Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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lunedì 16 maggio 2016

Ready to go!!!!!



 

Telaio rigido e motore Harley-Davidson Sportster: tutto quello che serve per viaggiare in libertà. Direttamente dal lontano 1998.....

 

Rovistando nell'album dei ricordi (vecchie copie della rivista Freeway Magazine Italia), mi sono imbattuto in questo chopper su base Sportster che ha attirato la mia attenzione. Non solo per la generale cura della realizzazione, ma anche per il fatto che quasi vent'anni addietro in Europa i chopper dal telaio rigido erano una prerogativa della scuola scandinava, svedese in particolare, anche se con delle peculiarità: lunghe forcelle, grossi pneumatici posteriori (spesso di derivazione automobilistica) e motori Panhead e Shovelhead utilizzati la maggior parte delle volte.
Sono quindi rimasto affascinato da questo chopper, oltretutto costruito in Francia, sulla base di un motore Sportster Evolution.
La moto in questione è un insieme di parti prelevate da alcuni cataloghi, cosa non sempre facile in quegli anni, poiché internet era appena nato e sconosciuto alla maggior parte delle persone. 
Il telaio è Paughco, cui sono state abbinate ruote anteriore da 21 pollici e posteriore da 16 con freni Performance Machine, dentro al quale viene installato un motore 883 dotato di carburatore S&S.
Il telaio rigido comporta, poi, lo spostamento obbligatorio della batteria dietro al motore.


UP: un chopper dal telaio rigido molto curato

DOWN:  il manubrio eccessivo
 


 


venerdì 26 febbraio 2016

Una scrambler per tutti!!!!!!







Uno Sportster scrambler costruito pensando a come erano queste moto negli anni sessanta e settanta, ma rivisto in un'ottica moderna. Il suo nome è H1 ed è stata costruita nella “Grande Mela”.

 

Non capita tutti i giorni qualcuno che ritenga una Harley-Davidson Sportster 1200 del 1999 la moto più adatta per costruire una scrambler estremamente duttile.
Solitamente si ripiega su altri marchi che hanno nel proprio catalogo mezzi più leggeri e di minor cilindrata, probabilmente più adatti all'utilizzo in questione.
VDB Moto va contro questa tendenza e costruisce una scrambler tanto bella e rustica, quanto versatile. Per riuscire in questo intento i ragazzi di Brooklyn hanno mixato sapientemente vecchio e nuovo.
Partendo dal telaio standard, si è provveduto ad accorciarlo posteriormente, creando poi una curvatura con tubi d'acciaio, per sostenere il corto parafango in alluminio costruito in casa insieme alla sella. La forcella originale è stata sostituita con una Showa a steli rovesciati, che lavora su un cerchio da 18 pollici (uguale a quello posteriore) con pneumatico  Continental TKC 80. La frenata è stata affidata anteriormente ad una pinza Performance Machine a 6 pistoni abbinata ad disco da 13,5 pollici, mentre posteriormente non si è intervenuti. Filtro aria Boyle Custom e scarichi artigianali tipo “shotgun” da oltre 2 pollici, privi di qualsiasi silenziatore, sono gli unici interventi sul motore, necessari per avere un poco più di potenza ed un sound da.....far tremare la terra!!!!
Completano l'opera il serbatoio del carburante proveniente da una Honda degli anni settanta modificato nell'imbocco della benzina ed altri particolari come il riposizionamento della chiave di accensione, la trasmissione finale a catena in luogo di quella originale a cinghia, ammortizzatori posteriori più lunghi ed un manubrio più basso, necessario per fornire una posizione di guida più caricata sull'avantreno.
Si tratta di un ottimo mezzo e ben riuscito, anche se i puristi potrebbero storcere il naso per alcune scelte tecniche come la forcella a steli rovesciati o il filtro dell'aria in alluminio.

UP: i ragazzi di VDB Moto sono riusciti a costruire una moto tanto rustica, quanto elegante in grado di soddisfare sia coloro che cercano nelle scrambler delle compagne di tutti i giorni per muoversi senza problemi nel caotico traffico urbano, sia quanti concepiscono questo mezzo nella sua connotazione più rude.

DOWN: la verniciatura del serbatoio brutta ed insensata come poche altre. I carter neri stonano non poco.



venerdì 5 febbraio 2016

Un chopper con un tocco british








Arriva direttamente dalla California, patria dei telai rigidi, delle lunghe forcelle e delle verniciature metal-flake, ma questa moto ha qualcosa di diverso.

Una verniciatura di color verde metallizzato che sembra richiamare i mezzi britannici ed una forcella “springer” finora poco utilizzata sui chopper costruiti utilizzando motori Sportster. Si tratta di una variazione sul tema che offre un tocco di personalità in più alle proprie realizzazioni.
Infatti, i ragazzi di Top Shelf Custom, pur realizzando un chopper seguendo lo stile convenzionale anche se non estremo (tipico dei paesi scandinavi) hanno voluto creare qualcosa che li facesse riconoscere immediatamente.
Oltre alla citata forcella “springer” (proveniente dal catalogo Custom Chrome), altro elemento caratterizzante è dato dal telaio rigido Paughco con serbatoio dell'olio, dotato di misure non estreme, sul quale è stato installato un motore Sportster 1200 del 1999 con pochi chilometri all'attivo, sul quale non si è assolutamente intervenuti nella parte meccanica. Le uniche modifiche in tal senso hanno riguardato il montaggio del “classico” carburatore Mikuni da 42 mm a valvola piatta (sempre più utilizzato in tutte le trasformazioni), con un filtro dell'aria Moon Equipment, abbinato a scarichi liberi “shotgun” realizzati appositamente.  Al telaio vengono abbinati due cerchi da 16 e 19 pollici dotati di pneumatici Avon ed impianto frenante fornito dalla Performance Machine. Completano l'opera parafango posteriore e sella con molle della West Eagle,  fari  Crime Scene Choppers.

UP: verniciatura e forcella
DOWN:  le bande per i collettori di scarico non in linea con lo spirito della moto.







lunedì 10 dicembre 2012

Airtech Sportster Project

Presentata diversi anni addietro a Daytona durante la Bike Week, la moto in questione è stata creata dalla nota azienda americana Performance Machine. Benchè la linea estremamente futuristica e sportiva mal si concili con l'arcaicità del motore dello Sportster, la moto in questione mantiene degli ottimi spunti di interesse, come il telaio in traliccio, l'attacco dell'ammortizzatore posteriore e del perno del forcellone in prossimità dei carter motore, pur senza utilizzare il motore stesso quale elemento stressato.