Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

Visualizzazione post con etichetta Custom. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Custom. Mostra tutti i post

martedì 8 febbraio 2022

Sportster Iron 1200 anni 80






Riportare uno Sportster del 2019 indietro nel tempo può non essere operazione semplicissima se si vuole raggiungere il risultato di avere una moto che rispecchi fedelmente i criteri dell'epoca. I dettagli sono il segreto fondamentale, poichè ciclistica e motore rimangono di serie. 

Di moto votate al culto degli anni ottanta, soprattutto a tema Sportster, ne sono state viste poche ed è quindi non semplicissimo lavorare in questa direzione, pure se non si vogliono apportare modifiche sostanziali alla moto.

Il primo passo è stato smontare la maggior parte dei componenti originali come l'avantreno, serbatoio, parafanghi, impianto elettrico, lasciando solo telaio, motore e cerchi. Poi è iniziato il lento lavoro di scelta e montaggio delle parti. 

Anteriormente la scelta è caduta su Super Glide con doppio disco che ha necessitato di un lavoro di adattamento, così come la scelta ed il montaggio del parafango posteriore che si voleva un poco curvato in modo da poter montare una sella tipo "chopper" abbinafa ad un lungo sissy bar. 

Il motore è stato lasciato originale ma, anche in questo caso, difficile è stato trovare scarico e filtro in puro stile anni ottanta. Dopo attente ricerche sono stati scelti filtro LC Fabrications e scarico due-in-uno Lowbrow Customs. Biltwell invece fornisce manopole e pedane. Per avere uno Sportster totalmente in linea con le moto dell'epoca si è reso indispensabile sostituire la trasmissione originaria a cinghia con una a catena. Importantissima, ai fini di un ottimo risultato finale, è stata anche la scelta della grafica del serbatoio, l'abbinamento cromatico, nonchè i pneumatici (Dunlop K491). 

Una bellissima personalizzazione che, contrariamente a quanto possa sembrare, ha comportato un lavoro non da poco, ma senza stravolgere la moto che può essere utilizzata tutti i giorni. 

venerdì 31 dicembre 2021

Crazy Sportster by Magnacycle






Odiate a morte i moderni "scooteroni" e non volete assolutamente separarvi dal vostro (ormai "vecchio") Sportster ?????

Questa è la soluzione che fa per voi......ma non pensateci più di un secondo ed agite d'istinto perchè si tratta di una scelta talmente strana ed inconsueta che potrebbe porvi una miriade di dubbi nella testa.

Il kit è prodotto dalla azienda americana Magnacycle  e del vostro Sportster rimarranno praticamente solo i cerchi ed il motore. 

Di questi kit  fino ad ora ne sono stati costruiti circa trenta, venduti ad un prezzo compreso tra 1700 e 4000 dollari, che comprendevano sostanzialmente telaio, carrozzeria e forcella, potendo essere utilizzati differenti motori Sportster. In una delle foto troviamo un motore Sportster Ironhead 1000 del 1972 con alberi a cammes Andrews e carburatore S&S, mentre nell'altra un moderno Sportster Evolution 883.

Poichè non si conoscono gli sviluppi di questo kit e se venga prodotto ancora, se volete buttare il vostro "scooterone" non vi resta che scrivere due righe all'azienda, magari prima di Natale, chiedendo se vi possono fare ancora questo regalo (....così per dire, dato che dovrete pagare il kit profumatamente....). 

Dimenticavo.....ovviamente dovrete tentare di omologarlo in Italia per poter circolare senza problemi con la legge.....

sabato 18 dicembre 2021

Resilienza - Sportster 883






Se cerchiamo su Google il significato del termine "resilienza", questo viene individuato con la capacità di un individuo di affrontare e superare un periodo traumatico o di grande difficoltà. E proprio la resilienza che ogni individuo in maniera più o meno marcata possiede, può permettergli di affrontare difficoltà traendone, in alcuni casi, dei benefici.

Imbattendomi in questo 883 mi viene in mente proprio la resilienza. Capita di vedere vecchi Sportster tenuti molto male che vengono messi in vendita perchè il proprietario non sa che farne. La soluzione è qui e basta perderci un poco di tempo.

Si cerca innanzitutto di fare un tagliando alla moto, pulirla e metterla in ordine per quanto possibile. Ribadisco che in Italia le Harley-Davidson debbono essere tutte lustrate. In altri paesi tipo gli States o il Giappone (.....sì il Giappone....) girano soprattutto vecchi Sportster che a vederli ci si domanda come facciano ancora a non smontarsi.....

Una volta messa in ordine di meccanica e ciclistica con interventi ridotti al minimo, si passa al resto. Invece di perdere ore a capire cosa fare, si toglie tutto quanto inutile e mal ridotto, si monta un manubrio largo, un paio di drag-pipes (....ovviamente se non abitate nel centro storico di qualche città.....) ed al limite si vernicia il serbatoio (questo Sportster è però un poco più curato sebbene molto essenziale). Si recupera così una vecchia moto che ancora molto può dare spendendo poco.

mercoledì 24 novembre 2021

Red Feeling - Freeway Magazine Italia



Nel lontano 1998 appare questo Sportster sulle pagine della rivista Freeway Magazine. Siamo difronte ad un modo di interpretare le customizzazioni su base Sportster molto in voga nel vecchio continente, che sostanzialmente abbina verniciature sgargianti ad ampio utilizzo di alluminio e motori elaborati in maniera ben precisa. 

Anche la scelta di alcuni componenti segue una logica dell'epoca, per non dire una vera e propria moda, come le parti in alluminio billet della azienda italiana OMP, cerchi e freni americani Performance Machine, serbatoio del carburante dalle forme allungate. Sui motori si interveniva in maniera pesante oppure, come in questo caso con filtro dell'aria aperto ed un paio di scarichi liberi (Porker Shotgun). 

Altro elemento che caratterizzava questo tipo di elaborazioni era l'ampio utilizzo di cromature o di parti alluminio billet per carter e coperchi delle testate. Per lo più chi sceglieva di elaborare lo Sportster in questo modo utilizzava la moto solo per raduni o eventi e raramente si vedevano in giro fuori da queste occasioni.

mercoledì 3 novembre 2021

Thunderbird Sportster





Torniamo ancora molto indietro nel tempo con questo Sportster customizzato seguendo fedelmente i dettami dell'epoca.

Siamo nel 1996, periodo che potremmo definire di nascita del fenomeno custom (sebbene l'inizio delle elaborazioni sulle moto vada ricercata molto più indietro nel tempo....)  trainato in Italia dalla Harley-Davidson con Carlo Talamo e la sua Numero Uno che, almeno in questa fase, trova poco riscontro sui rotocalchi (se si eccettuano le famose pubblicità dello stesso Carlo Talamo che ogni tanto appaiono su vari tipi di riviste). Accanto alle moto personalizzate con qualche accessorio si iniziano a vedere custom particolarmente curate, che rispondono a canoni ben precisi, dove l'alluminio billet è elemento trainante, in controtendenza a quanto accadrà molti anni dopo con l'affermarsi della tendenza "dark-custom". 

Diverse aziende ed officine, intuito il trend, avevano iniziato a produrre parti per Harley-Davidson e si erano convertite al custom, anche se non in maniera totale.
Lo Sportster di queste pagine ha qualcosa in più: il telaio verniciato e sottoposto a "molding" (cioè quel procedimento volto all'eliminazione delle imperfezioni). Il motore Evolution 883 è tutto lucidato e potenziato attraverso alberi a cammes Andrews, Carburatore S&S Super E, scarico due-in-uno Supertrapp. Ciclistica con forcella dotata di steli da 41 mm ancorati a piastre larghe OMP, maggiormente inclinate di sei gradi (uno dei must di quegli anni), cerchi Arlen Ness da 18 e 21 pollici, forcellone JMC, freni Performance Machine (fino a quando venne introdotta di serie la pinza freno a doppio pistone fu fondamentale sostituire l'impianto frenante originale se si voleva stare un poco più tranquilli......).

Il nome scelto per Sportster di per se non dice nulla, ma facendo un passo indietro a quegli anni, ha molto di evocativo. Nel 1994 la Triumph presentò la sua prima "modern-classic" che tanto avrebbe fatto successo: la Thunderbird. 

Carlo Talamo, che da qualche anno aveva iniziato l'importazione con successo delle moto inglesi attraverso la sua Numero Tre, ne approfittò per creare qualche special dall'indubbio appeal come ad esempio il Thunderbird Sport.

In questi giorni ricorre l'anniversario della scomparsa di Carlo Talamo e lo Sportster di queste pagine fa battere molto il cuore.....

mercoledì 8 settembre 2021

Spirito Racing!!!!! - XLH 1970

 






Gli anni settanta segnano un cambiamento epocale nella società odierna e nemmeno Harley-Davidson non sfugge a questa ansia di rinnovamento nata dal movimento culturale del 1968 e presenta diverse novità sui modelli Sportster che, dal 1972, avrà il motore con alesaggio aumentato, portando la cilindrata a 1000 (in luogo degli originari 883 cc).

La moto della foto è una delle ultime versioni con motore 883, dato che si tratta di un XLH del 1971 (la H aggiunta alla sigla XL fu un una mossa del marketing HD per differenziare il motore più potente grazie ad un aumento del rapporto di compressione da 7,5:1 a 9:1 e del diametro delle valvole, oltre all'adozione di punterie più leggere) ed è stata elaborata ispirandosi alle vecchie KR 750 da competizione con motore a valvole laterali. 

Il telaio originale è stato sostituito con uno di tipo rigido ed è stato abbinato a cerchi e freni originali (a tamburo!). Nel montare il motore (rimasto di serie salvo un carburatore S&S Super E abbinato ad un filtro dell'aria aperto e due drag-pipes) si è provveduto a ricostruire tutto l'impianto elettrico, ora dotato di diversi cablaggi e semplificato. 

L'impronta racing impone di non lasciare spazio ad inutili accessori e di contenere il più possibile il peso. Ecco che il parafango posteriore è ridotto al minimo e l'anteriore eliminato, mentre il serbatoio del carburante è il classico "peanut" da 8 litri.  Ovviamente di specchietti e frecce nemmeno a parlarne. Pur se la moto sembra costruita per gli ovali in terra battuta, mancano un paio di pneumatici con il tassello. Ma si tratta di dettagli......

giovedì 5 agosto 2021

Devil Inside



Negli anni novanta il "custom", almeno nel Vecchio Continente era abbastanza standardizzato: chopper nel Nord Europa, qualche bobber in quella continentale ma, per lo più, moto elaborate senza seguire uno stile ben definito (qualcuno si ispirò ad Arlen Ness). 

Gli Sportster, come detto più volte, spesso venivano incattiviti abbinando la ciclistica di "jap" sportive ad un motore con il basamento di serie elaborato in maniera più o meno importante. Trionfava, comunque, l'alluminio billet e qualche azienda anche in Italia (come PSP) era entrata nel mercato. 

Vedere qualche Sportster dall'aspetto selvaggio, magari con finiture "black" di moda oggi, era molto difficile. Altrettanto difficile era trovare chi verniciasse il telaio originale, come lo Sportster di queste pagine, nato nel 1996 in Francia. A parte la forcella di un Suzuki GSX-R ed un paio di ammortizzatori posteriori Fournales, la ciclistica è originale. L'elaborazione del motore segue la prassi consolidata dell'epoca con cilindrata portata a 1200 e carburatore Mikuni. 

Insolito lo scarico Devil Gun utilizzato sugli Sportster che correvano la "French Cup". 

mercoledì 14 luglio 2021

Sportster Ironhead 1000 Evel Knievel Tribute




Ho trovato in vendita l'ennesimo Sportster su un sito statunitense ad un prezzo molto strano per noi europei (italiani in particolare): quattromila Dollari che corrispondono, al cambio attuale, a quasi tremilatrecento Euro. Una cifra ridicola se si pensa che la moto non solo è in perfetto stato, ma è uno dei tanti esemplari omaggio ad Evel Knievel, con pochissime modifiche rispetto al modello di base che è un Ironhead 1000. 

Infatti, a parte il telaio riverniciato, sono stati montati un paio di scarichi alti e liberi (carburatore e filtro dell'aria sono di serie), codone e serbatoio in materiale composito, pneumatici da dirt-track oltre, alla apposita verniciatura che rappresenta la parte più importante. Una moto facilmente replicabile a casa. Il prezzo richiesto è segno del diverso approccio che hanno negli States nei confronti di Harley-Davidson, specialmente di modelli quale lo Sportster.

Da noi, in Italia, Harley-Davidson è uno status-simbol. Negli Stati Uniti rappresenta un marchio di orgoglio americano ma il valore dato alle moto è quello reale. Quello di mezzi robusti e praticamente eterni, dotati di una tecnica basica (almeno per quanto riguarda i modelli meno recenti).

Detto questo, ritengo alquanto improbabile trovare Sportster in buono stato ad un prezzo simile.....


venerdì 18 giugno 2021

Excelsior XB

buell xb tribute excelsior henderson



buell xb tribute excelsior henderson


Excelsior Henderson è tra i marchi di moto che più richiamano al passato ed in particolare agli anni venti. Nel variegato mondo custom vi sono intrecci vari. 

Elaborazioni di marchi blasonati che ripropongono modelli più o meno famosi, case motociclistiche ritornate improvvisamente in vita. Una Buell XB12 del 2006 che richiama il famoso marchio americano è però qualcosa di molto raro, se non unico!!!! 

Il concetto che viene sviluppato è relativamente semplice. Si lavora il minimo indispensabile sulle scarse sovrastrutture (serbatoio del carburante e dell'olio sono contenuti nel telaio e nel forcellone), sostituendole con alcune appositamente costruite, montando una sella singola in pelle su un telaietto con corto parafango posteriore. 

Aspetto fondamentale da curare e la verniciatura. Scelta la tinta bianca con elementi rossi che viene data su tutto il telaio. Per il resto, salvo un terminale Vance & Hines, la moto rimane di serie, ma l'effetto scenico è garantito.

mercoledì 21 aprile 2021

Blu'S Sportster

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

Sportster 1200s custom blu

Un altro Sportster 1200S elaborato nella maniera giusta.


Ho spesso sottolineato quanto sia importante andare in una precisa direzione nell’elaborare il “quattro candele” (così viene chiamato questo Sporty dagli appassionati). E’ fondamentale non esagerare a livello estetico ed esaltarne gli aspetti legati alla guidabilità, senza però ricorrere all’utilizzo di parti hi-tech.
Un compito difficile per alcuni aspetti, ma assai facile se si ragiona con il tipico pragmatismo orientale.

Rispetto all’altro 1200S presentato da poco non cambia molto essendo la stessa filosofia. Qui si può notare un dettaglio fondamentale: l’archetto posteriore che sorregge il corto parafango, imbullonato al telaio. E’ un ottima soluzione per evitare di ricorrere a tagli di telaio. 

A livello estetico sono stati fatti piccoli affinamenti rispetto al modello originale ed è stata scelto un colore decisamente in linea con lo spirito sportivo del 1200S (è lo stesso blu Buell….), magistralmente abbinato ai filetti sui cerchi originali. I doppi fari sovrapposti sono l’unico elemento di modernità. Pochissime altre modifiche hanno riguardato il resto del “quattro candele”. La ciclistica è praticamente di serie, salvo pinze anteriori e pompa freno Brembo, così come il motore che è stato fatto “respirare” solo un poco di più attraverso filtro aria e coppia di corti scarichi “home made” che sparano la loro voce verso l’alto. 


lunedì 5 aprile 2021

Low Art





Sul finire degli anni novanta lo stile di Arlen Ness si era ormai affermato nella vecchia Europa. Moto curate in maniera maniacale, dove l'ampio utilizzo di alluminio billet era uno degli aspetti che connotavano questo genere. Anche se si stavano iniziando a vedere le prime cafe racer (e relative elaborazioni), qualcuno continuava sulla vecchia strada che, solo parecchi anni più tardi, sarebbe stata definitivamente abbandonata, salvo qualche sporadica realizzazione. 

Le pagine di Freeway Magazine del 1999 immortalano questo splendido Sportster elaborato da Hard Core Custom Cycles di Assemini (Cagliari). Telaio e forcellone realizzati direttamente in casa, tenendo a mente parametri ben precisi come un'ampia inclinazione del cannotto di sterzo ed aspetto “low”.

 Motore Sportster del 1998 elaborato in maniera pesante facendo ricorso a pistoni Wiseco per portare la cilindrata a 1200, imbiellaggio e carburatore S&S, camme Andrews, scarichi Bub (abbastanza utilizzati in quegli anni per elaborazioni simili). Il motore, così come il resto della moto, non è stato solo elaborato, ma assai curato nella parte estetica (eliminate alcune alette di raffreddamento nella parte bassa dei cilindri.....).

Ovviamente vengono utilizzate ovunque parti in alluminio realizzate a mano.

Attualmente si sono affermate elaborazioni e moto in chiave scrambler e street-tracker, sicuramente dettate anche da esigenze pratiche, ma quanto mancano preziosismi come questo Sportster Low......


 

mercoledì 31 marzo 2021

Peace and Love





Nello sfogliare le pagine della rivista Freeway Magazine mi sono imbattuto in questo Sportster che sembra costruito da molto poco, se non fosse che la rivista ha chiuso i battenti nel lontano 2009.....

Quando poi ho visto CHI l'ha elaborato, tutto mi è tornato chiaro, perchè la moto è del 2005. Parlo del dealer di Firenze HD Speed Shop, rimasto sempre fedele alla propria filosofia, specialmente quando si tratta di mettere le mani sugli Sportster, che vengono rivisti in chiave "vintage" curando gli aspetti cromatici (le verniciature calzano sempre a pennello), rendendoli quanto più possibile semplici. Lo Sportster di Paola (questo il nome della fanciulla della foto) ha pochissimi interventi ma di grande effetto: serbatoio prelevato in un mercatino dell'usato e rimesso a nuovo, parafanghi cromati, coppia di drag-pipes con verniciatura termica bianca. Motore, ovviamente, di serie. Può bastare?????