Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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venerdì 15 settembre 2017

Sportster Ironhead Drayton Porkchop

sportster ironhead drayton porkchop side right

sportster ironhead drayton porkchop engine

sportster ironhead drayton porkchop engine side right

Un Ironhead 1000 del 1972 viene smontato totalmente e ricostruito attingendo a più stili. Il risultato è una moto molto aggressiva.


Quando si decide di customizzare una moto si può andare sostanzialmente in due direzioni: si sceglie uno stile e lo si segue, magari apportando piccole correzioni, oppure si opta per qualcosa di totalmente originale, il cui risultato può non essere consono alle aspettative.  
Nello specifico, lo scopo principale era quello di avere una moto dal look e dallo spirito molto aggressivo,  con elementi delle cafe-racer e le parti costruite in casa.

L'Ironhead 1000 è stato quasi completamente smontato. Il primo e più importante intervento è stato quello di cercare un effetto “low”, ottenuto lavorando su forcella ed ammortizzatori (sostituiti con due barre di acciaio rigido) e sono stati montati sui cerchi originali due pneumatici Firestone Ans. Si è poi provveduto a togliere tutto il superfluo dovendo, quindi, mettere mano anche sull'impianto elettrico. Il serbatoio del carburante, debitamente modificato, proviene da una Yamaha, mentre il codone posteriore è stato costruito e, per avere una moto dall'aspetto minimalista, è stato anche rimodellato il telaio nella parte posteriore in modo ad accorciarlo, adattandolo alle nuove esigenze. Scarico e filtro dell'aria sono anche essi di produzione artigianale. Per avere una moto molto aggressiva si è optato per un colore nero opaco con l'aggiunta di elementi decorativi fatti a mano sul serbatoio dell'olio e del carburante.

La “Porkchop” è una moto non ben definita. Ha elementi del chopper e del dragster, il tutto con uno spirito “brat”. Una moto rozza e selvaggia.


UP: decorazioni sul serbatoio del carburante

DOWN: faro anteriore






martedì 27 giugno 2017

Tribute to Hagakure


tribute to hagakure buell xb9 board track side right

tribute to hagakure buell xb9 board track side left

tribute to hagakure buell xb9 board track clutch

tribute to hagakure buell xb9 board track rear wheel

tribute to hagakure buell xb9 board track frame with oil engine

Attorno al motore di una Buell XB9 viene costruita una moto in grado di battere i record di velocità, ma di figurare bene anche nel salotto di casa.....


E' un duro lavoro quello realizzato da Laurent Dutruel, che ha portato via oltre 1300 ore di tempo, dedicate a questo progetto. Un progetto ambizioso che prende ispirazione da una moto del 1995.
La XB9 viene spogliata di tutto (….anche dell'iniezione elettronica...). Il motore dotato di un carburatore Mikuni HSR 48 e di scarichi fatti a mano.

Tutto il resto è costruito dallo stesso Laurent che, oltretutto, nel 2013 si permette di vincere con questa moto  AMD World Championship in Germany: il campionato mondiale dei customizer.
Come detto, viene praticamente costruito tutto: telaio, serbatoio del carburante e forcella, facendo uso dell'alluminio. Il telaio funge anche da contenitore dell'olio. La linea richiama esplicitamente quella delle moto da board-track degli anni venti, con l'aggiunta di elementi di modernità
.
Le ruote sono due cerchi Harley-Davidson da 19 pollici, con relativi pneumatici Continental.
La Buell “Tribute to Hagakure” rappresenta una vera e propria scultura su due ruote. Sebbene Dutruel nel 2011, sul lago di Bonneville, abbia raggiunto i 208 km/h  (la moto è dotata di un telaio rigido), a voler essere sinceri, rappresenta uno dei massimi esempi di inutilità su due ruote. Stilosa, ma praticamente inservibile. Però la vorremmo avere dentro casa!!!!!

UP: telaio ed avviamento a strappo
DOWN: cornetto di aspirazione del carburatore



venerdì 14 aprile 2017

Glory !!!!!

glory buell xb9 drag and cafe by hide motorcycle side right

glory buell xb9 drag and cafe by hide motorcycle side left

glory buell xb9 drag and cafe by hide motorcycle back right angle

glory buell xb9 drag and cafe by hide motorcycle front right angle

 

Il Cavaliere Nero appariva improvvisamente nella notte. Nessuno sapeva chi fosse o da dove provenisse.

 

Nessuno ne aveva mai scorto le reali sembianze, benchè molti lo avevano visto da vicino. Per un lungo periodo di tempo si materializzò molte volte nelle lunghe arterie di diverse città metropolitane della vecchia Europa, sparendo senza lasciar la minima traccia. Nessuno sapeva da dove spuntasse, ne lo si sentiva arrivare. Sembrava il fantasma di qualche anima errante in cerca di riscatto.

Qualcuno azzardò l'ipotesi che fosse un locale pilota di moto, molto bravo ma assai sfortunato, scomparso senza aver raccolto i frutti della sua abilità. Si fecero anche congetture sul mezzo che cavalcasse: una Harley-Davidson. Presumibilmente una Sportster o, più verosimilmente, una Buell. Ma si trattavano solo di supposizioni.

Il Cavaliere Nero sbucava d'un tratto vicino a qualche moto sportiva di grossa cilindrata, ingaggiando una corsa furiosa su brevi tragitti. Poi, come era apparso, così spariva. La Polizia non riuscì mai a bloccarlo e la sua figura divenne una leggenda metropolitana.

Dopo poche apparizioni di lui e della sua moto non si seppe più nulla.


UP: progetto molto interessante
DOWN: scarico e verniciatura serbatoio


 



venerdì 31 marzo 2017

XR 1000 - Video


Dopo aver precedentemente mostrato una bellissima preparazione della XR 1000 in stile street-tracker, questa volte vi mostriamo due video amatoriali su questa bellissima ed assai rara moto. Il primo ci porta alla scoperta della stessa attraverso immagini dal vivo, facendo sentire anche il sound. Il secondo video invece riguarda una sfida tra amici su uno sterrato di flat-track tra una moto giapponese ed una XR 1000 appositamente elaborata. Se il primo video permette di scoprire la XR 1000, il secondo ne rivela le sue potenzialità offensive sugli ovali in terra battuta ed è coinvolgente.

venerdì 23 dicembre 2016

Quale Sportster vorreste per Natale ????

harley davidson xlcr 1000

carlo talamo pubblicità sportster rosso e bianco elaborato
Sportster 1200 S pubblicità numero uno anno 2000

jacopo monti in tuta da gara con grafiche divisa cameriere

jacopo monti in flat track on his sportster 883 pink

 

Scrivete la vostra letterina e pensate che il vostro desiderio si potrebbe avverare. Quale è la moto dei vostri sogni tra i tanti modelli prodotti dal 1957? E perchè?  Potete dare poche opzioni.....


Caro Babbo Natale, non so se leggerai mai la mia lettera, ma ci provo lo stesso. Qualora, poi, volessi decidere di esaudire qualche mia richiesta, sappi che vorrei trovare sotto l'albero la famosa (o famigerata....) XLCR 1000.
Sai, per me è la moto di serie più bella al mondo. Non so dirti come mai mi piaccia così tanto. Forse c'è qualcosa di misterioso che la circonda. O forse perchè rappresenta la prima, vera, cafe racer prodotta negli States ed ha una linea senza tempo. Non so. Mi rendo conto che si tratta di tanti denari (dai 15.000 ai 20.000 Euro), però ci provo lo stesso a chiedertela. E pensare che quando quel  “geniaccio” di Willy G. Davidson la ideò, non si sarebbe mai aspettato quanto sarebbe successo dopo. Men che mai se lo sarebbero aspettato a Milwakee. Dapprima un fallimento eppoi un pezzo per collezionisti, ricercatissimo in ogni parte del globo.

Qualora la XLCR 1000 fosse una richiesta un poco esagerata, vorrei avere uno degli Sportster creati da Carlo Talamo. Ti starai domandando perchè ti faccio una simile richiesta, in fondo si tratta dei semplici Sportster con motore Evolution customizzati.
Ammiravo Carlo Talamo ed avere una delle moto progettate da lui (tu dovresti convincere a venderla a prezzi ragionevoli) vorrebbe dire chiudere il cerchio lasciato aperto dalla sua prematura scomparsa, dato che per me è stato un genio del ventesimo secolo, del tutto paragonabile a Leonardo.

Mi rendo conto, però, che anche questa richiesta potrebbe essere molto difficile da esaudire, per cui concludo con qualcosa di più semplice: uno Sportster 1200S a quattro candele, da poter elaborare a piacimento. La trasformerei in una street-tracker da urlo, pur mantenendo gran parte dei componenti originali. Di preciso ancora non ho un'idea, ma so che terrei la forcella originale, lavorando solo sulla parte interna, cambierei gli ammortizzatori posteriori e tirerei fuori qualche altro cavallo dal motore attraverso carburatore, centralina, alberi a cammes e scarico, in modo da non comprometterne l'affidabilità. 

Già che ci sei, ti chiedo di esaudire anche un altro desiderio: convinci la Harley-Davidson Italia a creare il Trofeo Short-Track 883, come fece la Numero Uno venti anni fa, in modo che io possa ammirare il mio amico Jacopo Monti.
Quando lo vedevo correre impazzivo. Mi faceva saltare sulla sedia.
Un mix tra Colin Edwards ed Antony Gobert: due tra gli eroi della Superbike che ho ammirato
. Se tornasse a correre in un trofeo dove tutti hanno le moto uguali, batterebbe chiunque, a dispetto degli oltre quarant'anni che ha. Perchè è un talento puro. Perchè è follia pura!

Capisco, caro Babbo Natale, di averti scritto una lettera molto impegnativa e, probabilmente, difficile da esaudire. Però, per qualche notte, si può sognare anche l'impossibile......



sabato 29 ottobre 2016

Buell: emozione pura!!!!

 


 

Chiudiamo questa settimana dedicata alla Buell, con tre video ad alto contenuto emozionale!

giovedì 13 ottobre 2016

Biltwell muffler Cannon

biltwell muffler cannon chrome angle

biltwell muffler cannon chrome side
biltwell muffler cannon kit

 

Volete cannonate di decibel ???? Ecco gli scarichi che fanno per voi!!!!! 



Un rombo da far venire la pelle d'oca ed una linea che si sposa perfettamente con lo Sportster. Sembrano la naturale prosecuzione dei collettori originali e si montano senza la minima difficoltà sugli stessi. Sono corti, leggeri e tutto sommato, economici (in Italia costano poco più di 100 euro e possono essere montati su tutte le moto), ma esagerati per quanto riguarda il rumore.

Non che sia brutto o dia fastidio quando si stia sopra la moto. Anzi: i Biltwell Cannon esaltano il carattere del motore dello Sportster, troppo mortificato dai terminali originali, ma non è pensabile montarli se si utilizza la moto in città oppure in un centro abitato. Si tratta di civiltà. 

Il motivo ???? Lo capirete continuando a leggere. Prima di comprarli mi sono informato parecchio sugli stessi, verificandone rumore, sia attraverso la presenza del silenziatore (e la lunghezza degli stessi), sia guardando più volte il video su youtube (che non offre la dimensione esatta del rombo).

Una volta accesa la moto sono rimasto di stucco: rombo bellissimo ma, in apparenza, un tantino esagerato.

La sensazione viene poi successivamente confermata dopo due giorni di utilizzo. La moto su cui li ho montati è uno Sportster 883 ad iniezione. Quando si avvia la moto si sentono e parecchio: dentro al box mi tremava lo scaffale in metallo. Poi il tono cala di poco non appena il motore si scalda.

Camminandoci nel caotico traffico cittadino, si ha la sensazione che  offrano maggior coppia rispetto a quelli originali, ma bisogna stare attentissimi a dosare la manopola del gas: i decibel aumentano a dismisura e sembra di stare su un biplano della Prima Guerra Mondiale. Una vero piacere per chi guida.

Si percepisce alla perfezione il comportamento del motore e ci si sente legati tramite un cordone ombelicale, ma è praticamente impensabile utilizzarli in città. Vanno bene se si vive in campagna e si utilizza la moto su strade extraurbane. In caso contrario è meglio lasciar perdere. Oltretutto c'è un altro problema: non sono omologati. Però che goduria in due giorni di utilizzo......




martedì 2 agosto 2016

Harley-Davidson Video - Buone vacanze a tutti!!!


Anche noi andiamo in vacanza. Vi lasciamo con qualche video emozionale legato alla Harley-Davidson da vedere durante questo periodo, con l'augurio che passiate splendide vacanze ( chi non le ha ancora fatte...), magari a cavallo delle vostre moto. Ci vediamo verso settembre.


 


mercoledì 27 luglio 2016

Alpaca: Sportster ironhead turbo !

alpaca sportster ironhead turbo by dp customs side right

alpaca sportster ironhead turbo by dp customs side left

alpaca sportster ironhead turbo by dp customs rear right angle

alpaca sportster ironhead turbo by dp customs rear

alpaca sportster ironhead turbo by dp customs turbo engine

 

 

Un Ironhead 1000 portato a nuova vita e trasformato in una belva da strada, in grado di togliersi anche qualche soddisfazione sul quarto di miglio.....

 

L'utilizzo di turbine nel settore custom si sta diffondendo in maniera lenta ma inesorabile, sebbene non si debba parlare ancora di “must” o  “moda” in questo senso. Diversi preparatori ne stanno scoprendo gli indubbi vantaggi (http://www.1957legend.it/2016/06/aria-nuova-sportster-turbo.html) , seppur con qualche difficoltà da superare in ordine alla messa a punto ed ai costi di elaborazione.
Anche la produzione motociclistica di serie sembra che stia andando in questa direzione.
Qualche azienda, inoltre, sta iniziando a proporre dei veri kit di elaborazione con il turbo (http://www.1957legend.it/2016/06/turbo-kit-accelerazioni-brucianti-per_8.html).

I fratelli Del Prado, meglio conosciuti nell'ambiente come  “Dp Customs” scelgono  di utilizzare una turbina per elaborare questo Ironhead 1000 in chiave hot-rod-dragster, facendolo alla loro maniera.
La moto viene smontata completamente ed il motore ricostruito attraverso l'utilizzo di pistoni forgiati, nuove molle e valvole.
Per montare la turbina è necessario effettuare degli adattamenti sia al carburatore Mikuni, che allo scarico (che viene interamente costruito a mano).
Successivamente  il motore viene alloggiato su un nuovo telaio di tipo “hardtail”,  differente nella geometria rispetto a quello di serie, sul quale spicca uno degli elementi distintivi dei fratelli Del Prado: il cerchio posteriore lenticolare, proveniente da una automobile, da 15 pollici di diametro, abbinato ad un cerchio anteriore da 19 pollici.

A ben guardarla, la moto però manca di qualcosa. La causa è nel telaio estremamente lungo e nel vuoto tra la trave di chiusura del telaio nella parte posteriore ed il grosso cerchio lenticolare. La moto è disarmonica ed offre sensazione (errata!) di trovarsi davanti non ad un'unica idea, ma a due progetti differenti, poi uniti.

UP: il grosso cerchio posteriore lenticolare di derivazione automobilistica

DOWN: la batteria troppo a vista  






 


mercoledì 20 luglio 2016

Thunder Head Custom Sportster

thunder head custom sportster by suicide custom side right

thunder head custom sportster by suicide custom front right angle

thunder head custom sportster by suicide custom side left

 

Quale è il miglior modo per costruire un chopper minimalista e rifinito con tanti cavalli nel motore ???? Basta ispirarsi a questa moto.....

 

La ricetta per costruire un ottimo chopper può risultare più semplice di quanto la si immagini: telaio rigido spogliato del superfluo, motore potente ma non mostruoso, scarichi liberi, attenzione alle rifiniture senza la ricerca di preziosismi inutili.
Questo Sportster, costruito da Suicide Customs, rispecchia alla perfezione le prerogative per un buon chopper.

Il telaio rigido ospita un motore Ironhead 1000 elaborato con testate “Thunder Head” e dotato anche  di avviamento a pedale, carburatore S&S e scarichi liberi costruiti in casa.
A completamento di tutto alcuni particolari indispensabili su un chopper degno di questo nome, come la corona della trasmissione finale a catena che funge anche da freno (con relativa pinza), l'assenza di parafango sulla sottile ruota anteriore dotata di freno praticamente inesistente ed appena visibile ad occhio nudo.

Contrariamente a molti altri chopper, questo Sportster è quasi privo di verniciatura. Situazione che, in simile contesto, mette in risalto il motore conferendo alla moto un aspetto vagamente racing.


UP: la scelta di adottare le testate  “Thunder Head”

DOWN:  brutto esteticamente il telaio nella parte sotto al serbatoio


 






mercoledì 13 luglio 2016

Captain America 72

captain america 72 sportster by shaw hd side right

captain america 72 sportster by shaw hd side left

captain america 72 sportster by shaw hd rear fender

captain america 72 sportster by shaw hd seat

captain america 72 sportster by shaw hd tank

captain america 72 sportster by shaw hd on street side right

captain america 72 sportster by shaw hd on street front right angle

A distanza di oltre 40 anni lo spirito del film “Easy Rider” è più vivo che mai.  Questo Sportster celebra la famosa moto cavalcata da Peter Fonda.

 

 

Un promontorio. Il sole che cala. Un manubrio che punta l'orizzonte ed un motore che borbotta sornione. Il vento di una calda estate che accarezza il viso. Le lancette del tempo che non esistono.

Easy Rider si può vivere così oppure in mille altri modi. Non occorre necessariamente una moto. Ciò che conta è come si affronta il viaggio e ciò che lo anima.

“Captain America 72” è la dimostrazione pratica che basta molto poco anche quando si costruisce una moto.

La moto in questione, infatti, è uno Sportster Seventy-Two  (http://www.harley-davidson.com/it_IT/Motorcycles/seventy-two.html) cui sono state apportate pochissime modifiche.

E' sufficiente la verniciatura  “star and stripes” (in questo caso la parte superiore del serbatoio è stata aerografata con un'immagine del film), l'aggiunta di qualche dettaglio cromato, due scarichi tipo “fish-tail” che escono alti sul lato destro, uno schinalino alto ed una sella stretta che richiami gli anni settanta.

UP: l'aerografia sul serbatoio

DOWN:  i numerosi cavi elettrici a vista


easy rider poster yellow

easy rider poster black white
 












martedì 12 luglio 2016

Vertical Twins



vertical twins exhaust by kinetic motorcycles

vertical twins exhaust by kinetic motorcycles on complete engine

vertical twins exhaust by kinetic motorcycles on bike

Una coppia di scarichi corti, ideali per far diventare (almeno nel rombo) il vostro Sportster molto simile ad un aereoplano della Seconda Guerra Mondiale!

 

Prodotti in Texas e realizzati interamente a mano attraverso un procedimento che prevede numerose saldature, questi scarichi sono disponibili per gli Sportster prodotti dal 1986 al 2016, con un diametro da 2 pollici (50,8 mm).

Al fine di evitare un surriscaldamento eccessivo, questi scarichi sono rivestiti internamente di ceramica e, nelle versioni per i modelli ad iniezione, sono dotati di sensori.

La linea è indubbiamente affascinante e ben si addice a chi vuole conferire al proprio Sportster un aspetto minimalista ed aggressivo. Si notano ad occhio le numerose saldature, frutto di un lungo e preciso lavoro di realizzazione.

Il costo è di quasi 700 dollari: non poco, ma adeguato all'alta qualità di un prodotto artigianale.









lunedì 30 maggio 2016

......per non dimenticare......Carlo Talamo!!!!!




carlo talamo

 

Ha inventato il fenomeno Harley-Davidson in Italia, unitamente a marketing e comunicazione in ambito motoristico. Molte aziende del settore, oggi esistenti, si sono platealmente ispirate alla sua “Numero Uno”. Eppure sono in pochi a conoscerlo o ricordarsene......

 

Genio allo stato puro. Anticipatore dei tempi e creatore di tendenze. Carlo Talamo può ben essere paragonato ad un “Leonardo” dell'epoca moderna.

Non solo ha creduto senza riserve nelle potenzialità di storici marchi motociclistici quali Harley-Davidson (prima) e Triumph (dopo), ma contribuito in maniera determinante allo sviluppo di un settore che, prima di lui, stentava a trovare la sua esatta dimensione.

Le sue poesie sulla Harley-Davidson, celebrative di semplici esperienze personali, sono state l'inizio di una forma di comunicazione in ambito motoristico che non esisteva. (Si deve assolutamente leggere il libro raccolta delle sue poesie “Mi piacciono le pecore e molto le galline”).
Ha sviluppato il marketing creando un polo aggregativo attorno alle sue concessionarie ed una superba rete di vendita ed assistenza.
Infine, le sue  “special” hanno contribuito a diffondere la cultura del custom.
Carlo Talamo è stato poi il primo a comprendere le potenzialità di Sportster e Buell (purtroppo disattese dalla casa madre), moto in grado di fare breccia nel cuore di molti.

Nonostante tutto, Carlo Talamo lo conoscono in pochi.

Possibile ??? Certamente! Il motivo ? Per molti la figura di Carlo Talamo è un'ombra troppo grande e va cancellata. Ma così facendo si cancella la storia. Perchè Carlo Talamo, che lo si voglia o meno, è storia.

Le sue aziende andrebbero studiate attentamente, così come le sue moto e tutta la sua vita. Un esempio perfetto di imprenditorialità italiana in grado di miscelare alla perfezione pragmatismo, follia e passione.

Attenzione: non si tratta di realtà legate solo alle due ruote. Il modello creato da Carlo Talamo è adatto per ogni situazione imprenditoriale.

Entrare a far parte di un qualsiasi club Harley-Davidson in Italia, senza sapere chi è stato Carlo Talamo, è sacrilego. E' come pensare di essere cittadino italiano ignorando che esiste la Costituzione.

E non si tratta di una qualsivoglia forma di riconoscimento post-mortem. Carlo Talamo va studiato anche perchè fa parte della cultura motociclistica ed aziendale del nostro paese.

Un bel paese fatto di geni riconosciuti in tutto il mondo.








sabato 28 maggio 2016

Old racing: 883 Sportster Flat-Track at Springfield Mile




Un vecchio video della ESPN nel quale gli Sportster 883 si danno battaglia sul famosissimo tracciato di Springfield Mile.


Le immagini non sono il massimo in quanto si tratta di un video, probabilmente, abbastanza datato (pensiamo degli anni novanta). Però si vede bene la battaglia in pista e, nonostante il commento, si sente la  "musica" dei motori. Una "musica" coinvolgente all'inverosimile. Il video è molto corto (due minuti). Questo permette di non stancare chi non è appassionato di questo sport.

venerdì 20 maggio 2016

Buell S1 White Lightning: la prova di Marco Lucchinelli


Nel 1998 arrivano in Italia le prime Buell S1. L'ex pilota di Motomondiale e Superbike Marco Lucchinelli prova la White Lightning con scarico libero e testate più performanti. Il video è molto coinvolgente!

 

Se ancora non vi siete innammorati delle Buell, basta guardare questo filmato e perderete letteralmente la testa, tanto da desiderarne una a tutti i costi. L'ottimo montaggio, la location fatta di strade piene di curve, terreno ideale delle Buell, la musica di sottofondo e la superba colonna sonora proveniente dallo scarico aperto, tengono incollati allo schermo per tutta la durata del video
Marco Lucchinelli, poi, con la sua guida semplice e lineare, vi farà credere di poter diventare come lui alla guida di questa fantastica moto!
Se poi ne vorrete sapere di più, non c'è che da consultare un precedente post  http://www.1957legend.it/2016/02/buell-s1white-lightning-il-fulmine.html


venerdì 13 maggio 2016

Sportster Seventy-Two official video

 

Sulla scia della rivoluzione culturale e sociale avvenuta a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, la Sportster Seventy-Two richiama esplicitamente quel periodo contestualizzandolo ai giorni odierni attraverso una serie di soluzioni tecniche e stilistiche.



Il video mette in risalto questo concetto. La musica rock dal ritrmo lento, unita alle immagini della moto che punta orizzonti sperduti al calar del sole, evocano un legame con Easy Rider e con il messaggio tramandato di libertà.

sabato 6 febbraio 2016

Evel Knievel Motorcycle








Lo stunt-man per eccellenza. Colui che riuscì in imprese epiche saltando su tutto e tutti con le sue motociclette, per poi tentarne altre di veramente impossibili a bordo dei mezzi più improbabili.  Per lui venne coniato l'appellativo di  “daredavil”. Lo Sportster Ironhead la sua moto per eccellenza. La moto rimasta nella memoria di quanti hanno visto le sue gesta eroiche.

La vita di Evel Knievel è ai confini tra realtà e leggenda. Dapprima folle, poi eroe, poi maledetto e, dopo la sua scomparsa, icona insostituibile del rischio su due ruote. La sua vita ha ispirato molti, non solo per le sue performance che hanno fatto impallidire gli uomini dotati di comune raziocinio, ma anche per l'iconografia legata alla sua immagine. Le  “star and stripes”  (le leggendarie stelle e strisce) presenti su tutto quanto lo rappresentasse, sinonimo di una ostentata americanità, oltre che alcuni oggetti, come il costume con il mantello a voler ricordare l'eroe Superman, hanno contribuito non poco ad accrescerne la fama, facendone uno dei simboli del motociclismo made in U.S.A. (Per maggiori approfondimenti vi invitiamo a visitare il suo sito) http://evelknievel.com/ Logico che prima o poi qualcuno dovesse rendergli omaggio in qualche modo.
Deus Ex Machina decide di farlo dedicandogli una Harley-Davidson Sportster. Non si tratta di una riproduzione fedele, costruita utilizzando lo stesso modello originale, ma di una reinterpretazione in chiave moderna, con stile street tracker, utilizzando come base uno Sportster 1200 Evolution costruito antecedentemente al 2004.
Le modifiche più rilevanti hanno riguardato il riposizionamento della batteria e di tutto l'impianto elettrico sotto il codone utilizzato da flat-track, oltre alla costruzione del serbatoio dell'olio ed al montaggio di un kit di trasmissione finale a catena, necessario per ospitare un diverso cerchio con pneumatico maggiorato. Per il resto, si è provveduto principalmente ad un opera di styling cromando forcellone,  motore ed altri particolari, oltre a lavorare nella direzione di una snellezza della linea. Il motore, a parte il montaggio di un filtro dell'aria aperto ed uno scarico due-in-due Supertrapp alto da flat track, non ha subito modifiche. La ciclistica, ha beneficiato di nuovi ammortizzatori posteriori ed una revisione della forcella, oltre a nuovi freni. Contrariamente alle prodezze di Evel Knievel, non si può parlare di una moto estrema ma, al contrario, di un mezzo da utilizzare tutti i giorni. Sarebbe interessante che altri preparatori diano seguito a questo filone, costruendo moto dedicate a questo grande personaggio.

UP: la generale qualità costruttiva e l'interpretazione della moto in chiave street tracker.
DOWN: alcune scelte stilistiche come il posizionamento del contachilometri al lato della forcella, gli specchietti sotto al manubrio, ed il filtro dell'aria.