Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

sabato 24 ottobre 2020

AMF Graphics








Il periodo AMF è sicuramente uno dei più brutti, se non il più brutto in assoluto, negli oltre cento anni di vita della Harley-Davidson. Nonostante tutto in oltre un decennio (1969-1981), seppur difficile a livello societario, ci furono spunti interessanti, frutto di scelte coraggiose, che aprirono poi la strada a Willie G. come guida della Company. Su tutto ricordiamo il famoso XLCR 1000, alcuni modelli dotati del parafango Boattail e le grafiche tornate oggi di moda, rispolverate sui alcuni modelli Sportster di serie.


Ecco alcune grafiche da comprare per decorare il serbatoio del vostro Sportster (….e non solo....), per tornare idealmente a quegli anni...... 


Le potete trovare su:  https://shop.rustisgold.co/


mercoledì 21 ottobre 2020

After war


In Italia vedere un "vero" bobber è sempre più raro per diversi fattori, principalmente legati a problematiche di ordine legale ed al tipo di strade che, soprattutto nelle metropoli, sono dissestate.

Negli Stati Uniti, diversamente, i bobber su base HD sono un vero e proprio must e molte realizzazioni sono ispirate dalla tradizione americana.

Il motore di questo bobber su telaio rigido è di un XLCH 900 del 1969 (la versione più spinta dell'XLH), utilizzato molto spesso su bobber e chopper, lucidato e rimesso a nuovo nell'estetica ma non revisionato, cui sono stati sostituiti solo gli scarichi (con due drag-pipes) ed un filtro dell'aria aperto. La moto si ispira al periodo post-bellico della Seconda Guerra Mondiale e fondamentali sono stati la cura dei particolari, ad iniziare dalla verniciatura verde oliva e la forcella "Springer".  

Ogni dettaglio (anche il posizionamento del faro) è studiato attentamente. L'effetto è quello dei vecchi Flathead degli anni quaranta.


 

lunedì 12 ottobre 2020

Ol'Lady - Back to the 40's






Mai come in questo momento assurdo (è stato annunciata la non commercializzazione in Europa nel 2021....) lo Sportster si rivela moto iconica e totale, in grado di proiettare nel futuro ma di far rivivere anche emozioni del passato.

Tra le innumerevoli elaborazioni su base Sportster, il filone forse meno seguito riguarda quello delle Harley-Davidson costruite a cavallo tra la Seconda Guerra Mondiale e gli anni cinquanta. Le moto dotate del famoso motore da 750 cc a valvole laterali.
Per sbaglio abbiamo trovato questo stupendo Sportster di proprietà di Alessandro Andretta, che ha ideato e voluto l'elaborazione a tutti i costi, aspettando molto tempo.

“La storia di questa preparazione nasce ormai cinque anni fa, nel 2015, quando innamorato dello stile dei ferri vecchi mi sono imbattuto in un annuncio di una WLD del 1942, rossa fiammante, flathead 1200...”

Racconta Alessandro, che nel frattempo aveva già comprato questo Sportster 1200 Roadster del 2006 e personalizzato. Poi la tentazione di portare in garage il WLD 750, passata non appena valutati gli aspetti negativi, legati al fatto che un mezzo del genere non ha la praticità, la sicurezza e la affidabilità di un mezzo moderno.

Decide, quindi, di elaborare lo Sportster come il WLD 750 che non ha comprato....

Arriva in aiuto l'amico Matteo dell'officina Overdrive Customs che, tra una chiacchiera e qualche bozzetto disegnato, lo aiuta a mettere a fuoco il progetto. La moto viene presentata alla Biker Fest di Lignano del 2018, dove riscuote un premio (insieme ad altri futuri....): sono passati tre anni dalla prima volta che Alessandro espone la sua idea a Matteo! 

Inizialmente sullo Sportster viene montata una forcella Springer, ma finiti i giri per le varie fiere (dove riscuote diversi premi), Alessandro e Matteo comprendono i limiti dinamici di questo tipo di forcella e, dopo lunghe riflessioni, optano per montare la forcella originale, ma dotata di copri foderi.

I lavori effettuati sulla “Ol'Lady” sono prettamente estetici (se si esclude il montaggio di un collettore due-in-uno con terminale “fishtail” e filtro aria S&S), ma il risultato è sorprendente, data la cura dei particolari, specialmente dopo che è stata montata nuovamente la forcella originale.
Sarebbe bello vedere altri Sportster a tema. 

Intanto diamo un bel dieci e lode ad Alessandro che ha ideato la moto e Matteo che l'ha materialmente costruita!!!


mercoledì 7 ottobre 2020

The Blaster!!!!





Quest'altra preparazione in chiave flat-track della Blast è il segno che forse il "mono" Buell aveva qualcosa da dire......


Più passa il tempo e meno comprendo le politiche di Harley-Davidson degli ultimi venti anni, specialmente per quanto riguarda la gestione del marchio Buell e della produzione Sportster.

La Buell Blast. La moto non era bella da vedere (seppur in linea con le scelte stilistiche Buell) ed aveva poca potenza, oltretutto il motore non era bicilindrico. Il mercato non la accolse positivamente. La scelta di cessarne la produzione fu più che sensata. Ma perchè abbandonare totalmente un progetto fatto in casa, oltretutto togliendo semplicemente un cilindro ad un basamento (il motore è quello dello Sportster mozzato del cilindro posteriore) quando bastava metterlo in "naftalina" per un poco di tempo ?????

Scelta non comprensibile se si pensa (come i tempi lasciavano intravedere) che ora il mercato delle motociclette è dominato da bicilindrici frontemarcia e monocilindrici di stampo classico.
Che senso ha avviare accordi con aziende per produrre "mono" marchiati HD lontani anni luce dalla tradizione americana ?????

La Blast qui presentata è stata preparata a dovere sia nella ciclistica che nel motore. Il telaio originale è stato sostituito con un con un C&J abbinato a cerchi a tre razze Performance Machine e freno posteriore Brembo.

La parte più interessante riguarda l'elaborazione del motore, avvenuta tramite un kit "Big Bore" che porta la ciclindrata a 515 cc (lasciando invariata la corsa) con un aumento di potenza dagli originali 30 cv agli attuali 46 cv (!!!!!). Il kit comprende cilindro e pistoni maggiorati (con relativo spinotto di attacco del pistone alla biella) ed una differente guarnizione. Notevole l'aumento del rapporto di compressione che ora arriva a 10,5:1. Il tutto abbinato ad uno scarico Supertrapp.

Vedendo questa Buell Blast da flat-track aumenta il rammarico per la cessata produzione di questo "mono"!!!!!!

sabato 3 ottobre 2020

Stella fortuna!





La Buell S1 provata da Marco Lucchinelli nel lontano 1998 (qui il video) è oggetto di una rivisitazione radicale dopo oltre venti anni di onorato servizio.


Marco Lucchinelli è uno dei miti indiscussi del motociclismo sebbene abbia vinto “solo” un Mondiale in 500 nel lontano 1981. Spirito “rock” e tante bravate, oltre ad un carattere schietto e diretto ne hanno decretato il successo anche fuori dalle piste. La stella è il suo simbolo e “Stella Fortuna” è una delle canzoni che ha scritto insieme a molte altre (da ascoltare quelle dedicate a Valentino Rossi e Carl Fogarty).  

Negli anni novanta Marco Lucchinelli era molto vicino alla Numero Uno e Carlo Talamo, dato che ha partecipato al Trofeo 883 Short Track ed ha (...o aveva....) una Harley-Davidson Sturgis. 
Possedere quindi un mezzo in qualche modo appartenuto a lui è motivo di vanto ed il nostro amico, Alessandro Arpi, ha tenuto a precisare immediatamente che la moto era quella provata da “Lucky”.

Partiamo da motore che, pur mantenendo la cilindrata originale è stato elaborato pesantemente. Bielle ed imbiellaggio S&S, pistoni Wiseco, testate Thunderstorm,  carburatore Mikuni HSR 42 (con filtro dell'aria Proseries), cammes Andrews N8, scarico Exan. Per supportare il notevole aumento di potenza si è resa necessaria una frizione rinforzata Barnett Scorpion ed un radiatore dell'olio Jagg. In futuro il motore sarà oggetto di un'altra evoluzione con il montaggio di un kit Hammerperformance 1275 cc e teste ulteriormente lavorate con valvole più grandi.
Tanto motore ha bisogno di una ciclistica adeguata. Sebbene il modello di serie abbia una forcella Showa a steli rovesciati, abbinata ad un disco singolo da 340mm con pinza a sei pistoni, già molto efficace, si è reso indispensabile il montaggio di una Forcella Marzocchi RAC50 con predisposizione per pinze ad attacco radiale (Brembo a quattro pistoni) ed un forcellone Metmachex. Numerosi preziosismi, come le bellissime piastre forcella, per un mezzo unico destinato ad evolversi sempre. Da notare anche il grande lavoro svolto sull'impianto elettrico, tramite kit Motogadget che ha portato alla eliminazione della chiave di avviamento, permettendo di connettere la Buell direttamente al telefono. 
Da ultimo. La moto è stata modificata per gran parte dal nostro amico.










mercoledì 30 settembre 2020

OLD XB






Una Buell XB del 2003 invecchiata a dovere......


Non è la prima volta che mi imbatto in una Buell XB elaborata unicamente nell'estetica ed anche questa volta il risultato mi sorprende.

Solitamente quando si pensa a Buell la prima idea che viene in mente è quella di elaborare il motore rendendolo ancor più performante, lavorando anche sulle sospensioni e cercando di estremizzare la moto. Il problema di fondo è che, specialmente nei modelli XB, il motore Buell è al limite dell'affidabilità, motivo per il quale conviene non elaborarlo se non con il classico filtro dell'aria aperto abbinato ad uno scarico libero.

Elemento da tener d'occhio nell'elaborazione di questa XB è il telaietto reggisella saldato a mano, abbinato al parafango ed alla sella, che conferiscono l'aspetto "vecchio" alla moto (è stato posizionato diversamente tutto l'impianto elettrico).

Molti potranno storcere il naso ma penso che questa personalizzazione meriti attenzione.    
 

venerdì 18 settembre 2020

Sportster: possibile che non abbiano capito ?????



Dopo molto tempo torno a scrivere all'interno della sezione “Edito” dove spesso dico come la penso su argomenti e situazioni ruotanti attorno allo Sportster. Questa volta, come ben si può immaginare, l'argomento principe è la cessazione della commercializzazione dello Sportster nel 2021. Almeno in Europa. 

L'argomento l'ho trattato in maniera approfondita all'interno del sito corsedimoto.com e, ci tengo ulteriormente a precisare, che ancora non vi è stata alcuna comunicazione ufficiale da parte della Harley-Davidson (sarebbe interessante che quantomeno Harley-Davidson Italia si esprimesse in qualche modo sulle voci che girano da tempo....), ma qui mi pongo alcune domande.

Possibile che a Milwaukee non si siano resi conto dell'importanza commerciale e storica dello Sportster ???? 

Non capiscono che cessare la commercializzazione dello Sportster anche solo in Europa equivale a rompere con la tradizione ????

Hanno capito che Harley-Davidson (forse insieme solo a Moto Guzzi) si regge sulla tradizione ????

Hanno compreso che lo Street Rod non potrà mai sostituire lo Sportster ma solo essere affiancato ad esso ????? 

Si sono resi conto che produrre una moto di fascia più bassa dello Street Rod vuol dire prendere il marchio e letteralmente “buttarlo nel cesso” ????? 

Lo sanno che non solo gli appassionati, ma la maggior parte delle persone che si avvicinano ad Harley-Davidson vogliono V-Twin ad aste e bilancieri con l'eventuale raffreddamento a liquido nascosto ????

Per la foto di questo “Edito” ho scelto uno Sportster in serie limitata (10 esemplari in tutto), che fece Carlo Talamo attraverso la sua Numero Uno. L'unico in grado di comprendere il valore aggiunto dello Sportster (….e non solo....).