Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

venerdì 15 febbraio 2019

Sportster Hardtail Kit

sportster hardtail kit

sportster hardtail kit


In Italia una delle azioni da evitare assolutamente, se si vuole trasformare la propria moto in un chopper, è quella di montare un nuovo telaio rigido senza aver intrapreso la necessaria procedura di aggiornamento della Carta di Circolazione presso la Motorizzazione. Procedimento lungo e costoso.


Questo kit può essere montato tranquillamente sul telaio originale di qualsiasi Sportster costruito dopo il 2004, permettendo l'eliminazione degli ammortizzatori posteriori. L'operazione non è complicata ed il kit non costa molto (circa 300 Dollari USA), anche se non vi mette al riparo dall'essere fuorilegge.  

martedì 12 febbraio 2019

Stunt Sportster Evel Knievel

stunt sportster evel knievel tribute

stunt sportster evel knievel tribute

stunt sportster evel knievel tribute

Alzi la mano chi non conosce lo stuntman per eccellenza. Praticamente impossibile non aver sentito pronunciare almeno una volta nella vita il nome Evel. Nome legato a mirabolanti imprese con ogni genere di mezzo (….anche con un razzo....).
Parecchie sono state le moto a lui dedicate (in prevalenza Sportster), per la maggior parte elaborate a livello grafico e con poco altro. Quasi tutti mezzi sostanzialmente di serie che poco si discostavano dagli originali. Nel 2016 i principali dealer Harley-Davidson italiani hanno anche proposto una serie di eventi a lui dedicati, in concomitanza con l'uscita di un film documentario sulla sua vita.


Rispetto agli altri, questo Sportster si presenta con una propria fisionomia. Non è il classico modello di serie rivisitato per lo più a livello estetico. Si tratta, invece, di una moto assai diversa per concezione e indole. Come assai di rado capita, si è attinto a piene mani dal mondo dello speedway ed, in parte, dal supermotard


Ne è scaturito un ibrido dalle forme tanto inusuali quanto intriganti, in grado di trovarsi a proprio agio in un bike-show come in un ovale in terra battuta. Di originale (….e nemmeno tanto...) questo Sportster mantiene solo il motore a carburatore del 1998 dal momento che il telaio, sebbene assomigli anteriormente a quello di serie, in realtà è fornito dalla nota azienda Paughco ed è stato rimaneggiato in modo da renderlo più simile a quelli da speedway.


Lo stesso motore è stato dapprima elaborato portando la cilindrata dagli originali 883 a 1200 cc attraverso pistoni forgiati che sono stati abbinati a cammes Andrews ed un carburatore Mikuni da 42mm dotato di filtro dell'aria Goodson e scarichi artigianali. Quando la moto è stata pensata, uno degli aspetti fondamentali era quello di contenere il peso il più possibile senza spendere una fortuna, quindi si è fatto ampio ricorso ad alluminio billet per numerose parti che sono state costruite appositamente. Dopo varie ricerche si è prelevata una forcella Ohlins a steli rovesciati da una Honda CRF 450 supermotard, insieme ad un cerchio Excel da 17 pollici (montato anche posteriormente). Naturalmente si è dovuto lavorare molto per adattare il tutto al telaio. I freni sono Brembo.  Il serbatoio del carburante è marchiato Salinas Boyz. 


Da notare che il serbatoio dell'olio è stato spostato davanti al motore ed agganciato al telaio, mentre la batteria è stata alloggiata nella parte inferiore al telaio in un supporto di pelle. Ovviamente l'impianto elettrico non esiste, così come non vi è traccia del cavalletto.
E' probabile che il mitico Evel se avesse dovuto progettare una moto per l'ultima sua follia, l'avrebbe concepita proprio come questo Sportster.....


venerdì 8 febbraio 2019

The Mustard

the mustard forty eight by shaw hd

the mustard forty eight by shaw hd

the mustard forty eight by shaw hd

the mustard forty eight by shaw hd


Un Forty-Eight ispirato alle linee della Porsche.


Shaw HD è sinonimo di “special”. Moto che spesso rompono gli schemi con tendenze e mode, specialmente quando si parla di Sportster, il vero cavallo di battaglia della “crew” inglese.
Anche questa volta hanno sorpreso con questo Sportster curato nei minimi particolari e dalla verniciatura con un'insolita tonalità di giallo.

L'impresa vera e propria ha riguardato il conferire un marcato aspetto “low” ad uno Sportster di per se già molto basso, senza comprometterne la guidabilità, intervenendo in maniera minima sulla forcella e coprendo le molle degli ammortizzatori posteriori con un kit Axle. 

Per riuscire nell'intento è stato creato da zero il codone con sella integrata, perfettamente armonizzato con il doppio scarico dall'andatura del tutto inusuale. Il montaggio di uno spoiler sotto il motore dona un aspetto molto aggressivo alla moto, esaltato dai panciuti pneumatici Firestone e dai cerchi con inserti appositamente dedicati (montati sugli originali). Contribuisce a questo aspetto anche l'assenza del parafango anteriore ed il piccolo cupolino montato.

Il Forty-Eight è stato reso più cattivo non solo costruendo uno scarico artigianale con un terminale per lato, ma c'è stato l'abbinamento con un filtro dell'aria aperto ed una nuova mappatura della centralina.

Se “The Mustard” colpisce per il suo aspetto, qualche dubbio lo pone in ordine al suo possibile utilizzo giornaliero, diversamente dalle altre moto realizzate dall'atelier inglese. Ma è talmente bella e particolare che si tratta di un peccato veniale......

martedì 5 febbraio 2019

Mud racer

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo


Il 1200 Roadster è la base ideale per uno Sportster  “fangoso”.


La moto in questione è la versione più civilizzata di un progetto nato nel 2016 e portato alla sua evoluzione per la  “Battaglia dei Re”.  Una moto innovativa sotto alcuni aspetti, ma altrettanto semplice ed adatta all'utilizzo campagnolo, motivo per la quale sembra sia stata ideata. 

Il lavoro, sebbene importante, non è stato proibitivo, se si esclude la verniciatura “Pennzoil” che richiama apertamente quella dello Sportster costruito nel 2016: estremo e con un carattere spiccatamente racing, così come si può notare dalle varie parti speciali montate.

Se da una parte rendere meno estrema una moto può essere assai semplice, dall'altra può nascondere grosse insidie poiché si rischia di snaturarla.
Il risultato è stato in linea con le aspettative ricorrendo all'ausilio di poche parti, ma ben scelte nel vasto catalogo a disposizione del dealer. Il motore vede il montaggio solo di uno scarico Zard ed un filtro dell'aria aperto Screamin'Eagle.

Il resto del lavoro ha riguardato le sovrastrutture, dal momento che la ciclistica, se si eccettua il montaggio di due pneumatici tassellati ed una coppia di pedane arretrate, non ha subito interventi.
Si è fatto ricorso ad un codone dotato di faro posteriore a led proveniente dal catalogo ufficiale HD, ed un faro anteriore montato disassato su una tabella porta numero in alluminio. 


venerdì 1 febbraio 2019

Flaming Flag

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra

flaming flag sportster cafe racer by hd makinostra


Dalla penisola iberica arriva questo Sportster cafe racer per la Battle Of The Kings.

Quando la crew di HD Makinostra (….non nuova a queste preparazioni....) ha ideato la moto, l'aspetto principale doveva essere un notevole impatto estetico che richiamasse in maniera inequivocabile le vecchie cafe racer. 

Verniciatura e sovrastrutture in bella evidenza sono il tema centrale di tutta l'elaborazione, poiché a livello tecnico, a parte lo scarico due-in-uno ed il filtro dell'aria Screamin'Eagle, il 1200 Roadster non ha subito interventi. 

Nel creare il serbatoio del carburante (in materiale composito) si è cercato di ottenere un marcato aspetto  “old” che richiamasse le unità presenti sulle vecchie moto da endurance. Il profilo, infatti, è basso e molto lungo, con incavi nella zona delle ginocchia e la forma che si allarga in quella centrale. Anche il codone (rigorosamente monoposto) è costruito con questa precisa finalità.

Nonostante gli intenti non mi convince la verniciatura. Avrei evitato di disegnare la bandiera a scacchi sul serbatoio del carburante mentre, al contrario, mi piace molto la calotta del faro in tinta con la carrozzeria. 


martedì 29 gennaio 2019

Mojo Desert

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

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Uno Sportster pensato per affrontare il deserto spagnolo!!!!


Tra le diverse proposte per la Battle Of The Kings sono stato molto sorpreso da questo Forty-Eight realizzato dal dealer di Las Palmas. 

Diversamente da molte altre realizzazioni, dove è stata privilegiata la connotazione sportiva o custom dello Sportster, qui siamo in presenza di una moto costruita per altre finalità. Niente sospensioni allungate ed assetto simile ad una moto da cross ma, al contrario, un mezzo basso. Una sorta di tracker per i terreni sabbiosi.

Gli interventi sono stati veramente pochi. Un paio di ammortizzatori posteriori Screamin'Eagle più bassi, abbinati ad un corto parafango in fibra di vetro, serbatoio da 17 litri in luogo di quello originale (che ne contiene poco più di 8), manubrio con il traversino, pneumatici artigliati, parafango anteriore accorciato e classico intervento sul motore tramite un filtro dell'aria Screamin'Eagle abbinato ad una coppia di scarichi aperti (Cobra). Buona verniciatura e qualche particolare cromato completano l'opera di questo Sportster: un'ottima idea da replicare!!!! 

venerdì 25 gennaio 2019

Al cuor non si comanda!!!!!

harley davidson fat bob by hd jesi route 76harley davidson fat bob by hd jesi route 76

harley davidson fat bob by hd jesi route 76

harley davidson fat bob by hd jesi route 76


Non è uno Sportster e non è una moto nelle “corde” di questo blog. Ma non si può non votare  HD Jesi......


Ho iniziato a presentare le moto della Battle Of the Kings da quella che per me è la più bella realizzazione: The Answer, lo Sportster da flat-track costruito da Roberto Demaldè, patron di HD Parma e la sua “crew”. Moto che, ovviamente ho votato e di cui ho inserito un link all'interno del post. In questa sede è superfluo soffermarmi sul grande lavoro effettuato dal buon Roberto, così come sulle sue realizzazioni passate a base Sportster nelle quali ha prestato sempre la massima attenzione agli aspetti tecnici in modo da privilegiarne il sapore sportivo.

Questa volta il discorso è diametralmente opposto. Lo “Speed Bob” (questo il nome della realizzazione sulla base del Fat-Bob) è una simpatica trovata ma nulla di più. In pratica è stata data un'anima racing alla moto curando l'aspetto cromatico, montando un codone monoposto ed installando un kit Screamin'Eagle stage 1. 

Il vero motivo per cui ho dato il secondo voto si chiama HD Jesi e Luca Fava!!!!!

Conosco Luca da quando aveva l'officina Triumph di Jesi. Parliamo della fine degli anni novanta. Una persona d'altri tempi di cui avevo un certo ricordo. Poi, come spesso accade, ci siamo persi di vista per incontrarci nuovamente circa un paio di anni addietro, quando lo sono andato a trovare in Agosto durante le mie vacanze nelle Marche. Il ricordo che avevo è stato confermato sia in quell'incontro, sia circa un anno dopo quando non ho esitato un attimo a spedirgli il mio Sportster per fare dei lavori. 

Luca Fava non solo ha una grande capacità a livello tecnico, ma una persona umile ed onesta pronta a suggerirti ed aiutarti in ogni situazione (premetto che non mi è stato regalato nulla dei lavori effettuati)

Ho avuto poi modo di conoscere Elia (suo figlio), Stefano (che si occupa delle vendite) e scambiare qualche parola con gli altri della concessionaria, scoprendo che il buon Luca ha dato un “print” a tutta l'azienda, dove il duro lavoro e l'onestà nei confronti del cliente rappresentano forse il valore primario. 

Non voglio nulla togliere agli altri dealer (….praticamente dai tempi in cui sono scomparse le vecchie Numero Uno non ne conosco quasi più nessuno...), ma apprezzando le grandi doti umane e tecniche di Luca e della sua “famiglia” (questo secondo me è il termine da utilizzare per i suoi collaboratori), percepisco ogni singolo lavoro fatto su qualsiasi moto, apprezzandone la bontà. Continuate così!!!!!