Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

giovedì 1 aprile 2021

Sportster XLH 1978





Pubblichiamo questo bellissimo Sportster appena arrivato tra le mani del nostro amico Adolfo Covelli. Lasciamo a lui la descrizione....

Sportster 1978 XLH 1000 edizione del 75esimo anniversario. Arriva dalla Pennsylvania, da Littlestown precisamente.

Due proprietari uno dal 78 al 2004 e il secondo dal 2004 al 2020.

È un conservato, tenuto benissimo.

Rappresenta la storia Harley Davidson: 61 c.i. spinti dal solito carburatore Keihin Butterfly che fa il suo dovere perfettamente.

La sua particolarità  sono le stripes oro la targhetta sulla piastra forcella e i cerchi dorati a razze.

Venne prodotta in 2323 esemplari.

La moto è molto agile ed ha un baricentro più alto rispetto agli altri Sportster.

Accensione ovviamente a puntine e condensatore.


mercoledì 31 marzo 2021

Peace and Love





Nello sfogliare le pagine della rivista Freeway Magazine mi sono imbattuto in questo Sportster che sembra costruito da molto poco, se non fosse che la rivista ha chiuso i battenti nel lontano 2009.....

Quando poi ho visto CHI l'ha elaborato, tutto mi è tornato chiaro, perchè la moto è del 2005. Parlo del dealer di Firenze HD Speed Shop, rimasto sempre fedele alla propria filosofia, specialmente quando si tratta di mettere le mani sugli Sportster, che vengono rivisti in chiave "vintage" curando gli aspetti cromatici (le verniciature calzano sempre a pennello), rendendoli quanto più possibile semplici. Lo Sportster di Paola (questo il nome della fanciulla della foto) ha pochissimi interventi ma di grande effetto: serbatoio prelevato in un mercatino dell'usato e rimesso a nuovo, parafanghi cromati, coppia di drag-pipes con verniciatura termica bianca. Motore, ovviamente, di serie. Può bastare????? 

venerdì 26 marzo 2021

Magnifica !!!!!!

magnifica sportster 1200 dragster hd versilia

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HD Versilia firma questo Sportster radicale come le moto da corsa ed i dragster più estremi.

Questo bellissimo Sportster non è una novità, dato che è apparso sulle pagine di Low Ride diversi anni addietro, però ce ne siamo imbattuti in questi giorni dopo averlo visto fermo in un salotto di casa (anche se solo in foto) ed il cuore ha iniziato a battere di nuovo come la prima volta, perchè dinanzi all'arte difficilmente si può rimanere indifferenti, pur spesso non riuscendone a capire il senso o apprezzarne appieno l'autenticità. 

Il lavoro è realmente iniziato da zero dato che di originale è rimasto molto poco. Lo stesso motore, un 1200 Evolution del 1993, è stato tagliato nel basamento con soppressione della parte posteriore del carter contenente il cambio, con il risultato di dover montare un cambio separato Rev-Tech, accoppiato al motore tramite una trasmissione primaria a catena duplex che lavora su una frizione a secco. Il vecchio Sportster 1200 è stato rinvigorito tramite alberi a cammes Andrews, accensione Crane Hi4, testate lavorate, carburatore Dell'Orto PHB 40mm ed un paio di scarichi liberi.

Se il motore è stato elaborato in maniera non esagerata (salvo i lavori sulla trasmissione), lo stesso non si può dire del resto della moto, oggetto di una cura maniacale. Il telaio "gooseneck" Chica di tipo rigido è stato verniciato ed abbinato ad una carrozzeria in vetroresina, sulla quale hanno messo le mani i ragazzi di HD Versilia per adattarla allo Sportster. I cerchi sono a razze da 18 pollici al posteriore e 19 all'anteriore. I comandi al manubrio Kustom Tech lavorano su una forcella con steli da 39mm prelevata da un vecchio Ironhead e rimessa a nuovo, mentre quelli posteriori sono "home made", posizionati in modo da avere una guida sdraiata, come imponevano le moto racing di una volta. 

Riguardando la realizzazione di HD Versilia con occhio critico, non si può fare a meno di notare come mantenga una linea di pensiero del tutto originale, a dispetto di molte elaborazioni che risentono delle mode del momento.


mercoledì 24 marzo 2021

Cafe caliente

sportster cafe racer

sportster cafe racer

sportster cafe racer

sportster cafe racer


Lo Sportster del 2003 emana cattiveria da ogni sua parte. 


Raramente tra i vari Sportster visti lungo più di un ventennio è capitato di notarne qualcuno che sembrava progettato e costruito attorno ad un telaio. Approfondendo, si tratta solo di mera impressione, dal momento che il telaio di questo Sportster cafe racer è totalmente di serie, salvo qualche mano di vernice rosso acceso. 

L’effetto “factory” è dato probabilmente dal minuzioso lavoro di alleggerimento globale e riposizionamento di molte componenti, oltre che all’utilizzo di un reparto sospensioni di alto livello (forcella USD prelevata da un Suzuki GSX-R con pinze ad attacco radiale e doppio ammortizzatore Ohlins con serbatoio separato, posteriormente) che lavora su un forcellone artigianale in alluminio.

Parafango anteriore, cupolino, serbatoio del carburante e codone (che contiene anche il serbatoio dell’olio) sono costruiti in materiale composito ed ampiamente modellati sul telaio in modo da esaltarne il profilo filante. Quello che all’apparenza la parte meno curata, ovvero il motore, in realtà nasconde importanti modifiche. Un kit S&S che porta la cilindrata a 1460 cc (sono stati allargati i carter), abbinato ad alberi a cammes Andrews, carburatore S&S Super E ed un paio di scarichi artigianali con terminali a trombone, fanno di questo Sportster un vero “animale”. 

Un moderno cafe racer lontano dalla concezione tradizionale ma con un appeal notevole.
 

sabato 20 marzo 2021

Freeway Magazine Italia


All'interno di questo blog ho inserito molti Sportster e qualche editoriale di questa rivista, nata in Italia nei primi anni novanta, con la quale ho avuto modo di collaborare per circa cinque anni, dal 2004 al momento della sua chiusura avvenuta nel 2009. 

Articoli con cui ripercorro la storia del "custom" in Italia e, di conseguenza, dello Sportster, oggetto di interpretazioni che hanno risentito spesso della tendenza del momento. Per chi non lo avesse vissuto, il decennio 1990-2000 rappresenta anche il momento di massima espansione della Numero Uno ed il più prolifico per Carlo Talamo che, con le sue intuizioni ed il suo ferreo lavoro, ha prodotto non solo bellissime realizzazioni su base Harley-Davidson, Buell e Triumph, ma ha contribuito a far nascere nuovi modelli, apportando anche una nuova visione al mondo delle moto

Freeway Magazine, a quanto mi risulta, fu proprio voluta dallo stesso Carlo Talamo, il quale intuì immediatamente l'esigenza di una rivista italiana che veicolasse l'aria nuova che si stava respirando intorno al mondo delle moto, della quale era il principale portatore. 

I vari articoli sono stati inseriti senza un ordine logico, perchè lo scopo è tentare di far rivivere a chi legge "spicchi" di quel fenomenale ed irripetibile periodo legato indissolubilmente alla presenza di Carlo Talamo al quale ero, oltretutto, molto affezionato.    

mercoledì 17 marzo 2021

The Ruler

sportster 883 scrambler desert blu

sportster 883 scrambler desert blu

sportster 883 scrambler desert blu

sportster 883 scrambler desert blu

sportster 883 scrambler desert blu

sportster 883 scrambler desert blu


Lo Sportster per andare ovunque.


Il Covid-19 sta distruggendo sogni e speranze di un'intera umanità. Se avessimo potuto pensare a qualcosa di terrificante per il pianeta avremmo immaginato altro, ma non una pandemia simile, in cui il futuro è visto in maniera nebulosa da tutti. Quanto meno nell'immediato. Per molti è divenuto fondamentale razionalizzare le spese all'inverosimile. Seppur non tra i beni essenziali, anche la moto non si sottrae a queste condizioni e le customizzazioni diventano spesso solo una maniera per adattare la motocicletta alle proprie esigenze, cercando di ottenere "tanta resa con poca spesa".

L'ideatore di questo Sportster è partito con l'idea di avere un mezzo molto semplice e robusto in grado di portarlo ovunque. La scelta è caduta su un modello 883 del 2002 (soluzione ideale poichè i modelli post-2003 pesano molto di più per via del telaio allargato nella parte posteriore e dei silent-block montati), sul quale il motore è stato lasciato di serie, salvo un filtro dell'aria aperto ed una coppia di scarichi alti, dotati di corti silenziatori. I cerchi sono stati sostituiti entrambi con una coppia da 18 pollici (dotati di pneumatici tassellati). La trasmissione finale a cinghia ha lasciato il posto alla catena, soluzione che permette di modulare quasi a piacimento la lunghezza del rapporto finale senza troppi lavori. L'assetto  dello Sportster è stato alzato montando ammortizzatori posteriori più lunghi ed intervenendo sulla forcella. 

Come su molte elaborazioni a tema, il parafango posteriore originale è stato sostituito da uno in alluminio dal differente profilo, agganciato ad un archetto posteriore saldato al telaio. Il serbatoio del carburante proviene da una Kawasaki W650, mentre il gruppo manubrio-faro sembra provenire direttamente dagli anni sessanta/settanta. 

Siete pronti ad elaborare il vostro Sportster in questo modo ????

 

mercoledì 10 marzo 2021

Sportster for Evel Knievel

sportster 1200 scrambler evel knievel

sportster 1200 scrambler evel knievel

sportster 1200 scrambler evel knievel

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sportster 1200 scrambler evel knievel

sportster 1200 scrambler evel knievel


Due belle realizzazioni firmate Lord Drake Customs 


Numerose sono state le moto dedicate negli anni al più famoso degli stunt su due ruote. In alcuni casi si è trattato di repliche fedeli di alcune delle sue tante moto, altre volte di realizzazioni che in qualche modo volevano ricordarlo.

Questi due Sportster appartengono al secondo tipo di moto e differiscono tra loro solo per pochi dettagli. Si tratta di modelli del 2005 (con il nuovo telaio più largo posteriormente e con motore montato su supporti elastici) a carburatore con motore 1200, rivisitati (ovviamente!!!) in chiave scrambler.

Su entrambi si è provveduto a tagliare i supporti del parafango posteriore per montarne uno in plastica, corto, da cross, eliminando anche il parafango anteriore in un caso. Posteriormente è stato scelto un cerchio da 18 pollici, in luogo dell'originale da 16, mentre anteriormente sono stati lasciati quelli originali dei modelli di provenienza da 19 e 21 pollici. Entrambe le moto calzano pneumatici da cross.

Il reparto sospensione ha previsto la sostituzione degli ammortizzatori posteriori con altri di maggiore interasse dotati di serbatoio separato, mentre le forcelle sono state migliorate nella risposta con nuove molle e differente olio. Su moto del genere è indispensabile la trasmissione finale a catena con una rapportatura corta, in luogo della cinghia originale. 

Il motore, stranamente, è rimasto originale su entrambe le moto salvo, come avviene, quasi sempre, il montaggio di uno scarico più libero (Vance & Hines due-in-uno) con relativo filtro dell'aria. I veri preziosismi sono soprattutto a livello cromatico, con molte componenti abilmente verniciate.