Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

martedì 13 giugno 2017

Jay Springsteen XR 1200

jay springsteen xr 1200 side right

jay springsteen xr 1200 side left

jay springsteen xr 1200 js picture on gas tank

jay springsteen xr 1200 exhaust and seat

jay springsteen xr 1200 rear suspension and wheel

 

Quale miglior tributo per il mitico campione di flat-track, di una XR 1200 con tanto di immagini aerografate ???

 

Jay Springsteen ha lasciato un segno indelebile nelle corse motociclistiche a stelle e strisce, travalicando i confini del flat-track. Altrettanto indelebile è stato il suo legame con Milwakee e con la mitica XR 750.
La sua carriera è stata a dir poco formidabile:  “Rookie of the year” nel 1975, vince il Grand National Championship nel  1976, 1977 e 1978, accumulando complessivamente quarantatre vittorie.
La XR 1200 è un tripudio a questo grande campione, anche se è elaborata per correre sulle piste asfaltate e non sterrate.

Lo schema è più o meno lo stesso di altre XR elaborate: un leggero intervento sul motore attraverso scarico Termignoni due-in-due come quello che montavano le moto del trofeo che si disputava in Italia, centralina Power Commander e filtro dell'aria High Performance. Altrettanto leggero è l'intervento sulla ciclistica con una forcella Ohlins da 43mm a steli rovesciati all'anteriore che lavora su una coppia di dischi  a margherita della Double Galfer, con pinze Braking ad attacco radiale.
Posteriormente il principio è lo stesso: coppia di ammortizzatori Ohlins “S36PR1C1L”, freno a margherita della Braking e pinza Brembo.

Ciò che veramente contraddistingue questa XR è il grande utilizzo della fibra di carbonio per numerose parti, ad iniziare dai cerchi (entrambi da 17 pollici, ma il posteriore con canale da 5.5, mentre l'anteriore ha il canale da 3.5), per passare alla carrozzeria e finire ai carter del motore. 

Non solo. A dispetto di altre moto di indole corsaiola, qui è stata fatta molta attenzione alla verniciatura, curata nei minimi particolari non solo con lo splendido lavoro di aerografia, ma con abbinamenti cromatici e fiamme, tanto in voga negli USA. Oltre alla scelta di molti altri componenti di pregio come la tabella porta numero della Rizoma.

Questa XR 1200 ricorda molto uno degli Sportster utilizzati nel film Ghost Rider. Trovarne difetti è quasi impossibile. Forse, visto a chi è stata dedicata, avremmo osato un poco di più con il motore, per spremergli qualche altro cavallo.

UP: verniciatura
DOWN: salvamotore 
  


venerdì 9 giugno 2017

Buell: la storia che mai avremmo voluto.....

buell xb9sx blue

buell s1 my 1998 orange

buell xb12r yellow

 

La EBR Motorcycles, l'azienda che ha tentato di rilanciare il marchio Buell, è  in liquidazione e si preannuncia la parola “fine” su questo marchio che tanto ha fatto sognare. 

 

Negli ultimi vent'anni Erik Buell ne ha inventata una più del diavolo, non solo con le sue motociclette che hanno colpito al cuore gli appassionati, ma anche con clamorosi colpi di coda che hanno permesso più volte di continuare la produzione, sfornando qualche nuovo modello. Ma da diverso tempo sembra che Erik abbia esaurito la sua verve, non trovando una via d'uscita a quella che sembra una fine a tutti gli effetti. Ma sarà così ???

La storia di questo marchio insegna che fino all'ultimo non si può dire niente, ma sembra più che ragionevole supporre che tra poco delle Buell si parlerà solo ed esclusivamente al passato.

Peccato! Peccato perchè fin dai primi modelli prodotti nel lontano 1987, Erik Buell ha saputo far breccia nel cuore di moltissimi motociclisti proponendo moto dalla spiccata personalità e dalle ardite soluzioni tecniche.

In Italia il riscontro è stato inferiore alle aspettative probabilmente a causa, anche, di una errata gestione del brand da parte della stessa Harley-Davidson.
Se, infatti, Carlo Talamo (colui che importò le Buell in Italia sul finire degli anni novanta) comprese fin da subito che, nonostante il motore dello Sportster, il motociclista di riferimento non era l' “harleysta” tipico, ma per lo più lo “smanettone”, separando comunicazione, marketing ed eventi di Harley-Davidson e Buell. La casa madre (che aveva acquisito il marchio), al contrario, ha ragionato in altri termini.  

Tuttavia, voler attribuire il fallimento ad una causa piuttosto che ad un'altra può essere estremamente fuorviante da quello che è il discorso di fondo: le Buell sono delle moto dall'indubbio fascino la cui assenza (in termini di produzione), si farà sentire non poco tra gli appassionati. Soluzioni tecniche come il serbatoio del carburante nel doppio trave del telaio e quello dell'olio nel forcellone, sono state il risultato della mente geniale di Erik Buell.

E proprio facendo appello a questa mente geniale, che tanto ha fatto per salvare il marchio da una fine ingloriosa, ci auguriamo ancora una volta che il buon Erik riesca a salvare il suo glorioso marchio, rimettendo in produzione le bellissime moto.


 


martedì 6 giugno 2017

Undefined Sportster

undefined sportster by lc fabrications side right

undefined sportster by lc fabrications side left

undefined sportster by lc fabrications right angle

undefined sportster by lc fabrications back

 

Una custom con la “C” maiuscola, che ha soluzioni tecniche e stilistiche inedite, oltre ad un motore molto potente.....

 

L'esplorazione di nuove strade potrebbe rappresentare il tema “custom” del prossimo futuro, giungendo ad avere moto dallo stile indefinibile, studiate per non si sa quale utilizzo. Moto che magari nascono come semplici “show-bike” ma delle quali poi, si scopre una precisa vocazione con pochi accorgimenti.


Lo Sportster in questione, costruito in Virginia da LC Fabrications, ha delle soluzioni interessanti, unitamente al fatto che non si capisce bene se sia un  bobber oppure una cafe racer.


Telaio modificato nella zona posteriore, forcellone ed ammortizzatori montati con una inclinazione così notevole da sembrare quasi orizzontali, rappresentano il plus di questa moto. 

Intriga (...e non poco...) pure  il serbatoio del carburante montato sotto la trave centrale del telaio e molto vicino al motore, così come quello dell'olio spostato nel codone.
In mezzo a tutto questo, il kit S&S che porta la cilindrata a 1250 facendo raddoppiare i cavalli (si parla di oltre 90  in luogo degli originali 40....).


Anche l'elaborazione così radicale del motore è inusuale per una moto che sembra più un bobber che una cafe racer.


Sarà questa una delle nuove strade ????
Nel frattempo ci godiamo questa splendida moto, nonostante non si riesca a capirne la vocazione.

 
UP: forcellone ed ammortizzatori posteriori
DOWN: pompa freno anteriore 


sabato 3 giugno 2017

Il primo Sportster.....

sportster 883 m y 1992 white

 

Era una calda estate di oltre venti anni addietro quando, grazie a mio padre, arrivò il primo Sportster.

Le righe che seguono sono dedicate anche a lui.



“Ti ho guardata per ore
mentre mettevi in mostra le tue poche cromature.
Poi finalmente ho smesso di osservarti
e sono riuscito a toccarti.
Ed un caldo pomeriggio d’estate
siamo partiti verso distese sconfinate.
Erano i primi anni novanta
e mi spaventava il tuo peso vicino ai duecentocinquanta.
Ma ti ho sempre troppo amata
e nonostante ti sia allontanata
dopo tanti anni ti ho finalmente riconquistata”.

martedì 30 maggio 2017

883 Anniversario - la moto del "Pacciani" !

sportster 883 anniversario moto del pacciani side right

sportster 883 anniversario moto del pacciani front left angle

sportster 883 anniversario moto del pacciani front

sportster 883 anniversario moto del pacciani front right angle

sportster 883 anniversario moto del pacciani back

 

La storia di questa moto, in qualche modo, mi riguarda direttamente pur non essendone io il proprietario.

 

Correvano gli anni novanta. Frequentavo la facoltà di Giurisprudenza a Roma e giravo costantemente con il mio Sportster 883, regalatomi nel 1992 da mio padre. Strinsi amicizia con colui che, nel tempo, sarebbe diventato uno dei miei migliori amici, trasmettendogli la passione per le moto e la Harley-Davidson.

In facoltà, da qualcuno, fummo ribattezzati i  “compagni di merende”. In particolare Massimiliano venne ribattezzato  “Pacciani”, nomignolo che a distanza di anni ancora lo identifica tra molti ex studenti dell'Università Tor Vergata, reso ancor più calzante ora, che vive e lavora a Firenze.

Ma il punto non è questo. Massimiliano in quegli anni decise che, quanto prima si sarebbe comprato anche lui uno Sportster. L'occasione avvenne qualche tempo dopo, quando già si era trasferito nella città di Dante e lì svolgeva con efficacia e maestria la professione forense.

Il problema fu che l'amico vide una 883 usata ma non si rese conto subito su “quale” moto aveva puntato. La telefonata, quasi di rito, al sottoscritto, lo fece propendere per comprarla immediatamente dato che era una delle creazioni di Carlo Talamo.

Dopo qualche tempo vidi il suo nuovo acquisto e rimasi deluso: era tenuta male, seppur sempre affascinante. Iniziai negli anni a far la corte alla 883 Anniversario, chiedendo a “Pacciani” di vendermela: ma niente da fare.
Fino a quando, qualche mese addietro, la classica telefonata con cui mi veniva annunciato che, grazie all'opera fondamentale del dealer fiorentino Harley-Davidson Speed Shop, la moto aveva acquistato nuova vita.

Rispetto al progetto originale cambia qualcosa, come lo scarico due-in-uno, le piastre larghe, la sella, il porta targa inclinato ed il manubrio, oltre all'aggiunta della borsa laterale.
Ora la “Anniversario” sembra appena uscita dalla Numero Uno, per quanto è splendente.


venerdì 26 maggio 2017

Sweeper Fenders Sportster

sumax sportster sweeper fenders blu
sumax sportster sweeper fenders
sumax sweeper fenders sportster front blu
sumax sweeper fenders sportster rear

 

Per donare un tocco fashion al vostro Sportster può bastare veramente poco. Anche solo due parafanghi ben costruiti e dalla linea inusuale.....

 

In Italia negli anni novanta fece tendenza lo stile affermatosi negli Stati Uniti fatto di abbondanti cromature, vernici sgargianti (spesso con molte fiamme), motori ultra elaborati e lunghi parafanghi. Questa tendenza non durò molto e, ben presto, il “custom” prese altre direzioni.

A distanza di oltre un ventennio dall'affermazione di questa tendenza, ci piace farla conoscere alle persone, attraverso dei parafanghi prodotti dalla americana Sumax.

Si tratta di uscire dal coro e customizzare lo Sportster conferendo una linea inusuale, tornando indietro nel tempo.

I parafanghi si montano facilmente su tutti i modelli e non costano una fortuna, dal momento che il prezzo è attorno ai 350 dollari (cui vanno aggiunte tasse varie).

http://sumax.com/


 





martedì 23 maggio 2017

XR 1200 "play and life"

xr 1200 sport by alessandro fraccaroli side right

xr 1200 sport by alessandro fraccaroli back right angle

xr 1200 sport by alessandro fraccaroli handlebar

xr 1200 sport by alessandro fraccaroli side right 2

Gioca e vivi:  il principio che sta alla base di questa moto interamente costruita in casa.


Nei giorni lavorativi la XR 1200 del nostro amico Alessandro Fraccaroli è una tranquilla (si fa per dire...) Harley-Davidson da utilizzare nel tragitto casa-lavoro, per poi trasformarsi nel fine settimana in una belva da pista, come si faceva una volta, quando nelle gare per le moto di serie, i piloti arrivavano sui circuiti con tanto di targa, che veniva eliminata prima del via.

Il nostro amico ci assicura che per rendere la XR 1200 corsaiola e, successivamente, farla tornare stradale, basta molto poco. Ogni modifica è stata attentamente studiata  proprio a tal fine riguardando, essenzialmente, la possibilità di rimuovere agevolmente  sella, faro e codino artigianale in alluminio (che ricorda vagamente quello delle Kawasaki Z degli anni '70).

Sulla parte tecnica, quindi motore e ciclistica, si è dovuto trovare un valido compromesso tra pista e strada.

Partendo dal kit del trofeo che venne disputato in Italia, sono stati effettuati dei correttivi.
La parte anteriore vede un cerchio a razze da 17 pollici della Oz, abbinato ad un doppio disco flottante a “margherita” della Braking. La forcella è una Ohlins by Andreani con piastre della Valter Moto ed ammortizzatore di sterzo Hyperpro.
Posteriormente troviamo anche qui un cerchio da 17 pollici della Oz ( più leggeri di 5 kg degli originali) sul quale lavorano due ammortizzatori Ohlins 852 con un interasse di 41,5 cm (invece degli originali 36 cm).

Il motore, a parte lo scarico Termignoni utilizzato nel trofeo, un filtro dell'aria della BMC ed una centralina aggiuntiva Rapid Bike 3, non subisce interventi nella parte termica.

Alessandro poi provvede ad una serie di piccoli affinamenti quali l'eliminazione del carter dal lato dello scarico, l'utilizzo di un comando dell'acceleratore rapido della Domino ed il montaggio di un kit di pulegge anteriore e posteriore della Vance & Hines da 66-30 (in luogo delle originali 68-28) che permettono alla moto di raggiungere la ragguardevole velocità di punta di 230 km/h. Poca cosa se paragonata alle moderne sportive, ma molto se pensiamo che il motore della XR 1200 è un bicilindrico, corsa lunga, raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri.

Ciò che non convince è la scelta di utilizzare lo scarico Termignoni del trofeo che è molto lungo ed ingombrante, che appesantisce parecchio la linea della XR: ma si tratta di pure considerazioni su aspetti estetici e pratici. Avremmo preferito un classico due-in-uno più corto.

La moto, così configurata permette un utilizzo polivalente, oltre ad essere un ottimo esempio di come, senza essere un professionista del settore si possa, con passione ed umiltà, realizzare un'ottima moto.


 
UP:  progetto ottimamente concepito ed eseguito
DOWN: scarico Termignoni