Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

giovedì 14 giugno 2018

.....comprare uno Sportster ?????

harley davidson forty eight 115 my 2018

harley davidson sportster 883 superlow 2018 yellow

harley davidson sportster 883 iron 2018

Siete indecisi su quale moto comprare e piace l'idea di avere uno Sportster ???? Bene!!!! Continuate a leggere e vi dirò cosa è realmente questa moto!!!!


Harley-Davidson Sportster: una moto leggendaria prodotta ininterrottamente dal 1957 in una moltitudine di versioni e con differenti motorizzazioni. In Italia i risultati sono stati sempre notevoli, rappresentando lo  Sportster quasi il quaranta percento delle vendite della Harley-Davidson. 

Gioca a suo favore il prestigioso marchio, una linea praticamente immutata nel tempo e  piccoli aggiornamenti a livello tecnico, necessari per restare al passo con i tempi (…..e con le sempre più stringenti normative mondiali in tema di omologazioni....) e non farla diventare un “dinosauro” delle due ruote

Se pensiamo, infatti, che le prime 883 degli anni novanta non frenavano, curvavano a fatica e vibravano da impazzire, mentre quelle odierne sono docili e facili da condurre quasi quanto uno scooter, si ha la dimensione del lavoro svolto dalla Harley-Davidson. C'è inoltre da dire che, per la struttura del motore e del telaio è una moto assai semplice da customizzare.  

Parlando della tecnica, il motore raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri non richiede la registrazione del gioco delle valvole, ha un rapporto di compressione molto basso. In pratica  La trasmissione finale a cinghia ha durata pressochè illimitata. Per contro, a livello prestazionale, il peso è elevato (oltre 250 kg a secco) e la potenza modesta (specialmente nella versione 883). L'iniezione elettronica, presente su tutti i modelli Sportster a partire dal 2007, rende il motore fluido e si può utilizzare l'acceleratore in maniera più disinvolta, senza andare incontro ai rifiuti tipi del vecchio carburatore Kehin a depressione

I modelli costruiti dal 2017 hanno beneficiato anche di nuove sospensioni e non occorre intervenirvi con altre unità più performanti.  Purtroppo c'è il problema dell'antifurto (ma riguarda tutte le Harley-Davidson in genere) che deteriora la batteria e la fa scaricare in breve tempo se la moto non viene utilizzata regolarmente. Per limitare il problema occorre comprare un mantenitore in carica. 

Nel momento in cui guida lo Sportster, bisogna in parte resettare i parametri di giudizio. Seppur rientri tra le Harley-Davidson  “meno americane”, lo Sportster va valutato principalmente con riferimento al piacere di guida. I giudizi riguardanti le prestazioni, anche se interessanti per farsi un'idea della moto, lasciano il tempo che trovano. 

Le dirette concorrenti sono poche. Spesso è capitato di vedere il confronto con altre moto cosiddette “classiche”, ma gli unici modelli attualmente in commercio con i quali è possibile fare un paragone calzante sono: Triumph Bonneville e Moto Guzzi V7/V9. Le uniche moto che, per concezione, struttura del motore e storia, si avvicinano allo Sportster. Altre moto come, ad esempio, la Ducati Scrambler o la BMW NineT, hanno prerogative differenti, per non parlare poi delle giapponesi come le Yamaha XSR, vere e proprie sportive moderne travestite retrò.  

Comprare uno Sportster, inoltre, equivale a mettere da parte del denaro: le quotazioni dell'usato rimangono alte e la moto è parecchio richiesta.
Andiamo però, ad elencare pregi e difetti dello Sporster.

PREGI:
-semplicità costruttiva
-manutenzione facile
-prezzo di acquisto nella media
-reperibilità ricambi
-alta quotazione dell'usato
-facilità di elaborazione
-longevità del motore
-appeal legato al marchio
-trasmissione finale
-erogazione del motore docile e progressiva
-consumi nella media
-qualità costruttiva elevata
-cura dei dettagli
-piacere di guida

DIFETTI:
-peso un poco elevato
-frenata migliorabile
-risposta secca delle sospensioni con il fondo stradale non perfetto
-calore emanato l'estate
-prestazioni del motore modeste (cilindrata 883)
-cambio duro

Se dopo aver letto queste considerazioni vi siete convinti che vale la pena di valutare lo Sportster come moto da portare a casa, non vi rimane che un ultimo passo prima dell'acquisto: recarvi dal concessionario più vicino e provarlo nelle due motorizzazioni 883 e 1200.
Poi mi direte.......


martedì 12 giugno 2018

Cherry Sporty!!!!

cherry sporty sportster chopper

cherry sporty sportster chopper

cherry sporty sportster chopper

cherry sporty sportster chopper

Cura maniacale dei dettagli e quote ciclistiche non esagerate caratterizzano questo chopper!


Quando si pensa di costruire un qualsiasi chopper, la prima cosa da fare è immaginare a quale filosofia ispirarsi. Una volta effettuato questo primo passo, si deve cercare un telaio adatto, perchè un chopper che si rispetti parte proprio da un buon telaio. Poi, pian piano, tutto il resto. Il motore non è importante, anche se molti tendono ad elaborarlo.

Il lavoro fatto su questo Sportster è minuzioso, sebbene la moto non sia appariscente. Il telaio scelto è della Paughco, una delle aziende leader in questo settore, all'interno del quale viene montato un motore Sportster 883 dei primi anni duemila, totalmente originale, salvo un carburatore S&S con filtro dell'aria e scarichi corti privi di silenziatore, costruiti a mano.

Il serbatoio dell'olio è aftermarket, mentre la forcella è originale Sportster anche nell'idraulica. I cerchi sono di serie (nelle misure da 16 pollici al posteriore e 19 all'anteriore), mentre i pneumatici sono Firestone replica.

Assai curata la verniciatura, proprio come si conviene ad un chopper che si rispetti.  


venerdì 8 giugno 2018

Wild Wide Forks

sportster chopper on freeway magazine 1999

sportster chopper on freeway magazine 1999

sportster chopper on freeway magazine 1999

Una lunga forcella che sbuca dal lontano 1999......


Inauguriamo ufficialmente oggi la rubrica “Amarcord”, con gli Sportster apparsi sulle riviste di moto fino al 2010. Lo scopo è quello di voler offrire una ricostruzione storica del fenomeno custom in Italia attraverso immagini e scritti  di riviste famose, passando principalmente attraverso lo Sportster.
La moto che presentiamo oggi è un chopper costruito in Italia sulla scia dell'influenza svedese, recepita dalla maggior parte dei customizer nostrani.

Il telaio è un rigido con forcella inclinata di 40 gradi ed il cannotto di sterzo allungato di dieci pollici. 
Altra particolarità dell'epoca era quella di montare posteriormente un grosso pneumatico da 200 mm su cerchi da 16 pollici con moltissimi raggi (in questo caso ottanta), con la trasmissione finale a catena. In quegli anni iniziarono ad apparire, almeno in Italia, i primi serbatoi dell'olio dalla classica forma  “a botticella” . L'ampio uso di alluminio billet (la OMP era leader in questo campo) e l'aumento di cilindrata nei motori 883 tramite alesaggio e pistoni Wiseco, era un must per chi voleva tirare fuori qualche cavallo dallo Sportster di serie.

Tornando al momento storico, in quegli anni in Italia si era diffusa la moda dei chopper che andò di pari passo con l'aumento delle sanzioni ed i ritiri di molti libretti in quanto gran parte delle moto erano totalmente fuorilegge.

In questo articolo si sottolinea la situazione esistente.


martedì 5 giugno 2018

Chopper Diplomacy

sportster chopper californian style with girder fork

sportster chopper californian style with girder fork

sportster chopper californian style with girder fork

sportster chopper californian style with girder fork

Telaio rigido che punta verso il sole, forcella Girder, scarichi alti. Lo Sportster del 2002 è pronto ad affrontare le highway californiane.


Quando si parla di chopper è pacifico che lo stile californiano degli anni settanta abbia influenzato maggiormente il modo di concepire questo tipo di moto. Lunghe forcelle, manubri alti e sissy bar che puntano verso il cielo sono un vero e proprio must. 

Il motore Sportster, prima di essere alloggiato nel nuovo telaio, è stato revisionato completamente con nuove teste,  cilindri e pistoni (che portano la cilindrata a 1200), oltre ad alberi a cammes Andrews ed un carburatore Mikuni da 42mm dotato di filtro dell'aria Joker Machine ed una coppia di scarichi “home made”. La frizione rinforzata è Barnett. Forse troppo per un chopper senza il freno anteriore......

La forcella è forse il vero capolavoro di questo Sportster che brilla anche per la sobria verniciatura che richiama i motivi messicani. 
Come in ogni chopper che si rispetti, molte parti sono state costruite a mano, come la piastra superiore di attacco del telaio al motore, il serbatoio dell'olio ed il perno della forcella sul telaio.
Cerchi da 21 pollici all'anteriore (….ovviamente senza freno....) e nella tradizionale misura da 16 pollici al posteriore completano l'opera.

Mancano una bella tenda, un sacco a pelo ed un promontorio dove puntare la forcella, dopo aver buttato per sempre l'orologio.....


lunedì 4 giugno 2018

50 anni di.....Easy Rider!!!!!


Il film che ha segnato un'epoca compie mezzo secolo, seppur sia arrivato nelle sale circa un anno dopo la lavorazione.


Il 1968 appare così lontano, eppure è terribilmente vicino. Il movimento hippy, i moti rivoluzionari e culturali dell'epoca, sembrano rivivere oggi ancor più amplificati dai social e dal movimento “hipster”.  

Nel 1968 Easy Rider tracciò un solco. Un solco di libertà che poi è diventato un modello. E pensare che la pellicola fu girata con pochissimi soldi ed in piena economia....

Gli stessi Dennis Hopper e Peter Fonda mai e poi mai si sarebbero aspettati tanto successo. Due hippy alla scoperta dell'America più retrograda in sella alle lor Harley-Davidson chopper. 

Proprio per omaggiare Easy Rider ed il grido di libertà che contiene, nei mesi estivi cercherò di dare più spazio su questo blog ai chopper su base Sportster, con l'augurio che le note di “The Weight”, le immagini ed il secolare messaggio di Billy e Capitan America continuino a segnare anche le epoche future.

venerdì 1 giugno 2018

Look cafe racer!

sportster tank cafe racer look by airtech streamlining

sportster tank cafe racer look by airtech streamlining

sportster tank cafe racer look by airtech streamlining

sportster tank cafe racer look by airtech streamlining


Per dare al vostro Sportster un perfetto stile cafe racer il giusto serbatoio del carburante è molto importante.


Scorgendo tra i vari produttori di parti speciali per Sportster, ho notato le interessanti proposte della americana Airtech, di cui ci ho parlato in passato mostrando un kit di trasformazione XLCR Style per lo Sportster Evolution specializzata nella produzione di parti in vetroresina per diverse moto, riguardanti serbatoi dallo stile cafe racer, per modelli dal 1986 al 2003. 

Considerando che si tratta di fabbricazioni in vetroresina, i prezzi potrebbero essere un poco più bassi (intorno ai 600 dollari), dal momento che se si vuole completare la moto con i vari kit proposti si spenderebbe molto, ma le forme sono riuscite e le lavorazioni di alto livello. Oltretutto, attingendo al vasto catalogo, si può modellare la moto a piacimento. 


martedì 29 maggio 2018

Dresda Davidson

dresda harley davidson sportster xlch cafe racer


dresda harley davidson sportster xlch cafe racer

Sembra una moto lasciata a riposo per quasi cinquant'anni, si tratta in realtà dell'ennesimo, ottimo, incrocio di un motore Sportster (Ironhead) in un telaio Norton Featherbed.....


Ancora una volta abbiamo scovato uno Sportster ispirato agli anni magici del movimento cafe racer. Alla maniera di molte alte realizzazioni simili, la ricetta è abbastanza collaudata. 
Troviamo però un restauro totale del motore con l'eliminazione delle superfici spazzolate ed una snellezza delle linee. 

La performance non è il punto forte di questa Dresda Davidson, al contrario della semplicità costruttiva

Sebbene si siano dovuti apportare alcuni aggiustamenti per inserire il motore nel telaio Norton, come le piastre di supporto dello stesso, uno specifico serbatoio dell'olio e l'adattamento operato alla trasmissione finale sul lato destro tramite uno specifico forcellone dotato di un mozzo Norton, la moto non contiene soluzioni tecniche particolari. 

Il motore, prelevato da una XLCH del 1970 è rimasto di serie, con cilindrata di 883, salvo una revisione allo stesso, mentre due ammortizzatori Hagon ed una forcella telescopica Triumph con molle esterne e cerchi in alluminio Morad (con relativi tamburi) hanno completato la parte ciclistica. 

La Dresda Davidson è una perfetta cafe racer, indovinata in ogni particolare.