Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

mercoledì 17 febbraio 2021

Profumo Britannico


sportster cafe racer storz kit


sportster cafe racer storz kit

sportster cafe racer storz kit

Arriva dal Giappone, ha stile inglese e cuore americano.

Non è uno dei tanti indovinelli o domande che si trovano sull'enigmistica, ma un bellissimo Sportster Evolution cafe-racer realizzato nella terra del Sol Levante, dove sembrano saperla molto lunga in tema di elaborazione di Sportster. 

La ricetta non è delle più originali, dal momento che è stato utilizzato un kit Storz (composto da serbatoio, codone e comandi arretrati in alluminio) prodotto agli inizi degli anni novanta, ma non si tratta di una semplice cafe-racer  “plug and play”. 

Trovata la chiave stilistica, si è andato oltre migliorando motore e ciclistica. Pistoni Wiseco che innalzano a 1200 l'originaria cilindrata 883, teste Buell Thunderstorm, alberi a cammes Andrews N8, carburatore Kehin FCR e scarico due-in-uno, sono indispensabili per avere prestazioni adeguate all'indole dello Sportster. Il reparto sospensioni vede una coppia di ammortizzatori Ohlins e la forcella originale rivisitata internamente. Montata la trasmissione finale a catena.

Non si comprende la scelta di non intervenire sul reparto freni e di montare ammortizzatori che, pur validissimi tecnicamente, stonano con la linea della moto. Ma si tratta di dettagli. In fondo nessuno è perfetto......


venerdì 12 febbraio 2021

Sportster 1200S - Middle custom/maxi sport

sportster 1200 s custom

sportster 1200 s custom

sportster 1200 s custom

sportster 1200 s custom


Questa è una di quelle elaborazioni, secondo me, più riuscite per il 1200 S a quattro candele. Questo Sportster è un modello molto particolare, che va tenuto fedele il più possibile al periodo della sua nascita, gli anni novanta. E' una moto, rispetto ai modelli più recenti, molto ruvida. 

Il motore con testata a doppia candela invita alla guida sportiva ma, nel contempo, fa sentire comunque l'esigenza di avere una moto che rispecchi i canoni degli Sportster prodotti in quegli anni. Ecco il motivo per cui ritengo ogni elaborazione troppo esasperata fuori luogo. 

I giapponesi di Trump Cycle hanno capito come intervenire sul 1200s. Una bella colorazione non troppo vistosa. Un motore con qualche cavallo in più ottenuto tramite scarico e filtro dell'aria aperto (ma si può ricorrere anche a centralina e carburatore Mikuni HSR secondo il kit approntato da Carlo Talamo e dalla Numero Uno sul finire degli anni novanta), una ciclistica migliorata tramite ammortizzatori performanti e forcella rivisitata internamente (se si trova, si può montare anche una forcella Ceriani a steli rovesciati, completando così il kit pensato da Carlo Talamo e dalla Numero Uno). 

Qualche altro dettaglio in alluminio come le pedane arretrate, possono essere un altro preziosismo che arricchiscono di più la moto.  

mercoledì 10 febbraio 2021

XLCR 1000 - Ritorno agli anni settanta!





Se avete paura di trovarvi improvvisamente a bramare di possedere questa splendida moto, non apprezzata nel brevissimo periodo di commercializzazione (1977-1979), oggi divenuta vero e proprio oggetto di culto, vuol dire che lo Sportster XLCR 1000 in qualche modo è destinato ad entrare per sempre nella vostra vita. 

Allora forzatevi e guardate questo video della durata di circa quattro minuti (....si può fare....) con immagini originali dell'epoca. La storia di questa splendida moto, dalla controversa immagine offerta (prima troppo avanti per gli standard e dopo oltre trent'anni ritenuta, per molti versi, attuale), viene rappresentata alla meraviglia.

Per chi, invece, non è interessato all'argomento e ritiene che XLCR 1000 sia solo un "pezzo di ferro" come tanti altri prodotti da Harley-Davidson, è il momento di iniziare a confutare le proprie certezze con questo video, per poi proseguire in altri approfondimenti. 


mercoledì 3 febbraio 2021

White racer





Un altro XR 1000 elaborato con molto poco......

Tra i vari modelli Sportster, l'XR 1000 occupa un posto molto particolare. Nata nel 1983 (in un periodo di grande crisi per Harley-Davidson) come versione stradale della XR750 (con cilindrata aumentata grazie ad un maggiore alesaggio), mostrò immediatamente il suo carattere scorbutico dovuto anche all'alto tasso di vibrazioni. Una moto praticamente artigianale i cui elevati costi di produzione ne decretarono la "fine" nel 1984 con circa 1800 esemplari prodotti.

Si trattava di una vera e propria moto da corsa "civilizzata" un poco e resa fruibile per l'uso stradale, cui era possibile aumentare la potenza tramite appositi kit in grado di farla crescere fino a quasi 90 cv.
La sua indole sportiva ha generalmente imposto elaborazioni molto "soft" come questa dove il motore è originale (salvo i terminali racing) e gli interventi hanno riguardato solo gli ammortizzatori posteriori e le molle forcella (ora di tipo progressivo).

In questo caso è stato abbinato anche un codone racing ed un manubrio più largo alla verniciatura con base bianca del serbatoio, che ne esaltano il carattere scorbutico.


venerdì 29 gennaio 2021

Black Wings






Negli anni novanta, soprattutto in Italia, la tendenza verso la customizzazione degli Sportster andava in una precisa direzione: ciclistica prelevata da qualche “jap” di ultima generazione o, comunque, “modernizzata” e motore elaborato all'inverosimile.

Il “dark custom”, poi diventato di serie, si sarebbe affermato molto tempo dopo. Le prime elaborazioni  “dark” fecero scalpore, come le due creazioni di Carlo Talamo e della Numero Uno (anche se non su base Sportster) come “La Suora” e “Fate l'amore e non fate la guerra”. 

Lo Sportster apparso sulle pagine di Freeway nel 1995 è fedele alla filosofia dell'epoca: forcella Ceriani a steli rovesciati (la stessa di qualche kit approntato dalla Numero Uno) che lavora su un cerchio da 16 pollici (una novità per l'epoca ) con disco flottante da 320mm e pinza a quattro pistoni marchiata Brembo, ammortizzatori posteriori più bassi degli originali di tipo progressivo (altra novità in quegli anni....).

Il motore, fiore all'occhiello di questa elaborazione, viene spremuto a dovere aumentando la cilindrata da 883 a 1200 cc tramite pistoni Wiseco e montando alberi a cammes Andrews, carburatore Mikuni HSR 42 e scarico due in uno Supertrapp. Viene rinforzata la frizione sostituendo l'originale con una Barnett e montato posteriormente un cerchio più largo (sempre da 16 pollici come l'originale), montando la trasmissione finale a catena.


mercoledì 27 gennaio 2021

Sportster Drag





Motore portato all'incredibile limite di 1874 cc (mantenendo i carter originali) e telaio dragster connotano questo Sportster “street” apparso sulle pagine di Freeway nel lontano 1996, seguendo un filone poi non sviluppato negli anni, quanto meno nell'Europa continentale (questo Sportster arriva dalla Svezia...).

Si tratta di una moto dall'indubbio fascino soprattutto pensando che è stata costruita in chiave stradale avendo come riferimento l'affidabilità del mezzo. Un “mostro” da 165 cv su 165 kg. La base è rappresentata da uno Sportster 883 del 1987 con cambio a quattro rapporti e trasmissione finale a catena. Per contenere l'incredibile potenza è stato progettato un telaio di tipo rigido con tubi in cromo-molibdeno ed una angolazione del cannotto di sterzo pari a trenta gradi. 

Il motore è stato rifatto completamente e per rendere l'idea del lavoro effettuato sopra non bisogna soffermarsi solo sulla cilindrata o sulla potenza, ma anche sul ragguardevole alesaggio (96,99mm) e sul rapporto di compressione alto (11,5:1).


mercoledì 20 gennaio 2021

Lato oscuro.....


buell xb12s cafe racer



buell xb12s cafe racer


Buell XB12S e George.....


Vicino al “mezzo secolo” di età George è più inquieto che mai. Ha vissuto una vita piena di alti e bassi, cercando di combattere sempre quel demone, quel lato oscuro di ogni essere umano che spesso ha preso il sopravvento dominandone le scelte e facendogli compiere azioni insensate. Vede quel vuoto sotto ai suoi piedi e ne sente gli echi, ma non riesce ad accettarlo. Non riesce a farsi una ragione, in una continua alternanza di pace e guerra, gioia e dolore, che non gli danno tregua. 

Tra un passato che lo tormenta ed un futuro che lo tenta come il frutto proibito di Adamo ed Eva. In un attimo molla la tranquilla vita da uomo della “middle class” per gettarsi nell'oblio. Via la macchina, via la casa ben arredata (anche se non di lusso), via la camicia inamidata per andare al lavoro, che lascia il posto a t-shirt nere e giubbotto di pelle.  George, poi, si trasferisce in un garage/loft attrezzato a casa-officina-pub-scannatoio. Compra una vecchia Buell XB12S. La moto che più lo rappresenta. 

Inizia a lavorarci sopra in un delirio che dura mesi, indeciso tra una modifica bella prima ed orribile dopo, fino a trovare quello che sembra essere il presente della sua vita, ossia quello stridente legame tra passato e futuro. La moto viene verniciata totalmente in nero opaco. 

La parte posteriore del telaio lascia il posto ad un codone in materiale composito (con nuovo posizionamento di tutto l'impianto elettrico e della batteria) che richiama le moto degli anni sessanta, mentre il frontale assomiglia a quello di un'astronave. Il motore resta di serie, ma un paio di tubi liberi permettono alla Buell di far sentire tutta la sua voce. George si è fatto definitivamente inghiottire dalla sua parte oscura, pronto a seminare il panico nelle strade della sua città.