Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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lunedì 18 aprile 2016

Battle Of The Kings










 

La competizione è finita. Quale è il miglior Sportster ??? Chi tra i dealer Harley-Davidson sarà nominato “Re del Custom” in Europa ?? Durante questi giorni abbiamo monitorato il vecchio continente presentando molte realizzazioni che ci hanno colpito (non è stato possibile proporle tutte). Ed abbiamo scoperto alcune cose interessanti


Partiamo dalla nostra, cara, Italia. Da genialoidi riconosciuti in tutto il mondo, possiamo dire che stiamo iniziando a fare scuola anche nel custom. Trentanove motociclette, gran parte delle quali di pregevole fattura.
In alcuni casi si è trattato di realizzazioni “basiche”,  attingendo semplicemente al ricco catalogo di accessori della Harley-Davidson, con l'aggiunta di una verniciatura coinvolgente. Altre volte di qualcosa di ben più complesso, con la costruzioni di numerose parti in casa e l'esplicito richiamo a tematiche del passato.  
                                  
Accanto all'Italia i paesi che sono apparsi più prolifici in tal senso sono Francia e Regno Unito, con moto di notevole livello.
Degne di nota sono state anche le moto costruite nella penisola iberica e nei Paesi Bassi, anche se le proposte non sono state molte.
Hanno deluso parecchio, invece, i paesi teutonici, dai quali sono provenute pochissime proposte e, per giunta, abbastanza scontate.

La maggior parte delle moto proposte da 1957 Legend sono state scelte secondo precise caratteristiche (anche se a volte è bastata una verniciatura azzeccata ad attirare la nostra attenzione):
- connotazione racing, cafe racer, flat-tracker e street-tracker;
- realizzazione artigianale di molte parti;
- armonia del risultato finale.

Volutamente non sono state stilate classifiche in quanto sarebbe stato quasi impossibile, sia per il fatto ogni moto ha colpito per qualche elemento sia perchè, in simile contesto, premiare una moto rispetto all'altra non sarebbe stato corretto.  Però, come è abituale, sono stati messi in risalto pregi e difetti delle stesse.
In definitiva, possiamo dire che la Battle Of The Kings ha ulteriormente rafforzato l'ormai noto concetto di Sportster come moto “totale” da customizzare a piacimento e secondo le connotazioni differenti.  


sabato 16 aprile 2016

Cafe Racer Inspired



 

“Ispirata alle Cafe Race, la nostra 883 Iron mixa gusto vintage e richiami sportivi. Filo conduttore è stato la voglia di non esasperare gli interventi ma di puntare a un custom originale e alla portata di tutti.”


Presentiamo l'ultima moto della Battle Of The Kings con le parole del dealer di Viterbo che l'ha creata. Si è volutamente chiuso con questa moto per mostrare effettivamente come la customizzazione di una moto abbia mille sfumature diverse. Si possono avere moto praticamente costruite da zero e risultare bellissime ed altre solo arricchite con pochi accessori (come in questo caso) ma risultare ugualmente belle ed attraenti. Condizione fondamentale del buon risultato finale è il gusto. Se si ha gusto nel creare una moto il risultato è garantito come in questo caso. Basta una bella verniciatura, un paio di scarichi abbinati ad un filtro dell'aria per far respirare meglio il motore e pochi altri accessori.

UP: il concetto di fondo che ha ispirato questa motocicletta

DOWN: la targa laterale non piace proprio








mercoledì 13 aprile 2016

THE FLOW




 

Arriva dalla Spagna (precisamente dal dealer Espacio Harley-Davidson BCN) questo Sportster con le ruote artigliate che si pone come via di mezzo tra una scrambler ed una street tracker.

 

"In media stat virtus" debbono aver pensato coloro che hanno costruito questa moto. Se lo scopo era quello di avere un mezzo in grado di correre nella giungla urbana, si può dire che è stato pienamente raggiunto.  Ciò che intriga di questa moto non  è solo la sensazione di vedere un mezzo polivalente ma, al contempo, estremamente raffinato.

Intriga anche la precisione dell'attività di realizzazione.  Come non notare, poi, il grosso lavoro effettuato sul serbatoio del carburante che ha le parti esterne rientranti e l'enorme quantità di vernice arancio irrorata su più parti della moto, quasi si volesse ancor più rimarcare che si è in presenza di una Harley-Davidson. Tuttavia, se l'intento era quello di costruire una moto dalla doppia anima, avremmo preferito uno scarico leggermente più basso, unitamente ad un parafango posteriore più lungo e magari una borsa sul lato opposto.

UP: una moto dalla doppia anima estremamente elegante

DOWN: andrebbe migliorata in alcuni dettagli quali scarico e parafango posteriore












lunedì 11 aprile 2016

Dreaming XR 1000!!!!!



 

Quando nel 1983 la Harley-Davidson presentò la XR 1000, ossia la versione stradale della celebre XR 750 da competizione, pensava ad un futuro radioso per questa moto.

 

I risultati, purtroppo, non furono in linea con le aspettative e la produzione cessò un anno dopo, con quasi duemila esemplari prodotti. Come spesso accade alle moto di Milwakee che non hanno avuto successo, anche questa Harley-Davidson negli anni è diventata oggetto di culto. Alla concessionaria olandese Big-Rivers hanno pensato bene di replicarne una per la Battle Of the Kings.
Ciò che appassiona di questo Sportster è sia l'estrema somiglianza con il modello originale, sia la cura dei numerosi dettagli. Bellissimi i coperchi delle teste praticamente uguali al modello originale, così come l'idea di montare il filtro dell'aria al contrario, in modo da far pensare ai vecchi carburatori che equipaggiavano la XR 1000. A parte il montaggio di un'impianto di scarico costruito in casa, che esce sul lato sinistro, per il resto gli interventi sono stati ridotti al minimo. Segno tangibile che per fare una bella special occorre solo buon gusto e talento.

UP: a prima vista si può pensare di avere una XR 1000 originale debitamente ristrutturata

DOWN:  il terminale di scarico 


sabato 9 aprile 2016

Iron 883 Cafe Racer



 

Realizzare una stupenda cafe racer su base Sportster senza spendere cifre folli???? Semplice: basta avere inventiva e pensare alla Battle Of The Kings!

 

L'esito, poi, è sotto gli occhi di tutti. Il pensiero di questa competizione deve aver stimolato oltre ogni limite la creatività del dealer belga Harley-Davidson Namur che ha creato una cafe racer minimalista in puro stile di Milwakee. Un nuovo serbatoio del carburante più allungato, un rastremato codino ed uno scarico fatto a mano sono gli elementi distintivi di questa moto che colpisce immediatamente non solo gli amanti del genere cafe racer.

UP: la linea minimalista della moto

DOWN: non ci fa impazzire la curva data allo scarico. Per una moto del genere avremmo preferito il classico due-in-uno con il terminale a trombone
 

 



mercoledì 6 aprile 2016

Heroica





Roberto Demaldè, il boss di Harley-Davidson Parma, presenta questo Sportster che sembra uscito impolverato dal fienile di casa, dopo lustri di riposo forzato.....

 

Fin dalle prime foto della Heroica, si capiva che Roberto avrebbe attinto ad un passato lontano per la costruzione della sua moto. Un passato legato alle gare. Non solo il nome lo lasciava intendere, unitamente al tipo di verniciatura, ma numerosi dettagli come il cupolino, che sembrava costruito messo lì per qualche vecchia gara di endurance, unitamente a codone e serbatoio. Il tutto armonizzato da una continuità delle linee, che creavano l'armonia perfetta del mezzo. Chi ama i “vecchi tempi” non può che ammirare l'Heroica, oltretutto notando alcuni dettagli come l'estremo lavoro effettuato sul codone (in origine decisamente brutto) prelevato da una XR 1200 e lavorato per integrarne le tabelle porta numero e rendere poco visibile il posto del passeggero o gli scarichi costruiti in casa.  
L'Heroica, oltre a richiamare un passato motociclistico a misura d'uomo, ha quel qualcosa di entusiasmante che portava in se la Triumph Daytona Super III 900 degli anni novanta, con i pistoni Cosworth. Una moto che ha fatto storia nel recente passato del marchio inglese ed entrata nel cuore degli appassionati come, ci auguriamo, la Heroica!

UP: il bellissimo lavoro effettuato sulle sovrastrutture e la verniciatura.

DOWN: i terminali di scarico non ci piacciono proprio. Avremmo voluto vedere due forme a “trombone” o, in alternativa, due Supertrapp corti.


martedì 5 aprile 2016

53 C.I.





Sportivamente Sportster, grazie anche al motore portato a 1200 cc (53c.i.).

 

Raramente capita di vedere uno Sportster avvolto da carenatura integrale, oltretutto dalla forma non abbondante. Osservando attentamente la moto, colpisce immediatamente l'estrema cura della lavorazione della carenatura ed alcune soluzioni come gli scarichi incastrati in basso sul lato destro della stessa ed il filtro dell'aria integrato, così come le prese dell'aria tra il cupolino e la parte bassa della carenatura. Bella la verniciatura ispirata alle moto da enduro degli anni settanta, anche se si tratta di abbinamenti cromatici visti altre volte.

UP: la carenatura ed alcune soluzioni tecniche per la stessa

DOWN: il cupolino troppo alto. In questo modo la moto perde qualcosa in termini di omogeneità delle linee


 


lunedì 4 aprile 2016

The Iron Belle




Esplicito richiamo le WLA 750 degli anni quaranta. Una moto elaborata con pochi e mirati interventi, ma in grado di non passare inosservata.

 

L'idea è seducente: basta partire da un'ottima verniciatura per dare l'impronta ad una motocicletta. Il resto sono pochi dettagli.

UP: verniciatura e parti in cuoio

DOWN:  i pneumatici originali che, invece, sarebbero dovuti essere tassellati



sabato 2 aprile 2016

883 Tracker





Semplicemente tracker. Questa Sportster è apertamente ispirata alle gare da Dirt Track degli anni sessanta e settanta.

 

Oltre che per il chiaro riferimento al dirt track degli anni passati, questa 883 ha colpito per la semplicità dell'insieme ed alcuni particolari che sono sembrati azzeccati come la verniciatura di ispirazione Scremin'Eagle e gli scarichi Supertrapp alti.

UP: verniciatura e scarichi Supertrapp

DOWN: i pneumatici Avon Speed Master che non sono indicati per una tracker



venerdì 1 aprile 2016

La H24




L'idea di uno Sportster costruito per la 24 ore di Le Mans, proprio dal dealer locale, affascina non poco. Anzi, a dire il vero, colpisce proprio al cuore chi è appassionato di corse.


Non si possono non notare alcuni dettagli come il filtro dell'aria Kuryakin con le alette che si aprono all'aumentare del numero dei giri, facendo entrare più aria all'interno, utilizzato solitamente nelle gare di accelerazione.
Altri dettagli sono gli ammortizzatori regolabili e lo scarico due-in-uno racing di nuova concezione.
Tuttavia sono il codone ed il cupolino a far ammirare questa moto.

UP: bellissimi codone e cupolino

DOWN: la verniciatura che stempera il carattere racing