Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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venerdì 26 marzo 2021

Magnifica !!!!!!

magnifica sportster 1200 dragster hd versilia

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HD Versilia firma questo Sportster radicale come le moto da corsa ed i dragster più estremi.

Questo bellissimo Sportster non è una novità, dato che è apparso sulle pagine di Low Ride diversi anni addietro, però ce ne siamo imbattuti in questi giorni dopo averlo visto fermo in un salotto di casa (anche se solo in foto) ed il cuore ha iniziato a battere di nuovo come la prima volta, perchè dinanzi all'arte difficilmente si può rimanere indifferenti, pur spesso non riuscendone a capire il senso o apprezzarne appieno l'autenticità. 

Il lavoro è realmente iniziato da zero dato che di originale è rimasto molto poco. Lo stesso motore, un 1200 Evolution del 1993, è stato tagliato nel basamento con soppressione della parte posteriore del carter contenente il cambio, con il risultato di dover montare un cambio separato Rev-Tech, accoppiato al motore tramite una trasmissione primaria a catena duplex che lavora su una frizione a secco. Il vecchio Sportster 1200 è stato rinvigorito tramite alberi a cammes Andrews, accensione Crane Hi4, testate lavorate, carburatore Dell'Orto PHB 40mm ed un paio di scarichi liberi.

Se il motore è stato elaborato in maniera non esagerata (salvo i lavori sulla trasmissione), lo stesso non si può dire del resto della moto, oggetto di una cura maniacale. Il telaio "gooseneck" Chica di tipo rigido è stato verniciato ed abbinato ad una carrozzeria in vetroresina, sulla quale hanno messo le mani i ragazzi di HD Versilia per adattarla allo Sportster. I cerchi sono a razze da 18 pollici al posteriore e 19 all'anteriore. I comandi al manubrio Kustom Tech lavorano su una forcella con steli da 39mm prelevata da un vecchio Ironhead e rimessa a nuovo, mentre quelli posteriori sono "home made", posizionati in modo da avere una guida sdraiata, come imponevano le moto racing di una volta. 

Riguardando la realizzazione di HD Versilia con occhio critico, non si può fare a meno di notare come mantenga una linea di pensiero del tutto originale, a dispetto di molte elaborazioni che risentono delle mode del momento.


giovedì 27 febbraio 2020

Tributo al "Maestro" americano.

harley davidson sportster ironhead 1970 digger

harley davidson sportster ironhead 1970 digger

harley davidson sportster ironhead 1970 digger

harley davidson sportster ironhead 1970 digger

harley davidson sportster ironhead 1970 digger

La fama di Arlen Ness arriva anche in oriente, ispirando questo “digger” su Sportster Ironhead del 1970.


Il tema dei “digger” è tanto caro ai seguaci di Arlen Ness che ne hanno fatto dapprima un fenomeno di “elite” legato agli Hamster, per poi diventare vero e proprio culto. Telai “low”, con cannotto di sterzo allungato ed inclinazione esagerata dello stesso, unitamente a verniciature psichedeliche, cromature in abbondanza, motori potenti, “alluminio billet” a profusione, rappresentano il “must” di questo tipo di moto, diffuse quasi solo negli States.

Tuttavia qualche “digger” si vede anche altrove. 

In Giappone, ad esempio, hanno pensato bene apportare piccole variazioni sul tema, tralasciando il luccichio delle cromature e non curando le finiture, oltre a non utilizzare l'alluminio. Ne esce fuori, così, una moto grezza ed essenziale, reinterpretazione in chiave nipponica dei “digger”, con il motore originale pazientemente cesellato nel basamento e dotato di un carburatore doppio corpo Dell'Orto (unica modifica apportata).

La verniciatura non fa sobbalzare in quanto ad originalità o appariscenza così come alcune finiture apportate sul resto della moto, ma la realizzazione è molto interessante anche se, ad oggi, questo tipo di moto hanno scarsa diffusione.  


martedì 29 ottobre 2019

Ironhead Harton

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame


Doppio carburatore e motore elaborato pesantemente per questa splendida cafe racer costruita secondo la tradizione più antica.


Questo è un altro esempio di cafe racer costruito su base Sportster Ironhead 1000, forse il motore più indicato fra quelli Harley-Davidson, se si vuole una moto che sia una vera replica di quelle in circolazione negli anni sessanta. Numerose sono le moto a tema presentate in questo blog, ognuna con qualche elemento di particolarità, pur seguendo il preciso filone che vede in un serbatoio basso e lungo in alluminio, semi-manubri, pedane arretrate e coda corta gli elementi caratteristici. 


Lo Sportster qui presentato ha anche un telaio Norton Featherbed con forcella Roadholder,  cerchi Borrani con freno anteriore Dresda da 270mm. L’elemento che incuriosisce non è rappresentato dai due carburatori Dell’Orto con filtri K&N, ma dalla testa cilindro posteriore che è stata invertita per montare il secondo carburatore, situazione che ha comportato il posizionamento del collettore di scarico davanti al cilindro, in prossimità di quello anteriore. Il lavoro ha comportato un nuovo posizionamento anche di valvole ed alberi a cammes, a loro volta invertiti. 


Questa è la parte più interessante di tutto l’Ironhead che ha subito altri interventi come una trasmissione primaria di nuova progettazione ed il montaggio di una frizione di tipo “a secco”, oltre ad un amento prestazionale del motore attraverso  accensione Crane, pistoni KB ad alta compressione e valvole Black Diamond Kibblewhite molto più grandi delle originali. 


Quasi tutte le parti sono state costruite su misura come, anche, il codone posteriore ed il parafango anteriore in alluminio. Progetti del genere dovrebbero essere incentivati……


venerdì 22 settembre 2017

Sportster Ironhead by Vibrazioni Art Design!

sportster ironhead dragster style by vibrazioni art design side right

sportster ironhead dragster style by vibrazioni art design side left

sportster ironhead dragster style by vibrazioni art design engine

sportster ironhead dragster style by vibrazioni art design side right

Romba come una miriade di tuoni. Vibra come un terremoto del più alto grado della scala Mercalli. Emoziona come un arcobaleno dopo la pioggia battente.



Chi ha seguito “Lord of The Bike” non può non conoscere questi ragazzi che amano dar forma a vecchi fusti di olio e carburante riciclati con cui costruiscono  sovrastrutture di motociclette e ne ricavano arredi di design. Si tratta di un lavoro lungo ed emozionante, così come emozionanti sono state da sempre le loro creature. A parte le varie Moto Guzzi trasformate per la serie televisiva di cui sopra, vi sono altre moto come la Ducati Scrambler, denominata “SC-Rumble”, che lasciano senza fiato.

La storia di questo Sportster è abbastanza particolare. La moto apparteneva ad un certo Paolo Bergamaschi che l'aveva poi venduta a Roberto Ungaro, direttore responsabile della rivista Riders, ma si trattava di una moto praticamente da flat-track.  Per festeggiare i 110 anni della Harley-Davidson, la moto di Ungaro finisce nelle mani dei ragazzi di Vibrazioni Art Design, che la trasformano totalmente, tirandone fuori questo ordigno. 

Fermo restando che, sebbene non si sappia se la moto in origine fosse una XLCR oppure una XLCH, e ritenendo l'opera di trasformazione di uno dei due modelli una vera e propria follia senza senso, tanto sono rari e ricercati, va fatto tuttavia un plauso per l'ottimo risultato finale

Il primo passo per il progetto finale è stato quello di smontare il motore dal telaio e far diventare quest'ultimo rigido saldando una triangolazione rigida in tubi di acciaio al posto del forcellone oscillante. E' stato abbassato l'avantreno in modo da avere un effetto rasoterra e sono stati montati due semi-manubri ricavati al tornio. Dopo un lungo lavoro di battitura dei bidoni si è ottenuto il codone, montato senza sella ne la minima parvenza di imbottitura, serbatoio e cupolino (per quest'ultimo l'ispirazione è stata fornita dal cupolino di una Ducati 999).

Il motore è stato montato senza alcun intervento mantenendo la ruggine accumulata negli anni, oltre al carburatore Dell'Orto da 40mm ed il filtro dell'aria Amal. I vecchi scarichi sono stati sostituiti con due collettori cortissimi.

Per i 110 anni della Harley-Davidson questa era la moto più appropriata. Una moto rozza, selvaggia e poco domabile, che può essere creata ed appartenere solo ad uno spirito veramente libero.  E nell'immaginario collettivo le moto di Milwaukee sono proprio così.

Ho scelto di proporla dopo quasi cinque anni dalla sua creazione come  provocazione a tutte quelle moto anonime prodotte da grandi case motociclistiche


UP: progetto in se stesso
DOWN: il modello da elaborare utilizzato


venerdì 21 aprile 2017

X-Racers

sportster street tracker on freeway magazine italia n 4 1994 pag 1

sportster street tracker on freeway magazine italia n 4 1994 pag 2

sportster street tracker on freeway magazine italia n 4 1994 pag 3

sportster street tracker on freeway magazine italia n 4 1994 pag 4

 

Nel lontano 1994 la maggior parte delle realizzazioni su base Sportster avevano spesso dei “clichè” determinati, dal momento che se ne esaltava l'aspetto custom o, al contrario, ci si orientava verso telai rigidi e lunghe forcelle. Supercycles di Nizza decise di percorrere nuove strade. 

 

Prese vita, così, il progetto della X-Racers, che richiamava molto da vicino le famose XR 750 da Dirt-Track, ma vista in chiave Hi-Tech.
In quegli anni, infatti, nascquero molte aziende specializzate nella lavorazione dell'alluminio “billet” che divenne un must su molte motociclette. Di conseguenza molti customizzatori vi attingevano a piene mani.

La particolarità di queste moto (sono due con pochi elementi di differenza) è da ricercare anche nel grande sforzo effettuato per spremere cavalli dal motore. Per montare due carburatori Dell'Orto sul lato destro, si è dovuta rivisitare la testata posteriore (dove sono state invertite le valvole di aspirazione e scarico) e degli alberi a cammes Andrews che si trovavano a lavorare in maniera differente. 

Si tratta di un ulteriore lavoro in aggiunta a quello di elaborazione del motore che vedeva il montaggio di teste a quattro candele (che la Harley-Davidson avrebbe messo in produzione solo qualche anno dopo, ovvero nel 1998) e la cilindrata portata a 1200 cc.

L'elaborazione del motore resta la parte più importante di tutto il progetto, che ha riguardato anche la ciclistica e, come detto prima, l'aspetto estetico (basti guardare diligentemente tutte le parti che sono state lucidate).
Se pensiamo che per realizzare queste moto il tempo è stato di quasi un anno......

Nell'articolo tutto il procedimento è descritto con estrema accortezza, peccato per le foto che non  inserite nel modo giusto ed incomplete.

UP: progetto innovativo per l'epoca
DOWN: le foto mortificano le due motociclette