Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 23 luglio 2019

Desert Racer: è tempo di correre verso l'estate!!!!!!

the frijole 883 desert sportster

the frijole 883 desert sportster

the frijole 883 desert sportster

the frijole 883 desert sportster

the frijole 883 desert sportster


the frijole 883 desert sportster


Non capita tutti i giorni di voler partecipare ad una competizione così dura nel deserto con uno Sportster. Solitamente la scelta cade su qualche  “mono” o su un motore bicilindrico di ultima generazione assai più leggero e potente. Paradossalmente, proprio la difficoltà della competizione ha permesso di costruire una moto parecchio valida sotto molteplici aspetti. 


Come avviene nella maggior parte di situazioni simili, ovvero di moto che debbono essere utilizzate nel deserto o correre sulla terra battuta, la scelta è caduta su uno Sportster con telaio pre-2004 (più leggero e stretto delle successive versioni) che, sebbene elaborato tenendo a mente modelli come la Honda XR400 e la Yamaha XT500, ha mantenuto la sua identità (il serbatoio del carburante è quello originale senza alcuna modifica).  


Su una moto che deve affrontare il deserto, di fondamentale importanza sono le sospensioni. Ecco la forcella di una Honda CRF250, opportunamente rinforzata per sopportare il maggior peso dello Sportster (215 kg), che lavora su cerchio da 21 pollici con pinza Tokico a quattro pistoncini. Posteriormente sono stati montati una coppia ammortizzatori Elka Stage-5 da diciassette pollici aumentando, così, l’altezza dello Sportster. 


Il motore su un’elaborazione di questo tipo è l’aspetto meno importante, poiché l’affidabilità dello stesso è l’aspetto più importante. Per cui niente diavolerie: un paio di alberi a cammes non particolarmente spinti, un carburatore Mikuni HSR ed uno scarico due-in-uno, alto ma molto vicino al motore, con piccolo terminale Supertrapp sono sufficienti. Ovviamente ci sono tutta una serie di componenti e parti assolutamente indispensabili per questo tipo di moto come il paramotore, la trasmissione finale a catena e la strumentazione specifica. 



E’ tanto difficile per la Harley-Davidson replicare una moto simile ????


giovedì 18 aprile 2019

Sportster Old Tracker

sportster old tracker by bike garage kokoro

sportster old tracker by bike garage kokoro

sportster old tracker by bike garage kokoro

sportster old tracker by bike garage kokoro

sportster old tracker by bike garage kokoro


Ispirato ai vecchi KR da competizione, il 1200S già di per se performante è stato potenziato tramite pistoni Wiseco (che portano la cilindrata a 1218) ed alberi a cammes Andrews N4, con un innalzamento del rapporto di compressione. Il carburatore è il classico Mikuni a valvola piatta da 42mm, dotato di filtro dell’aria aperto. I due corti scarichi da oltre due pollici sprovvisti di silenziatori (….a cosa servono sulle piste da dirt-track????) danno la giusta voce allo Sportster.

Il telaio è artigianale e di tipo rigido, abbinato ad una forcella “springer” e cerchi da 19 pollici dotati di pneumatici specifici per il dirt-track Maxxis DTR-1. Sul telaio si è lavorato con estrema cura, togliendo tutte le imperfezioni derivanti dalle varie lavorazioni e verniciandolo della stessa tonalità della carrozzeria e di molte altre parti. Il serbatoio del carburante in alluminio sagomato come quelli delle moto da board-track, anche è collocato sopra la trave superiore del telaio e non appeso sotto, come le moto di un tempo.

Anche il serbatoio dell’olio è collocato in maniera convenzionale nel telaio, pur se con un’insolita forma a botte che abbraccia la trave posteriore del telaio sopra alla quale è collocata la sottile sella in cuoio dotata di molle. La tabella porta numero sulla forcella e qualche altro dettaglio come i comandi a manubrio sono il giusto corredo di questo che potremmo chiamare “KR Sportster”.


martedì 19 marzo 2019

MX 1000 !!!!!

mx1000 ironhead sportster cross

mx1000 ironhead sportster cross

mx1000 ironhead sportster cross

mx1000 ironhead sportster cross


Sembra impossibile ma ultimamente si vedono sempre più Sportster con il tassello. Non si tratta di scrambler o flat-tracker, ma di moto preparate per affrontare terreni più impervi, situazione assai difficile per lo Sportster, stante la mole ed il peso della moto. 


Certo, di elaborazioni se ne vedono di tutti i tipi e lo Sportster si presta benissimo a questa situazione, ma un conto creare una moto per un “custom show”, un conto è utilizzarla. Qualcuno si è addirittura divertito a preparare vecchi Ironhead 1000 degli anni settanta per portarli sui campi da cross (!!!!!)


La ricetta è relativamente semplice: telaio rinforzato nella parte posteriore, parafanghi in metallo, sospensioni con maggiore escursione, cerchio anteriore da 21 pollici, lungo sellone, motore originale ma con filtro dell'aria aperto e doppio scarico libero che corre alto, grafiche anni settanta.
Una volta elaborato il vecchio Ironhead la parte più difficile è portarlo in pista.....




martedì 12 febbraio 2019

Stunt Sportster Evel Knievel

stunt sportster evel knievel tribute

stunt sportster evel knievel tribute

stunt sportster evel knievel tribute

Alzi la mano chi non conosce lo stuntman per eccellenza. Praticamente impossibile non aver sentito pronunciare almeno una volta nella vita il nome Evel. Nome legato a mirabolanti imprese con ogni genere di mezzo (….anche con un razzo....).
Parecchie sono state le moto a lui dedicate (in prevalenza Sportster), per la maggior parte elaborate a livello grafico e con poco altro. Quasi tutti mezzi sostanzialmente di serie che poco si discostavano dagli originali. Nel 2016 i principali dealer Harley-Davidson italiani hanno anche proposto una serie di eventi a lui dedicati, in concomitanza con l'uscita di un film documentario sulla sua vita.


Rispetto agli altri, questo Sportster si presenta con una propria fisionomia. Non è il classico modello di serie rivisitato per lo più a livello estetico. Si tratta, invece, di una moto assai diversa per concezione e indole. Come assai di rado capita, si è attinto a piene mani dal mondo dello speedway ed, in parte, dal supermotard


Ne è scaturito un ibrido dalle forme tanto inusuali quanto intriganti, in grado di trovarsi a proprio agio in un bike-show come in un ovale in terra battuta. Di originale (….e nemmeno tanto...) questo Sportster mantiene solo il motore a carburatore del 1998 dal momento che il telaio, sebbene assomigli anteriormente a quello di serie, in realtà è fornito dalla nota azienda Paughco ed è stato rimaneggiato in modo da renderlo più simile a quelli da speedway.


Lo stesso motore è stato dapprima elaborato portando la cilindrata dagli originali 883 a 1200 cc attraverso pistoni forgiati che sono stati abbinati a cammes Andrews ed un carburatore Mikuni da 42mm dotato di filtro dell'aria Goodson e scarichi artigianali. Quando la moto è stata pensata, uno degli aspetti fondamentali era quello di contenere il peso il più possibile senza spendere una fortuna, quindi si è fatto ampio ricorso ad alluminio billet per numerose parti che sono state costruite appositamente. Dopo varie ricerche si è prelevata una forcella Ohlins a steli rovesciati da una Honda CRF 450 supermotard, insieme ad un cerchio Excel da 17 pollici (montato anche posteriormente). Naturalmente si è dovuto lavorare molto per adattare il tutto al telaio. I freni sono Brembo.  Il serbatoio del carburante è marchiato Salinas Boyz. 


Da notare che il serbatoio dell'olio è stato spostato davanti al motore ed agganciato al telaio, mentre la batteria è stata alloggiata nella parte inferiore al telaio in un supporto di pelle. Ovviamente l'impianto elettrico non esiste, così come non vi è traccia del cavalletto.
E' probabile che il mitico Evel se avesse dovuto progettare una moto per l'ultima sua follia, l'avrebbe concepita proprio come questo Sportster.....


martedì 5 febbraio 2019

Mud racer

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo

mud racer sportster 1200 roadster tracker by hd strasburgo


Il 1200 Roadster è la base ideale per uno Sportster  “fangoso”.


La moto in questione è la versione più civilizzata di un progetto nato nel 2016 e portato alla sua evoluzione per la  “Battaglia dei Re”.  Una moto innovativa sotto alcuni aspetti, ma altrettanto semplice ed adatta all'utilizzo campagnolo, motivo per la quale sembra sia stata ideata. 

Il lavoro, sebbene importante, non è stato proibitivo, se si esclude la verniciatura “Pennzoil” che richiama apertamente quella dello Sportster costruito nel 2016: estremo e con un carattere spiccatamente racing, così come si può notare dalle varie parti speciali montate.

Se da una parte rendere meno estrema una moto può essere assai semplice, dall'altra può nascondere grosse insidie poiché si rischia di snaturarla.
Il risultato è stato in linea con le aspettative ricorrendo all'ausilio di poche parti, ma ben scelte nel vasto catalogo a disposizione del dealer. Il motore vede il montaggio solo di uno scarico Zard ed un filtro dell'aria aperto Screamin'Eagle.

Il resto del lavoro ha riguardato le sovrastrutture, dal momento che la ciclistica, se si eccettua il montaggio di due pneumatici tassellati ed una coppia di pedane arretrate, non ha subito interventi.
Si è fatto ricorso ad un codone dotato di faro posteriore a led proveniente dal catalogo ufficiale HD, ed un faro anteriore montato disassato su una tabella porta numero in alluminio. 


martedì 29 gennaio 2019

Mojo Desert

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas

mojo desert forty eight tracker by hd las palmas


Uno Sportster pensato per affrontare il deserto spagnolo!!!!


Tra le diverse proposte per la Battle Of The Kings sono stato molto sorpreso da questo Forty-Eight realizzato dal dealer di Las Palmas. 

Diversamente da molte altre realizzazioni, dove è stata privilegiata la connotazione sportiva o custom dello Sportster, qui siamo in presenza di una moto costruita per altre finalità. Niente sospensioni allungate ed assetto simile ad una moto da cross ma, al contrario, un mezzo basso. Una sorta di tracker per i terreni sabbiosi.

Gli interventi sono stati veramente pochi. Un paio di ammortizzatori posteriori Screamin'Eagle più bassi, abbinati ad un corto parafango in fibra di vetro, serbatoio da 17 litri in luogo di quello originale (che ne contiene poco più di 8), manubrio con il traversino, pneumatici artigliati, parafango anteriore accorciato e classico intervento sul motore tramite un filtro dell'aria Screamin'Eagle abbinato ad una coppia di scarichi aperti (Cobra). Buona verniciatura e qualche particolare cromato completano l'opera di questo Sportster: un'ottima idea da replicare!!!! 

martedì 13 novembre 2018

Sportster Scrambler ed Adventure kit

sportster scrambler and adventure kit by hugo moto

sportster scrambler and adventure kit by hugo moto

sportster scrambler and adventure kit by hugo moto


Ad Eicma 2018 ancora non si è visto uno Sportster con il tassello. Forse la soluzione si trova qui.....


Mi sono imbattuto in maniera del tutto casuale in questo kit per lo Sportster e, dopo attente osservazioni, mi è piaciuto molto. A livello estetico non è nulla di trascendentale ed i prezzi per i vari stage non sono bassi, però va preso in considerazione. Si ha la possibilità di costruirsi una moto su misura attingendo alle parti in base alla disponibilità economica ed alla destinazione d'uso finale.
 
I kit sono due e sono stati studiati per i modelli Sportster 883 e 1200 dal 1994 ad oggi: uno Scrambler (cerchio posteriore da 17 pollici, anteriore da 19, altezza moto 813mm, sospensioni progressive) ed uno Adventure (cerchio posteriore da 18 pollici, anteriore da 21, altezza moto 864mm, sospensioni EMC/Andreani). In abbinamento su entrambi i kit (anche se non obbligatori) collettori di scarico alti sui quali montare i terminali originali. Poi ci sono altre parti come il paramotore, supporti per il telaio, manubrio ecc.

I prezzi oscillano da 1000 a 4300 Dollari e se volete saperne di più andate sul sito https://hugomoto.com/


martedì 16 ottobre 2018

Miller Time Scrambler

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed


Il marchio di fabbrica è Shaw Speed & Custom ma questa scrambler, o meglio dire tracker, si differenzia nettamente dalle altre realizzazioni.


Quando si tratta di special su base Sportster, gli inglesi di Shaw Speed sono una garanzia in merito. Tantissime moto in cui, nella maggior parte dei casi, il comune denominatore è rappresentato da ruote artigliate, assetto rasoterra e poche concessioni a fronzoli vari. In passato su questo blog vi abbiamo mostrato qualche esemplare a tema come The Thugster.

"Miller Time Scrambler”, pur mantenendo una soluzione di continuità con le altre realizzazioni, ha una cura maniacale a livello cromatico ed un'impostazione tecnica che, per certi versi, la fanno assomigliare ad una moto da cross degli anni settanta.

La verniciatura, effettuata anche sul telaio, omaggia la famosa birra, miscelando abilmente alluminio spazzolato ad azzurro metallizzato. 

Ma non bisogna pensare che si tratti di uno Sportster pensato e costruito solo per gli show. L'aspetto tecnico è altrettanto curato. Il reparto sospensioni è affidato alla Ohlins che fornisce ammortizzatori posteriori e forcella che lavorano su una coppia di cerchi da 19 (anteriore) e 17 (posteriore) pollici muniti di pneumatici tassellati Michelin Anakee Wild. A causa della maggiore larghezza del pneumatico posteriore e dell'aumento di potenza dovuta ad un kit Screamin'Eagle Stage 4 composto da cilindri, teste (comprese di valvole e molle), pistoni ad alta compressione, alberi a cammes e collettore di aspirazione, è stato reso necessario montare una trasmissione finale a catena in luogo di quella originale a cinghia. 

Il telaio è stato lavorato nella zona posteriore con l'aggiunta di un corto parafango sostenuto da un archetto. Bellissimi i due scarichi realizzati in casa che escono su entrambi i lati ed il serbatoio del carburante RSD abbinato a grafiche vintage.

Nel mezzo di questo lavoro una serie di piccole accortezze come la mascherina anteriore del faro sagomata ed i comandi in alluminio anodizzato dello stesso azzurro del resto della moto.
Perchè i ragazzacci inglesi non producono in piccola serie qualcuna delle loro scrambler-tracker ?????      


martedì 31 luglio 2018

XLCH 1972 Scrambler

sportster xlch 1972 ducati scrambler style

sportster xlch 1972 ducati scrambler style

sportster xlch 1972 ducati scrambler style

sportster xlch 1972 ducati scrambler style

sportster xlch 1972 ducati scrambler style

sportster xlch 1972 ducati scrambler style

sportster xlch 1972 ducati scrambler style


Uno Sportster degli anni settanta che rispolvera i canoni della celebre Ducati Scrambler.


Che piaccia o meno, la Ducati Scrambler è una di quelle moto che hanno fatto scuola, non solo per il fatto di essere una delle poche moto dell'epoca in quel segmento, ma per alcune caratteristiche idonee a renderla celebre nel tempo, come il motore molto ruvido con un alto tasso di vibrazioni, la linea inusuale, le diverse cilindrate in cui veniva proposta. La Scrambler ha avuto talmente successo che a distanza di quasi cinquant'anni è stata riproposta dalla Ducati la quale ha creato un apposito brand.

In Giappone, dove i vecchi Sportster sono molto popolari, sanno come valorizzarli.
Il lavoro effettuato non è stato moltissimo, anche perchè in questo caso il motore non è stato per nulla toccato, rimanendo del tutto originale. 

L'unica concessione in tal senso ha riguardato la rimozione dal motore della ruggine formatasi negli anni. Per il resto, salvo un filtro dell'aria e due terminali più aperti, è rimasto di serie. Differente il discorso per ciclistica e telaio. I cerchi sono due Akront da 18 pollici al posteriore e 19 all'anteriore, dotati di specifici pneumatici tassellati. I freni, come vuole il tipo di moto, sono entrambi a tamburo. Ammortizzatori e forcella sono di serie, anche se rigenerati.

Il grosso del lavoro è stato effettuato sulla parte posteriore del telaio, sulla quale è stato imbullonato un archetto che regge un parafango in alluminio dotato di piccolo fanale e strapuntino per il passeggero.

Il serbatoio del carburante proviene da un altra moto ed è stato necessario adattarlo lavorando sul canale interno. Il colore, così come le grafiche, sono dell'epoca. Una bellissima realizzazione che fa battere molto il cuore di chi ama i mezzi rudi e minimalisti. Come gran parte delle moto degli anni settanta anche la XLCH mantiene l'avviamento a pedale, anche se l'augurio per il proprietario è che sia più semplice da avviare della vecchia Ducati Scrambler........

martedì 10 aprile 2018

Inizia l'avventura!

sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

Poche e sapienti modifiche per trasformare uno Sportster in una moto in grado di affrontare ogni terreno che fa paura persino alla BMW GS......


Non deve essere stato facile imbattersi nella progettazione e nella costruzione di questo Sportster. Qualche moto si è vista negli anni, tipo la Carducci, ma si tratta di un progetto assai elaborato. Qui si doveva trasformare lo Sportster evitando stravolgimenti di sorta e tentando di colpire subito nel segno. A quanto pare sembra che i ragazzi di Gasser Customs ci siano riusciti partendo, oltretutto, da un modello 1200 del 2005 che è molto più pesante rispetto alle versioni costruite fino al 2003. Quindi non proprio indicato per questo tipo di trasformazioni. 

Quasi tutto è stato progettato e costruito su misura per questo Sportster. Gli interventi più grossi, ovviamente, hanno riguardato la parte ciclistica, dal momento che il motore è rimasto di serie, salvo il montaggio di uno scarico-du-in-uno. Anteriormente si è ricorsi all'adozione di una forcella USD che, per essere montata, ha richiesto la costruzione di specifiche piastre in alluminio ricavato dal pieno che lavorano su un cerchio Excel da 21 pollici e pneumatico Heidenau Scout. Si è voluto montare un doppio faro, appoggiato su una struttura in tubi, sulla quale si trovano anche dei faretti a led (...per illuminare la sabbia di notte....). 

Il telaio è stato irrobustito posteriormente ed è stato creato un grosso supporto che funge da portapacchi e da elemento di ancoraggio per le borse in alluminio. Sono stati montati due ammortizzatori Hagon dotati di molle progressive, che lavorano anche questi su un cerchio Excel e pneumatico Heidenau. Su una moto del genere è doveroso montare la trasmissione finale a catena al posto della originaria cinghia dentata.

L'assetto della moto è un tantino caricato sulla parte posteriore, ma è una precisa scelta. Sembra, infatti, che lo Sportster così conformato risulti facilissimo da guidare sui terreni sabbiosi. Decisamente un ottimo progetto che potrebbe essere preso a modello dalla Harley-Davidson.
Qui si apre un capitolo a parte. 

A Milwaukee da sempre hanno ascoltato la voce si dei customizer sia degli appassionati. Ultimamente, invece, sembra che ciò non sia accaduto o si sia verificato solo in parte. Lo Sportster è una moto totale. Con piccoli accorgimenti si può creare una piattaforma, composta unicamente da telaio e motore, su cui intervenire con vari allestimenti. Azzardiamo la possibilità di ordinarla (omologata) attraverso un apposito configuratore on-line. Questo permetterebbe di reggere il confronto con altre case (vedasi Yamaha) che sono riuscite a creare più modelli partendo da una base comune. Ma si sa: Harley-Davidson ha una strada tutta sua......   


martedì 27 marzo 2018

Suburban scrambler

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

Grafiche AMF per questo Sportster che arriva dal Giappone, costruito appositamente per superare il terribile e caotico traffico urbano.


Nella terra del “Sol Levante” la sanno lunga in quanto a pragmatismo, essendo i giapponesi dei veri e propri maestri di vita in questo senso. Nulla a che fare con gli occidentali, anche se guardano sempre con curiosità al nostro mondo cercando di carpirne alcuni segreti e modi di fare per loro inconcepibili, perchè hanno compreso che la verità sta nel mezzo.
Il pragmatismo che li contraddistingue si esplica in ogni situazione, anche quando si tratta di costruire moto con precisi intenti.

Una moto da utilizzare senza problemi per le grandi metropoli, fatte di buche, enormi palazzi e traffico impazzito richiede precise caratteristiche. Caratteristiche rinvenibili in questo Sportster del 2000. Iniziamo da alcune considerazioni fondamentali: la moto deve essere molto robusta, non troppo pesante, avere sospensioni con una buona escursione e dei pneumatici tassellati

Il lavoro effettuato non è di poco conto, anche se non eccessivo. Telaio, cerchi e forcella sono rimasti quelli di serie. Non conosciamo con esattezza la base da cui si è partiti, sappiamo solo che la cilindrata è 883 ed il modello è del 2000, ma si può utilizzare anche una versione costruita dopo il 2003, anche se il peso è maggiore.  Presumiamo che sia una Custom poichè ha il cerchio anteriore da 21 pollici. Il telaio, come è detto, è di serie, anche se è stato modificato nella parte posteriore, sulla quale è stato saldato un archetto, indispensabile in quasi tutte le elaborazioni con il tassello, in quanto permette di eliminare il voluminoso parafango originale e montarne degli altri dal profilo più stretto, ottimi per risparmiare peso (il parafango montato su questa moto è in alluminio).
Lo stesso effetto si può ottenere imbullonando l'archetto sul telaio originale evitando, soluzione che non comporta modifiche irreversibili. 

Gli ammortizzatori posteriori sono stati sostituiti con altri della stessa lunghezza ma più rigidi. La trasmissione finale a cinghia dentata ha lasciato il posto a quella a catena. La sella è stata adattata al nuovo parafango posteriore, risultando ora un poco più corta e più stretta. Nella parte anteriore non sono stati effettuati interventi e la forcella è quella originale, alla quale si è aggiunto solo dell'olio più denso ed un paio di soffietti. I comandi al manubrio sono di tipo semplificato, montati su un manubrio da cross dotato di traversino. Il serbatoio del carburante è il classico  “peanut” da 12,5 litri.

Il motore è rimasto di serie salvo il classico filtro dell'aria S&S e due bellissimi scarichi artigianali che corrono paralleli sul lato destro della moto, dotati di paratia, ma sprovvisti di silenziatore (nelle metropoli italiane potrebbero servire per farsi notare dagli automobilisti che armeggiano perennemente con il telefonino....). Pneumatici tassellati completano il tutto.