Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

mercoledì 2 agosto 2023

Old Speed - 1998 Sportster 1200S scrambler






Basta poco,

veramente poco.

Un giorno sei al settimo cielo e pensi di avere tutto in mano

preso dalla routine di una vita che nelle grandi città si fa sempre più complicata

dove se non hai tutto, se non fai di tutto, non sei nessuno.

La cultura dell'apparire

in netto contrasto con quella dell'ESSERE.

Poi arriva un brutto momento. 

Un evento più o meno grave che ti offre le ragioni per cambiare la tua visuale.

Per molti è malasorte. Ma dalla malasorte si può imparare.

Allora comprendi.

Inizi a mutare la tua visione.

Non ti trasformi all'improvviso come pervaso da qualche spirito divino.

Cominci semplicemente a prendere la giusta distanza da molte situazioni che non portano a nulla.

E vuoi goderti più alcuni momenti.

Un'alba con la propria moto in riva al mare uno di quelli.

Questa potrebbe essere la moto giusta.

Un vecchio Sportster 1200S del 1998 con pochi e mirati interventi.

Parafango posteriore in alluminio, trasmissione finale a catena, pneumatici leggermente tassellati (Dunlop K70), manubrio largo. 

Questo solo per la parte ciclistica.

Il motore potrebbe pure rimanere di serie, ma un paio di tromboni realizzati in casa abbinati ad un carburatore Mikuni HSR 42 fanno la differenza.

Io, poi, amo colore blu. Questo blu. Vivace.

Colore utilizzato per questo blog e scelto poichè è anche il colore Buell e per me Buell è sinonimo di artigianalità vera, oltre a rappresentare in maniera perfetta il lato sportivo di Harley-Davidson.

Dicono che il colore blu rappresenti la calma, la lealtà, la profondità, l'equilibrio.

Non so se sia vero, ma sento un legame profondo con il blu.

Non posso quindi che amare questo Sportster 1200S in cui mi sono imbattuto per caso.

Avrei però lasciato i cerchi in lega.

E non tagliato i supporti del parafango.

Ma non tutti siamo uguali.

E va bene così.

venerdì 28 luglio 2023

Nel regno degli Sportster tracker








Una volta si chiamavano "Shaw Speed & Custom", poi hanno cambiato il nome diventando "Speed and Custom" (probabilmente per differenziare il negozio di customizzazioni dal dealer ufficiale Harley-Davidson Sykes). Nel tempo si sono fatti un nome dapprima in Gran Bretagna eppoi nel resto del mondo grazie alle numerose special che hanno colpito dritto nel cuore degli appassionati. 

Seppur tutte belle e molto ricercate nella verniciatura, realizzate su base dei vari modelli Harley-Davidson, le moto che caratterizzano la crew inglese sono le tracker su base Sportster, con una loro precisa identità che le rendono affascinanti. Moto non solo da mostrare in qualche show, ma da utilizzare giornalmente nei più svariati contesti. 

La piattaforma è unica, con infinite varianti e numerosi "temi" che rendono ogni moto differente dall'altra per particolari appositamente realizzati.

La base di partenza è generalmente costituita da uno Sportster di ultima generazione ad iniezione (quasi sempre modelli Forty-Eight) sui quali il motore resta di serie, salvo la classica abbinata scarico-filtro dell'aria. 

Il lavoro massiccio riguarda le sovrastrutture che vengono ridotte al minimo anche per contenere il peso. 

Non di rado vengono costruite appositamente delle parti o modificate alcune esistenti. A livello ciclistico, si interviene su posteriore tramite ammortizzatori più performanti e la trasmissione finale a catena che sostituisce quella originale a cinghia dentata, mentre la forcella rimane quella di serie, salvo opportune rivisitazioni interne. Vengono scelti pneumatici tassellati e si cerca di dare alla moto un aspetto decisamente "low".

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mercoledì 19 luglio 2023

Balliamo il twist!!!!! - 2001 Sportster 1200 chopper



I chopper, per cultura ed approccio di vita, non sono nel mio codice genetico, trasmesso di conseguenza su questo blog, dove la massima esaltazione è nel vedere Sportster con i quali fare il diavolo a quattro su qualche pista sterrata o di asfalto. 

Ma siamo in piena e rovente estate. A parte le scrambler, che oltre ad essere di moda sembrano le moto più adatte per questo tipo di stagione, penso a qualche bel chopper da utilizzare al tramonto su qualche sperduta strada vicino al mare. L'immagine che mi viene spesso in mente è la scena finale del film Harley-Davidson & Malboro Man dove Mickey Rourke dopo aver caricato sulla sua moto una dolce donzella, parte per una meta imprecisata e sconfinata.

Questo Sportster chopper costruito dagli americani di Twisted Chopper, incarna alla perfezione l'idea di libertà che si vuole assaporare in questa stagione.

Costruito da zero attorno ad un motore Sportster 1200 totalmente originale (salvo il filtro dell'aria e lo scarico due-in-uno libero) incastrato in un telaio rigido appositamente studiato con un'inclinazione del cannotto di sterzo di circa trenta gradi, abbinato a cerchi in alluminio ricavato dal pieno nelle misure da 18 pollici al posteriore (inusuale) e 21 pollici all'anteriore, completato da una forcella di tipo "Springer" priva di freno. Si tratta di uno di quei chopper curati all'inverosimile, realizzati seguendo la scuola iniziata sul finire degli anni ottanta, dove l'ampio utilizzo di alluminio di tipo billet per numerose parti era un "must", abbinato a verniciature ricercate e vistose come quella scelta per questo Sportster.

Vi verrebbe voglia di salirci e gustarvi un tramonto al mare ??????


 

mercoledì 12 luglio 2023

THE EXPONENT - 1998 Sportster 1200





Uno dei significati della parola "exponent" è "affiliato". Un termine utilizzato per definire il legame di uno o più soggetti di organizzazioni criminali, e quindi dotato di connotazione negativa. Nello sport l'affiliazione riguarda l'atto con cui una persona giuridica (società/associazione sportiva) entra a far parte, in quanto tale, del mondo dello sport. Soffermandoci sugli altri aspetti che in questo contesto non sono importanti, diviene interessante capire come il termine "affiliato" calzi a pennello per questo Sportster, denotando una sua appartenenza in qualche modo al mondo delle corse USA. 

Balza immediatamente all'occhio il telaio originale modificato nella parte posteriore, dove è stato saldato un telaietto con un attacco per ancorare centralmente un solo ammortizzatore che finisce disassato sul forcellone dotato di rinforzo

Poichè lo Sportster è stato elaborato in chiave street-tracker/flat-tracker, è stato necessario spostare il motore leggermente più indietro al fine di migliorarne la guidabilità, utilizzando piastre supplementari di ancoraggio dello stesso al telaio. Il peso è stato ridotto all'inverosimile costruendo da zero l'impianto elettrico ed eliminando molte parti superflue. Il serbatoio dell'olio, a causa del montaggio di un ammortizzatore centrale, è stato spostato nel bellissimo codone in alluminio fatto a mano, mentre la batteria si trova in posizione centrale proprio sotto la sella. La parte anteriore ha visto la costruzione di piastre di sterzo che lavorano sulla forcella originale da 39mm rivisitata solo internamente.

Anteriormente è stato montato un cerchio a raggi da 17 pollici, mentre posteriormente da 19 pollici. La scelta della misura del cerchio anteriore è abbastanza inusuale se lo scopo è quello di portare la moto sugli ovali in terra battuta, ma ha una sua logica se lo Sportster viene utilizzato prettamente su strada. I freni sono Performance Machine, con un solo disco da 13 pollici (330mm) montato anteriormente in puro stile motard. Per una moto del genere non si può che scegliere comandi arretrati Storz.

Il motore ha subito interventi importanti, pur se la cilindrata è rimasta di serie: testate lavorate con rapporto di compressione portato a 10,5:1 grazie anche all'utilizzo di pistoni marchiati J&E, alberi a cammes Andrews N-4, carburatore Mikuni a valvola piatta da 42mm, scarico due-in-uno artigianale libero.

Suggerimento: se per caso vi imbattete in uno Sportster con il telaio distrutto, potrebbe essere una buona occasione (denari permettendo) di realizzare una moto così. Sempre che abbiate velleità sportive......


mercoledì 5 luglio 2023

OLDIE SPORTY!!!!! - 2002 Sportster 1200






Le chiamano "middle custom". Sono quelle moto dove gli interventi non mirano a stravolgere la moto ma solo a migliorarne taluni aspetti, spesso solamente a livello estetico. Di questo tipo di moto se ne vedono moltissime in giro, perchè richiedono un investimento limitato. 

Negli anni novanta, quando Harley-Davidson iniziò ad avere riscontro sul mercato italiano grazie al "genio" di Carlo Talamo, gli Sportster iniziarono ad essere elaborati in quest'ottica. Accanto alle realizzazioni ben più profonde e radicate operate dalla Numero Uno (la società importatrice e distributrice per l'Italia di Harley-Davidson fondata proprio da Carlo Talamo) e da qualche officina di moto che stava tentando la strada del "custom" (molte senza successo) ve ne erano diverse fatte da qualche appassionato attingendo alle poche parti aftermarket. 

Le "middle custom" rappresentano la chiave di accesso al mondo elaborazioni o, se vogliamo, il concetto di "custom" a livello embrionale.

Questo Sportster è stato invecchiato a dovere prendendo spunto in parte dal modello XLCH del 1959 ed in parte dalla famosa o famigerata (per le quotazioni raggiunte) XLCR 1000.

Il parafango posteriore è quello originale, diversamente dal serbatoio del carburante che vede il montaggio di un "peanut" da 8,5 litri con le grafiche del modello XLCH ed il parafango anteriore "old school".

Quello caratterizza nettamente questa moto a livello visivo è la scelta di adottare uno scarico dalla forma di quello originale XLCR 1000, abbinato ai terminali originali che montava questo 1200 in origine.

Decisamente controtendenza la scelta di ridurre l'alesaggio portando la cilindrata a 1000 in modo da avere un mezzo più guidabile (il 1200 non ha una potenza esagerata.....) utilizzando cilindri e teste prelevati da un 883.

Se non fosse per quest'ultimo intervento sul motore, potremmo parlare di una vera "middle custom" facilmente replicabile da chiunque.

mercoledì 28 giugno 2023

BATTISTINI'S STYLE - 1983 - Sporster XLH 1100 custom




Quando si parla di FXR Custom si deve necessariamente volgere lo sguardo ai fratelli Battistinis che negli anni novanta spopolavano con le loro realizzazioni, il cui stile traeva origine da Arlen Ness, con ampio utilizzo di alluminio e verniciature sgargianti, ma sviluppato nella direzione di una maggior pulizia delle linee.

I proprietari di questo vecchio Ironhead 1100 hanno voluto ispirarsi proprio ai famosi fratelli custom, nel trasformare lo "small block" di casa Harley-Davidson. 

La moto, ovviamente, è stata smontata vite per vite. Il motore, seppur revisionato è rimasto di serie anche se sono stati verniciati in bianco i cilindri e cromati carter e copri teste. L'unica concessione riguarda un il collettore di aspirazione senza filtro dell'aria ed un paio di scarichi Paughco. 

Il pezzo forte della moto è il telaio. L'originale telaio è stato inviato allo specialista Donnie Smith che ha provveduto ad allungare il cannotto dello sterzo di quattro pollici, inclinandolo di trentotto gradi. Si dovrebbe notare anche il lavoro di "molding". 

Il parafango posteriore è stato realizzato utilizzandone uno anteriore prelevato da un FL. Il serbatoio del carburante proviene da un FXR ed è stato tagliato ed allungato, mentre quello dell'olio proviene da un Softail, con l'ovvio lavoro di adattamento. Come si può vedere tutta la moto è stata verniciata in bianco, compresi cerchi e forcellone, provvedendo a conferire un aspetto "low" lavorando sulle sospensioni. 

Potrà non piacere il colore ma si tratta di una realizzazione che riporta dritti agli anni novanta!

mercoledì 14 giugno 2023

Cross Sportster - 1998 Sportster 883 custom




Realizzare uno Sportster da cross può sembrare impresa ardua, ad appannaggio di pochi e dai costi esorbitanti. Nulla di più falso!!!!!! Ribadisco un paio di concetti espressi diverse volte: lo Sportster non solo rappresenta una sorta di "tela bianca" sulla quale dipingere a piacimento, ma non richiede necessariamente grossi investimenti. L'importante è avere le idee chiare. Inoltre ci sono diversi tipi di elaborazioni il cui "must" sono interventi ridotti all'essenziale. Il riferimento non è solo a quelle situazioni dove si monta qualche accessorio sulla moto per migliorarla, ma ad alcuni tipi di moto come le scrambler ed, in questo caso, una versione estremizzata come quella da cross. 

Nel caso di questo Sportster, la moto è stata interamente smontata e rimessa a nuovo, attraverso una attenta pulizia del telaio originale (lasciato di serie senza alcun intervento) ed una accurata messa a punto del motore. Ma si può anche prescindere da un intervento così capillare in quanto la moto, a parte il montaggio di una coppia di cerchi Excel da 19 pollici con pneumatici tassellati (al posto di quelli da 16 pollici al posteriore e 21 pollici all'anteriore che monta il modello di serie Custom) e pochi altri accessori, è praticamente di serie. 

E' stato necessario aumentare l'altezza da terra attraverso una coppia di ammortizzatori Ohlins e lavorando sulla lunghezza della forcella originale con steli da 39 mm. La cinghia dentata a lasciato il posto ad una trasmissione finale a catena con corona di grande diametro in modo da avere una rapportatura finale corta e, quindi, maggior spunto in accelerazione.

I parafanghi di serie sono stati sostituiti da due unità in vetroresina. Quello posteriore prelevato da uno dei tanti cataloghi dedicati, che ha richiesto l'eliminazione dei supporti originali, mentre quello anteriore è della Acerbis (azienda italiana specializzata in componenti per il fuoristrada su due ruote). Se i freni sono rimasti di serie, tuttavia sono cambiati i comandi al manubrio attraverso il montaggio di un comando del gas di tipo rapido ed una pompa freno anteriore con vaschetta dell'olio separata (in puro stile crossistico....).

Il motore è rimasto di serie salvo un filtro dell'aria aperto ed un paio di scarichi liberi che scorrono alti e paralleli sul lato destro della moto.

Come visto, basta molto poco per rendere il vostro Sportster da cross. Se si ha un modello custom, come nel caso di questo esemplare, si possono addirittura lasciare i cerchi di serie, risparmiando non poco.