Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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giovedì 21 marzo 2024

RUDE CITY BOBBER






Trasformare radicalmente uno Sportster, a partire dal telaio, potrebbe non essere una buona idea, se si abita in qualche grande città dove buche e malformazioni dell'asfalto regnano spesso incontrastate. Eppure quando mi sono imbattuto in questo bobber realizzato sulla base di un vecchio Sportster 883 del 1995, ho pensato che fosse stato creato pensando proprio a qualche terribile "downtown". Il colore nero, il motore sabbiato, l'impianto elettrico ridotto all'inverosimile, le sovrastrutture minimal ed uno scarico aperto a trombone, si sposano alla perfezione con l'atmosfera tetra e grigia di alcune metropoli.

Il progetto è partito dalla scelta di un telaio Paughco di tipo rigido (in Italia è un bel problema riuscire ad omologare un telaio del genere al posto dell'originale....) abbinato allo small block di serie, al quale è stata data un poco più di verve grazie ad un carburatore S&S con filtro a tromboncino ed uno scarico libero due-in-uno interamente realizzato a mano. 

Se i freni sono originali, lo stesso non può dirsi per il resto: i cerchi originali hanno lasciato il posto a due unità da 18 pollici con pneumatici Firestone ANS, mentre la forcella è stata sostituita con una con steli da 35mm sulla quale è stata montata un copertura sulla parte alta.

Da notare l'adattamento del serbatoio dell'olio proveniente da un vecchio Ironhead 1000 e la posizione di guida studiata per essere più centrata possibile attraverso l'utilizzo di un manubrio "a corna di bue" ed un paio di pedane centrali.

Sebbene la moto sembri costruita in maniera veloce ed approssimativa, in realtà si tratta solo di mera apparenza.


mercoledì 13 marzo 2024

Giallo racing





Avete uno Sportster1200S con testata a quattro candele ????? Di quelli, per intenderci, prodotti tra il 1998 ed il 2003 ?????

Continuate a leggere perchè questo è uno dei migliori modi di metterci le mani!!!!! 

Più volte ho sottolineato all'interno di questo blog, come alcuni modelli Sportster non vadano assolutamente elaborati, ma solo restaurati, mentre altri debbano seguire  specifici criteri. Fin dal lontano 1992, quando comprai il primo Sportster 883, ho visto elaborazioni di tutti i tipi, molte fuori da ogni logica. Se, ad esempio, un 883 standard a carburatore si presta a molte trasformazioni, lo stesso non si può dire, ad esempio, di un Seventy Two la cui unica veste plausibile è quella chopper.

In questo senso il 1200S deve essere elaborato migliorandone gli aspetti sportivi e, possibilmente, mantenendo la linea originale senza snaturarla.

Gli scarichi alti in stile flattrack è l'unico elemento di rottura con la linea originale su questo Sportster, dove gli interventi su ciclistica e motore sono stati non esagerati. Forcella originale da 39mm, rivisitata internamente, con possibilità di regolazione del precarico, abbinata a piastra anti-svirgolo Screamin'Eagle, ammortizzatori posteriori Ohlins 36PRCLB, cerchi in lega delle stesse misure degli originali ma a nove razze, trasmissione finale a catena in luogo della cinghia dentata, kit freni Brembo (anteriore con coppia di dischi da 300mm, pinze a quattro pistoncini, pompa freno radiale. Al posteriore pinza a doppio pistoncino che lavora su un disco da 250mm). 

Lo "small block" con testata a doppia candela, che in configurazione originale sviluppa oltre settanta cavalli, è stato potenziato con un carburatore Sundance da 41mm, alberi a cammes Andrews N-4, accensione Dyna 2000, scarichi artigianali due-in-due. A corredo, una serie di accorgimenti come le pedane arretrate, il comando del gas rapido, il rubinetto Pingel che manda la benzina più velocemente verso il carburatore ed alcuni particolari verniciati in nero che si abbinano perfettamente alla verniciatura gialla scelta. 

venerdì 8 marzo 2024

Costruito per l'avventura!





Non molto tempo addietro su questo blog abbiamo proposto qualche esemplare Sportster rivisitato in chiave "all terrain". 

Un filone da sempre esistito (anche se di nicchia) ma che sta trovando qualche riscontro negli ultimi tempi, grazie anche a competizioni quale la famosa "Mint 400".

Diversi gli esemplari realizzati utilizzando Sportster a carburatore costruiti fino al 2003, forse più indicati per la loro maggior leggerezza dovuta ad un telaio più stretto, privo dei silent-block per smorzare le vibrazioni del bicilindrico. Ma non tutti hanno le stesse idee.....

I francesi di Frenchmoto, specializzati in Royal-Enfield di nuovo corso, hanno realizzato questa "adventure bike", partendo da uno Sportster 1200 del 2019, in collaborazione con Apiata Metal Shaping. Il risultato è stato notevole grazie al grande lavoro svolto sulla che ha riguardato (ovviamente) la ciclistica. 

Per avere una maggior escursione da terra sono stati montati ammortizzatori posteriori YSS G-Racing dotati di maggior interasse, che lavorano su un forcellone "home made" ed è stato trapiantato l'intero avantreno proveniente da una Honda Africa Twin del 2019, con l'aggiunta di un kit freni Brembo composto da dischi, pinze ad attacco radiale (cambiata la parte inferiore delle forcelle) e relativa pompa freno anteriore. Sostituiti i cerchi con il posteriore da 18 pollici e l'anteriore da 17 sui quali calzano pneumatici Dunlop DT3.

Se la ciclistica è stata rivoluzionata, lo "small block" alimentato ad iniezione elettronica è rimasto di serie, salvo il montaggio di uno scarico alto della Mad Exhaust, abbinato ad un filtro dell'aria aperto ed alla necessaria nuova mappatura della centralina.

Spicca il faro anteriore dal design originale. 

giovedì 15 febbraio 2024

Dream to fly






Viviamo un momento storico dove il mercato motociclistico è enormemente influenzato dalle tendenze custom e dove, grazie alla infinità di proposte, è possibile comprare una moto nuova quasi pensandola da soli. Basta avere un'idea e nella maggior parte dei casi si trova il modello corrispondente, anche in linea con la spesa preventivata.

Se le cafe racer sono state le moto più desiderate circa una ventina di anni addietro, ora a farla da padrone solo le cosiddette "globentrotter" (di cui la BMW GS è la regina incontrastata da parecchi anni, accanto alla Benelli Trk 500) e le enduro per i raid passando, pochissimi anni addietro per le scrambler. 

Potrebbero trovare a breve la loro ragion d'essere le "tracker": moto custom abbinate all'utilizzo di pneumatici tassellati. Il vantaggio non indifferente quello di avere un assetto molto basso, in grado di permettere a tutti di toccare bene con i piedi per terra e, nel contempo, di consentire l'utilizzo in maniera soft anche su strade non asfaltate.

Il vecchio Ironhead 1000 del 1974 è un esempio di come potrebbe essere un tracker anche se, in questo caso, forse un poco estremo, sebbene le linee pulite dei chopper si leghino alla perfezione con un pneumatico tassellato montato su un cerchio a raggi da 21 pollici e l'idea di una moto nata per andare su quasi ogni terreno.

Acquistata dall'odierno proprietario nel 2017 già con il telaio rigido, ha visto pochi e mirati interventi tra cui il posizionamento della batteria dietro al motore, un avviamento a pedale ed una verniciatura color alluminio, perfettamente in linea con l'idea del mezzo.


mercoledì 7 febbraio 2024

First chance!!!!!





Può essere strano un nome simile per una moto molto vissuta e con diversi chilometri (....anzi miglia.....) alle spalle, ma quanto è capitato a questo Sportster rende bene l'idea.

Non si sa per quale oscuro motivo, la moto ha avuto molti proprietari nella città di Pittsburg  che l'hanno usata poco per poi sbarazzarsene abbastanza presto. Uno di questi decide di farne un bel rigido, ma qualcosa ancora non va.

Un giorno, una bella ragazza che ha frequentato l'istituto d'arte decide di sostituire la sua Honda CB350, alla quale si è distrutto il motore, con una Harley-Davidson usata. Visto l'annuncio tra tanti si innamora del vecchio Ironhead e decide di portarselo nel garage, dove personalmente esegue alcuni i lavori per adattarlo ai propri gusti ed esigenze.

Il periodo American Machine Foundry Company (AMF) è il riferimento gli interventi che mirano al sodo. Nessun restauro. La moto deve essere vissuta. 

La sella singola con le molle lascia il posto ad una sagomata perfettamente con il telaio rigido, dove viene saldato un lungo sissy-bar, così come il freno anteriore che finisce in qualche tombino. 

Il doppio faro rettangolare ed il manubrio a corna di bue sono un altro "must" del decennio ed, in generale, dei chopper in stile anni settanta.

Il vecchio Ironhead 1000 ha sempre svolto il suo lavoro a dovere nonostante i cambi di proprietà. Gli unici interventi un filtro dell'aria aperto ed un paio di drag-pipes.

Una moto affascinante, lontana da molte customizzazioni fatte con l'unico intento di apparire. 

Se siete fissati con con le grafiche AMF cliccate sull'articolo dedicato all'interno di questo blog.

https://www.1957legend.it/2020/10/amf-graphics.html


mercoledì 31 gennaio 2024

Cafe Samurai!!!!!!!




Proviene dal Giappone questo Sportster 1200s del 2000 rivisitato in chiave cafe racer ma intriso di cultura nipponica, che appare evidente nella parte posteriore.

Come abbiamo avuto modo di appurare in diverse occasioni, i concetti custom negli ultimi anni hanno subito un mutamento talmente importante da diventare meri parametri di riferimento. Con le cafe racer tutto è iniziato negli anni duemila quando, divennero una vera moda, grazie soprattutto a Triumph che lanciò modelli iconici come la prima Speed Triple. Le customizzazioni a tema si andarono diffondendo sempre di più e l'originario concetto di moto inglese-semi manubri-sella singola racing-pedane arretrate-scarico a trombone andò via via adeguandosi ai tempi, complice anche qualche casa motociclistica che identificò come cafe racer modelli che ne avevano vaghi richiami.

Nel caso di questo Sportster, quanto appena affermato è evidente.

Accanto alla accoppiata serbatoio del carburante in alluminio-pedane arretrate Storz, troviamo semi manubri ed e mezza carena ma, soprattutto sella biposto e parafango posteriore in alluminio insieme ad un paio di scarichi Supertrapp alti e pneumatici che sembrano più adatti per un bel bobber: il Firestone posteriore e l'Avon rigato anteriore, nelle misure originali da sedici e diciannove pollici.

Per il resto abbiamo il motore praticamente di serie con solo il carburatore Kehin-FCR, pinze freno Brembo su dischi originali ed ammortizzatori posteriori Ohlins, mentre la forcella è totalmente di serie.

giovedì 25 gennaio 2024

Ford T Buck-Ster.....




Girando per il web mi sono imbattuto in questa bellissima realizzazione a tema Sportster ma....su quattro ruote!!!!!!! Mi ricorda non poco le famose Legend Cars, motorizzate Yamaha 900 a tre cilindri, su telaio in tubi e carrozzeria in stile Ford Coupè o Sedan degli anni trenta. Vere e proprie belve in scala, protagoniste di vari campionati molto combattuti. 

Anche in questo caso abbiamo un motore motociclistico, quello dello Sportster, montato su un telaio in tubi e la carrozzeria che richiama la Ford T di fine anni venti, solo che in questo caso le dimensioni sono ancora più contenute rispetto alle Legend Cars, arrivando a quelle di un kart costruito per gare di accelerazione. Come si può notare il motore è montato anteriormente ed in maniera trasversale proprio come sulla moto, questo ha permesso di mantenere il cambio nella posizione originaria. 

Non si hanno notizie sugli interventi fatti al motore ma, a prima vista, si può notare un carburatore S&S dotato di filtro aria a tromboncino e, probabilmente, un notevole aumento di cilindrata rispetto ai 1100 cc originari.

Io che amo anche le quattro ruote sportive e sono rimasto folgorato dalle Legend Cars, non appena ho visto questo kart con motore Sportster sono letteralmente saltato sulla sedia, anche se poi sarebbe da valutare in concreto la resa su pista. Il motore Sportster è dotato di molta coppia, ma il mezzo sembra un tantino lungo rispetto ai tradizionali kart però, ripeto, sarebbe da provare su qualche circuito. Ed ho paura che se lo facessi non scenderei più......

domenica 14 gennaio 2024

Brutester!!!!!!!






Immaginate di vivere in una metropoli europea piena di palazzi, dove la luce del sole in inverno si vede poco. Immaginate che la cara, vecchia, Comunità Europea abbia emanato una infinità di atti che impongano allo Stato di riferimento di disciplinare ogni aspetto della vostra vita, magari anche l’abbigliamento da utilizzare per andare a comprare il latte…...Immaginate che non ce la facciate più a seguire questa infinità di norme assurde recepite obbligatoriamente dallo Stato in cui vivete, solo per la mera appartenenza a questa sorta di aggregazione tra Stati, senza che ne condivida i presupposti di fondo. Immaginate, quindi, di non trovarvi assolutamente con queste “regolette” senza senso e vogliate vivere a modo vostro, in maniera sfuggente, quasi invisibile.

Questo Sportster potrebbe essere la moto per le vostre esigenze.

Non è una novità, perché un certo customizer di nome El Solitario approntò Sportster simili (cui diede il nome di “Desert Wolves”) per compiere una traversata desertica, elaborati partendo da 1200 Roadster ad iniezione, trattati all’interno di questo blog https://www.1957legend.it/2021/06/desert-wolf.html

In questo caso la base di partenza è differente e più indicata, anche se lo stile è praticamente identico, poiché si è deciso di utilizzare uno Sportster 883 del 2002, il cui motore è rimasto standard, salvo la verniciatura in nero goffrato ed uno scarico due in uno artigianale con terminale HP Corse e filtro dell’aria aperto.

Tutta la moto è stata verniciata in nero non tralasciando nulla al caso, anche se il vero MUST di questo tipo di preparazioni sono i doppi fari PIAA con relativo telaietto.

Poichè lo scopo principale è quello di avere un mezzo in grado di destreggiarsi nei contesti urbani, si è provveduto ad aumentare la luce da terra montando una coppia di ammortizzatori posteriori da 335mm della Racing Bros ed anteriormente un kit forcella per allungarla in maniera proporzionale.

I cerchi originali hanno lasciato il posto ad una coppia nelle misure da 18 pollici al posteriore e 19 all’interiore (come l’originale), con pneumatici Michelin Anakee Wild.

Per forza di cose la trasmissione finale a cinghia ha dovuto cedere il passo a quella a catena ed il completamento dell’opera è stato dato dal montaggio di una coppia di parafanghi in plastica della UFO ed un manubrio da cross con il traversino.

Forse l’unica pecca di questa moto è la mancanza di qualche cavallo in più, fondamentale per scappare nella giungla urbana come un fantasma….. 


mercoledì 3 gennaio 2024

Per il vostro XLCR.......





Se vi volete comprare un XLCR 1000, se ne avete uno da dover mantenere, oppure se ve ne volete fare una perfetta copia, non vi resta che dare un'occhiata di seguito.

Premesso che, contrariamente a quanto si possa pensare, un oltre alla importante spesa per l'acquisto, si deve preventivare il notevole costo dei ricambi originali  (che si trovano praticamente solo negli States). L'XLCR 1000 potrebbe rivelarsi un ottimo acquisto ed una moto dal gusto unico, forse seconda solo all'XR1000.

Qualora non vi fossero i denari per comprare un XLCR originale oppure non se ne trovasse un esemplare in buono stato, si può decidere di intervenire sul proprio Sportster Evolution con appositi kit.

Sul sito https://www.xlcrclub.com/index.html  potrete trovare molte informazioni.

Per i ricambi originali invito a consultare i siti https://www.ironheadmotors.com/ 

https://sportyparts.com/.

Se poi volete comprare qualcosa di non originale sul sito inglese https://redmaxspeedshop.co.uk/  producono una bellissima carrozzeria in alluminio ed altre parti in materiale plastico.

La americana https://www.airtech-streamlining.com/  produce un vero kit replica che per i modelli a carburatore fino al 2003.

Molto potrete attingere dal sito americano Storz, dove il must è il tripudio dell'alluminio lavorato a mano e dal pieno https://www.storzperf.com/index.html . Le pedane arretrate sono una vera opera d'arte!

Molto tempo addietro la azienda francese Mecatwin aveva in catalogo un kit bellissimo (e molto costoso) ma sono anni che ne ha smesso la produzione http://www.mecatwin.com/en/motos/hd/xlcr/descriptif.htm 

Da ultimo lascio i maestri giapponesi di Sundance, specializzati nell'elaborazione di motori Harley-Davidson (Sportster in particolare) e potrete spremere fino all'ultimo cavallo dal vostro XLCR https://www.sundance.co.jp/ 

Ricordate che si tratta di paesi extra europei dove al prezzo di vendita si dovranno aggiungere i dazi doganali.  


giovedì 30 novembre 2023

Sempre di moda!!!!!!




Chi è appassionato di vecchia data come il sottoscritto non può non ricordare i kit Storz  venduti dalla Numero Uno, che andavano tanto di moda negli anni novanta, rimasti sempre attuali!!!!!

Parlo sia del kit cafe racer di questa foto, sia di quello flattrack (meno diffusi in quel periodo) composto principalmente da sovrastrutture (serbatoio del carburante, codone e parafango anteriore) in alluminio battuto a mano, abbinato a semi-manubri o manubri da flattrack, pedane arretrate (in alluminio lavorate dal pieno) e forcella (generalmente Ceriani).

Costavano una vera fortuna ma rappresentavano il TOP. 

Trovare ora in giro moto con un kit degli anni novanta rappresenta una vera rarità, come questo Sportster 883 del 1997 al quale sono state apportate diverse modifiche anche al motore, con cilindrata portata a 1200 tramite pistoni ad alta compressione Wiseco che hanno comportato l'alesaggio dei cilindri originali, testate Screamin'Eagle, carburatore Mikuni HSR42, radiatore dell'olio, e scarico Supertrapp con terminale Vance & Hines.

Il cerchio anteriore è rimasto originale da 19 pollici, mentre il posteriore da 16 pollici è stato sostituito con un'unità (sempre a raggi) da 18 pollici con trasmissione finale a catena. Il reparto sospensioni ha visto la forcella originale lavorata internamente con l'aggiunta do olio più denso, molle progressive ed una piastra anti-svirgolo della stessa Screamin'Eagle, mentre posteriormente troviamo degli ammortizzatori di tipo progressivo con un maggior interasse. 

Gli interventi sulla ciclistica hanno comportato un diverso assetto sulla moto, più adatto ad una cafe-racer, conferendo una maggiore guidabilità, sebbene il comparto freni sia stato appena migliorato montando anteriormente un kit Performance Machine con pinza a sei pistoncini (quello posteriore è rimasto di serie).

Da rimarcare l'alto livello del kit Storz che si può notare soprattutto nella lavorazione delle pedane arretrate.

 

giovedì 16 novembre 2023

Red Hot - 2001 Sportster 1200S custom




Più volte mi sono soffermato sul fatto che, probabilmente, il miglior modo per elaborare lo Sportster 1200S è quello di migliorarne gli aspetti estetici e tecnici senza snaturarlo.

Sembra che diverse persone la pensino allo stesso modo, dato che questa è una delle elaborazioni effettuate in questa ottica.

La carrozzeria, infatti, resta di serie e subisce solo una particolarissima verniciatura rosso metallizzato in grado di esaltarne l'aspetto custom-racing, con i cerchi in lega verniciati in nero (delle stesse misure degli originali) che calzano pneumatici Bridgestone Battlax.

Il reparto sospensioni è affidato alla Ohlins che fornisce ammortizzatori posteriori regolabili PRCLB36 a gas e forcella di tipo tradizionale con steli da 43mm, anche se dotata di attacchi per pinze freno di tipo radiale.

Brembo, altra azienda "top" del settore, l'impianto frenante anteriormente e posteriormente.

Il motore con testata a doppia candela, che di serie fornisce poco più di settanta cavalli, viene potenziato ulteriormente attraverso un carburatore FCR a valvola piatta, abbinato alla scatola filtro originale, cammes Andrews N4, accensione Dyna Single Fire, scarico due-in-uno realizzato a mano.

A corredo pedane arretrate e trasmissione finale a catena.

Sembra originale vero ????? 


mercoledì 25 ottobre 2023

SEXUAL CHOCOLATE - 1985 Sportster XLH 1000 - chopper






Vi è mai capitato di vedere un nome attribuito a qualche oggetto e capire immediatamente che è quanto mai azzeccato ????? Bene: questo è uno di quegli esempi!!!!! Ma quale è il legame uno Sportster nato negli anni ottanta e rivisitato al tempo dei figli dei fiori, con "la droga degli Dei" (il cioccolato) ?????

Il legame effettivamente non vi è, ma questo vecchio Ironhead 1000 è il risultato di un percorso pittorico-espressivo del costruttore, che lo ha portato (anche attraverso l'apprendimento  dell'arte del tatuaggio) a creare un chopper assolutamente sexy ed intrigante e con una verniciatura studiata nei minimi dettagli, il cui nome è dato dalla sua passione per il colore marrone che gli ha fatto pensare immediatamente ad un raffinato tipo di cioccolato.

Il centro del progetto, a parte la verniciatura, è rappresentato dal telaio rigido di provenienza TC-Bros tagliato e saldato in modo da essere ancora più basso nella parte posteriore con la forcella inclinata di quattro gradi, sulla quale sono stati montati due fari rettangolari in puro stile "seventy".

I cerchi sono originali, al pari del motore che ha avuto bisogno solo di una generica messa a punto ed è stato abbinato ad un paio di scarichi di tipo "drag-pipes" ed un filtro dell'aria aperto. Ovviamente la trasmissione finale è a catena.

mercoledì 11 ottobre 2023

ELEGANZA CUSTOM - 2000 Sportster 883 standard





Questo Sportster a carburatore si merita un posto all'interno di 1957legend.it per la sua semplicità, unita ad una vera e propria eleganza, raggiunta con pochissimi interventi. Per usare un linguaggio tecnico, possiamo parlare di "middle custom", poichè la moto è quasi di serie.

Fanno la differenza la verniciatura verde inglese delle sovrastrutture, abbinata al color crema della parte interna del serbatoio (da 8,5 litri) del carburante ed i loghi vintage. Il resto del lavoro è composto da un manubrio alto, una sella singola con molle realizzata a mano, ammortizzatori posteriori Ohlins ed un bellissimo scarico due-in-uno con finale color oro proveniente dalla Asterisk Custom Works.

La spesa????? Corretta. Proviamo a fare due conti approssimativi.

Verniciatura tra 600 ed 800 Euro.

Ammortizzatori Ohlins intorno ai 1200 Euro (ma se ne può fare anche a meno).

Serbatoio carburante da 8,5 litri 150/200 Euro (si può evitare anche questo).

Sella tra i 200 ed i 300 Euro.

Scarico 1500 Euro.

Con circa 2500 Euro si personalizza a dovere il proprio Sporty.