Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

sabato 6 febbraio 2016

Dragster style bike new style ????





Il settore custom è in forte fermento. Forse come  mai prima d'ora. Sebbene le Scrambler rappresentino la tendenza del momento (o forse sarebbe più corretto parlare di moda ??), molti preparatori stanno sondando nuovi orizzonti. 

Dalla  “vecchia” Europa e dal Giappone arrivano proposte sempre più interessanti, che sondano terreni ancora allo stato embrionale. Parliamo dello stile dragster, spesso abbinato a forme che richiamano esplicitamente le moto degli anni cinquanta. Un caso su tutti la splendida Buell Cherry Salt di Plan B Motorcycle, ma vi sono anche altri esempi, come il dragster della foto, costruito su motore Ironhead Sportster 1000 che arriva direttamente dal Giappone. E se fosse questa la futura tendenza ?  Qualcuno,  tipo Roberto Totti, in passato si è spinto in preparazioni estreme di questo tipo, creando delle ottime moto, ma probabilmente non erano i tempi giusti per una maggiore diffusione di questo stile.
Ma visto che, ultimamente, la realizzazione delle special è legata non solo ad elementi edonistici, ma anche a fattori pratici, si potrebbe parlare di una nuova attitudine alla customizzazione ?

Nuovi stili di customizzazione saranno soprattutto legati a fattori pratici.

Secondo il sottoscritto la risposta è affermativa e muove, come di consueto, da considerazioni di tipo pratico.
L'affermazione delle scrambler e delle street tracker,  sia come modelli di serie, che come elaborazioni più o meno specifiche di moto già prodotte, è stato dettato principalmente da motivi pratici. Nelle grandi città europee, sempre più caotiche e spesso con strade devastate da buche e voragini, rappresentano una valida alternativa alla mobilità urbana grazie ad alcune caratteristiche:  impostazione di guida molto comoda, ottima escursione delle sospensioni,  semplicità costruttiva, motore potente ma non esagerato, consumi nella media e, soprattutto, generale sensazione di robustezza, indispensabile per affrontare tutti i giorni le caotiche strade urbane.
Se a tutto ciò  aggiungiamo un richiamo più o meno esplicito al passato, tanto in voga adesso, questo basta per capire anche il perchè di numerosi modelli a tema proposti direttamente dalle case motociclistiche.
Per le moto costruite in chiave dragster le considerazioni sono diverse ma ugualmente concrete.
Molti usano la moto giornalmente, altri solo il fine settimana o nei grandi meeting  (e solo in rare occasioni in altri contesti), spesso cogliendo l'occasione per provare l'adrenalina di una accelerazione bruciante.
Perchè non costruirsi la moto da corsa ?  Gli esempi proposti sono specifici e richiedono grandi competenze, ma la faccenda potrebbe essere ben più semplice.
Partiamo, come esempio, dalla base di uno Sportster (la miglior moto anche da customizzare) 883 del 2005 a carburatore. Le sospensioni anteriori e posteriori vengono accorciate in egual misura, cercando di abbassare il più possibile. Serbatoio, sella, parafanghi anteriori e posteriori trovano il loro posto in uno scantinato, in favore di un bel codone monoposto molto corto ed un nuovo serbatoio del carburante con minor capienza, dalla forma allungata. Si montano, poi, semi-manubri, pedane arretrate ed una gomma posteriore più larga e dal profilo ribassato. Se serve si sostituisce la trasmissione finale a cinghia con una catena (modifica indispensabile quando si vuole montare un pneumatico molto più largo dell'originale).    
Al motore, per essere un tantino più vivace, basta un diverso carburatore con annesso filtro dell'aria ed un paio di scarichi liberi. I più temerari possono decidere di montare anche un cupolino o spingersi perfino ad avere una carenatura avvolgente come le moto da corsa degli anni cinquanta (tipo quella della Moto Guzzi Ottocilindri). Il tutto senza toccare il telaio originale.
Che ne dite ?