Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

venerdì 13 aprile 2018

Evel Knievel: l'eco del mito arriva anche in Italia!

evel knievel sportster

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evel knievel sportster 1200 evolution tribute from deus

evel knievel sportster

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evel knievel tribute adversiting from harley davidson italia 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson avellino 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Bologna 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Padova 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson jesi 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Firenze 2016

evel knievel tribute adversiting from harley davidson Varese 2016

evel knievel tribute motorcycle 750 street rod from hd jesi 2018

Negli anni ottanta, nel nostro paese, il suo nome è associato quasi totalmente ai giocattoli. Poi, nel 2016, in concomitanza con la presentazione del documentario “Being Evel”, in Italia i dealer ufficiali organizzano una serie di eventi.....


Forse è la prima volta che nel nostro paese, ed in forma ufficiale, la fama di Evel Knievel arriva in maniera dirompente. Qualche rivista si era occupata del personaggio, specialmente dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2007, ma si trattava di articoli e nulla di più. 

Come detto, quasi ogni dealer organizza un evento ed imposta la propria campagna di comunicazione (peraltro efficace) sul connubio Evel Knievel, Harley-Davidson. Il celebre stuntman, benchè abbia adoperato diverse moto per i suoi spettacoli pirotecnici, è stato sempre legato allo Sportster, la moto più utilizzata. Nel tempo sono state presentate molte repliche più o meno fedeli agli Sportster originali utilizzati da Evel. In questo blog, tempo addietro abbiamo parlato dello Sportster 1200 costruito da Deus

Per la Battle of The Kings 2018, HD Jesi si è spinta oltre, presentando addirittura una Street-Rod 750 dedicata ad Evel Knievel. Una moto con carrozzeria in alluminio interamente realizzata a mano così come lo scarico alto sul lato destro ed il doppio cornetto di aspirazione.

Uno Sportster  “tribute to Evel Knievel” sostanzialmente deve rispettare i seguenti parametri: sospensioni sportive, codone da flat-track, assenza di parafango anteriore, largo manubrio, pneumatici tassellati, scarichi “drag pipes” o Supertrapp, motore un tantino elaborato e verniciatura “stars and stripes”.  

Lo Sportster così realizzato deve essere robusto ed eccentrico. 
E' ipotizzabile che quanto prima arriveranno altre realizzazioni a tema e, magari, si possa creare un altro filone custom.




martedì 10 aprile 2018

Inizia l'avventura!

sportster gs adventure by gasser customs

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sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

sportster gs adventure by gasser customs

Poche e sapienti modifiche per trasformare uno Sportster in una moto in grado di affrontare ogni terreno che fa paura persino alla BMW GS......


Non deve essere stato facile imbattersi nella progettazione e nella costruzione di questo Sportster. Qualche moto si è vista negli anni, tipo la Carducci, ma si tratta di un progetto assai elaborato. Qui si doveva trasformare lo Sportster evitando stravolgimenti di sorta e tentando di colpire subito nel segno. A quanto pare sembra che i ragazzi di Gasser Customs ci siano riusciti partendo, oltretutto, da un modello 1200 del 2005 che è molto più pesante rispetto alle versioni costruite fino al 2003. Quindi non proprio indicato per questo tipo di trasformazioni. 

Quasi tutto è stato progettato e costruito su misura per questo Sportster. Gli interventi più grossi, ovviamente, hanno riguardato la parte ciclistica, dal momento che il motore è rimasto di serie, salvo il montaggio di uno scarico-du-in-uno. Anteriormente si è ricorsi all'adozione di una forcella USD che, per essere montata, ha richiesto la costruzione di specifiche piastre in alluminio ricavato dal pieno che lavorano su un cerchio Excel da 21 pollici e pneumatico Heidenau Scout. Si è voluto montare un doppio faro, appoggiato su una struttura in tubi, sulla quale si trovano anche dei faretti a led (...per illuminare la sabbia di notte....). 

Il telaio è stato irrobustito posteriormente ed è stato creato un grosso supporto che funge da portapacchi e da elemento di ancoraggio per le borse in alluminio. Sono stati montati due ammortizzatori Hagon dotati di molle progressive, che lavorano anche questi su un cerchio Excel e pneumatico Heidenau. Su una moto del genere è doveroso montare la trasmissione finale a catena al posto della originaria cinghia dentata.

L'assetto della moto è un tantino caricato sulla parte posteriore, ma è una precisa scelta. Sembra, infatti, che lo Sportster così conformato risulti facilissimo da guidare sui terreni sabbiosi. Decisamente un ottimo progetto che potrebbe essere preso a modello dalla Harley-Davidson.
Qui si apre un capitolo a parte. 

A Milwaukee da sempre hanno ascoltato la voce si dei customizer sia degli appassionati. Ultimamente, invece, sembra che ciò non sia accaduto o si sia verificato solo in parte. Lo Sportster è una moto totale. Con piccoli accorgimenti si può creare una piattaforma, composta unicamente da telaio e motore, su cui intervenire con vari allestimenti. Azzardiamo la possibilità di ordinarla (omologata) attraverso un apposito configuratore on-line. Questo permetterebbe di reggere il confronto con altre case (vedasi Yamaha) che sono riuscite a creare più modelli partendo da una base comune. Ma si sa: Harley-Davidson ha una strada tutta sua......   


venerdì 6 aprile 2018

Periodo di transizione


Se l'anno 2004 ha rappresentato un momento importante per la gamma Buell, con l'entrata in produzione delle motorizzazioni da 1203 cc, il 2005 appare ben diverso.


In catalogo restano solo tre modelli, scomparendo la XB9R Firebolt. La riduzione a tre dei modelli in produzione non deve ingannare, poiché sono in cantiere altri modelli (come la Ulysses che vedrà la luce l'anno seguente) per il futuro.
La Lightning e la Firebolt 1200 vengono affiancate dalla XB9SX Lightning City che avrà un discreto successo negli anni seguenti.
Le due motorizzazioni sono identiche dal momento che cambia solo la corsa, rimanendo identico l'alesaggio, ma distinguibili per il basamento chiaro della versione 1200.
Come detto in gamma sono presenti:

XB12R Firebolt: semimanubri, mezza carena, cerchi color oro, adatta sia per la strada che per la pista.

XB12S Lightning: manubrio alto, cupolino, assetto studiato per il misto-stretto.

XB9SX Lightning City: carrozzeria blu trasparente, manubrio alto con paramani, cerchi neri, motore da 984cc, spirito cittadino.



martedì 3 aprile 2018

Buell Norton Manx Neo Retrò

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style


Quale è una moto da non trasformare in una vecchia cafe racer ????


La risposta è alquanto semplice: le Buell della serie XB,  con il serbatoio del carburante nel telaio e quello dell'olio nel forcellone. Eppure c'è qualcuno che ha pensato non solo di richiamare i fasti dell'epopea cafe racer degli anni sessanta, ma addirittura di andare a scomodare la leggendaria Norton Manx. Un nome che fa ancora oggi venire la pelle d'oca.

Il lavoro è stato ingegnoso, dal momento che il rischio era quello di far solo danni in tal senso. Andavano studiati gli aspetti tecnici, stilistici e cromatici fin nei minimi dettagli, pur considerando che si era in presenza di una moto con caratteristiche assolutamente particolari, costruita oltre quarant'anni dopo la Norton Manx.

Le sovrastrutture sono state realizzate in vetroresina. Al finto serbatoio del carburante è stato dato un aspetto simile a quello in alluminio che montava la Manx, sul quale è stato aggiunto un tappo del carburante tipo “Monza” che, attraverso dei collegamenti interni, permette l'accesso della benzina nel telaio. Un lavoro di progettazione e realizzazione non da poco, dal momento che è stato nascosto il vero tappo del serbatoio del carburante che si trova infulcrato nel  telaio, in posizione più avanzata rispetto a quello creato. Stessa cosa per quanto riguarda cupolino. Aspetto e linee retrò (come il telaietto posteriore e sella)  sono abbinati perfettamente ad elementi moderni quali la forcella Ohlins a steli rovesciati, fornita di attacco radiale per pinze freno Brembo in alluminio ricavato dal pieno.
Se gran parte degli interventi hanno riguardato sovrastrutture e ciclistica il motore, invece, è rimasto di serie, salvo un diverso scarico con la consueta andatura che finisce sotto il motore, un filtro dell'aria racing ed una nuova mappatura della centralina.
Sembra non appropriata la scelta dello scarico sdoppiato che non si integra con la linea della moto.

Per il resto siamo dinanzi ad una splendida interpretazione di quello che è diventato per molti un “must” quando si parla di cafe racer: le vecchie moto inglesi.

martedì 27 marzo 2018

Suburban scrambler

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

sportster 883 scrambler with amf logo

Grafiche AMF per questo Sportster che arriva dal Giappone, costruito appositamente per superare il terribile e caotico traffico urbano.


Nella terra del “Sol Levante” la sanno lunga in quanto a pragmatismo, essendo i giapponesi dei veri e propri maestri di vita in questo senso. Nulla a che fare con gli occidentali, anche se guardano sempre con curiosità al nostro mondo cercando di carpirne alcuni segreti e modi di fare per loro inconcepibili, perchè hanno compreso che la verità sta nel mezzo.
Il pragmatismo che li contraddistingue si esplica in ogni situazione, anche quando si tratta di costruire moto con precisi intenti.

Una moto da utilizzare senza problemi per le grandi metropoli, fatte di buche, enormi palazzi e traffico impazzito richiede precise caratteristiche. Caratteristiche rinvenibili in questo Sportster del 2000. Iniziamo da alcune considerazioni fondamentali: la moto deve essere molto robusta, non troppo pesante, avere sospensioni con una buona escursione e dei pneumatici tassellati

Il lavoro effettuato non è di poco conto, anche se non eccessivo. Telaio, cerchi e forcella sono rimasti quelli di serie. Non conosciamo con esattezza la base da cui si è partiti, sappiamo solo che la cilindrata è 883 ed il modello è del 2000, ma si può utilizzare anche una versione costruita dopo il 2003, anche se il peso è maggiore.  Presumiamo che sia una Custom poichè ha il cerchio anteriore da 21 pollici. Il telaio, come è detto, è di serie, anche se è stato modificato nella parte posteriore, sulla quale è stato saldato un archetto, indispensabile in quasi tutte le elaborazioni con il tassello, in quanto permette di eliminare il voluminoso parafango originale e montarne degli altri dal profilo più stretto, ottimi per risparmiare peso (il parafango montato su questa moto è in alluminio).
Lo stesso effetto si può ottenere imbullonando l'archetto sul telaio originale evitando, soluzione che non comporta modifiche irreversibili. 

Gli ammortizzatori posteriori sono stati sostituiti con altri della stessa lunghezza ma più rigidi. La trasmissione finale a cinghia dentata ha lasciato il posto a quella a catena. La sella è stata adattata al nuovo parafango posteriore, risultando ora un poco più corta e più stretta. Nella parte anteriore non sono stati effettuati interventi e la forcella è quella originale, alla quale si è aggiunto solo dell'olio più denso ed un paio di soffietti. I comandi al manubrio sono di tipo semplificato, montati su un manubrio da cross dotato di traversino. Il serbatoio del carburante è il classico  “peanut” da 12,5 litri.

Il motore è rimasto di serie salvo il classico filtro dell'aria S&S e due bellissimi scarichi artigianali che corrono paralleli sul lato destro della moto, dotati di paratia, ma sprovvisti di silenziatore (nelle metropoli italiane potrebbero servire per farsi notare dagli automobilisti che armeggiano perennemente con il telefonino....). Pneumatici tassellati completano il tutto. 


venerdì 23 marzo 2018

Gamma 2005

sportster models year 2005

sportster models year 2005

Il 2005, a fronte di semplici aggiornamenti,  può dirsi tuttavia epocale: i modelli a carburatore prodotti saranno gli ultimi. L'anno successivo l'iniezione elettronica prenderà il posto del caro, vecchio, Kehin a  sui modelli di serie.


Se la gamma del 2004 presenta fondamentali cambiamenti grazie soprattutto all'adozione di un diverso telaio ed al motore montato su supporti elastici, lo stesso non può dirsi per l'anno successivo. Sui modelli presenti vengono effettuati solo piccoli aggiornamenti stilistici e tecnici. La gamma in produzione vede la XLH 883, la 883R, la XL 883 C, oltre alle XL 1200 C ed R.

In Europa vige la normativa Euro 2 sulle emissioni inquinanti prodotte dai motocicli a quattro tempi: questo permette alla Harley-Davidson di montare ancora il carburatore sui modelli Sportster e di non intervenire sulla termodinamica motore. I rapporti di compressione, quindi, continuano a restare estremamente bassi (8,9:1 per i motori 883 e 9,7:1 per i motori 1200).

Le novità principali riguardano i cerchi a raggi cromati che sostituiscono quelli in lega praticamente su tutti i modelli (salvo la 883R) ed altri dettagli quali, ad esempio, la verniciatura a polvere di motore e teste sulla XL 883 C.

Come detto, la gamma Sportster del 2005 sarà l'ultima a carburatore prodotta dalla Harley-Davidson, in vista delle nuove normative Euro 3 che verranno varate in Europa, dall'anno successivo verrà montata l'iniezione. Tale soluzione permetterà di adottare ancora per molto tempo il raffreddamento ad aria per il motore. La presenza del carburatore sul nuovo telaio renderà negli anni successivi le quotazioni dell'usato dei modelli 2005 saranno molto alte, specialmente per la 1200 R (o Roadster), moto dal carattere sportivo.

martedì 20 marzo 2018

Ragazzo vai in guerra!!!!!

sportster warboy wl 750 style

sportster warboy wl 750 style

sportster warboy wl 750 style

sportster warboy wl 750 style


Come rendere il vostro Sportster un residuato bellico!


Una delle tematiche poco utilizzate nelle trasformazioni di Sportster, riguarda lo stile militare delle famose WLA 750.
In questo post cercheremo di capire come mai sono poche le persone che  adottano questo stile per trasformare il loro Sportster.

Partiamo da una considerazione fondamentale: costruire una replica della WLA 750 è assai difficile anche se non si vuole essere minuziosi nei dettagli.

Vediamo il perchè.....

Obbligatorio è modificare o sostituire il telaio originale con uno rigido o che abbia la parte posteriore molto bassa, quasi da sembrare un telaio di tipo “softail”.
Altra componente da sostituire è la forcella, con un'unità di tipo “springer” (con le molle a vista per intenderci...).

Si debbono montare parafanghi avvolgenti, un serbatoio grande con doppio tappo e strumento centrale e cerchi di identico diametro, possibilmente da sedici pollici, abbinati a pneumatici panciuti.  Queste parti sono solo il minimo indispensabile per far solo assomigliare lo Sportster al WL.  Per completare il lavoro ottimamente, occorrono una serie di ulteriori parti come fanali appositi, borse in cuoio, cavalletto posteriore, scarico due-in-uno old-style, filtro dell'aria e qualche altro dettaglio. Ovviamente si deve verniciare quasi tutto in verde oliva opaco e nero opaco.

A conti fatti è un lavoro enorme ed estremamente dispendioso, poichè va letteralmente smembrata una moto originale, della quale si conserva il motore e pochissime altre parti.
I costi, quindi, sono alti. E' vero che spesso quando si realizza una special il problema economico non viene tenuto spesso in considerazione, ma in questo caso incide e non di poco, anche se il motore può essere lasciato tranquillamente stock.
L'occasione di creare uno Sportster Warboy può essere rappresentata da una moto incidentata con numerose parti da sostituire. In questo caso potrebbe essere più che un'occasione, quasi un dovere.....