Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 12 luglio 2023

THE EXPONENT - 1998 Sportster 1200





Uno dei significati della parola "exponent" è "affiliato". Un termine utilizzato per definire il legame di uno o più soggetti di organizzazioni criminali, e quindi dotato di connotazione negativa. Nello sport l'affiliazione riguarda l'atto con cui una persona giuridica (società/associazione sportiva) entra a far parte, in quanto tale, del mondo dello sport. Soffermandoci sugli altri aspetti che in questo contesto non sono importanti, diviene interessante capire come il termine "affiliato" calzi a pennello per questo Sportster, denotando una sua appartenenza in qualche modo al mondo delle corse USA. 

Balza immediatamente all'occhio il telaio originale modificato nella parte posteriore, dove è stato saldato un telaietto con un attacco per ancorare centralmente un solo ammortizzatore che finisce disassato sul forcellone dotato di rinforzo

Poichè lo Sportster è stato elaborato in chiave street-tracker/flat-tracker, è stato necessario spostare il motore leggermente più indietro al fine di migliorarne la guidabilità, utilizzando piastre supplementari di ancoraggio dello stesso al telaio. Il peso è stato ridotto all'inverosimile costruendo da zero l'impianto elettrico ed eliminando molte parti superflue. Il serbatoio dell'olio, a causa del montaggio di un ammortizzatore centrale, è stato spostato nel bellissimo codone in alluminio fatto a mano, mentre la batteria si trova in posizione centrale proprio sotto la sella. La parte anteriore ha visto la costruzione di piastre di sterzo che lavorano sulla forcella originale da 39mm rivisitata solo internamente.

Anteriormente è stato montato un cerchio a raggi da 17 pollici, mentre posteriormente da 19 pollici. La scelta della misura del cerchio anteriore è abbastanza inusuale se lo scopo è quello di portare la moto sugli ovali in terra battuta, ma ha una sua logica se lo Sportster viene utilizzato prettamente su strada. I freni sono Performance Machine, con un solo disco da 13 pollici (330mm) montato anteriormente in puro stile motard. Per una moto del genere non si può che scegliere comandi arretrati Storz.

Il motore ha subito interventi importanti, pur se la cilindrata è rimasta di serie: testate lavorate con rapporto di compressione portato a 10,5:1 grazie anche all'utilizzo di pistoni marchiati J&E, alberi a cammes Andrews N-4, carburatore Mikuni a valvola piatta da 42mm, scarico due-in-uno artigianale libero.

Suggerimento: se per caso vi imbattete in uno Sportster con il telaio distrutto, potrebbe essere una buona occasione (denari permettendo) di realizzare una moto così. Sempre che abbiate velleità sportive......


mercoledì 1 febbraio 2023

STORZ PERFORMANCE KIT - 2004 Sportster 1200





Una delle aziende più  "cult" in tema di elaborazioni Sportster è senza dubbio Storz. Le carrozzerie in alluminio battute a mano hanno da sempre fanno girare la testa, anche nel vecchio continente, a quanti inquadrano lo "small block" di Milwaukee in chiave meramente sportiva. 

I primi kit in Italia,  proposti dalla Numero Uno (azienda importatrice Harley-Davidson di Carlo Talamo), apparvero sulla rivista "Classic Bike" (una sorta di costola di Legend Bike) e permettevano di dare un aspetto molto "racing" al proprio Sportster, scegliendo tra un'impostazione cafe-racer e flat-track, grazie a differenti codoni e serbatoi del carburante, rigorosamente in alluminio battuto a mano. 

Harley-Davidson ha cessato la produzione dello Sportster ma non è finita. Lo splendido kit è disponibile anche per le versioni dal 2004, abbinato a pistoni "big bore" che portano la cilindrata ad oltre 1200, per quasi cento cavalli, ed ammortizzatori posteriori Ohlins con regolazione di precarico, compressione ed estensione, pedane arretrate, forcella Ceriani a steli rovesciati da 55 mm e semi-manubri.

E' possibile anche aggiungere altro come cerchi da 18 pollici, scarichi alti ecc. Fino quasi a costruirsi una moto intera.

Il prezzo ????? Da scoprire cliccando sul link qui sotto

https://www.storzperf.com/catalog/page3.html


mercoledì 18 gennaio 2023

FLATTRACK TRIBUTE - 2001 Sportster 883 street tracker







Iniziamo con una premessa: 1957legend nasce come blog sullo Sportster e forse andrà anche verso altre direzioni. Alla base vi è non solo la passione per questo modello di Harley-Davidson, ma per la motocicletta in generale e per gli sport motoristici. Logicamente, troveranno molto spazio gli Sportster votati alla velocità, con modifiche su ciclistica e motore in grado di esaltarne questo aspetto.

Questo Sportster del 2001 forse è la combinazione perfetta tra velocità sull’asfalto e flattrack.

La forcella Ohlins a steli rovesciati di una Ducati 1098, sulla quale si è dovuto lavorare non poco per adattarla al telaio dello Sportster, abbinata ad impianto frenante Brembo (anche al posteriore) è più indicata rispetto alla forcella di serie per lavorare sui circuiti asfaltati, dove vi sono frenate molto brusche con ampi trasferimenti di carico sull’anteriore. Per favorire il lavoro dei freni, è stata montata una pompa freno Brembo con serbatoio separato, su un manubrio a sezione variabile (è stato montato anche un comando dell’acceleratore rapido), con eliminazione dei comandi originali. Si è reso necessario semplificare l’impianto elettrico.

Posteriormente, non poteva che scegliersi ammortizzatori Ohlins dotati di serbatoio separato.

Sulle moto da flattrack i cerchi sono da 19 pollici, scelta obbligata anche in questo caso, dove posteriormente è stato montato un cerchio anteriore originale in lega ed entrambi sono stati dotati di pneumatici Shinko specifici. Qualche dubbio in proposito viene dalla resa di questo tipo di pneumatico sull’asfalto, dato che ha un disegno studiato appositamente per rendere al meglio sugli ovali in terra battuta.

Il motore originale da 883 cc, a parte un paio di pistoni S&S montati all’interno dei cilindri originali opportunamente alesati che aumentano la cilindrata a 1200, non è stato oggetto di altre attenzioni, salvo l’abbinamento con una coppia di scarichi alti Supertrapp, un filtro dell’aria aperto ed il relativo kit di carburazione.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalle sovrastrutture: il serbatoio del carburante è Storz in alluminio mentre il codone, in materiale plastico, è stato strutturato per contenere il faro al suo interno in modo da non avere angoli vivi ma una linea filante. 

La tonalità di blue scelta per la carrozzeria richiama apertamente i colori sociali Buell  e lo spirito racing “home made” di questo marchio, purtroppo definitivamente uscito di scena.


mercoledì 2 novembre 2022

2000 - Sportster 1200 S - Street Tracker




Il caro, vecchio, “quattro candele” è uno di quei modelli Sportster che debbono essere elaborati tenendo sempre presente la sua peculiarità. 

Il motore, con testata a doppia candela e rapporto di compressione pari a 10,5:1, sviluppa una circa settanta cavalli che chiedono solamente di non essere imbrigliati. Sconsigliabili, quindi, elaborazioni in chiave chopper e bobber. Ben vengano le altre, a patto di non intervenire troppo sul motore stesso, onde evitare problemi di surriscaldamento. 

Carburatore, scarico e centralina si possono montare senza problemi, mentre gli alberi a cammes vanno scelti con estrema cura, in quanto c’è il rischio di rendere la moto ostica da guidare in città e poco progressiva: la scelta deve andare nella direzione di alberi a cammes che abbiano un diagramma che privilegi un maggior tempo di apertura delle valvole invece che una maggiore alzata delle stesse. Questo porterà benefici in termini di maggior coppia e progressività ai bassi/medi regimi di rotazione.

Lo Sportster 1200 S è stato elaborato nella maniera "giusta", pur non conservando grande "appeal" complice grafiche e dettagli cromatici non intriganti.

Motore originale con scarico due-in-uno artigianale, carburatore con adeguamento dei getti e filtro dell’aria aperto con cover in carbonio. 

Ammortizzatori posteriori progressivi, forcella rivisitata internamente e dotata di piastra anti-svirgolo. 

Pompa freno e pinze freni Brembo che lavorano sui dischi originali, comando del gas rapido, pedane in alluminio arretrate, trasmissione finale a catena e codone da flat-track.

 

mercoledì 13 luglio 2022

XX Tracer: uno Sportster street-tracker per ogni evenienza!!!!!!




E' una mattina come le altre. E' primavera. La temperatura è mite ed il cielo è limpido. Il sole è già alto sebbene siano appena le sette. La città si appresta a vivere la solita, frenetica, giornata. Iniziano a formarsi le prime code di auto. 

In una delle zone industriali della città un rumore differente dagli altri fa pensare ad una nuova fabbrica oppure ad un improvviso acquazzone in arrivo. Sembra quasi un tuono. Improvvisamente da una porta scorrevole si intravede una sagoma nera. E' uno Sportster con il suo proprietario. Lui oggi non vuole cominciare una nuova, estenuante, giornata lavorativa. Ha ben altro per la testa. Questa mattinata la vuole vivere nel modo in cui più gli piace: a manetta spalancata!!!!! 

Da qualche giorno ha appena ultimato la sua belva e vuole andarsi prima a divertire sugli ovali in terra battuta, continuando dopo la sua scorribanda lungo le strade la città. Con calma, poi, utilizzerà lo Sportster per andare al lavoro evitando la fila di automobili.

Per avere una moto da utilizzare tutti i giorni così come nelle sparate sugli ovali in terra battuta è stato necessario trovare un compromesso..

La base di partenza è stato uno Sportster 1200 del 2003. 

La moto è stata smontata totalmente per verniciare il telaio in bianco ed il motore totalmente in nero lucido. Per evitare di comprometterne la facilità di utilizzo senza rinunciare a qualche altro cavallo, lo "small block" da 1200 centimetri cubi è stato mantenuto originale, salvo il montaggio di un carburatore S&S Super E, abbinato a filtro dell'aria RSD e doppio scarico progettato e realizzato da Hi-Tech Mufflers in acciaio inossidabile. 

Anche sulla ciclistica si è intervenuto poco. La forcella è rimasta originale, ma è stata rivisitata internamente aggiungendo molle di tipo progressivo, mentre gli ammortizzatori posteriori della Nitron sono più alti degli originali. 

Questo ha comportato una riduzione dell'interasse a vantaggio di una maggior facilità di inserimento in curva ed un miglior bilanciamento della moto. I cerchi sono da 19 pollici con pneumatici specifici Maxxis da dirt-track, mentre i freni sono rimasti di serie.

Necessaria, per aumentare la guidabilità, una diminuzione del peso attraverso l'eliminazione di tutte le parti superflue, oltre al rifacimento totale dell'impianto elettrico.

Per le sovrastrutture (in vetroresina) ci si è rivolti ad un nome poco noto in tema di parti da flat-track, ma molto abile:  Phil Little Racing.

La trasmissione finale a catena, con corona da sessanta denti (conferisce maggior accelerazione) sostituisce la trasmissione a cinghi dentata conferendo un aspetto ancor più racing. I due potenti fari anteriori a led montati in basso sul telaio e la strumentazione sul manubrio fornita dalla Motogadget sono accessori indispensabili per dare un tocco "suburbano" allo Sportster.

Un perfetto Sportster!!!!!!






 

mercoledì 6 luglio 2022

Nacht Jaeger Sportster 883 del 1999






Tra le tante elaborazioni Sportster in chiave street-tracker presentate, molto poche sono state quelle radicali che hanno interessato anche la sostituzione di telaio e forcella originali. Nella maggior parte dei casi abbiamo visto motori che hanno subito un notevole aumento di potenza abbinati a freni, sospensioni e cerchi racing.

Questo Sportster del 1999 è frutto di una filosofia diametralmente opposta, dove le pure prestazioni del motore vengono messe in secondo piano rispetto alla guidabilità della moto. Nasce quindi l'idea di abbinare un telaio, con diverse quote geometriche, in grado di offrire una notevole maneggevolezza e facilità di inserimento in curva

Fonte di ispirazione è il telaio della Buell S1 dal quale, però se ne discosta, per tutta una serie di elementi, tra i quali il diametro dei tubi e la mancanza di un unico supporto di ancoraggio del cilindro anteriore. Si tratta di una vera opera dell'ingegneria dato che i progettisti sono riusciti nell'intento di collegare direttamente il forcellone al telaio tramite un ammortizzatore (Ohlins) montato verticalmente ed ancorato alla parte centrale del telaio, senza dover spostare l'originaria collocazione della batteria. 

Altro preziosismo sono i cerchi in alluminio ricavato dal pieno da 19 pollici all'anteriore e 18 pollici al posteriore. In alluminio è anche la carrozzeria in puro stile flat-track e verniciata in grigio opaco che si abbina perfettamente alla tonalità nera del motore,  portato da 883 a 1200 cc, cui viene abbinato "solamente" un carburatore S&S ed uno scarico due-in-uno della Bartels.


mercoledì 8 giugno 2022

Diffidare delle apparenze!!!!! - 2007 - Sportster 883 - Street Tracker





Uno degli insegnamenti della vita è di non fidarsi troppo delle apparenze, intese sia come aspetto esteriore sia come comportamenti. Spesso, infatti, comportamenti troppo controllati sono sinonimo di falsità e, spesso, di guai. 

Si deve cercare immediatamente il nocciolo del problema e capire davanti a chi o cosa ci si trova davanti.

Il caso di questo Sportster è emblematico. Siamo in presenza di una versione dallo scarso appeal, raramente utilizzata come base per elaborazioni importanti. Stante una linea molto vicina all'originale, questo potrebbe indurre i meno esperti a pensare di trovarsi al cospetto della solita moto stock con qualche accessorio.....nulla di più sbagliato!!!!!

Sotto una veste sobria si nasconde una splendida street-tracker studiata nei minimi dettagli, al confine con una naked moderna.

Accanto allo "small block" ad aste e bilancieri, cuore pulsante dello Sportster (di serie salvo uno scarico due-in-uno artigianale, abbinato ad un filtro dell'aria aperto ed una nuova mappatura della centralina) è stata abbinata una raffinata moderna ciclistica in grado di esaltarne la guidabilità, che vede come elemento importante l'abbinata forcella-ammortizzatori Ohlins più lunghi degli originali, che lavorano su cerchi Misumi Engineering da 18 pollici e freni Brembo.

Su questa moto diviene d'obbligo la trasmissione finale a catena ed un paio di pedane arretrate in alluminio ricavato dal pieno.

venerdì 15 aprile 2022

1980 Harley-Davidson XR 750 street-tracker





Iniziamo da un concetto fondamentale: in Italia omologare per la normale circolazione su strada un XR 750 è impresa quasi impossibile, salvo trovare qualche "Santo in Paradiso" sborsando una quantità industriale di denaro, recarsi dagli amici tedeschi facendo affidamento sull'affidabile TUV oppure seguire le nuove "rotte balcaniche".  All'atto pratico, una volta riusciti ad omologare la moto in un paese della Comunità Europea ci si dovrà poi seguire l'iter previsto dalla burocrazia italiana. Ci vuole comunque molto tempo e questo non deve assolutamente scoraggiare se è stata trovata la moto dei sogni.

Questo XR 750 non è tenuto benissimo ma rende bene l'idea di come negli Stati Uniti abbiano una concezione nettamente diversa rispetto alla nostra quando si parla di Harley-Davidson dove queste moto, oltre a rappresentare orgoglio nazionale, vengono apprezzate per la loro essenzialità e longevità.

La moto, dopo aver corso in diverse gare di flattrack, è stata elaborata per poter essere utilizzata tutti i giorni, pur senza essere "civilizzata" troppo.

Oltre ad un doppio freno a disco anteriore con pinza a singolo pistoncino (è sufficiente per tutti questi cavalli ???) sono stati montati fari ed impianto elettrico, mentre la ciclistica è rimasta quella utilizzata nelle gare. 

Diversamente, il motore ha visto aumentare i cavalli (.....con il comando dell'acceleratore rapido bisogna stare molto attenti....) attraverso testate Axtell, due carburatori Mikuni, accensione Motoplat ed il doppio scarico Supertrapp. Per garantire maggiore affidabilità è stata montata una differente pompa dell'olio.

La moto è selvaggia all'inverosimile e fa venir voglia di fare qualche follia.....

giovedì 17 febbraio 2022

XR 750 del 1972 - Street Tracker






Il blog 1957legend è dedicato a Sportster e Buell (con motore Harley-Davidson Sportster o derivato da esso) ma sport e corse sono da sempre nel mio DNA, logicamente molto spazio viene dedicato alle moto con una inclinazione sportiva. Questa volta mi sono imbattuto in un XR750 stradalizzato. Possibile ???? Le leggi statunitensi probabilmente permettono di omologare mezzi da corsa a patto che rispettino determinati standard di sicurezza (…..e forse di rumore….). Sarebbe interessante, sul tema, riuscire a raccogliere informazioni dettagliate, perché in Italia omologare un XR750 penso sia operazione praticamente impossibile salvo dissanguarsi economicamente. Si può prendere la scorciatoia di alcuni paesi europei, ma anche in questo caso la strada non è semplice come possa sembrare in astratto.

Tornando a questo XR750, si tratta di uno dei primi esemplari con le teste in alluminio ed il doppio carburatore e sembra che il motore sia stato utilizzato nell’anno 1972-73 da Cal Rayborn, Mert Lawwill e Scott Brelsford, anche se non si hanno maggiori informazioni a riguardo.

Per stradalizzare la moto è stato necessario montare freni (doppio disco anteriore con pinza a singolo pistone), dotarla di impianto elettrico ed avviamento (a pedivella). 

Strano l’abbinamento di una forcella tradizionale (pur se abbinata ad un ammortizzatore di sterzo) stradale con un paio di performanti ammortizzatori Ohlins. 

Il motore è rimasto di serie con il doppio scarico Supertrapp sul lato sinistro. Purtroppo non si conoscono altri dettagli riguardo al chilometraggio del motore ed al fatto se sia stato smontato e revisionato completamente oppure sia ancora quello che ha corso molti anni addietro. L’unico dato certo è che ha mantenuto le caratteristiche di serie con quasi 90 cv ad 8000 giri. 

Certo che se in Italia si decidessero a riformare seriamente il Codice della Strada semplificando le norme per le omologazioni di parti e moto speciali…...

mercoledì 17 novembre 2021

Genuine Speed Sports

sportster 1200 s cafe tracker





I "maestri" di Hide Motorcycle esplorano un nuovi confini con questo Sportster  1200 S coniugando elementi di diverse tipologie di moto, dando vita ad un "ibrido" che ha il sapore di qualcosa di innovativo. 

Le linee sono filanti e dure (con il serbatoio stretto ed allungato ed il piccolo manubrio drag bar) sembrano richiamare quelle del cafe-racer per eccellenza: l'XLCR 1000. Le sovrastrutture ridotte all'inverosimile, con il parafango anteriore quasi inesistente e quello posteriore tolto dal telaio accorciato, unitamente a pneumatici leggermente tassellati ed un alleggerimento globale della moto, grazie all'utilizzo dei materiali plastici ed all'eliminazione del superfluo ed il riposizionamento di alcune parti (come la batteria tra telaio e ruota posteriore ed il serbatoio dell'olio cilindrico), sono tipiche invece delle street-tracker. Ma non si tratta di un abbinamento solo a livello estetico. 

Lo Sportster è stato migliorato nella guidabilità facendo "respirare" un poco più il motore del "quattrocandele" attraverso scarichi liberi e filtro dell'aria aperto, intervenendo anche sulla ciclistica attraverso componenti specifici con design classico come la forcella (Ceriani ???), le pinze freno Brembo e gli ammortizzatori prodotti dalla Sundance Harley-Davidson. 

Salvo il posizionamento della batteria che andrebbe rivisto, si tratta di una splendida moto che probabilmente è destinata a fare tendenza.

mercoledì 6 ottobre 2021

Thorowback Tracer - Sportster Street Tracker by Redmax Speed Shop

sportster street tracker by redmax speed shop




Lo Sportster costruito dai ragazzi inglesi attinge molto agli anni settanta ed alla cultura hot-rod, pur essendo una moto curata sotto l’aspetto tecnico per esaltarne guidabilità e prestazioni su strada, proprio come si conviene ad una vera street-tracker. La verniciatura metallizzata blu ed i copri testate EMD, che richiamano sia la Alloy XR750 che la stradale XR1000, sono sapientemente abbinati ad altri elementi che, a prima vista, possono disorientare chi vede per la prima volta questa moto. Anche la base di partenza non aiuta molto, poiché è stato scelto un vecchio Sportster 1100, in luogo di un più moderno 1200 con motore montato su supporti elastici. Il grande lavoro effettuato sulla ciclistica ha permesso di ottenere una moto “sui generis”.

Il telaio è stato sottoposto a “molding”, abbinato ad un forcellone costruito a mano facendo ampio ricorso ad elementi saldati al “tig”, abbinato poi ad una forcella prelevata da una Triumph Speed Triple e freni Brembo. I cerchi da 19 pollici con pneumatici Mitas da flat-trak sono stati una scelta obbligata.

Per non comprometterne l’affidabilità, il vecchio motore Sportster Evolution è rimasto di serie, salvo la lucidatura dei condotti delle teste, la sostituzione del carburatore originale con un Mikuni HSR 42 ed un paio di scarichi liberi (privi di qualsiasi silenziatore) che corrono singolarmente paralleli su entrambi i lati della moto. Uno degli altri aspetti da considerare per una street-tracker è il peso che va contenuto il più possibile. 

Non è dato sapere a quanto sia arrivata la bilancia, ma sicuramente con l’utilizzo della carrozzeria in materiale composito (che si trova nell’ampio catalogo di parti speciali realizzate direttamente dalla Redmax) e qualche altro dettaglio come il serbatoio dell’olio a botticella e le pedane arretrate in alluminio, si è scesi molto rispetto agli oltre due quintali del modello di serie, considerando che è stato anche semplificato l’impianto elettrico.


mercoledì 22 settembre 2021

Tuoni e Fulmini!!!! - XLCH 1974







 

Si può trasformare un vecchio Sportster in una street-tracker quasi moderna con elementi che richiamano i favolosi anni settanta ????? A quanto pare sembra sia possibile.....

Chi ha deciso di intraprendere la strada di questa bellissima personalizzazione, parliamo del negozio "Navi's Custom Cycle" doveva avere le idee ben chiare, oltre al logico pragmatismo giapponese (avete capito bene.....la moto è stata elaborata proprio lì.....), poichè senza alcun dubbio si è rivolto al massimo esperto del settore per quanto riguarda il motore. Ma andiamo con ordine. 

Solitamente, in base al tipo di progetto che si vuole realizzare, si cerca il modello Sportster più adeguato. Non in questo caso. Il vecchio XLCH, seppur dotato di cavalli, non rappresenta la soluzione più adeguata. Cosa fare allora ???? Risposta semplice: si monta un motore Thunderhead all'interno del telaio originale (prima sottoposto a molding) elaborato dallo specialista Sundance, abbinato ad un carburatore Mikuni ed uno scarico due-in-uno realizzato in casa. 

Le sovrastrutture sono costituite da un unico elemento in vetroresina che copre il serbatoio del carburante e funge anche da parafango posteriore, la cui finezza è rappresentata dalla aerografia e dalla verniciatura, sul quale trova alloggio una sella doppia praticamente non imbottita. La forcella è rimasta quella di serie con steli da 39mm e dotata di piastra "antisvirgolo", necessaria per evitare movimenti inconsueti in assenza di parafango, sulla quale è stata alloggiata una mascherina porta-faro in alluminio battuta a mano. 

Quasi tutte le parti metalliche della moto sono state lucidate o cromate, rendendo la moto una vera opera d'arte che in grado di correre quasi come una moderna naked!