Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

Visualizzazione post con etichetta Special. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Special. Mostra tutti i post

martedì 6 dicembre 2022

HOMEMADE SIN - Delirio postatomico su base Dyna del 2005





La terra è arida.

Il caldo cocente amplifica questa sensazione.

Le strade non esistono quasi più. Difficile trovarne.

Mi sento perso in un mondo senza più confini e regole 

l'anarchia è diventata consuetudine

il rispetto una parola arcaica

le norme assurde imposizioni di Stati primitivi

la libertà qualcosa da sputare in faccia al prossimo

non da vivere.

Ho voglia di correre in questo deserto.

Di scappare via il più lontano possibile da una società (se può chiamarsi tale) che non mi appartiene più. Che non mi rappresenta. Che non mi identifica.

Ho trovato anche la moto, ma questa volta non è uno Sportster.

Vediamo se me la vendono, altrimenti me la farò costruire dall'amico Luca Fava di Harley-Davidson Route 76 Jesi.

E' un Dyna e l'hanno costruito i ragazzi di Icon Motorsports a Portland, Oregon.

Mi ricorda i film di Mad Max in un delirio postatomico sempre più attuale.

Per me che sono fondamentali le regole, amo mezzi costruiti senza regole.

Come diceva Carlo Talamo: "mezzi maleducati guidati da persone educate".

E' una moto rozza. Senza fronzoli. A tratti cattiva e spaventosa.

Sul telaio originale con i supporti elastici di un Dyna Super Glide del 2005 è stato montato un mostruoso motore S&S da oltre duemila (!!!!!!) centimetri cubici, abbinato al cambio a cinque rapporti di serie ed un carburatore S&S Super G. Per l'esattezza si tratta di un blocco motore denominato T124 Black Edition.

Potenza e coppia sono paurose: 130 cv e 133 Nm di coppia.

Poi, tutta una serie di parti speciali che contribuiscono a rendere il Dyna ancor più minaccioso.

La forcella viene da una Ducati Monster ed è stata abbinata a piastre artigianali realizzate direttamente dalla Ducati. Sulla parte anteriore, tra le piastre, è stato installato un radiatore dell'olio, davanti al quale si trova il faro. Le coperture forcella sono state realizzate in casa.

Posteriormente, il brutto forcellone di serie ha lasciato spazio ad una brillante unità in alluminio prodotta dalla Roaring Toyz, abbinata ad una trasmissione finale a catena (indispensabile con tanta coppia e cavalli) ed un paio di ammortizzatori della Nitron.

Le ruote sono entrambe in lega da 16 pollici e calzano pneumatici Avon Cobra Chrome nelle inconsuete larghezze da 150 mm davanti e 160 mm dietro. I freni sono Ap Racing, con un solo disco montato anteriormente. La carrozzeria un'altra opera d'arte. Serbatoio del carburante di una Honda Bol D'Or, con sopra saldati i bocchettoni per il rifornimento veloce, come sulle moto da endurance e codone realizzato in materiale plastico tramite stampante in 3D.

Non vedo l'ora di montare su questo mostro.

Voglio scappare a gas spalancato.

Mi piacciono le pecore e molto le galline.

Ed il profumo dei campi.

Le vedrò, li assaporerò, quando avrò trovato pace.

Dopo questa lunga fuga.


 


mercoledì 30 novembre 2022

DRAGSTER SPIRIT!!!! - 1971 Sportster XLH 883





Gli anni settanta segnano un cambiamento epocale nella società odierna e nemmeno Harley-Davidson non sfugge a questa ansia di rinnovamento, nata dal movimento culturale del 1968, e presenta diverse novità sui modelli Sportster che, dal 1972, avrà il motore con alesaggio aumentato, portando la cilindrata a 1000 (in luogo degli originari 883 cc).

La moto della foto è una delle ultime versioni con motore 883, dato che si tratta di un XLH del 1971 (la H aggiunta alla sigla XL fu un una mossa del marketing HD per differenziare il motore più potente grazie ad un aumento del rapporto di compressione da 7,5:1 a 9:1 e del diametro delle valvole, oltre all'adozione di punterie più leggere) ed è stata elaborata tenendo ben presente il periodo di nascita, in modo da avere un aspetto più aggressivo, ma rendendola comunque utilizzabile tutti i giorni. 

Il primo passo è stato quello di conferire un assetto "low" montando ammortizzatori più corti e tagliando il telaio nella parte del cannotto di sterzo, determinando una maggior inclinazione dello stesso e, di conseguenza, un maggior interasse della moto. 

Nell'effettuare il lavoro sul telaio è stato buttato via il vecchio impianto elettrico e sostituito con uno totalmente rifatto e con differenti cablaggi. Ne ha beneficiato anche il faro anteriore alloggiato in una scatola di alluminio che contiene anche il tachimetro. 

Il motore è rimasto praticamente di serie salvo un carburatore S&S Super E abbinato a due drag-pipes, una nuova accensione e frizione rinforzata. La sella singola Le Pera e, soprattutto, i raggi dei cerchi verniciati sono una vera finezza!


mercoledì 23 novembre 2022

IGNORANZA PURA!!!!! - 1992 Sportster 883



Questa è una di quelle moto da poter realizzare se vi imbattete in uno Sportster dei primi anni novanta con diversi chilometri sulle spalle, che magari riuscite a comprare a poco prezzo. Meglio ancora se la moto presenta evidenti segni di vecchiaia oppure se è uscita malconcia da un incidente. La spesa, se riuscirete a fare tutto da soli, non sarà esagerata, altrimenti dovrete mettere in preventivo qualche soldino, ma il risultato vi potrà sorprendere

Questo Sportster del 1992 ha un telaio rigido (che in Italia, per poter essere in regola con il Codice della Strada, richiede una notevole serie di adempimenti burocratici e molto tempo.....), ma si può anche optare di utilizzare il telaio originale.

Il motore, per poter essere alloggiato in questo telaio artigianale, ha richiesto una serie di accortezze, tra cui anche un nuovo serbatoio dell'olio, l'alloggiamento della batteria dietro al motore, il rifacimento totale dell'impianto elettrico ma, soprattutto, la creazione di piastre in alluminio di ancoraggio del motore. 

Gran parte dell'effetto scenico è dato dalla carrozzeria in ferro vivo (solo serbatoio del carburante e corto parafango posteriore) e dal filtro a tromboncino montato sul carburatore S&S. 

Contribuiscono poi all'ottimo risultato estetico anche i cavi dell'olio a vista ed i pneumatici tassellati montati su cerchi in lega (21 pollici anteriore e 16 posteriore). La forcella a steli rovesciati completa l'opera sia a livello estetico che tecnico, mentre il motore, a parte il carburatore e lo scarico due-in-uno con terminale corto a tromboncino, è totalmente di serie.

Servono altri cavalli su questo tipo di moto ??? 

mercoledì 16 novembre 2022

PERDETE PESO NON DENARO !!!!! - 1995 Sportster 883 custom






Sono tra coloro che vedono il custom come un modo per migliorare la propria moto, senza necessariamente dissanguarsi a livello economico, facendo interventi radicali, che non sono garanzia di un risultato di alto livello. Certamente, avendo a disposizione un budget importante si ha più libertà di scelta (a patto di avere altrettanto gusto), ma non è tutto conseguenziale.

Ecco un esempio di come realizzare un ottimo "middle custom" con pochè risorse, magari utilizzando un vecchio Sportster che avete comprato da molti anni oppure che vi ha lasciato in eredità qualche parente. 

Iniziate togliendo i parafanghi originali, questo contribuirà a rendere la linea della moto molto più filante. Se avete una buona manualità, utilizzate i supporti posteriori del telaio per ancorarvi un archetto, realizzato piegando un tubo tondo di non grande diametro, che possa reggere uno striminzito parafango in alluminio (su questo Sportster il tubo piegato è stato direttamente saldato, soluzione forse dal miglior effetto visivo ma che non consente di portare la moto come era in origine). 

Se siete dei meccanici provetti potrete pure divertirvi sostituendo il serbatoio dell'olio ed il supporto della batteria con qualcosa fatto direttamente da voi, ma non è fondamentale, perchè in questo caso è molto difficile. Lo scopo di questa operazione ???? Eliminare le sporgenze dal telaio....

Montate una coppia di ammortizzatori performanti (Ohlins in questo caso), pinze freno Performance Machine, una sella piatta con cuciture a rombo ed il gioco è fatto!!!!

Se poi volete ancora qualcosa, potrete mettere le mani su motore in maniera più o meno pesante, ma bisogna assolutamente rivolgersi a professionisti del settore. Il vecchio "small-block" da 883 cc è stato elaborato con testate Buell, pistoni Wiseco con alesaggio maggiorato (ora la cilindrata è di 1200 cc), nuovi cilindri, carburatore Mikuni HSR 42, scarichi drag-pipes corti con diametro da due pollici.

Cosa ne dite ????


 

mercoledì 2 novembre 2022

2000 - Sportster 1200 S - Street Tracker




Il caro, vecchio, “quattro candele” è uno di quei modelli Sportster che debbono essere elaborati tenendo sempre presente la sua peculiarità. 

Il motore, con testata a doppia candela e rapporto di compressione pari a 10,5:1, sviluppa una circa settanta cavalli che chiedono solamente di non essere imbrigliati. Sconsigliabili, quindi, elaborazioni in chiave chopper e bobber. Ben vengano le altre, a patto di non intervenire troppo sul motore stesso, onde evitare problemi di surriscaldamento. 

Carburatore, scarico e centralina si possono montare senza problemi, mentre gli alberi a cammes vanno scelti con estrema cura, in quanto c’è il rischio di rendere la moto ostica da guidare in città e poco progressiva: la scelta deve andare nella direzione di alberi a cammes che abbiano un diagramma che privilegi un maggior tempo di apertura delle valvole invece che una maggiore alzata delle stesse. Questo porterà benefici in termini di maggior coppia e progressività ai bassi/medi regimi di rotazione.

Lo Sportster 1200 S è stato elaborato nella maniera "giusta", pur non conservando grande "appeal" complice grafiche e dettagli cromatici non intriganti.

Motore originale con scarico due-in-uno artigianale, carburatore con adeguamento dei getti e filtro dell’aria aperto con cover in carbonio. 

Ammortizzatori posteriori progressivi, forcella rivisitata internamente e dotata di piastra anti-svirgolo. 

Pompa freno e pinze freni Brembo che lavorano sui dischi originali, comando del gas rapido, pedane in alluminio arretrate, trasmissione finale a catena e codone da flat-track.

 

mercoledì 26 ottobre 2022

Stratocycle - 1976 Sportster XLCH 1000





E’ una moto incredibile. Una di quelle realizzazioni che sono ad una mente folle può venire in mente di progettare. Se la mente folle in questione appartiene ad un certo Evel Knievel, allora tutto ha un senso, soprattutto sapendo che la moto arriva dai famigerati anni settanta e non si tratta di un progetto recente (Evel Knievel è scomparso nel 2007).

E’ l’unica moto di Evel messa all’asta (sul sito Auction e con base di partenza di centomila dollari!!!) ed è la stessa apparsa nel 1977 nel film “Viva Knievel” dove lo stunt-man più famoso del mondo interpreta se stesso, anche se con una storia romanzata. La moto, infatti, viene utilizzata da Evel Knievel per far evadere un suo amico da un istituto psichiatrico. 

La particolarità di questo Sportster, come si può vedere, è la carenatura in fibra di vetro dall’aspetto futuristico. Una moto talmente stravagante che l’azienda di giocattoli Ideal Toy Company ne realizzò una versione giocattolo che, in breve, diventò un vero e proprio cimelio. 

Per il resto, a parte gli scarichi, è completamente di serie anche se, in sede di restauro, sono stato aggiunti cerchi in lega nuovi. La moto è stata fornita di tutta la documentazione originale che riporta i vari passaggi di proprietà fin dall’acquisto dalla Harley-Davidson nel periodo in cui era di proprietà della AMF.

Tra le particolarità di quasi tutte le moto di Evel Knievel troviamo il serbatoio del carburante che ha le forme di quello montato sulle XR 750 da flat-track ed in manubrio ampio.



mercoledì 19 ottobre 2022

Streamliner Sportster - 1998 Sportster 1200





Quando si parla di Streamliner, il pensiero va sempre al mondo delle drag-race a due e quattro ruote, poiché si fa riferimento a mezzi dalla forma insolita assomiglianti a veri e propri missili. 

La costruzione del primo “streamliner” è avvenuta nel lontano 1972 per gare di drag-race anche se ora, nella maggior parte dei casi, questi mezzi dalla forma insolita vengono utilizzati principalmente per battere i record di velocità sul lago salato di Bonneville nello Utah in agosto.

Poco in voga tra i customizzatori, lo stile “streamliner” ha pochissimi adepti per la complessità nella ricerca delle linee.

Questo Sportster 1200 è stato costruito in Francia ed ha una carrozzeria interamente in alluminio modellata a mano, con parafanghi con dotati di rivetti. Quasi tutto è stato realizzato in casa, a partire anche dal forcellone tubolare in acciaio, dall’alloggiamento del manubrio, integrato nel copri-forcella, fino nuovo coperchio della batteria

Il motore è stato interamente ricostruito, pur senza subire modifiche, e l’impianto elettrico revisionato. L’unica concessione è stata fatta ad un filtro dell’aria a tromboncino, dotato di retina ed al montaggio di un paio di collettori Supertrapp, abbinati ad terminale proveniente da una Harley-Davidson Breakout.

Di pregevole fattura anche i cerchi costruiti appositamente in alluminio, con diametro entrambi da 19 pollici, dalla azienda Metalsport Wheels sui quali calzano pneumatici Avon Roadrider. Il reparto freni, con dischi, pompe e pinze è affidato alla Beringer.  Ci sono volute circa 1400 ore di lavoro per realizzare questo Sportster. Forse nemmeno troppe….   

mercoledì 12 ottobre 2022

SLEDHEAD BOBBER - Evolution Sportster 1200 bobber





La presenza di chopper e bobber su questo blog è nettamente inferiore rispetto ad altri tipi di special, la maggior parte delle quali sono con il tassello.

Si tratta di moto che non sono nelle mie “corde”, dato che amo la velocità e la competizione. Eppure, ogni tanto, rimango letteralmente rapito da bobber o chopper. Solitamente si tratta di mezzi ignoranti con il motore Sportster elaborato. Un “non senso” su questo tipo di motociclette, ma che fa molto cool e mi attrae come il miele fa con gli orsi.

Questo Sportster Evolution richiama le moto costruite anni addietro da Zero Engineering. Il telaio (anche se non sembra) è quello originale, modificato nella parte posteriore in modo da renderlo rigido e nella zona del cannotto di sterzo per avere un maggior angolo di inclinazione (41 gradi) ed un profilo ancora più allungato, che lavora su forcella Springer e cerchi da sedici pollici (con pneumatici Avon sm 500 Mk1).

Il motore, come si può immaginare, è stato elaborato pesantemente: cilindrata portata a 1200, teste Thunderstorm ad alta compressione, alberi a cammes e bobine  Screamin’Eagle e carburatore Mikuni con filtro a cornetto, scarico due-in-uno fatto in casa.

Completano l’opera la trasmissione finale a catena, il parafango posteriore a filo di ruota ed un colore marrone metallizzato che rende lo Sportster ancor più rozzo.

Da notare: il serbatoio dell’olio a botte, il tubicino che misura il livello della benzina ed i semi-manubri che fanno molto drag-racing.


mercoledì 5 ottobre 2022

Naked Cafe - 1980 Sportster Ironhead





Tempo addietro un bellissimo Sportster Evolutions cafe racer, tributato alla Lotus che ha vinto il Mondiale Formula Uno con Mario Andretti nel 1978, aveva trovato spazio all’interno di questo blog. Moto curata nei dettagli e dal fascino incredibile, anche se con qualche soluzione molto particolare (come lo scarico sotto al telaio in puro stile Buell).

La ricetta di questo Ironhead 1000 è la medesima, solo che questa volta il tributo è verso l’Audi R18 TDI vincitrice alla 24 Ore di Le Mans del 2011. Parliamo dei fratelli Del Prado (alias Dp Customs) che sembrano averci abituato a proiettarci nel mondo delle corse auto tramite le loro creazioni.

Anche in questo caso vi sono molti preziosismi. Vi sono numerose parti realizzate in alluminio come il serbatoio del carburante Maico dal look anni settanta e dalle forme spigolose, il serbatoio dell’olio spostato sotto il telaio nella parte anteriore in funzione anche di spoiler ed il bellissimo codone dotato di sella in alcantara. Ma anche semi-manubri e pedane arretrate.

Il vero pezzo pregiato, però, è il sistema di scarico, frutto della genialità dei due fratelli: il sistema "Quantum-port" è una camera simmetrica due in uno per dare la giusta quantità di compressione ed avere un suono demoniaco agli alti regimi.

Se la ciclistica e totalmente di serie ed il motore, a parte lo scarico ed il filtro dell’aria aperto, è stato solo revisionato in ogni sua parte rimanendo comunque originale, diverso il discorso per l’impianto elettrico che è stato semplificato all’inverosimile con la batteria spostata all’interno del codone. 

Quale auto sarà la prossima fonte di ispirazione ?????

mercoledì 28 settembre 2022

Ritorno al passato!!!! - 1979 Sportster XLCH cafe racer







Se volete un "vero" cafe racer, questo Sportster è la moto che fa per voi!!!!

Quando si parla di cafe racer si possono seguire diverse strade. Si può comprare una moto moderna (qualche anno addietro era pieno di modelli a tema proposti da gran parte delle case motociclistiche) oppure prendere una qualsiasi moto ed operare una bella trasformazione.

Si può anche comprare una vero esemplare dell'epoca (....se si riesce a trovarne....) oppure si può decidere di crearne uno utilizzando un vecchio motore. 

Chi ha elaborato il bellissimo XLCH che vi presentiamo ha scelto quest'ultima strada molto dispendiosa......

La carrozzeria è stata realizzata a mano in alluminio, così come anche il sellino è opera di artigiani. La batteria è stata montata sotto il serbatoio del carburante, mentre il serbatoio dell'olio è incorporato nella parte posteriore del telaio.  

Il telaio proviene da uno Sportster del 1973. Dopo essere state eliminate tutte le staffe e supporti necessari lavorando con una smerigliatrice, è stato nichelato.   Un nuovo set di forcelle da 35mm sostituiscono le originali e sono abbinate ad un cerchio con mozzo Moto Guzzi con ganascia a doppia cammes e cerchio Borrani da 18 pollici, che viene montato anche posteriormente della stessa  misura ma utilizzando un mozzo Sportster. I pneumatici sono Avon Roadrunner.

Il motore ha teste lucidate, accensione Dynatec e carburatore S&S Super E. Lo scarico è un due-in-due artigianale con terminali a trombone senza alcun silenziatore (!!!!!!!!) 

Da notare altre finezze realizzate a mano come le pedane arretrate ed i mezzi manubri.


martedì 20 settembre 2022

RACE-STER - 2005 Sportster 883 R - sport





Roland Sands, noto customizer di moto, conosciuto soprattutto negli States, interpreta a suo modo questo Sportster cui conferisce un aspetto corsaiolo, pur non rinunciando a finiture di altissimo livello, come molte altre moto sulle quali ha messo le mani in passato (vedasi ad esempio la Yamaha XSR 900 tributo a Kenny Roberts). 

Per lui, inoltre, è la prima volta che monta una carenatura su una Harley-Davidson e questo ha comportato non poche difficoltà dal momento che ha deciso di adattarne una. Il problema principale è che lo Sportster è molto alto nella parte frontale, richiedendo un difficile lavoro di adattamento anche per conferire un vero look racing.

La scelta del modello Sportster su cui mettere le mani è caduta su un 883 R a carburatore del 2005 sul quale si è montato un kit Revolution Performance che porta la cilindrata a 1250, cui sono stati abbinati alberi a cammes Screamin' Eagle 536 , teste elaborate e carburatore originale Kehin. Ora la potenza è di 90 cv!

La ciclistica, a parte un telaietto posteriore supplementare, ha subito non molti interventi:  un paio di ammortizzatori di tipo progressivo, la rivisitazione interna della forcella, trasmissione finale a catena in luogo della cinghia dentata,  impianto frenante Performance Machine, cerchi RSD delle stesse dimensioni degli originali.

A corredo una infinità di dettagli dalle finiture impeccabili come, ad esempio, le pedane arretrate ed i semi-manubri.

mercoledì 14 settembre 2022

Basso ma non troppo!!!! - 2014 Sportster 883 Superlow custom




Tra tutte le versioni dello Sportster ad iniezione, prodotte dal 2007 in poi, il Superlow (nelle cilindrate 883 e 1200) è quella che ha conquistato meno gli appassionati anche se, almeno in Italia, le quotazioni dell’usato restano comunque altissime. 

Rispetto alla versione standard, che ha cerchi da 16 pollici al posteriore e 19 all’anteriore, monta cerchi in lega nelle misure da 17 pollici al posteriore e 18 all’anteriore, oltre all’altezza da terra che si riduce ancora di più. In più troviamo un serbatoio del carburante da 17 litri, invece del classico “peanut” dal 12,5 litri ed un manubrio dalla forma differente e leggermente più alto. 

Lanciato sul mercato soprattutto per avvicinare un pubblico femminile allo Sportster, grazie al baricentro nettamente più basso che fa percepire meno gli oltre 200 kg della moto e favorisce la maneggevolezza nelle manovre da fermo, sebbene sia stata successivamente dotata di borse e parabrezza per favorirne i viaggi ed arricchita di cromature (versione Superlow 1200T), come detto prima non ha avuto grandi riscontri sul mercato. 

Uno dei difetti principali forse è stata la ridotta luce a terra che fa toccare cavalletto e pedane alla prima curva decisa.

Ecco allora un’idea per metterci le mani. La moto che proponiamo ha pochi interventi dei quali il cambio della forcella e degli ammortizzatori (originali da 336 mm e nuovi con altezza regolabile da 347 a 355 mm) con elementi Ohlins è forse il più importante. Per il resto si ha una coppia di dischi freno a “margherita”, una verniciatura arancio metallizzato con loghi AMF, filtro dell’aria e terminali aperti (con relativo aggiornamento della centralina), sella differente e manubrio con il traversino.