Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

mercoledì 27 gennaio 2021

Sportster Drag





Motore portato all'incredibile limite di 1874 cc (mantenendo i carter originali) e telaio dragster connotano questo Sportster “street” apparso sulle pagine di Freeway nel lontano 1996, seguendo un filone poi non sviluppato negli anni, quanto meno nell'Europa continentale (questo Sportster arriva dalla Svezia...).

Si tratta di una moto dall'indubbio fascino soprattutto pensando che è stata costruita in chiave stradale avendo come riferimento l'affidabilità del mezzo. Un “mostro” da 165 cv su 165 kg. La base è rappresentata da uno Sportster 883 del 1987 con cambio a quattro rapporti e trasmissione finale a catena. Per contenere l'incredibile potenza è stato progettato un telaio di tipo rigido con tubi in cromo-molibdeno ed una angolazione del cannotto di sterzo pari a trenta gradi. 

Il motore è stato rifatto completamente e per rendere l'idea del lavoro effettuato sopra non bisogna soffermarsi solo sulla cilindrata o sulla potenza, ma anche sul ragguardevole alesaggio (96,99mm) e sul rapporto di compressione alto (11,5:1).


mercoledì 20 gennaio 2021

Lato oscuro.....


buell xb12s cafe racer



buell xb12s cafe racer


Buell XB12S e George.....


Vicino al “mezzo secolo” di età George è più inquieto che mai. Ha vissuto una vita piena di alti e bassi, cercando di combattere sempre quel demone, quel lato oscuro di ogni essere umano che spesso ha preso il sopravvento dominandone le scelte e facendogli compiere azioni insensate. Vede quel vuoto sotto ai suoi piedi e ne sente gli echi, ma non riesce ad accettarlo. Non riesce a farsi una ragione, in una continua alternanza di pace e guerra, gioia e dolore, che non gli danno tregua. 

Tra un passato che lo tormenta ed un futuro che lo tenta come il frutto proibito di Adamo ed Eva. In un attimo molla la tranquilla vita da uomo della “middle class” per gettarsi nell'oblio. Via la macchina, via la casa ben arredata (anche se non di lusso), via la camicia inamidata per andare al lavoro, che lascia il posto a t-shirt nere e giubbotto di pelle.  George, poi, si trasferisce in un garage/loft attrezzato a casa-officina-pub-scannatoio. Compra una vecchia Buell XB12S. La moto che più lo rappresenta. 

Inizia a lavorarci sopra in un delirio che dura mesi, indeciso tra una modifica bella prima ed orribile dopo, fino a trovare quello che sembra essere il presente della sua vita, ossia quello stridente legame tra passato e futuro. La moto viene verniciata totalmente in nero opaco. 

La parte posteriore del telaio lascia il posto ad un codone in materiale composito (con nuovo posizionamento di tutto l'impianto elettrico e della batteria) che richiama le moto degli anni sessanta, mentre il frontale assomiglia a quello di un'astronave. Il motore resta di serie, ma un paio di tubi liberi permettono alla Buell di far sentire tutta la sua voce. George si è fatto definitivamente inghiottire dalla sua parte oscura, pronto a seminare il panico nelle strade della sua città. 




mercoledì 13 gennaio 2021

K model 1952 "restore"







Sono sempre stato dell'idea che in Italia, forse anche per il lavoro a livello di marketing e comunicazione fatto praticamente da sempre, si considerino le Harley-Davidson unicamente come moto da fighetti.

Si tratta di una visione che, ripeto, ha un suo fondamento,  probabilmente difficile da cambiare in poco tempo. Capisco che molto ha inciso anche il prezzo proibitivo dei modelli di grossa cilindrata e quello medio-alto degli Sportster, ma è una visione assai limitata. In Giappone il modo di concepire le Harley-Davidson è molto diversa e l'ho percepita dalla molteplicità di elaborazioni proposte. Accanto a chi privilegia lo stile vintage minimalista, troviamo molti che riescono a tirare fuori l'anima "racing" praticamente da ogni moto di Milwaukee, specialmente se si tratta di Sportster, divertendosi tra i cordoli dei vari circuiti.

Su questo modello K 750 del 1952, l'antenato dello Sportster, sono intervenuti in maniera molto sobria, operando una revisione generale del motore, ma senza soffermarsi troppo sull'aspetto estetico. Il vecchio K, così, mantiene quell'aria "vissuta" di moto molto robusta ed essenziale, lontana anni luce dalle concessionarie "patinate" tanto in voga ora


mercoledì 6 gennaio 2021

Gli Sportster del desiderio




Ipotizziamo di avere in tasca denaro a non finire e di poter comprare tre modelli di Sportster da tenere obbligatoriamente a vita, senza alcuna possibilità di venderli. Dove cadrebbe la scelta ????? E perchè ????

Il tema dei tre Sportster che vorrei avere nel mio garage è la cattiveria che si può esprimere solo a livello stilistico o anche di performance.

XLCR1000: è il mio sogno fin da quando ho iniziato ad addentrarmi nel mondo delle due ruote. E' stato un vero colpo a prima vista. Rappresenta l'emblema dell'anticonformismo su due ruote. Forse la prima vera Harley-Davidson sportiva che palesemente esce dai canoni di Milwaukee. Una volta comprato non lo terrei tutto originale, ma cambierei qualche dettaglio come gli scarichi, forse aggiungendo anche freni a disco di maggior diametro abbinati a pinze a quattro pistoni, per usarlo quasi quotidianamente.

XR1000: rozzo come pochi, con i due carburatori sul lato destro il doppio scarico sul lato sinistro (da sostituire rigorosamente con un Supertrapp) ed i cilindri in alluminio. La perfetta moto da flat-track omologata per circolare su strada. Anche sull'XR1000 cambierei qualcosa, come gli ammortizzatori posteriori e la forcella.

1200S:  arrivato a luglio dopo essergli stato appresso per un anno esatto, grazie all'amico Luca Fava di HD Jesi. E' lo Sportster più cattivo dell'era Evolution, con la testata a doppia candela ed il rapporto di compressione più alto (10,5:1) rispetto agli altri modelli. Il bello di questo Sportster è che incita a delinquere, pur non perdendo la fruibilità che caratterizza questi modelli. 
Rispetto alle versioni più recenti (parliamo di quelle con il motore montato su supporti elastici) le vibrazioni ti fanno impazzire ed il motore, specialmente in estate, soffre molto in città, ma è una moto che amo. In futuro prevedo di cambiare gli ammortizzatori posteriori e, forse, montare un carburatore Mikuni da 42mm e pinze freno a doppio pistoncino. 


 

giovedì 31 dicembre 2020

50 Years of Wins


Una sola parola: guardatelo!!! Un video emozionante realizzato direttamente dalla Harley-Davidson sulla XR750, moto “iconica” per eccellenza del flat-track. Un video che emoziona e può comprendere anche chi non parla bene l'inglese. In tutto dura non più di mezz'ora ed il tempo passa velocemente.

Ci sono i campioni che anno corso con la XR750 (Jay Springsteen, Chris Carr, Scott Parker) e si vedono le loro evoluzioni. Oltre a sentire il magico rombo delle varie versioni che si sono succedute nei cinquant'anni di carriera!!!!! Buona visione!!!!!!


martedì 29 dicembre 2020

Ritorno agli anni venti!!!!!

sportster evolution  board track

Percorrere a ritroso nel tempo la storia del motociclismo, attraverso la customizzazione è una tendenza assai comune che coinvolge professionisti e semplici dilettanti. Praticamente ogni epoca ha i suoi fans, ma anche le sue difficoltà sul tema. Apparentemente semplici, sono gli albori del motociclismo negli States. Parliamo del periodo in cui nacquero e vissero le moto da board-track (il nome dovuto ai circuiti ovali in legno molto simili a veri e propri stadi dove correvano). Vi sono però diverse insidie date da alcuni dettagli che possono portare fuori tema. Fondamentali sono i vari inserti in ottone (o materiale simile), così come il serbatoio dalla forma squadrata ( posizionato sotto al tubo del telaio e non sopra come avviene oggi), le grafiche e la verniciatura.

Sullo Sportster Evolution costruito nella terra dei tulipani, troviamo tutte le caratteristiche di una moderna moto da board-track, con l'aggiunta di alcuni preziosismi come il telaio e numerose parti verniciate della stessa tinta della carrozzeria ed il motore (non elaborato, salvo scarichi e filtro dell'aria home-made) sapientemente invecchiato (da notare i coperchi delle testate in stile Panhead). Stona solo la seduta troppo bassa che fanno assomigliare la moto ad un bobber.


martedì 22 dicembre 2020

Harley-Davidson Viterbo: viva la Tuscia!!!!!!!

harley davidson viterbo logo

Prima ho espresso il mio disappunto nei confronti di un'officina della Capitale che ha giocato parecchio sporco. Poi ho raccontato di Harley-Davidson Jesi e ringraziato (mai abbastanza....) l'amico Luca Fava (uno dei due proprietari il cui compito è occuparsi della parte tecnica). Ora vi racconterò di Harley-Davidson Viterbo....

La concessionaria di Jesi è nel cuore, ma troppo lontana e non praticabile nel quotidiano, ragion per cui era da tempo che mi stavo guardando attorno. Mi avevano fatto un'ottima impressione i ragazzi di HD Perugia dopo una visita fatta ad inizio anno,  ma anche in questo caso c'era il problema logistico. Per sbaglio, seguendo i vari social, mi accorgo che il dealer di Viterbo ritira le moto a domicilio per gli interventi d'officina. Decido immediatamente di provare.  

Seppur siano passati molti anni, non è la prima volta che mi imbatto in questo dealer. Iniziai a frequentarlo nel lontano 2008. Avevo comprato da qualche anno lo Sportster 883R a carburatore alla Numero Uno di Roma che stava per chiudere. Oltretutto non ero soddisfatto appieno dell'officina, per cui sentivo il bisogno di cambiare aria. Alcuni amici mi avevano parlato molto bene di HD Viterbo, quindi decisi di provare. 

All'epoca facevo quasi diecimila chilometri all'anno in moto, pari a circa due tagliandi. Partivo il sabato mattina presto da Roma e vi ritornavo dopo pranzo non appena fatto il tagliando. L'impressione fu subito ottima, tanto è vero che continuai ad andare da loro fino al 2011 quando vendetti lo Sportster.
 
Mi metto in contatto con loro per spedire il mio Sportster 883 per un tagliando. C'è ancora Danielone al suo posto (ricambi) che pur dopo tanto tempo si ricorda del sottoscritto. E' un attimo trovarmi con lui, che mi fornisce tutte le indicazioni di cui ho bisogno. Uno degli aspetti fondamentali legati ad una attività commerciale, se la si vuol vedere crescere progressivamente, è la cura del cliente. Cura fatta di molteplici aspetti. Puntuale come un treno tedesco, arriva il furgone con il logo HD Viterbo (che bello!) a ritirare la moto. Conosco uno dei due meccanici (Vincenzo) ed ho un'ottima impressione non solo a livello umano, ma anche tecnico. 

Premetto che interagire con me quando di mezzo c'è qualche mia motocicletta (oppure una auto) è assai difficile. Cambio radicalmente l'atteggiamento di tutti i giorni fino a diventare un vero e proprio “psicopatico”. Tutto deve essere perfetto o, quanto meno, come lo intendo io. Se trovo dall'altra parte una persona che capisce questo mi ci lego in maniera molto profonda, altrimenti sorgono i problemi. Non a caso, pur andando in motocicletta dal lontano 1987 mi fido di pochissimi tecnici: l'amico fraterno Roberto Poggi (che ora lavora su BMW auto), Paolo (capo-officina alla Numero Tre di Roma), Renzo Miconi (che mi curava il Mini Cooper) e dal 2018 Luca Fava.

Racconto a Vincenzo la storia dell'883 e, mentre carica la moto, gli faccio vedere anche lo Sportster 1200s per qualche piccolo lavoro di rifinitura. Ci confrontiamo e mi offre parecchi spunti di riflessione che mi fanno pensare di aver fatto la scelta giusta. Nei giorni seguenti è un continuo scambio di telefonate con Danielone. Finalmente mi riportano la moto, per prendere il 1200s. 

Questa volta viene Carlo (l'altro meccanico) ed appena mi scarica lo Sportster a momenti mi prende un infarto. La moto è più nuova di prima. Sembra appena uscita di fabbrica, sebbene sia del 2008 (!!!!). Anche con Carlo ho la stessa sensazione avuta con Vincenzo e gli lascio volentieri il 1200s.
Esco immediatamente a provare l'883. Sono felice ed emozionato come un bambino. Non solo la moto è nuova, ma è stato fatto un lavoro a regola d'arte, seppur si parli di un semplice tagliando e cambio gomme.

Nel frattempo il 1200s è a Viterbo. Sono indeciso se montare il carburatore Mikuni HSR42 ed esprimo a loro le mie perplessità sul fatto che debba essere tarato di continuo. Pur venendo rassicurato in tal senso, dopo aver provato la moto per qualche giorno, mi dicono anche loro che è talmente ben bilanciata (grazie ancora Luca Fava che non solo me l'hai fatta comprare, ma l'hai messa a punto in maniera superba!!!!) che non è necessario. Qualora volessi migliorarla in futuro ci si può pensare.....

Dopo essermi imbattuto in molti cialtroni. Dopo aver visto quanto ha giocato sporco qualcuno, dopo aver avuto la fortuna di imbattermi in persone come Luca Fava ed il dealer di Jesi, debbo aggiungere un altro importante tassello a coloro che fanno il loro lavoro nella maniera corretta. GRAZIE!!!!!!