Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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venerdì 2 marzo 2018

Novità per l'anno 2006

buell my 2006 xb12r  xb12s  xb9s

buell ulysses 2006

Novità per la gamma XB con l'arrivo della Ulysses. La Firebolt è disponibile solo con motore 1200.


Nel 2006 arriva la Ulysses (XB12X), moto nata per il turismo a medio raggio. Si connota per il telaio allargato e l'aumento della capienza per la benzina, il forcellone allungato, sospensioni Showa con maggior escursione, pneumatici Dunlop D616 appositamente creati, cupolino in plexiglass aggiuntivo a pressione, sella del passeggero ribaltabile, possibilità di montare in optional borse e baule dedicate. Viene utilizzato il motore da 1203 cc montato elasticamente sul telaio. Sebbene sia annoverata tra le maxienduro e si punti molto a livello commerciale su questo modello, in realtà le delusioni saranno molte e la moto non troverà una precisa collocazione.

Per il resto la gamma Buell resta sostanzialmente composta dalla serie XB (serbatoio del carburante incorporato nel telaio e quello dell'olio nel forcellone), in alcune varianti di motore, telaio ed allestimenti in modo da creare diverse combinazioni, come se fosse un vero e proprio “puzzle”.
La più sportiva, la Firebolt (XB12R), monta solo il motore da 1203 cc, abbinando ai cerchi color oro, carrozzeria nera, rossa o blu e telaio grafite.
Lo stesso motore equipaggia la Lightning, nelle versioni S (versione base) SS (telaio della Ulysses con geometrie differenti per favorirne la stabilità). Queste sono le sigle per distinguerle.

Compare poi la XB9SX City X, creata per favorirne l'utilizzo cittadino, che si differenzia dagli altri modelli solo per alcuni aspetti, che non ne alterano le caratteristiche sostanziali. 
Monta, infatti, la carrozzeria blu trasparente, un manubrio da supermotard con para-mani, griglia sui fanali, sospensioni ammorbidite, sella abitabile.
Il motore utilizzato è quello da 984 cc, che si differenzia dall'unità di maggior cubatura per una minor corsa. 




giovedì 4 gennaio 2018

The Bueller!

the bueller buell ulysses scrambler revival cycles

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La Buell Ulysses cambia pelle, per diventare una belva in grado di affrontare il caotico traffico metropolitano.


Una delle tendenze di questi ultimi tempi è rappresentata dalle scrambler: moto con pneumatici tassellati, abbastanza rifinite, con una verniciatura curata, in grado di essere utilizzate sia su terreni impervi, che di far bella figura davanti al bar all'ultima moda. 

Il concetto originario delle scrambler si è evoluto in una ulteriore direzione, quella di moto create appositamente per quei contesti cittadini dominati dal caos delle grandi metropoli e dalle strade rovinate, come se fossero retaggio di una guerra appena conclusa. Sono nate, così, moto estremamente selvagge, elaborate senza spendere molto: un manubrio largo, due pneumatici tassellati ed un alleggerimento globale, pochissima cura di verniciatura e particolari. 

Il caso non è di questa Buell che, diversamente da quanto sembra, è una moto  molto curata. Il lavoro di trasformazione ha avuto come presupposto lo smontaggio completo della Ulysses ed un certosino lavoro di alleggerimento, che ha comportato la sostituzione della parte posteriore del telaio con uno nuovo in alluminio progettato al CAD

Dello stesso materiale il finto serbatoio, sotto al quale ora è ospitata anche la batteria (ora a litio) e la nuova centralina Buell Racing in grado di portare la potenza a 115 cv. Per trovare lo spazio necessario si è sostituito il vecchio air-box con un filtro K&N. L'aumento di cavalli è stato ottenuto anche attraverso un nuovo scarico ispirato alle Harley-Davidson da board-track dei primi del '900.

Per quanto riguarda la ciclistica, la forcella originale Buell è stata modificata con parti di una forcella Aprilia, per abbassarla, mentre sull'ammortizzatore posteriore sono stati costruiti nuovi leveraggi. I cerchi originali sono stati sostituiti da unità Excel a raggi di diverso diametro (17 pollici al posteriore e 19 pollici all'anteriore), che hanno comportato il montaggio di un nuovo impianto frenante all'anteriore, costituito da un disco freno non perimetrale ed una pinza a quattro pistoni Discacciati. In linea con il tipo di moto, la scelta di montare una trasmissione finale a catena in luogo della cinghia dentata ed i pneumatici tassellati Continental TKC80.  

Il vero tocco finale per questa moto sarebbe montare una borsa laterale che la renderebbe non solo ancora più affascinante, ma assai più adatta all'utilizzo urbano.


 

sabato 29 ottobre 2016

Buell: emozione pura!!!!

 


 

Chiudiamo questa settimana dedicata alla Buell, con tre video ad alto contenuto emozionale!

martedì 25 ottobre 2016

The Patriot 2: Buell cafe racer!!!

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side right

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side left

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor engine and tank


the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor back seat

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor back tank

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side shock

 

Una Ulysses che perde la sua vocazione turistica per trasformarsi in una brillante cafe racer, con una verniciatura davvero originale.

 

Da lontano sembra uno Sportster cafe racer, ma guardando attentamente il motore e, notando che proviene da una Buell della serie XB, si rimane stupiti.
Quando, poi, si viene a conoscenza del fatto che, per realizzare questa cafe racer, è stata utilizzata addirittura il modello con vocazioni turistiche, cioè la Ulysses, lo stupore lascia lo spazio ad un vero e proprio sbalordimento.

Della moto iniziale, infatti, rimangono motore e nome: tutto il resto è cambiato, ad iniziare dal telaio, per arrivare al montaggio di un carburatore S&S al posto dell'impianto ad iniezione originario, che prevedeva un corpo farfallato montato in mezzo ai due cilindri, con un grosso air-box che vi stava sopra e sostituiva il serbatoio del carburante, collocato nelle travi del telaio. 

Effettuata questa premessa è agevole comprendere il grande lavoro svolto dalla azienda indonesiana che ha costruito il telaio tipo  “Featherbed” (equipaggiante le vecchie Triton), adattandolo alle specifiche del motore di derivazione Harley-Davidson Sportster, oltre a tutto il lavoro di spostamento e riadattamento di numerose componenti. Il serbatoio del carburante, infatti, è stato rialloggiato nella canonica posizione sopra il motore, unitamente a quello dell'olio che si trova dietro al cilindro posteriore, nella parte finale del telaio.
E' stato costruito anche il forcellone posteriore, che ha dovuto prendere il posto di quello originale, all'interno del quale circolava l'olio del motore.

Un lavoro difficile, sublimato dalla verniciatura con effetto simile al legno.


UP: verniciatura e lavoro di costruzione

DOWN: parte posteriore del telaio troppo corta