Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

venerdì 22 giugno 2018

Festa dello Sportster!!!!

sporty meeting 2018 poster

Anche quest'anno si ripete il tradizionale appuntamento con il raduno dedicato agli Sportster il 23 giugno.


Sportster di tutti i tipi. Infatti è allestito un vero e proprio contest con diversi premi finali.
Per problemi lavorativi anche quest'anno non riuscirò ad andare complice anche la lontananza, auspicando che in futuro venga organizzato questo raduno in Centro-Italia, magari nelle regioni Marche, Umbria o Toscana. 

Comunque, tralasciando problemi legati ad aspetti logistici, invito caldamente chiunque ad andare, stante anche la grande simpatia dell'amico Paolo e l'atmosfera di pura passione che riesce a trasmettere.

Intanto godetevi il video ufficiale dell'edizione 2017.

Poi mi direte.....




martedì 19 giugno 2018

Rockstar!!!!!

rockstar sportster xlch rigid frame green 1970

rockstar sportster xlch rigid frame green 1970

rockstar sportster xlch rigid frame green 1970

rockstar sportster xlch rigid frame green 1970

Puro rock and roll ad un miliardo di decibel con questo XLCH del 1970 interamente rimaneggiato....


Diversamente da altre storie, qui non siamo in presenza della vecchia moto, ridotta male, che andava revisionata da cima a fondo. 

Questo è un progetto studiato a fondo, partito da una base (la moto è stata acquistata già con il telaio rigido Paughco) che ha portato via parecchio tempo: circa diciotto settimane

Se il telaio era già verniciato in verde oliva, molte altre parti andavano cambiate.
E' iniziato così il lungo lavoro......

Il motore è stato solo accordato al carburatore S&S dotato di filtro dell'aria fatto a mano ed ai nuovi scarichi. Si tratta di due “drag pipes”  tagliati, accoppiati a due megafoni e verniciati di nero satinato.
Serbatoio e parafango posteriore sono originali e modificati con l'aggiunta di alcune parti di lamiera sapientemente saldate. 

Dato che uno degli obiettivi  era quello di avere linee filanti e pulite, i comandi sono stati dotati di cavi interni. Difficile è stato lo spostamento della batteria tra la ruota ed il motore. Operazione assai complicata dovuta anche al fatto che è stato ricostruito l'intero impianto elettrico. Sella sagomata al martello e dotata di molle......per ballare il rock and roll a tutto gas!!!!!

venerdì 15 giugno 2018

Midnight Rambler

sportster ironhead 1000 on freeway magazine 1997

sportster ironhead 1000 on freeway magazine 1997

Sono passati oltre venti anni dall'elaborazione di questo Ironhead 1000 ed è palese la tendenza dell'epoca.....


Negli anni novanta in Italia, agli albori del custom che riguardava praticamente solo le Harley-Davidson, una delle mode era quella di “modernizzare” le Harley prelevando quasi tutta la ciclistica da una moto giapponese sportiva, ad iniziare dai cerchi. Esteticamente la moto appariva come un ibrido mal riuscito e stonava non poco questo abbinamento.  In aggiunta si elaborava il motore pesantemente. A dire il vero questa tendenza riguardava le numerose officine che iniziavano a sorgere nella penisola, ma non le moto customizzate dalla Numero Uno e da Carlo Talamo che mantenevano altre prerogative. 

Infatti l'Ironhead ha pistoni Wiseco in grado di aumentare la cilindrata, silenziatori in carbonio e filtro dell'aria S&S. Cerchi Marchesini, forcella Showa e forcellone JMC (altra moda dell'epoca era l'utilizzo di questi forcelloni quando si montavano cerchi più larghi) completano le modifiche effettuate che fanno a completarsi attraverso qualche accessorio. 

Ciò che veniva mostrato da chi effettuava questo tipo di preparazioni, era il grosso lavoro di meccanica indispensabile per adattare la ciclistica proveniente da altre moto. Gli interventi sul motore, almeno in Italia, spesso erano approssimativi sebbene si utilizzassero numerose parti, dal momento che tecnici preparati per le Harley-Davidson erano quasi solo quelli formati dalla Numero Uno.  Non era inusuale vedere molti motori elaborati con potenze nettamente inferiori a quelle che avrebbero potuto sviluppare con un corretto lavoro di montaggio e messa a punto.
Questo Ironhead offre esattamente la dimensione della tendenza che si era diffusa in Italia negli anni novanta.


giovedì 14 giugno 2018

.....comprare uno Sportster ?????

harley davidson forty eight 115 my 2018

harley davidson sportster 883 superlow 2018 yellow

harley davidson sportster 883 iron 2018

Siete indecisi su quale moto comprare e piace l'idea di avere uno Sportster ???? Bene!!!! Continuate a leggere e vi dirò cosa è realmente questa moto!!!!


Harley-Davidson Sportster: una moto leggendaria prodotta ininterrottamente dal 1957 in una moltitudine di versioni e con differenti motorizzazioni. In Italia i risultati sono stati sempre notevoli, rappresentando lo  Sportster quasi il quaranta percento delle vendite della Harley-Davidson. 

Gioca a suo favore il prestigioso marchio, una linea praticamente immutata nel tempo e  piccoli aggiornamenti a livello tecnico, necessari per restare al passo con i tempi (…..e con le sempre più stringenti normative mondiali in tema di omologazioni....) e non farla diventare un “dinosauro” delle due ruote

Se pensiamo, infatti, che le prime 883 degli anni novanta non frenavano, curvavano a fatica e vibravano da impazzire, mentre quelle odierne sono docili e facili da condurre quasi quanto uno scooter, si ha la dimensione del lavoro svolto dalla Harley-Davidson. C'è inoltre da dire che, per la struttura del motore e del telaio è una moto assai semplice da customizzare.  

Parlando della tecnica, il motore raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri non richiede la registrazione del gioco delle valvole, ha un rapporto di compressione molto basso. In pratica  La trasmissione finale a cinghia ha durata pressochè illimitata. Per contro, a livello prestazionale, il peso è elevato (oltre 250 kg a secco) e la potenza modesta (specialmente nella versione 883). L'iniezione elettronica, presente su tutti i modelli Sportster a partire dal 2007, rende il motore fluido e si può utilizzare l'acceleratore in maniera più disinvolta, senza andare incontro ai rifiuti tipi del vecchio carburatore Kehin a depressione

I modelli costruiti dal 2017 hanno beneficiato anche di nuove sospensioni e non occorre intervenirvi con altre unità più performanti.  Purtroppo c'è il problema dell'antifurto (ma riguarda tutte le Harley-Davidson in genere) che deteriora la batteria e la fa scaricare in breve tempo se la moto non viene utilizzata regolarmente. Per limitare il problema occorre comprare un mantenitore in carica. 

Nel momento in cui guida lo Sportster, bisogna in parte resettare i parametri di giudizio. Seppur rientri tra le Harley-Davidson  “meno americane”, lo Sportster va valutato principalmente con riferimento al piacere di guida. I giudizi riguardanti le prestazioni, anche se interessanti per farsi un'idea della moto, lasciano il tempo che trovano. 

Le dirette concorrenti sono poche. Spesso è capitato di vedere il confronto con altre moto cosiddette “classiche”, ma gli unici modelli attualmente in commercio con i quali è possibile fare un paragone calzante sono: Triumph Bonneville e Moto Guzzi V7/V9. Le uniche moto che, per concezione, struttura del motore e storia, si avvicinano allo Sportster. Altre moto come, ad esempio, la Ducati Scrambler o la BMW NineT, hanno prerogative differenti, per non parlare poi delle giapponesi come le Yamaha XSR, vere e proprie sportive moderne travestite retrò.  

Comprare uno Sportster, inoltre, equivale a mettere da parte del denaro: le quotazioni dell'usato rimangono alte e la moto è parecchio richiesta.
Andiamo però, ad elencare pregi e difetti dello Sporster.

PREGI:
-semplicità costruttiva
-manutenzione facile
-prezzo di acquisto nella media
-reperibilità ricambi
-alta quotazione dell'usato
-facilità di elaborazione
-longevità del motore
-appeal legato al marchio
-trasmissione finale
-erogazione del motore docile e progressiva
-consumi nella media
-qualità costruttiva elevata
-cura dei dettagli
-piacere di guida

DIFETTI:
-peso un poco elevato
-frenata migliorabile
-risposta secca delle sospensioni con il fondo stradale non perfetto
-calore emanato l'estate
-prestazioni del motore modeste (cilindrata 883)
-cambio duro

Se dopo aver letto queste considerazioni vi siete convinti che vale la pena di valutare lo Sportster come moto da portare a casa, non vi rimane che un ultimo passo prima dell'acquisto: recarvi dal concessionario più vicino e provarlo nelle due motorizzazioni 883 e 1200.
Poi mi direte.......


martedì 12 giugno 2018

Cherry Sporty!!!!

cherry sporty sportster chopper

cherry sporty sportster chopper

cherry sporty sportster chopper

cherry sporty sportster chopper

Cura maniacale dei dettagli e quote ciclistiche non esagerate caratterizzano questo chopper!


Quando si pensa di costruire un qualsiasi chopper, la prima cosa da fare è immaginare a quale filosofia ispirarsi. Una volta effettuato questo primo passo, si deve cercare un telaio adatto, perchè un chopper che si rispetti parte proprio da un buon telaio. Poi, pian piano, tutto il resto. Il motore non è importante, anche se molti tendono ad elaborarlo.

Il lavoro fatto su questo Sportster è minuzioso, sebbene la moto non sia appariscente. Il telaio scelto è della Paughco, una delle aziende leader in questo settore, all'interno del quale viene montato un motore Sportster 883 dei primi anni duemila, totalmente originale, salvo un carburatore S&S con filtro dell'aria e scarichi corti privi di silenziatore, costruiti a mano.

Il serbatoio dell'olio è aftermarket, mentre la forcella è originale Sportster anche nell'idraulica. I cerchi sono di serie (nelle misure da 16 pollici al posteriore e 19 all'anteriore), mentre i pneumatici sono Firestone replica.

Assai curata la verniciatura, proprio come si conviene ad un chopper che si rispetti.  


venerdì 8 giugno 2018

Wild Wide Forks

sportster chopper on freeway magazine 1999

sportster chopper on freeway magazine 1999

sportster chopper on freeway magazine 1999

Una lunga forcella che sbuca dal lontano 1999......


Inauguriamo ufficialmente oggi la rubrica “Amarcord”, con gli Sportster apparsi sulle riviste di moto fino al 2010. Lo scopo è quello di voler offrire una ricostruzione storica del fenomeno custom in Italia attraverso immagini e scritti  di riviste famose, passando principalmente attraverso lo Sportster.
La moto che presentiamo oggi è un chopper costruito in Italia sulla scia dell'influenza svedese, recepita dalla maggior parte dei customizer nostrani.

Il telaio è un rigido con forcella inclinata di 40 gradi ed il cannotto di sterzo allungato di dieci pollici. 
Altra particolarità dell'epoca era quella di montare posteriormente un grosso pneumatico da 200 mm su cerchi da 16 pollici con moltissimi raggi (in questo caso ottanta), con la trasmissione finale a catena. In quegli anni iniziarono ad apparire, almeno in Italia, i primi serbatoi dell'olio dalla classica forma  “a botticella” . L'ampio uso di alluminio billet (la OMP era leader in questo campo) e l'aumento di cilindrata nei motori 883 tramite alesaggio e pistoni Wiseco, era un must per chi voleva tirare fuori qualche cavallo dallo Sportster di serie.

Tornando al momento storico, in quegli anni in Italia si era diffusa la moda dei chopper che andò di pari passo con l'aumento delle sanzioni ed i ritiri di molti libretti in quanto gran parte delle moto erano totalmente fuorilegge.

In questo articolo si sottolinea la situazione esistente.


martedì 5 giugno 2018

Chopper Diplomacy

sportster chopper californian style with girder fork

sportster chopper californian style with girder fork

sportster chopper californian style with girder fork

sportster chopper californian style with girder fork

Telaio rigido che punta verso il sole, forcella Girder, scarichi alti. Lo Sportster del 2002 è pronto ad affrontare le highway californiane.


Quando si parla di chopper è pacifico che lo stile californiano degli anni settanta abbia influenzato maggiormente il modo di concepire questo tipo di moto. Lunghe forcelle, manubri alti e sissy bar che puntano verso il cielo sono un vero e proprio must. 

Il motore Sportster, prima di essere alloggiato nel nuovo telaio, è stato revisionato completamente con nuove teste,  cilindri e pistoni (che portano la cilindrata a 1200), oltre ad alberi a cammes Andrews ed un carburatore Mikuni da 42mm dotato di filtro dell'aria Joker Machine ed una coppia di scarichi “home made”. La frizione rinforzata è Barnett. Forse troppo per un chopper senza il freno anteriore......

La forcella è forse il vero capolavoro di questo Sportster che brilla anche per la sobria verniciatura che richiama i motivi messicani. 
Come in ogni chopper che si rispetti, molte parti sono state costruite a mano, come la piastra superiore di attacco del telaio al motore, il serbatoio dell'olio ed il perno della forcella sul telaio.
Cerchi da 21 pollici all'anteriore (….ovviamente senza freno....) e nella tradizionale misura da 16 pollici al posteriore completano l'opera.

Mancano una bella tenda, un sacco a pelo ed un promontorio dove puntare la forcella, dopo aver buttato per sempre l'orologio.....