Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 29 dicembre 2020

Ritorno agli anni venti!!!!!

sportster evolution  board track

Percorrere a ritroso nel tempo la storia del motociclismo, attraverso la customizzazione è una tendenza assai comune che coinvolge professionisti e semplici dilettanti. Praticamente ogni epoca ha i suoi fans, ma anche le sue difficoltà sul tema. Apparentemente semplici, sono gli albori del motociclismo negli States. Parliamo del periodo in cui nacquero e vissero le moto da board-track (il nome dovuto ai circuiti ovali in legno molto simili a veri e propri stadi dove correvano). Vi sono però diverse insidie date da alcuni dettagli che possono portare fuori tema. Fondamentali sono i vari inserti in ottone (o materiale simile), così come il serbatoio dalla forma squadrata ( posizionato sotto al tubo del telaio e non sopra come avviene oggi), le grafiche e la verniciatura.

Sullo Sportster Evolution costruito nella terra dei tulipani, troviamo tutte le caratteristiche di una moderna moto da board-track, con l'aggiunta di alcuni preziosismi come il telaio e numerose parti verniciate della stessa tinta della carrozzeria ed il motore (non elaborato, salvo scarichi e filtro dell'aria home-made) sapientemente invecchiato (da notare i coperchi delle testate in stile Panhead). Stona solo la seduta troppo bassa che fanno assomigliare la moto ad un bobber.


giovedì 18 luglio 2019

Project Woodie Sportster

sportster board track by adam custom shop

sportster board track by adam custom shop

sportster board track by adam custom shop

sportster board track by adam custom shop


Concepire uno Sportster così seduttivo ed intrigante è molto difficile. Tutto ruota attorno al bellissimo telaio in tubi studiato e realizzato in casa. 


E’un “finto” rigido che, come i moderni “Softail”, nasconde l’elemento ammortizzante. In questo caso si tratta di due unità: quella principale celata tra le due componenti del serbatoio del carburante, mentre quella secondaria (un piccolo ammortizzatore) posta sotto al telaio secondo uno schema conosciuto.  La forcella “Springer”, rispetto all'unità tradizionale, ha uno dei due bracci che termina sopra l’attacco del perno ruota. 


Contrariamente a quanto vorrebbe una simile moto, il motore è stato elaborato pesantemente tramite un kit S&S che porta la cilindrata ad oltre 1400. Altri elementi degni di nota sono il cambio a mano, la trasmissione finale a catena, i cortissimi scarichi e le numerose parti in ottone inserite nei punti giusti. Siamo in presenza di una moto totalmente artigianale e frutto di una fervida inventiva. 


martedì 19 febbraio 2019

BSB: Blast Show Boardtracker

buell blast boardtracker

buell blast boardtracker

buell blast boardtracker

buell blast boardtracker


Quando ho letto che questa moto è stata comprata usata negli States per appena 800 Dollari ho avuto un sussulto. E' vero che non conoscevo lo stato del mezzo, ma il motore era intatto. E parliamo sempre di un'unità Harley-Davidson (….anche se prodotta con il marchio Buell....), attorno alla quale è stato costruito tutto il resto. 


Come si può notare dall'ultima foto, il telaio è stato costruito su misura ed è di tipo rigido, con il forcellone infulcrato nel motore. La trave superiore del telaio ospita l'olio motore e sopra vi è stato apposto il serbatoio del carburante.

 

buell blast boardtracker frame


Visivamente sembra un tutt'uno. Nella costruzione del telaio si è optato per una geometria di sterzo abbastanza  “aperta” con un angolo di 35 gradi e l'adozione di una coppia di cerchi da 21 pollici dotati di quaranta raggi. Questa soluzione ciclistica è imposta dalla necessità di avere una moto rispondente quanto più possibile ai dettami del board-track, dove era fondamentale la stabilità a scapito della maneggevolezza. 


La forcella è di tipo “springer”. Soluzione abbastanza singolare è l'adozione di una coppia di dischi freno di piccolo diametro sulla forcella (abbinati ad un altro uguale sulla ruota posteriore). L'impianto elettrico è stato costruito praticamente da zero ed è contenuto all'interno di una scatola di alluminio posta sotto la sella, mentre la batteria (alta scelta assai strana) è stata posizionata sotto al telaio, quasi a contatto con l'asfalto. 


Come detto il motore è rimasto di serie eccetto il corto scarico e la bellissima mimetizzazione del corpo farfallato dell'iniezione elettronica, che ora sembra un vecchio carburatore. La moto è così ben curata che si fatica a trovare qualche dettaglio fuori posto.


La solita, ultima, considerazione: ma perchè Harley-Davidson non mette nuovamente in produzione questo bel “mono” con marchio Buell ????


martedì 8 gennaio 2019

BBB: Buell Blast Boardtrack

buell blast boardtrack

buell blast boardtrack

buell blast boardtrack


Ritorno alle origini del motociclismo statunitense per questo “mono” Buell, che non lascia dubbi sulle intenzioni del suo autore.


Spesso quando si vedono delle moto elaborate può risultare difficile comprendere quale sia la strada intrapresa da chi l'ha costruita e le sue reali intenzioni.
Non in questo caso: si tratta di una vera moto da board-track costruita seguendo gli schemi tipici dell'epoca ed evitando di mettere mani al motore, l'unico componente di serie rispetto al modello originale.

Il telaio è stato costruito partendo da quello originale, del quale è stata tenuta solo la parte anteriore, alla quale sono stati saldati gli altri tubi che compongono la struttura. Ovviamente una vera moto da board-track deve avere i cerchi da 21 pollici, una posizione di guida quanto più sdraiata possibile ed, in generale, il minimo indispensabile per poter circolare. Ecco allora che l'impianto elettrico è stato semplificato, al serbatoio del carburante è stata data una forma stretta e squadrata in modo da poter montare anche un comando a mano del cambio (e relativa frizione a pedale), il corto ed alto scarico un vero e proprio “must”,  la grossa corona posteriore con la tradizionale trasmissione finale a cinghia in bella evidenza per esaltarne l'aspetto vintage. 

Poche le concessioni alla modernità: forcella tradizionale, freni a disco ed alimentazione originale ad iniezione elettronica celata dal grosso filtro dell'aria.  


martedì 25 settembre 2018

BS1 Tracker Sportster

bsi tracker sportster evolution board track white 23 inch wheels

bsi tracker sportster evolution board track white 23 inch wheels

bsi tracker sportster evolution board track white 23 inch wheels

bsi tracker sportster evolution board track white 23 inch wheels

bsi tracker sportster evolution board track white 23 inch wheels

bsi tracker sportster evolution board track white 23 inch wheels

Le moto da board-track rappresentano una nicchia del mondo custom. Le poche realizzazioni sono assai curate come questo Sportster del 1986.


Se i primi pionieri delle corse su pista avessero solamente immaginato dove avrebbe portato l'evoluzione tecnologica dei gran premi, forse sarebbero inorriditi. Moto lontane anni luce da quei mezzi rudi ed essenziali su cui correvano dentro a stadi con il fiato del pubblico sul collo.

Il filone custom è quanto mai in fermento, ma le moto da board track non si sono ancora diffuse. Costruirle è difficile richiedendo tempo, denaro (molto) e cura maniacale dei particolari. Della moto originale rimane solo il motore (quando non viene elaborato), dal momento che telaio ed altri elementi della ciclistica quasi mai sono di serie.

La particolarità di questa BS1 risiede sia nell'inusuale misura da 23 pollici dei cerchi, sia nella scelta di adottare pneumatici tassellati

Tutto ruota attorno al motore Sportster (con cilindrata 883) che è rimasto di serie, pur se rigenerato in molti elementi ed abbellito con parti cromate.
Del telaio di serie è rimasto molto poco, stante la necessità di adattarlo alle nuove esigenze, dato che si è pensato da subito di nascondere i tubi di scarico (liberi) all'interno dello stesso. In pratica si è salvata solo la culla del motore che è rimasta quella originale. Se la parte posteriore è rigida, anteriormente troviamo una forcella tipo “springer” pesantemente rimaneggiata, dal momento che è stata accorciata e stretta nella parte superiore dove vi sono le molle.

Accanto a questi interventi, che sono i più importanti ed evidenti, ve ne sono altri assai interessanti, come i numerosi tubi dell'olio che passano sul lato destro del motore (il serbatoio è stato nascosto sotto a quello del carburante posto sotto la trave centrale del telaio come una volta....), vicino ai comandi elettrici, le numerose parti in ottone, il bellissimo filtro dell'aria e la grafica del serbatoio.

Sulla BS1 si fatica a trovare qualche nota stonata. Forse, a voler essere pignoli a tutti i costi, avremmo scelto un colore grigio pastello con tonalità verde, con cui avremmo verniciato anche il telaio. 


martedì 1 maggio 2018

Psyclone

psyclone sportster ironhead 900 yellow board track

psyclone sportster ironhead 900 yellow board track

psyclone sportster ironhead 900 yellow board track

psyclone sportster ironhead 900 yellow board track

psyclone sportster ironhead 900 yellow board track

Una board-track su base Sportster Ironhead irrompe sulla scena custom....


….e sembra arrivare direttamente dagli anni venti, se non fosse che il suo creatore, tale Frederick Fortune, si fosse deciso a costruirla non molti anni addietro, quando si rese conto che comprare una vera moto da board track degli anni venti voleva dire spendere una vera e propria fortuna. 

Partì da un motore Sportster da 900 cc del 1964 che smontò completamente, rigenerò e verniciò a polvere in molte parti, al quale abbinò un carburatore Linkert DC-12 . Tagliò la copertura del pignone e delle cammes in modo da modellare il motore e farlo assomigliare ad un vecchio v-twin. 

Il passo successivo fu quello di rettificare e lucidare bulloni ed elementi di fissaggio del motore al telaio. Dopo diverse ricerche, finalmente trovò il telaio adatto che proveniva dalla Carolinas Customs, sebbene si dovessero apportare degli adattamenti per alloggiare il motore Sportster. Trovò una forcella Girder con ammortizzatore progressivo regolabile. Scelse una coppia di cerchi Excel da 21 pollici e vi abbinò pneumatici Avon Speedmaster. Banke Performance fornì il telaietto a supporto della sella, mentre i parafanghi provengono da una vecchia Norton, ma furono anche questi adattati. L'impianto elettrico fu costruito praticamente da zero e questo portò via diverso tempo. 

La parte più difficile fu nascondere il serbatoio dell'olio, ma grazie all'aiuto di un abile maestro il risultato fu portato a termine senza problemi. Vedremo altre board track come questa ???? 

martedì 27 giugno 2017

Tribute to Hagakure


tribute to hagakure buell xb9 board track side right

tribute to hagakure buell xb9 board track side left

tribute to hagakure buell xb9 board track clutch

tribute to hagakure buell xb9 board track rear wheel

tribute to hagakure buell xb9 board track frame with oil engine

Attorno al motore di una Buell XB9 viene costruita una moto in grado di battere i record di velocità, ma di figurare bene anche nel salotto di casa.....


E' un duro lavoro quello realizzato da Laurent Dutruel, che ha portato via oltre 1300 ore di tempo, dedicate a questo progetto. Un progetto ambizioso che prende ispirazione da una moto del 1995.
La XB9 viene spogliata di tutto (….anche dell'iniezione elettronica...). Il motore dotato di un carburatore Mikuni HSR 48 e di scarichi fatti a mano.

Tutto il resto è costruito dallo stesso Laurent che, oltretutto, nel 2013 si permette di vincere con questa moto  AMD World Championship in Germany: il campionato mondiale dei customizer.
Come detto, viene praticamente costruito tutto: telaio, serbatoio del carburante e forcella, facendo uso dell'alluminio. Il telaio funge anche da contenitore dell'olio. La linea richiama esplicitamente quella delle moto da board-track degli anni venti, con l'aggiunta di elementi di modernità
.
Le ruote sono due cerchi Harley-Davidson da 19 pollici, con relativi pneumatici Continental.
La Buell “Tribute to Hagakure” rappresenta una vera e propria scultura su due ruote. Sebbene Dutruel nel 2011, sul lago di Bonneville, abbia raggiunto i 208 km/h  (la moto è dotata di un telaio rigido), a voler essere sinceri, rappresenta uno dei massimi esempi di inutilità su due ruote. Stilosa, ma praticamente inservibile. Però la vorremmo avere dentro casa!!!!!

UP: telaio ed avviamento a strappo
DOWN: cornetto di aspirazione del carburatore



martedì 18 aprile 2017

The Shout - Sportster 1200 Evolution

the shout sportster boardtrack by studiomotor side rightthe shout sportster boardtrack by studiomotor side left

the shout sportster boardtrack by studiomotor tank


the shout sportster boardtrack by studiomotor front end

 

Il periodo che va dagli inizi del '900 fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale, cioè attorno agli anni '50, sta diventando motivo di studio e riscoperta da una molteplicità di punti di vista.

 

E non si tratta solo del vivere quotidiano di quegli anni che sta influenzando l'attuale movimento “hypster”. In campo motoristico molti stanno volgendo lo sguardo a quelli che furono gli albori del motore a scoppio.
Nelle due ruote si sta andando alla riscoperta (o forse si dovrebbe dire rivisitazione) delle moto da board-track.
Cioè delle moto da corsa che correvano su circuiti ovali costruiti all'interno di grossi stadi.

Uno degli aspetti che probabilmente sta orientando molti customizzatori in questa direzione è l'estrema artigianalità dei mezzi dove, ad eccetto il motore, ogni parte è costruita in casa. 

A prima vista dato che si tratta di mezzi essenziale e con una impostazione base per tutti, si può pensare che siano tutti se non identici, quasi uguali. In realtà anche qui si tratta di un concetto che spesso viene sviluppato. In queste pagine abbiamo parlato di moto da board-track e probabilmente ne continueremo a parlare, così come di questo Sportster che ci ha colpito a prima vista.

Ogni elemento è costruito con estrema cura, anche dal punto di vista tecnico. Tanto per iniziare, il telaio in tubi da 3.2mm di tipo hard-tail, che è stato allungato ed abbassato anche per ospitare il lungo serbatoio del carburante e sul quale lavora una forcella di tipo “girder”.
I cerchi da 19 pollici, con pneumatici Metzeler Maraton sono l'unica concessione all'after-market. Il motore a carburatore da 1200 cc è di serie, eccetto un filtro dell'aria aperto ed uno scarico libero due-in-due anche esso costruito in casa.

I numerosi inserti in cuoio ed il cambio a mano, esaltano l'estrema cura costruttiva della moto, il cui unico appunto è nella parte posteriore del telaio che scende troppo quando, in realtà, avrebbe dovuto avere un andamento un poco più rettilineo.

UP: motore verniciato a polvere
DOWN: telaio che posteriormente si abbassa troppo
 



lunedì 15 giugno 2015

F1-XLR The Art of Racing







Il nome di questa moto è un omaggio al mondo della Formula Uno, anche se l'ispirazione deriva chiaramente dalle moto da Board Track che correvano negli anni venti.  Per la costruzione di questo mezzo, che mixa presente e passato, si è partiti da un Nightster 1200 del 2012 che è stato smontato e ricostruito praticamente per intero. La forcella proviene da un V-ROD. Il serbatoio del carburante è stato costruito per intero in modo che una parte potesse ospitare l'olio del motore, in modo da rendere la parte posteriore del telaio più racing (dove solitamente è alloggiato il serbatoio dell'olio). Il telaio è stato accorciato posteriormente e sono stati montati ammortizzatori più bassi. Le ruote originali hanno lasciato il posto ad altre dal diametro di 21 pollici. Il motore ha subito interventi sostanziali attraverso il montaggio di alberi a cammes dal diverso profilo della Screamin' Eagle, così come le teste che sono state ridisegnate. Costruiti in casa gli scarichi completamente liberi. Da come si può notare, osservando anche attentamente la verniciatura, della moto originale è rimasto praticamente solo il basamento del motore e pochi altri particolari. 
Il mezzo è molto ben costruito e curato, oltre ad incuriosire molto per questa fusione di stili tra quello degli anni venti e quello attuale. Ottimo, quindi, il risultato finale!