Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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sabato 10 aprile 2021

Semplicemente Harley-Davidson Sportster


Condivido questo video in cui racconto come è nato il blog dedicato allo Sportster 1957legend.it al quale, in maniera del tutto inconsapevole, probabilmente stavo pensando dai primi anni novanta (sebbene internet non esistesse) quando iniziai a raccogliere e custodire articoli sullo Sportster, Carlo Talamo e le sue moto. Ho cercato di trasmettere quelle che sono state e sono le mie emozioni anche in relazione agli anni novanta (comprai il primo 883 nel 1992), periodo secondo me stupendo ed irripetibile dal punto di vista motociclistico, conclusosi nel 2002 con la scomparsa di Carlo Talamo. Racconto anche il mia grande amicizia con Fabrizio Farinelli e qualche episodio divertente. Mi auguro piaccia!    

venerdì 12 febbraio 2021

Sportster 1200S - Middle custom/maxi sport

sportster 1200 s custom

sportster 1200 s custom

sportster 1200 s custom

sportster 1200 s custom


Questa è una di quelle elaborazioni, secondo me, più riuscite per il 1200 S a quattro candele. Questo Sportster è un modello molto particolare, che va tenuto fedele il più possibile al periodo della sua nascita, gli anni novanta. E' una moto, rispetto ai modelli più recenti, molto ruvida. 

Il motore con testata a doppia candela invita alla guida sportiva ma, nel contempo, fa sentire comunque l'esigenza di avere una moto che rispecchi i canoni degli Sportster prodotti in quegli anni. Ecco il motivo per cui ritengo ogni elaborazione troppo esasperata fuori luogo. 

I giapponesi di Trump Cycle hanno capito come intervenire sul 1200s. Una bella colorazione non troppo vistosa. Un motore con qualche cavallo in più ottenuto tramite scarico e filtro dell'aria aperto (ma si può ricorrere anche a centralina e carburatore Mikuni HSR secondo il kit approntato da Carlo Talamo e dalla Numero Uno sul finire degli anni novanta), una ciclistica migliorata tramite ammortizzatori performanti e forcella rivisitata internamente (se si trova, si può montare anche una forcella Ceriani a steli rovesciati, completando così il kit pensato da Carlo Talamo e dalla Numero Uno). 

Qualche altro dettaglio in alluminio come le pedane arretrate, possono essere un altro preziosismo che arricchiscono di più la moto.  

mercoledì 6 gennaio 2021

Gli Sportster del desiderio




Ipotizziamo di avere in tasca denaro a non finire e di poter comprare tre modelli di Sportster da tenere obbligatoriamente a vita, senza alcuna possibilità di venderli. Dove cadrebbe la scelta ????? E perchè ????

Il tema dei tre Sportster che vorrei avere nel mio garage è la cattiveria che si può esprimere solo a livello stilistico o anche di performance.

XLCR1000: è il mio sogno fin da quando ho iniziato ad addentrarmi nel mondo delle due ruote. E' stato un vero colpo a prima vista. Rappresenta l'emblema dell'anticonformismo su due ruote. Forse la prima vera Harley-Davidson sportiva che palesemente esce dai canoni di Milwaukee. Una volta comprato non lo terrei tutto originale, ma cambierei qualche dettaglio come gli scarichi, forse aggiungendo anche freni a disco di maggior diametro abbinati a pinze a quattro pistoni, per usarlo quasi quotidianamente.

XR1000: rozzo come pochi, con i due carburatori sul lato destro il doppio scarico sul lato sinistro (da sostituire rigorosamente con un Supertrapp) ed i cilindri in alluminio. La perfetta moto da flat-track omologata per circolare su strada. Anche sull'XR1000 cambierei qualcosa, come gli ammortizzatori posteriori e la forcella.

1200S:  arrivato a luglio dopo essergli stato appresso per un anno esatto, grazie all'amico Luca Fava di HD Jesi. E' lo Sportster più cattivo dell'era Evolution, con la testata a doppia candela ed il rapporto di compressione più alto (10,5:1) rispetto agli altri modelli. Il bello di questo Sportster è che incita a delinquere, pur non perdendo la fruibilità che caratterizza questi modelli. 
Rispetto alle versioni più recenti (parliamo di quelle con il motore montato su supporti elastici) le vibrazioni ti fanno impazzire ed il motore, specialmente in estate, soffre molto in città, ma è una moto che amo. In futuro prevedo di cambiare gli ammortizzatori posteriori e, forse, montare un carburatore Mikuni da 42mm e pinze freno a doppio pistoncino. 


 

giovedì 30 luglio 2020

Sportster Crosser: fatevela da cross!!!!!!!








Avete mai pensato di andare con il vostro Sporty a fare del cross ???? Questa elaborazione potrebbe fare al caso vostro.....


Tempo addietro su questo blog era stata presentata una bella elaborazione in chiave "crossistica" di un vecchio Sportster Ironhead con tanto di video. Si trattava, però, di un vecchio Ironhead. 

Lo "Sportster Crosser" si basa invece su un moderno Evolution 1200 a quattro candele del 2001 a carburatore. Fondamentale è stato l'alleggerimento globale della moto (per questo motivo è stato utilizzato un modello di Sportster costruito prima del 2004, con il motore montato rigidamente sul telaio, ma che pesa 50 kg in meno), utilizzando parti in alluminio e fiberglass (per la carrozzeria).

 Lavorando duramente in questa direzione sono stati tolti circa 70 kg dalla bilancia. A prima vista si nota l'eliminazione del carter copri pignone sul lato destro, il serbatoio dell'olio in alluminio ed il forcellone da cross. Ovviamente poi si è dovuta adattare apposita ciclistica composta da forcella da 49mm a steli rovesciati, ammortizzatori posteriori Ohlins, cerchi in alluminio e manubrio.

 Il motore è stock, salvo il "classico" carburatore Mikuni HSR da 42mm ed un paio di corti scarichi liberi. La verniciatura "Gulf" rende il giusto tributo a questa bellissima realizzazione.

Pronti a costruirne una ?????

Nel frattempo che ci pensate: buone ferie!!!! Ci vediamo alla fine di agosto!!!!!!!



martedì 23 giugno 2020

Gamma Sportster 1999






In pieno fervore Buell, i modelli Sportster del 1999 sono il frutto di scelte assai mirate.


In catalogo sono presenti appena cinque modelli, del quale il 1200S rappresenta la versione spinta in grado di sovrapporsi, per alcuni aspetti, alle ben più sportive Buell (delle quali condivide lo stesso cuore).
Come tutti gli Sportster prodotti fino al 2004 (fino a quando è stato modificato il telaio per intenderci), anche i modelli del 1999 sono molto ricercati sul mercato dell'usato. I prezzi espressi in Lire servono per far notare la differenza tra i vari modelli e per aiutare, eventualmente, anche nella valutazione dell'usato.

883 standard: lo Sportster basico per eccellenza viene venduto in versione monoposto, con il motore satinato ed il classico serbatoio “peanut” da 12,5 litri. Il prezzo era di Lire 17.500.000

883 Hugger: versione dall'assetto più basso (71 cm) ottenuto accorciando ammortizzatori e forcella, senza rinunciare al comfort di marcia. Rispetto alla standard le differenze riguardano unicamente l'assetto, mentre il prezzo è lo stesso.

Custom 53: cerchio anteriore da 21 pollici e posteriore da 16 pollici di tipo lenticolare, carter del motore sabbiati, sella tipo “badlander” e manubrio “drag-bar” sono gli elementi essenziali di questo modello Sportster, il cui nome fa riferimento alla cilindrata 883 espressa in “cubic inches”. Il prezzo sale a Lire 19.000.000. Qualcosina in più rispetto alla versione standard ma giustificati da alcuni particolari (come la sella biposto e le pedaline del passeggero) unitamente al grande appeal che mette in mostra.

1200 Custom: mantiene le stesse prerogative del Custom 53, ma con cilindrata che sale a 1200 unitamente al prezzo (Lire 23.000.000). In questo caso l'aumento è considerevole rispetto al Custom 53.

1200S: è il modello sportivo per eccellenza dello Sportster dall'introduzione del motore Evolution. La caratteristica principale risiede nel motore con testata a doppia candela che eroga circa dieci cavalli in più rispetto al motore 1200 standard, grazie anche a differenti alberi a cammes ed alla doppia accensione di tipo “single-fire” (che fornisce la scintilla non contemporaneamente ad entrambi i cilindri ma ad ognuno separatamente, quando il pistone si trova nella posizione ottimale).
Troviamo montati anche degli ammortizzatori sportivi. Il prezzo dell'epoca è di Lire 22.000.000. Si tratta di un modello molto ricercato.  


mercoledì 17 giugno 2020

Dallo Sportster Sport 1200 allo Sportster 1200S









Sul finire degli anni novanta entrò in produzione lo Sportster 1200 S con testata a doppia candela e maggiore potenza. Nel frattempo, però, l'importatore italiano Carlo Talamo aveva provveduto a “vitaminizzare” lo Sport 1200 con motore tradizionale.  Vediamone i passaggi.....


Iniziamo con il dire che Carlo Talamo, dopo i primi momenti di difficoltà prima con l'importazione Harley-Davidson eppoi con quella Trimuph, ha avuto un forte ascendente sui vertici sia della casa americana che di quella inglese. Diverse sue intuizioni si sono poi tramutate in modelli di serie alcuni dei quali con numeri di vendita notevoli (vedasi su tutte l'Harley-Davidson Night-Train).

Non sappiamo se ciò si sia verificato anche con il modello Sportster 1200S, ma è certo che a Milwaukee compresero la necessità di avere uno Sportster in grado di soddisfare le esigenze degli Harleysti con vocazione sportiva, sebbene proprio  in quegli anni (1997) si fossero affacciate sul mercato le Buell. Un dato su tutti può far comprendere la situazione: molti dei clienti iniziali della Numero Uno erano motociclisti con un buon polso destro, trascinati sul bicilindrico americano da Carlo Talamo. Gente che amava darci dentro. Alla Numero Uno iniziarono a progettare kit per diversi modelli che ne miglioravano la prestazioni di ciclistica e motore. Lo Sportster, ovviamente, fu attenzionato in maniera particolare.

Nel 1997 lo Sportster Sport 1200 era il modello di punta per gli sportivi di Milwaukee con un motore (uguale per tutte le versioni da 1200 cc) che sviluppava una cinquantina di cavalli. Ciò che, ovviamente, faceva la differenza era la ciclistica con ammortizzatori e forcella regolabili, cerchi in lega e doppio freno a disco anteriore. Alla Numero Uno svilupparono un kit motore che faceva salire la potenza di circa venti cavalli, facendola arrivare più o meno attorno ai settanta cavalli. Il kit era composto da: scarico due in uno Supertrapp, testate Buell, carburatore e filtro aria Screamin' Eagle da 40mm, diversa centralina elettronica (che faceva salire il regime di rotazione massimo da 6000 a 6.800 giri). La ciclistica non cambiò, ma cambiò radicalmente il prezzo. Se la moto di serie venne venduta a 22 milioni di vecchie Lire, quella kittata arrivò a quasi 28 (!!!!!!!). Per una spesa così importante non poteva non cambiare il carattere dello Sport 1200 che diventò brutale, ad iniziare dalla voce di scarico e dal notevole aumento di vibrazioni oltre i 4000 giri.

Nel 1998 arrivò lo Sportster 1200 S con profonde innovazioni su accensione (testata a doppia candela e quattro bobine esterne), e camera di scoppio (ridisegnata con una differente angolazione tra le valvole ed un maggior rapporto di compressione del motore che passa da 9,0:1 a 10,0:1) la potenza che aumentò di circa cinque cavalli rispetto alla versione con motore a singola candela. Si trattò di un aumento nell'ordine del 10-15% che si tradusse, però, in un notevole incremento della fluidità di erogazione. 

I tecnici della Numero Uno intervennero anche su questa versione con un kit (meno impegnativo rispetto a quello concepito per lo Sport 1200) che prevedeva centralina, carburatore Screamin'Eagle da 40mm, relativo filtro dell'aria e scarico due-in-uno Vance & Hines. La potenza, anche in questo caso, salì di quasi venti cavalli. 

La differenza tra i due motori era di circa 5/6 cavalli anche tra le versioni kittate.

Sono due versioni, specialmente il 1200S, rare, ancor quelle dotate di kit della Numero Uno che possono raggiungere cifre ragguardevoli grazie anche al notevole “appeal” che trasmettono.

venerdì 17 aprile 2020

Le pubblicità Sportster di Carlo Talamo


















In questi giorni Marzia Ogna ha avviato una bella iniziativa all'interno del gruppo Facebook dedicato a Carlo Talamo. Voglio contribuire pure io con alcune sue pubblicità dedicate allo Sportster e Buell.


Sulle pubblicità prodotte dai vari dealer Harley-Davidson sullo Sportster fin qui pubblicate mi sono in qualche modo espresso, preferendone alcune ad altre. 

Questa volta NO. Il motivo per me è relativamente semplice. Tutte le pubblicità fatte da Carlo Talamo (quindi anche quelle riguardanti Triumph) contengono qualcosa di geniale e sublime. Per me, quindi, è impossibile preferirne alcune. L'unico parametro di valutazione può essere dato, semmai, dal tipo di mezzo su cui verte. 

Benchè abbia conosciuto Carlo Talamo in un periodo di dieci anni (dal 1992 al 2002) ed abbia avuto la fortuna di incontrarlo e parlarci molte volte, non gli ho mai chiesto delle sue pubblicità, così come delle numerose special che creava. Mi limitavo (allora come ora) ad ammirare rimanendo a bocca aperta dinanzi a questo “genio”. Questo Leonardo del mondo delle due ruote che sapeva (e  sa tutt'ora) suscitare emozioni fortissime con le sue opere d'arte.

Godetevi queste pubblicità. Anzi, i suoi insegnamenti di vita.  



lunedì 20 gennaio 2020

"Japanese" racer



Ancora una volta arriva dal Giappone l'ennesimo Sportster studiato per non sfigurare nei circuiti.


E' un dato di fatto che in oriente abbiano una visione di vita diversa da quella occidentale, europea in particolare, anche se le due culture stanno attingendo l'una dall'altra. Una visione che si riflette anche nel modo di concepire il custom, specialmente per quanto riguarda le Harley-Davidson.
Parlando di Sportster, accanto allo stile “old-school” che si concretizza maggiormente sui vecchi Ironhead, si affiancano elaborazioni in cui l'aumento delle prestazioni diviene l'elemento trainante. Non tutti sanno che in Giappone si utilizzano le Harley anche per girare in pista.....

An-Bu Custom è uno dei maestri che trova ispirazione per le sue realizzazioni nel mondo delle corse, costruendo moto adatte a passare qualche ora tra i cordoli.
L'ultimo Sportster è un 1200 del 2003 (a carburatore ovviamente!!!!) vestito interamente in alluminio con carenatura avvolgente, serbatoio e codone che richiamano le moto da corsa degli anni settanta, oltre una serie di dettagli come il contagiri inserito all'interno di un cruscotto, la sella ribaltabile che permette di accedere alla batteria alloggiata all'interno del codone, le pedane arretrate in alluminio ricavato dal pieno dal disegno racing.

Ovviamente gli interventi hanno riguardato anche la ciclistica, con il montaggio di un paio di ammortizzatori posteriori Progressive, trasmissione finale a catena, cerchi in lega da 18 pollici (con Pneumatici Dunlop Alpha 14), freni Brembo e rivisitazione interna della forcella originale con olio più denso e differenti molle.

Il motore Evolution 1200 è praticamente di serie, dal momento che vede solo il montaggio di uno scarico due-in-uno ed un filtro dell'aria S&S. Scelta dettata per avere una maggior durata possibile, sebbene lo Sportster vada spesso in pista. 



venerdì 13 dicembre 2019

Qualche Sportster della Numero Uno

carlo talamo e lo sportster in una pubblicità della numero uno

Carlo Talamo e le sue pubblicità fanno ancora sognare specialmente chi ha avuto la possibilità di vivere quel periodo e di conoscerlo. Vediamone alcune riguardanti lo Sportster.


883 del 1991: l'introduzione del cambio a cinque rapporti e la trasmissione finale a cinghia dentata rende lo Sportster una moto appetibile ed assai fruibile destinata ad ottenere un gran numero di vendita (cosa che poi effettivamente avverrà). 



883 del 1997: piccolissimi aggiornamenti. La moto è presentata nella sua essenzialità.


883 Anniversario del 1994:  Carlo Talamo costruisce una piccola serie di Sportster (dieci in totale ed oggi assai richiesti) per festeggiare i dieci anni dalla nascita della Numero Uno. La base da cui si parte è il modello 883 standard sul quale spicca la livrea bianca con il famoso logo sul serbatoio della “Number One", i cerchi Marvic a tre razze scomponibili, forcella Ceriani a steli rovesciati con diametro da 43 mm e piastre di sterzo in allumino ricavato dal pieno, pinza e disco flottante della ISR, numerosi altri particolari in carbonio sparsi sulla moto (come il copri filtro dell'aria) ed un manubrio diverso completavano l'opera di una moto unica. La moto ebbe un grande successo. Trovarne una è quasi impossibile.


883 Hugger del 1996: la versione Hugger si contraddistingueva per l'assetto ribassato che la rendevano adatta praticamente a tutti. In quegli anni la Harley-Davidson iniziò ad intravedere nel pubblico femminile il possibile destinatario dei modelli Sportster, anche se in maniera alquanto timida. La pubblicità è oltremodo aggressiva, mostrando una versione accessoriata con accessori originali unitamente ad una serie di servizi offerti dalle concessionarie Numero Uno.


Trofeo 883 Short Track: nel 1996 viene presentato il relativo trofeo che si corre con 883 Sportster preparati in maniera non esagerata. Pur evidenziando un trofeo su pista Carlo Talamo non tradisce la filosofia della sua comunicazione.

883 R Stradale 1998:  lo Sportster 883R, così come lo si conosce, venne presentato nel 2003. Anni prima, tuttavia, Carlo Talamo ebbe l'intuizione di preparare una versione stradale della moto che correva in pista. Forcella ed ammortizzatori WP, freni Brembo, pneumatici specifici da flat-track, scarico Supertrapp due-in-uno abbinato a kit carburatore ed accensione Screamin Eagle, codone racing con tabelle portanumero, mascherina anteriore, manubrio racing, trasmissione a catena.  Di questa moto non sono stati fatti molti esemplari, anche se è possibile trovarne qualcuno che ha partecipato al trofeo, successivamente immatricolato.




1200 Sport S del 1997: il motore con testata a doppia candela caratterizza questo modello che promette fuoco e fiamme sull'asfalto. Carlo Talamo la presenta in tutta la sua essenzialità, abbinandola a scarico due-in-uno Vance & Hines e carburatore Screamin Eagle. Si tratta di una moto molto riuscita, ma forse un poco troppo avanti con i tempi.



Alcune delle ultime pubblicità sullo Sportster fatte da Carlo Talamo.