989 quando uscì nelle sale cinematografiche il celebre film interpretato da Michael Douglas nel quale è un poliziotto di New York che si ritroverà a combattere contro la mafia giapponese. Nel film Michael Douglas cavalca una Sportster Evolution  molto simile ad una XLCR 1000, con la quale vince anche una sfida contro una moto giapponese sportiva.

La Roadster realizzata dai ragazzi di HD Speed Shop Firenze è un tributo sia alla moto del film che alla celebre XLCR 1000 progettata da Willie G. Davidson.
Per ottenerla gli interventi non sono stati molti, dal momento che la Roadster 1200 è un'ottima base se la si vuole elaborare in chiave sportiva o cafe racer.

E' stato montato un codino monoposto in stile flat-track ed un cupolino con plexiglass, semi-manubri e comandi arretrati, uno scarico due-in-uno (probabilmente prelevato da una XR 1200 Trofeo) ed un filtro dell'aria aperto Scremin'Eagle. Sono stati aggiunti altri piccoli particolari e si è verniciato quasi tutto in nero, salvo il serbatoio del carburante che ha le parti laterali color oro, il cui contrasto con il resto della carrozzeria esalta notevolmente la linea della moto.

Sarebbe interessante riuscire a conoscere il costo di questa realizzazione e sapere se è in progetto un kit, che colmerebbe il vuoto lasciato da una moto stupenda come la XLCR.




venerdì 26 gennaio 2018

FF 1200 Convertible

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

Roberto Demaldè, patron di Harley-Davidson Parma, si candida seriamente a vincere la sfida della Battle of The Kings 2018 con questo Roadster ispirato alle moto da superbike degli anni ottanta.


Quando l'abbiamo visto ne siamo stati subito rapiti. La sensazione è stata poi confermata durante il Motor Bike Expo di Verona, dove abbiamo avuto modo di osservarlo attentamente da vicino, rendendoci conto che è ancora più bello ed intrigante di quanto ci aspettassimo. 

Ci è piaciuta l'idea, il progetto, l'azzardo. Solo chi ha una visione globale della moto ed una cultura specifica, può attingere a piene mani da determinati concetti. Non solo l'idea di ispirarsi alle moto da superbike degli anni ottanta, con un mezzo dalla doppia personalità, ma anche la scelta della livrea Kawasaki, fanno letteralmente saltare sulla sedia chi ama gli azzardi. Il progetto, poi, è stato curato nei minimi particolari senza spendere un patrimonio e lavorando “di fino”.  

Qualche soluzione, come lo scarico che si sdoppia uscendo su entrambi i lati della moto, interamente realizzato a mano e dotato di terminali racing HP-Corse è ardita, ma ottimamente pensata e realizzata. 

Il buon Roberto ha poi fatto ricorso al vasto catalogo di parti ed accessori Harley-Davidson amalgamando tutto con sagacia e maestria. Notiamo i semi-manubri, che permettono un'impostazione di guida più caricata sull'avantreno, gli ammortizzatori sportivi con serbatoio separato, il serbatoio del carburante dalla diversa forma, il bellissimo codone, il filtro dell'aria Screamin'Eagle e le tabelle porta-numero amovibili, proprio come era nello spirito dell'epoca, quando i piloti arrivavano in circuito con le loro moto e toglievano l'occorrente per circolare su strada, che rimontavano finita la gara per tornarsene a casa.

Azzardiamo un'ipotesi:  FF 1200 Convertible sarà il nuovo Re!!!!!!