Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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venerdì 9 novembre 2018

EICMA 2018: ma gli Sportster ?????

sportster forty eight my 2019

sportster xlcr 1000

sportster xr 1000


Praticamente nessuna novità al Salone di Milano da parte di Harley-Davidson, salvo il progetto LiveWire, quando ci sarebbe stato bisogno di nuovi modelli Sportster da presentare proprio in questa occasione.....


Harley-Davidson, praticamente da sempre, ha un modo di ragionare tutto suo che la porta a fare scelte all'apparenza discutibili ma che poi risultano corrette.
Il 2018 è stato l'inizio di una vera e propria rivoluzione, con la messa sul mercato di nuovi modelli ed una gamma che è destinata ad ampliarsi notevolmente nei prossimi anni, andando ad abbracciare nuovi utenti ed uscendo fuori da quello che è stato il target finora conosciuto.

Fatte queste premesse, è facile pensare come, a dispetto di quasi tutte le altre case motociclistiche EICMA abbia la sua importanza, ma non sia fondamentale per presentare nuovi modelli. Eppure, forse mai come quest'anno avrebbe dovuto approfittarne far vedere nuovi Sportster.  

Urge un cafe-racer che richiami le forme della XLCR, ma anche un modello con le ruote tassellate, ed uno Sportster  “di accesso”, con prezzo nettamente più basso rispetto all'Iron 883, perchè i modelli della gamma Street 750, seppur abbelliti e migliorati nel tempo, non possono essere considerati di accesso al mondo Harley-Davidson, semplicemente...... perchè non sono Harley!!!!!! 

L'occasione era assai ghiotta e le maggiori case non sono state a guardare presentando quasi tutte aggiornamenti di modelli esistenti o nuovi modelli. Harley-Davidson rischia di perdere una grossa fetta di mercato che difficilmente sarà rimpiazzabile nei prossimi anni da modelli più economici ed in linea con il target odierno.

Triumph, Ducati, Moto Guzzi, Royal Enfield, Kawasaki (gradito ritorno del W800), Yamaha, Indian, solo per citare i più importanti, hanno portato ad EICMA 2018 le loro allettanti proposte, lavorando molto oltre che sui modelli, anche su comunicazione e marketing.
Un paio di esempi su tutti: la Yamaha XSR700 XTribute e le Royal Enfield Continental e GT 650. 

Con tutte queste proposte perchè comprare uno Sportster ????? Il mondo Harley non è più un punto di arrivo (di cui lo Sportster spesso ne rappresentava la moto di accesso per poi passare ai modelli più grossi) e tutte le case motociclistiche hanno lavorato sui propri brand per renderli sempre più attraenti (….vedasi Ducati con Scrambler tanto per fare un esempio....).

Una vera risposta logica non c'è. La si compra perchè emoziona (e per altre qualità come l'estrema robustezza che non vengono evidenziate....), ma non è l'unica. Si torna al discorso iniziale: occasione persa ad EICMA 2018. Ci volevano nuovi modelli Sportster in modo da potersela giocare ad armi pari con gli altri a breve. Ma forse a Milwaukee la vedono diversamente......


venerdì 12 ottobre 2018

Sportster......ci sarà un motivo!!!!





Prodotta ininterrottamente dal lontano 1957 con ottimi numeri di vendite.


La presentazione alla stampa della Indian FTR 1200 ha indotto anche a me qualche riflessione che, in realtà, covavo in maniera più o meno latente da qualche tempo. Come mai lo Sportster continua ad avere (almeno in Italia) un alto numero di vendite rappresentando, ora, quasi un quarto dell'immatricolato Harley-Davidson????

I dati riportati su Motociclismo di Ottobre (….e non è la prima volta che li leggo....) parlano di oltre settecento immatricolazioni in questi primi mesi del 2018 (i dati sono incompleti in quanto vengono evidenziati i numeri di vendita solo delle prime dieci moto per categoria) a fronte di un globale Harley-Davidson di poco più di quattromila moto.
Se non ricordo male questo rapporto è in calo rispetto al passato, però parliamo sempre di dati incompleti.

Personalmente mi sono fatto da tempo un'idea di quanto stia accadendo soprattutto in Italia, dove il mercato Harley-Davidson e Sportster (è bene ricordare) è iniziato nei primi anni novanta.
Lo Sportster ha mantenuto sempre la propria identità e non è mai stato tolto dal listino ufficiale. Nemmeno nei momenti di grandi difficoltà economiche e progettuali, come il periodo dell'acquisto della Company da parte della AMF. Alcuni modelli sono spariti dal catalogo dopo poco e altri sono immediatamente arrivati, in una alternanza che ha ruotato sostanzialmente attorno alle cilindrate 883 e 1200 ed un aggiornamento costante e continuo, fatto di piccoli e mirati interventi. Tanto è vero che l'odierno motore Evolution è in produzione dagli ottanta ed ha subito solo i necessari adeguamenti alle norme di omologazione per le emissioni inquinanti.

Poi c'è stato quel fenomeno che qualcuno chiamava “moda” è che ora è diventato un vero proprio costume: parlo del marchio Harley-Davidson e di tutto ciò che ha portato con se. Mi riferisco soprattutto allo spirito di libertà. Lo Sportster è diventato il modello di accesso a questa libertà, acquistabile con poco più di diecimila Euro (usato uno Sportster in ottime condizioni si trova tranquillamente a cinquemila Euro.....).  

Vedendo quanto è accaduto nel mercato, dove negli anni il settore delle moto vintage è divenuto sempre più importante, ho trovato una spiegazione logica al tutto.

E' teoria economica che, in periodi di forte crisi economica, sociale e culturale (come quello attuale), in cui il futuro abbia sempre più i caratteri dell'incertezza, i consumatori si leghino a quei beni che diano loro una certa sicurezza in termini di solidità e longevità. Beni da cui non è necessario separarsi perchè troppo vecchi dopo poco tempo e non più rispondenti alle immediate esigenze che ne avevano determinato l'acquisto

Quasi tutte le case motociclistiche hanno fiutato l'affare o, per dirla in termini  “politically correct” compreso il trend, proponendo qualche modello vintage  nella gamma. Il problema è che il mercato a offerto una risposta positiva soprattutto a quelle moto che non hanno rotto il legame con il passato: vedasi soprattutto Ducati Scrambler, ma si può parlare anche di BMW NineT, di Kawasaki Z900, di Moto Guzzi V7 e Triumph Bonneville. Se anche la Suzuki, da sempre restia alle moto classiche, ha deciso di “rispolverare” la Katana, un motivo di fondo forse c'è.  Ultimamente, poi, anche la Royal Enfield in Italia sta sfornando risultati degni di nota, anche se sul marchio anglo-indiano forse andrebbe fatto un discorso a parte, dal momento che l'innovazione è stata nettamente più lenta di quella avvenuta per lo Sportster ed, a parte l'India, non in tutti i paesi vi è una rete commerciale all'altezza. Un plauso va soprattutto alle campagne di comunicazione appositamente create, che hanno generato una sorta di “domanda” dell'utente. 

La moto classica è diventato uno degli oggetti del desiderio, sebbene la si utilizzi prettamente la domenica. Una sorta di bene facente parte di un determinato stile di vita.

Torniamo al punto iniziale con una domanda: quanto reggerà ancora lo Sportster sul mercato con questi numeri ????

La paura è che il trend legato allo Sportster stia per esaurirsi. In Harley-Davidson parlano di nuovi modelli che verranno lanciati sul mercato entro il 2020 e, sebbene non vi sia menzione dello Sportster, la sensazione è di vedere a breve una moto totalmente rinnovata che romperà gli schemi con il passato. Questo decreterà la fine dello Sportster ed è lecito pensare che dopo qualche tempo uscirà di produzione


venerdì 28 settembre 2018

NO ai telai segati!!!!!

sportster con telaio segato

sportster con telaio segato

sportster con telaio segato

sportster con telaio segato

sportster con telaio segato

Questa volta allargo un attimino il discorso: ma ci vuole!!!!!!


Probabilmente a molte persone darà fastidio quello che sto per scrivere, ma bisogna essere onesti e corretti.

Da tempo, specialmente su Harley-Davidson e Sportster in particolare, assisto ad un proliferare di telai segati e, spesso, rimaneggiati pesantemente. In alcuni casi, sugli Sportster, si tratta solo dell'eliminazione dei supporti del parafango che sono dietro agli ammortizzatori posteriori, ma tanto basta......

Una moto con il telaio segato va incontro ad una infinità di problemi non sempre risolvibili, specialmente in Italia dove vi è una normativa abbastanza rognosa in tema di elaborazioni. 
Rischia di non passare la revisione in quanto non più in regola con il Codice della Strada, di non essere più sicura in quanto non rispondente ai requisiti di omologazione, con ovvie conseguenze in caso di incidente stradale, e di non essere facilmente vendibile.  In paesi come gli Stati Uniti la normativa è diversa ed è possibile effettuare questo genere di interventi senza andare incontro alle ire del legislatore. 

Osservo spesso su internet le moto in vendita (Sportster in particolare naturalmente....) e quasi sempre salto sulla sedia quando vedo annunci del tipo: “Perfetto stato, customizzata da professionisti, vero gioiello.....”.  Ma quale vero gioiello ?????? Una moto del genere diventa immediatamente un “pezzo di ferro” in quanto perde il suo valore originario. Mettere le mani sul telaio comporta una modifica praticamente irreversibile, dal momento che i costi per il ripristino dello “status ante” sono spesso proibitivi. Mi viene voglia di intervenire e far presente a chi vende queste moto che deve specificare il lavoro (…..sarebbe meglio dire danno.....) appena fatto. Per non parlare del discorso sicurezza. Una moto progettata da ingegneri sarà un attimino più sicura di quella modificata dal meccanico sotto casa ?????

E se da una parte c'è qualche furbacchione che, annusato l'andazzo, si libera della moto che ha rovinato, dall'altra c'è sempre qualcuno che abbocca eppoi si ritrova con una moto, pagata un sacco di soldi, di cui deve liberarsi quanto prima. Ed il giro ricomincia......


lunedì 23 luglio 2018

Serietà ed onestà: Harley-Davidson Jesi!



Truffato da una nota officina di Roma mi sono rivolto a loro.


Questa è la classica esperienza che va raccontata con i due volti di una stessa medaglia: da una parte meccanici senza scrupoli che non guardano in faccia niente e nessuno pur di fare cassa, dall'altra persone oneste, serie e competenti che ti seguono scrupolosamente anche se si fanno pagare bene.

Partiamo dal misfatto. A settembre del 2017 prendo appuntamento presso un'officina specializzata in Harley-Davidson della Capitale per effettuare un tagliando. 

Una volta arrivato faccio presente che ho la frizione lenta. Da qualche tempo il folle mi entra con difficoltà ed il cambio sembra un tantino duro sebbene la moto, a fronte dei dieci anni di vita, abbia pochi chilometri. 
Immediatamente mi aprono il carter sinistro dicendomi che va cambiata tutta la frizione: dischi, pignone e campana. 

Aggiungono che si tratta di un difetto congenito su molti esemplari di Sportster prodotti dopo il 2003 e se non effettuo il lavoro rischio di danneggiare pure l'albero motore. Mi dicono che per ovviare a questo problema mi montano una frizione rinforzata della Barnett in luogo di quella originale. 

Qualcosa non mi quadra. E' il terzo Sportster che ho in ventisei anni e non ho mai sentito di un problema del genere. Chiedo che mi venga richiusa la moto, dicendo che me la porto a casa così come sono venuto, dopo aver effettuato il tagliando in mia presenza (come da preventivo accordo).  Mi viene obiettato che la moto non può tornare a casa perchè c'è rischio di una improvvisa rottura e che, comunque, loro non mi possono richiudere il carter in quanto non hanno la guarnizione (…..ma ogni meccanico che si rispetti non ha una pasta rossa che sostituisce temporaneamente le guarnizioni....?????). La discussione va avanti per circa mezz'ora ed alla fine decido di lasciare lo Sportster anche se sono molto dubbioso. Ho la sensazione di essere “fregato”. 

Mi presentano il conto: quasi 1200 Euro pagati compreso il tagliando (foto della fattura).

Da settembre 2017 faccio circa 1500 km, quando a Maggio 2018 sento uno strano rumore provenire dalla parte sinistra del motore a caldo. Un ticchettio che mi fa immediatamente pensare alle punterie. Non mi fido a recarmi nuovamente presso l'officina che mi ha effettuato il lavoro sulla frizione. Ho paura che saltino fuori altri problemi. Decido di spedire la moto al dealer di Jesi.

Apro una parentesi a riguardo. Nell'agosto 2017, di ritorno dal Summer Jamboree, mi ferno a visitare la concessionaria HD di Jesi, anche per salutare uno dei due proprietari: Luca Fava che conosco dai primi anni duemila, da quando aveva l'officina autorizzata Triumph e ci incontravamo ai vari Triumph Day. Lo ricordo come una persona umile e competente.  Da quando non esistono più le Numero Uno (le concessionarie Harley-Davidson create da Carlo Talamo) entro molto titubante nei vari dealer. Mi sento quasi sempre fuori posto e difficilmente respiro quell'aria familiare che si toccava con mano quando c'era Carlo (Talamo). In qualche occasione sono pure entrato ed uscito da un dealer nello spazio di un secondo, quasi stessi per cadere in una vasca di coccodrilli.  
  
Questa volta sembra che la faccenda sia diversa. Sono tutti sorridenti e salutano, ti prestano attenzione e sembra di stare a casa. Anche se gli spazi sono diversi ho la sensazione di trovarmi dentro a qualche Numero Uno. Stefano mi invita a provare diverse moto, mostrandosi di una disponibilità a tratti disarmante mentre Luca, che vedo dopo circa una mezz'oretta dal mio ingresso, è esattamente come lo ricordavo. Quando vado via mi dico che in qualche modo debbo aver a che fare con loro in futuro. 

Così, quando capisco che qualcosa non quadra nel mio Sportster e voglio avere non solo un parere estremamente qualificato, ma pure che sia nelle migliori mani (senza nulla togliere ad altri concessionari egualmente bravi e competenti ma che non ho avuto modo di incontrare), ci metto due secondi a chiamare Luca ed inviarlo a Jesi.

Il responso non lascia dubbi: il rumore delle punterie potrebbe peggiorare ma, soprattutto, il lavoro sulla frizione non andava effettuato in quei termini. Sarebbe bastato cambiare i dischi e dare una pulita intorno alla campana. Mi viene comunque detto che il lavoro è stato effettuato bene

Magra consolazione perchè mi sono stati tolti dei soldi non dovuti.

A questo punto del racconto chi legge si potrebbe chiedere perchè invece di scrivere su un blog non parto con un'azione legale ????

Primo, mi sembra giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare”, ovverosia ringraziare gente onesta come Luca e Stefano.
In secondo luogo, per far partire un'azione legale si deve dimostrare che l'intervento eccessivo sulla frizione del mio Sportster non era assolutamente da effettuare. 
I “furbacchioni” dell'officina, sebbene sollecitati più volte a fare delle foto sul lavoro che stavano effettuando, se ne sono ben guardati.

E se per convincere un giudice (giustamente) si devono avere dei riscontri concreti, al sottoscritto basta una prima sensazione ed una successiva diagnosi fatta da una persona estremamente competente ed assai onesta


giovedì 14 giugno 2018

.....comprare uno Sportster ?????

harley davidson forty eight 115 my 2018

harley davidson sportster 883 superlow 2018 yellow

harley davidson sportster 883 iron 2018

Siete indecisi su quale moto comprare e piace l'idea di avere uno Sportster ???? Bene!!!! Continuate a leggere e vi dirò cosa è realmente questa moto!!!!


Harley-Davidson Sportster: una moto leggendaria prodotta ininterrottamente dal 1957 in una moltitudine di versioni e con differenti motorizzazioni. In Italia i risultati sono stati sempre notevoli, rappresentando lo  Sportster quasi il quaranta percento delle vendite della Harley-Davidson. 

Gioca a suo favore il prestigioso marchio, una linea praticamente immutata nel tempo e  piccoli aggiornamenti a livello tecnico, necessari per restare al passo con i tempi (…..e con le sempre più stringenti normative mondiali in tema di omologazioni....) e non farla diventare un “dinosauro” delle due ruote

Se pensiamo, infatti, che le prime 883 degli anni novanta non frenavano, curvavano a fatica e vibravano da impazzire, mentre quelle odierne sono docili e facili da condurre quasi quanto uno scooter, si ha la dimensione del lavoro svolto dalla Harley-Davidson. C'è inoltre da dire che, per la struttura del motore e del telaio è una moto assai semplice da customizzare.  

Parlando della tecnica, il motore raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri non richiede la registrazione del gioco delle valvole, ha un rapporto di compressione molto basso. In pratica  La trasmissione finale a cinghia ha durata pressochè illimitata. Per contro, a livello prestazionale, il peso è elevato (oltre 250 kg a secco) e la potenza modesta (specialmente nella versione 883). L'iniezione elettronica, presente su tutti i modelli Sportster a partire dal 2007, rende il motore fluido e si può utilizzare l'acceleratore in maniera più disinvolta, senza andare incontro ai rifiuti tipi del vecchio carburatore Kehin a depressione

I modelli costruiti dal 2017 hanno beneficiato anche di nuove sospensioni e non occorre intervenirvi con altre unità più performanti.  Purtroppo c'è il problema dell'antifurto (ma riguarda tutte le Harley-Davidson in genere) che deteriora la batteria e la fa scaricare in breve tempo se la moto non viene utilizzata regolarmente. Per limitare il problema occorre comprare un mantenitore in carica. 

Nel momento in cui guida lo Sportster, bisogna in parte resettare i parametri di giudizio. Seppur rientri tra le Harley-Davidson  “meno americane”, lo Sportster va valutato principalmente con riferimento al piacere di guida. I giudizi riguardanti le prestazioni, anche se interessanti per farsi un'idea della moto, lasciano il tempo che trovano. 

Le dirette concorrenti sono poche. Spesso è capitato di vedere il confronto con altre moto cosiddette “classiche”, ma gli unici modelli attualmente in commercio con i quali è possibile fare un paragone calzante sono: Triumph Bonneville e Moto Guzzi V7/V9. Le uniche moto che, per concezione, struttura del motore e storia, si avvicinano allo Sportster. Altre moto come, ad esempio, la Ducati Scrambler o la BMW NineT, hanno prerogative differenti, per non parlare poi delle giapponesi come le Yamaha XSR, vere e proprie sportive moderne travestite retrò.  

Comprare uno Sportster, inoltre, equivale a mettere da parte del denaro: le quotazioni dell'usato rimangono alte e la moto è parecchio richiesta.
Andiamo però, ad elencare pregi e difetti dello Sporster.

PREGI:
-semplicità costruttiva
-manutenzione facile
-prezzo di acquisto nella media
-reperibilità ricambi
-alta quotazione dell'usato
-facilità di elaborazione
-longevità del motore
-appeal legato al marchio
-trasmissione finale
-erogazione del motore docile e progressiva
-consumi nella media
-qualità costruttiva elevata
-cura dei dettagli
-piacere di guida

DIFETTI:
-peso un poco elevato
-frenata migliorabile
-risposta secca delle sospensioni con il fondo stradale non perfetto
-calore emanato l'estate
-prestazioni del motore modeste (cilindrata 883)
-cambio duro

Se dopo aver letto queste considerazioni vi siete convinti che vale la pena di valutare lo Sportster come moto da portare a casa, non vi rimane che un ultimo passo prima dell'acquisto: recarvi dal concessionario più vicino e provarlo nelle due motorizzazioni 883 e 1200.
Poi mi direte.......


lunedì 4 giugno 2018

50 anni di.....Easy Rider!!!!!


Il film che ha segnato un'epoca compie mezzo secolo, seppur sia arrivato nelle sale circa un anno dopo la lavorazione.


Il 1968 appare così lontano, eppure è terribilmente vicino. Il movimento hippy, i moti rivoluzionari e culturali dell'epoca, sembrano rivivere oggi ancor più amplificati dai social e dal movimento “hipster”.  

Nel 1968 Easy Rider tracciò un solco. Un solco di libertà che poi è diventato un modello. E pensare che la pellicola fu girata con pochissimi soldi ed in piena economia....

Gli stessi Dennis Hopper e Peter Fonda mai e poi mai si sarebbero aspettati tanto successo. Due hippy alla scoperta dell'America più retrograda in sella alle lor Harley-Davidson chopper. 

Proprio per omaggiare Easy Rider ed il grido di libertà che contiene, nei mesi estivi cercherò di dare più spazio su questo blog ai chopper su base Sportster, con l'augurio che le note di “The Weight”, le immagini ed il secolare messaggio di Billy e Capitan America continuino a segnare anche le epoche future.

venerdì 13 aprile 2018

Evel Knievel: l'eco del mito arriva anche in Italia!

evel knievel sportster

evel knievel sportster

evel knievel sportster 1200 evolution tribute from deus

evel knievel sportster

evel knievel sportster

evel knievel sportster

evel knievel tribute adversiting from harley davidson italia 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson avellino 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Bologna 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Padova 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson jesi 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Firenze 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Varese 2016

evel knievel tribute motorcycle 750 street rod from hd jesi 2018

Negli anni ottanta, nel nostro paese, il suo nome è associato quasi totalmente ai giocattoli. Poi, nel 2016, in concomitanza con la presentazione del documentario “Being Evel”, in Italia i dealer ufficiali organizzano una serie di eventi.....


Forse è la prima volta che nel nostro paese, ed in forma ufficiale, la fama di Evel Knievel arriva in maniera dirompente. Qualche rivista si era occupata del personaggio, specialmente dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2007, ma si trattava di articoli e nulla di più. 

Come detto, quasi ogni dealer organizza un evento ed imposta la propria campagna di comunicazione (peraltro efficace) sul connubio Evel Knievel, Harley-Davidson. Il celebre stuntman, benchè abbia adoperato diverse moto per i suoi spettacoli pirotecnici, è stato sempre legato allo Sportster, la moto più utilizzata. Nel tempo sono state presentate molte repliche più o meno fedeli agli Sportster originali utilizzati da Evel. In questo blog, tempo addietro abbiamo parlato dello Sportster 1200 costruito da Deus

Per la Battle of The Kings 2018, HD Jesi si è spinta oltre, presentando addirittura una Street-Rod 750 dedicata ad Evel Knievel. Una moto con carrozzeria in alluminio interamente realizzata a mano così come lo scarico alto sul lato destro ed il doppio cornetto di aspirazione.

Uno Sportster  “tribute to Evel Knievel” sostanzialmente deve rispettare i seguenti parametri: sospensioni sportive, codone da flat-track, assenza di parafango anteriore, largo manubrio, pneumatici tassellati, scarichi “drag pipes” o Supertrapp, motore un tantino elaborato e verniciatura “stars and stripes”.  

Lo Sportster così realizzato deve essere robusto ed eccentrico. 
E' ipotizzabile che quanto prima arriveranno altre realizzazioni a tema e, magari, si possa creare un altro filone custom.




giovedì 1 marzo 2018

Buell: è finita definitivamente ?????

buell xb12r my 2008

buell rr1000 my 1986

erik buell and buell x1

Era il 2009 quando la Harley-Davidson annunciava che non sarebbero state più prodotte le Buell......


…..almeno in forma ufficiale e con quel marchio. In questi nove anni e, purtroppo come spesso accade in questi casi, le Buell sono diventate veri e propri oggetti di culto. Certamente questo non è sufficiente a legittimare la messa in produzione di queste moto, ma possibile che a Milwaukee non ci abbiano pensato ???? Possibile che non abbia pensato a rimettere in produzione queste moto che ne rappresentano una sorta di “costola sportiva” ????

La Harley-Davidson, con la Street 750, ha immesso sul mercato una moto con contenuti tecnici innovativi e lontani dagli standard tradizionali, con l'intento di avvicinare altre persone al marchio di Milwaukee. Ci si chiede come mai non abbia utilizzato il marchio Buell, affiancandone una versione con il motore di derivazione Sportster. 

Fin dagli albori dei tempi la  clientela Harley-Davidson è sempre stata molto conservatrice, soprattutto in relazione a quei modelli dal piglio sportivo (vedasi la XLCR 1000) o dai contenuti tecnologici e stilistici che rompevano con la tradizione (vedasi le V-Rod).
La stessa XR 1200 quando è stata lanciata sul mercato non ha trovato i riscontri che ci si aspettava salvo, come è spesso accaduto in queste circostanze, diventare moto molto ricercata una volta cessata la produzione.

Molti possono obiettare che Indian, l'antagonista per eccellenza di Harley-Davidson ha in catalogo grossi bicilindrici raffreddati ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri, unitamente ai motori raffreddati a liquido di nuova concezione montati sulle Scout. C'è un problema di fondo. 
La casa di Springfield, a fronte di vicissitudini del marchio che ne hanno fatto cessare la produzione per numerosi anni, ha potuto costruire una nuova immagine basandola su motorizzazioni differenti tra loro ed improntando idonea comunicazione, dal momento che si trovava dinanzi ad un mercato vergine. A Milwaukee, invece, stante concetti produttivi radicalizzati, non è stato possibile fare ciò, se non a fronte di ingenti perdite. 

Parliamoci chiaro: i motori da 750 cc raffreddati a liquido sono stati finora un vero e proprio fallimento a livello commerciale

Ritorniamo al punto di partenza. Perchè non utilizzare il marchio Buell ????? Ovviamente andrebbe rimodulata tutta la comunicazione ed il marketing, improntandolo al marchio. Tanto per fare un esempio conosciuto da tutti, prendere spunto da quello che è il discorso Scrambler all'interno del marchio Ducati. Un brand nel brand che segue una strada precisa.


venerdì 16 febbraio 2018

Battle Of The Kings 2018

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Taddy's HD Milano

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HD Monza

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Italia sempre in pole. Ma gli altri ????


La Battaglia dei Re è giunta alla quarta edizione e, purtroppo, c'è stato un calo che era lecito aspettarsi. Non è dato sapere se è imputabile ad un regolamento forse troppo restrittivo (6000 Euro di budget e moto che deve essere omologabile su strada) o se, semplicemente, il contest ha fatto il suo tempo. 

In Italia tutti i dealer si sono Impegnati molto realizzando oneste moto, ma senza acuti di sorta salvo, ovviamente alcune eccezioni

In Europa invece diversi paesi non hanno neppure partecipato (vedi ad esempio Francia e Spagna) ed in molti altri i dealer coinvolti sono stati davvero pochi. 
Almeno in Italia si è assistito ad una eterogeneità di moto da elaborare con prevalenza, nemmeno a dirlo, di Sportster. Il filone più seguito è stato quello delle elaborazioni in chiave sportiva o cafe-racer.

Molti dealer hanno costruito la loro special utilizzando come base la Street 750 nelle sue varie declinazioni. E questo fa riflettere non poco. La sensazione è che sia stato uno stratagemma per dare impulso alle vendite di una moto che non ha trovato i favori del pubblico ed è lontana anni luce dal brand Harley-Davidson, almeno per come è concepito nella maggior parte dei motociclisti

Ma questo stratagemma, potrebbe nel lungo periodo rivelarsi una mossa astuta, specialmente se confrontato con il mercato mondiale e con la rivale per eccellenza di Harley-Davidson: parliamo della Indian. 
La casa di Springfield ha da poco realizzato un motore da 750 cc raffreddato a liquido, equipaggiante il modello  FTRche corre nel flat-track. Anche la casa Harley-Davidson ha una 750 raffreddata a liquido, derivata dalla Street: la XG750R che si confronta con la Indian sugli ovali in terra battuta. La mossa di realizzare delle special per il contest utilizzando come base la 750 potrebbe giovare sia ad un aumento delle vendite sia, di riflesso, a sviluppare ulteriormente il modello e non perdere il confronto con la Indian nel momento in cui la FTR dovesse essere messa in produzione.   
 


lunedì 8 gennaio 2018

Quanto vale il tuo Sportster ?

sportster 883 custom 2002

Te lo sei mai chiesto ???? Se ti interessa continua a leggere.......


Attraverso una semplice formula matematica da me creata e nella quale confluiscono vari parametri, riesco a farti una valutazione assai precisa (ed ASSOLUTAMENTE GRATUITA) del tuo Sportster Evolution. 

Ho bisogno però dei seguenti dati:  
-modello
-anno di immatricolazione
-costo di acquisto del modello nuovo quando è stato immatricolato
-km percorsi
-accessori montati (solo quelli più importanti)
-due foto (lato destro e lato sinistro) della moto.

Se ritieni la valutazione giusta ti chiedo in cambio solo di permettermi di pubblicare la tua moto sul mio blog con la valutazione fatta.

Se dopo aver letto tutto questo sei ancora interessato, mi puoi scrivere a:
1957legend@virgilio.it. 

Cercherò di risponderti senza far passare una vita. 

giovedì 21 settembre 2017

Duecilindri!!!!!

duecilindri logo

Da oggi troverete anche questo link. E' il blog dell'amico Paolo Ghirindelli che parla, come 1957legend, di Sportster.


Era da tempo che ci pensavo e mi sembrava doveroso. Doveroso sia verso chi legge, sia nei confronti di Paolo che si adopera come il sottoscritto per diffondere la cultura di questa “piccola”, ma grande moto.

Della questione ne abbiamo parlato e ci siamo confrontati e, pur mantenendo ognuno la propria identità, abbiamo deciso di cercare di viaggiare parallelamente. 

Abbiamo presupposti e prerogative diverse, che permettono al lettore di trovare la completezza delle informazioni leggendo i due blog. 

Io sono più un animale da biblioteca ed attratto dallo studio dei diversi aspetti legati alla storia ed al prodotto in se stesso. Oltre, ovviamente alle elaborazioni ed alla tecnica motoristica. Paolo, invece, privilegia i risvolti pratici, muovendosi parecchio ed operando sul campo. 

Logico, quindi, che se si vuole offrire un “plus” di informazioni a chi legge, dobbiamo mettere le persone nelle condizioni di conoscere le due realtà virtuali.
Mi auguro sia di aiuto.  
 

martedì 11 luglio 2017

American Flat-Track school by Jacopo Monti

american flat track school by jacopo monti poster

jacopo monti victory 883 short track trophy  20 years ago

jacopo monti with his team and 883 pink

jacopo monti on his 883 pink on track

jacopo monti in track on his 883 pink


883 r stradale by numero uno

sportster street tracker



Volete far derapare il vostro Sportster in tutta sicurezza ??? Non c'è di meglio che frequentare una scuola di flat-track, specialmente se l'insegnante è tal Jacopo Monti, che tanto ha vinto con le Sportster 883 sugli ovali in terra battuta.


Finalmente si è deciso. Ha deciso di insegnare a derapare. O meglio: ha deciso che mettere esperienza, passione e bravura al servizio degli altri può essere fondamentale non solo per l'aspetto squisitamente ludico ma anche pratico, perchè sapere gestire la moto ed emozioni nelle situazioni improvvise di pericolo, può salvare letteralmente la vita. 

Il sottoscritto ne ha avuta esperienza diretta nel lontano 2011 quando, dopo aver frequentato la scuola per un giorno intero, si è trovato a dover evitare una auto passata con il semaforo rosso, mettendo di traverso il proprio Sportster 883R. Esperienza brutta e non semplice, data anche la mole della moto, ma me la sono cavata al meglio proprio perchè ho frequentato il corso dell'amico Jacopo, che si articola in una prima parte teorica in cui ti spiega quali sono i principi che presiedono alla guida in derapata e la posizione da assumere in sella in tutte le situazioni. La seconda parte è preposta ad alcuni esercizi pratici con la moto (all'epoca venne utilizzata una Honda XR100), mentre le ultime parti riguardano la guida in pista vera e propria con Jacopo che prima osserva da fuori e dopo direttamente dentro al tracciato girando con l'allievo. Questo l'aspetto tecnico. Sotto il punto di vista umano e ludico la giornata è stata molto interessante. 


Divertimento assicurato

Innanzitutto, per passare diverso tempo in pista con il flat-track, seppur con moto come le XR 100, bisogna essere molto allenati ed avere fiato. Eppoi Jacopo è un personaggio del tutto particolare. Diretto e senza filtri. Una persona che nel bene e nel male dice sempre quello che pensa. Proprio per questo motivo fin da quando ci siamo conosciuti è nata una bella amicizia e mi ha aiutato molto quando sono stato con lui a girare. http://www.1957legend.it/2013/03/sexy-motor-ring-jacopo-monti.html

Per cui, se dopo aver letto queste righe pensate che fare la scuola con lui sia una buona idea, continuate a leggere sotto, perchè vi spiego brevemente come rendere adatto lo Sportster che si usa quotidianamente su strada per gli ovali in terra battuta, con molto poco, mentre a Jacopo potrete chiedere tutti i segreti della guida in derapata di questa moto (ripropongo il video di una sua bellissima vittoria avvenuta nel 1997 a Roma, nella gara che si teneva all'interno dell'ippodromo Tor di Valle).  


I consigli per elaborare lo Sportster 


La base da cui partire è uno Sportster (sia 883 che 1200) nella versione “standard”: ossia con i cerchi da 16 pollici al posteriore e da 19 all'anteriore, in questo modo non sarete obbligati a cambiare i cerchi (anche se il flat-track richiede una coppia di cerchi da 19 pollici, anche la soluzione di base può andare bene ed era stata adottata da Carlo Talamo e dalla Numero Uno sugli Sportster da short-track venduti in replica stradale)  http://www.1957legend.it/2012/11/polvere-da-sparo-883-flat-track-by.html. Sono altamente consigliati i pneumatici della Maxxis specifici per questo tipo di disciplina. In alternativa si possono utilizzare Metzeler Rain K3 oppure Heidenau K60. Consigliabile è anche la sostituzione della trasmissione finale a cinghia dentata con quella a catena.
La forcella originale può essere lasciata ma si deve intervenire assolutamente internamente con molle progressive. Stesso discorso posteriormente, dove gli ammortizzatori di serie debbono lasciare il posto ad altri con interasse maggiore e progressivi anche questi.

Se si sceglie un modello a carburatore, ci si può limitare a montare un carburatore Mikuni da 42mm con relativo filtro dell'aria, abbinato a centralina e scarico. Uno dei migliori (e più utilizzati) scarichi è il Supertrapp due-in-uno, ma ve ne sono un'infinità. Qualora si scegliesse uno Sportster ad iniezione è sufficiente adottare una centralina aggiuntiva. La più utilizzata è la Power Commander che offre una infinità di regolazioni permettendo di tararla secondo le proprie esigenze. 

Per quanto riguarda la carrozzeria, si può utilizzare il serbatoio di serie, da abbinare ad un codone da flat-track in materiale composito (ve ne sono un'infinità) oppure eliminare il parafango con i relativi supporti e montarne uno più corto, sempre in materiale composito con relativa e differente sella. Il parafango anteriore, invece, può essere tranquillamente eliminato.

Qualche consiglio ve lo abbiamo dato. Ora non vi rimane che contattare Jacopo e, se non lo avete, comprarvi uno Sportster!!!!!