Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.
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martedì 4 giugno 2019
Buell DAWG
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giovedì 30 maggio 2019
Sugar Rush Sportster
Trovare la ragione giustificatrice di questo Sportster appare impresa assai difficile, anche se la livrea si ispira apertamente a quella dei famosi dolci “Chupa-Cups”, ma sembra che l’intento sia stato quello di costruire una moto per gareggiare nelle “drag-racing” amatoriali dei vari eventi.
Il motore è un 1200 originale del 2000 interamente verniciato in nero lucido sul quale è stato montato solo un filtro dell’aria aperto ed un paio di scarichi che escono paralleli dietro alla sella, inserito in un telaio rigido del 2008.
A parte l’insolita colorazione anche del telaio, vi sono alcuni elementi interessanti come il serbatoio dell’olio dalla forma a “botticella” posto davanti al motore, la sella rialzata tramite tubi saldati sul telaio originale ed ulteriori tubi di irrobustimento, l’angolo aumentato della forcella e la lunghezza aumentata della stessa, il kit “NOS”, il piccolo cupolino e la batteria montata lateralmente in basso a sinistra in uno specifico alloggiamento.
Difficile identificare “Sugar Rush” come una moto progettata per correre. Sembra più il chopper partorito dalla mente psichedelica di qualche “sessantottino” !!!!
domenica 26 maggio 2019
Buell Samco V-1 Warbird
“Warbird” è una moto totalmente artigianale prodotta dalla azienda statunitense Samco sulla base di un motore Buell XB, traendo ispirazione dalla Ducati Monster e dalla Buell S1 (ovviamente!!!)
Tutto ruota attorno al bellissimo telaio in traliccio progettato e realizzato dalla americana Framecrafters che si caratterizza per la presenza di tubi di grosso diametro che confluiscono fino alla zona di attacco del motore dove vi sono piastre in alluminio che fungono da elemento di rinforzo.
Il forcellone segue lo schema costruttivo del telaio essendo costituito da tre tubi sovrapposti in modo da conferire maggiore rigidità. Internamente l’ammortizzatore si ancora al telaio nella zona alta, centralmente.
La Framecrafters ha progettato anche il serbatoio del carburante, quello dell’olio e l’air-box. Progetto simile si è visto in Inghilterra dalla Redmax . La moto costa intorno ai 30.000 Dollari e si può anche elaborare il motore. Si può anche pensare a costruirla dopo aver comprato una qualsiasi Buell XB ma, almeno in Italia, ci sarebbero problemi di conformità con il Codice della Strada. Ma per divertirsi in pista…..
martedì 14 maggio 2019
Sportster S1 883
E’ faccenda risaputa che uno dei paesi ove vi sono grandi cultori del marchio Buell sia il Giappone, con una infinità varietà di preparazioni a tema, anche se trovare uno Sportster rivisto in chiave Buell è assai difficile.
Motore a parte (pistoni Wiseco che portano la cilindrata a 1200 cc, con scarico due-in-uno libero su carburatore originale e filtro dell’aria aperto) questa realizzazione e relativamente semplice.
La parte importante del lavoro è avvenuta sulla parte posteriore del telaio attraverso l’eliminazione dei supporti del parafango subito dopo gli ammortizzatori e la saldatura di un “archetto” che accorcia notevolmente il profilo dello Sportster.
La soluzione più indicata per chi volesse costruirsi una replica S1 è quella di imbullonare l’archetto sui supporti del parafango in modo da avere una modifica reversibile per l’eventuale vendita della moto.
A parte questo aspetto, basta una sella corta, una coppia di semi-manubri (oppure un manubrio alto), pedane arretrate ed un serbatoio del carburante dalle specifiche forme per sognare di guidare una vera e rara Buell S1!!!!!
mercoledì 8 maggio 2019
Newschool Extreme Bobber
La storia di Frankenstein può ispirare anche il mondo della motocicletta attraverso creazioni al limite dell’umano. La moto parla da sola con la carrozzeria (se così si può chiamare) ridotta al minimo indispensabile, costruita in materiale plastico.
Il serbatoio del carburante che ad occhio può sembrare non presente, in realtà è celato nella “pinna” posizionata sopra quello che dovrebbe essere il parafango posteriore con il piano seduta.
Forcella, ruote e forcellone provengono da una Ducati Pantah degli anni ottanta. Ovviamente sono stati effettuati gli opportuni adattamenti, anche se il telaio è “home made” ed è dotato di singolo ammortizzatore.
Totalmente originale, invece, il vecchio Ironhead che non viene neppure revisionato, ma lavora meglio grazie a carburatore e filtro dell’aria S&S e scarichi drag-pipes. In definitiva questo Ironhead degli anni ottanta, seppur forse contestabile in ordine alla fruibilità, è una trovata geniale che meriterebbe di essere ulteriormente sviluppata.
martedì 30 aprile 2019
Old Britts Sportster Bobber
In Giappone le pensano tutte e la cara, vecchia, Europa spesso è elemento da cui trarre ispirazione. La versione più sportiva della cilindrata 883, contrariamente a quella che potrebbe essere la sua vocazione racing (almeno nelle grafiche e per l’utilizzo del doppio freno a disco anteriore), viene pensata in altro modo.
Qualche intervento ben studiato ed un ottimo abbinamento cromatico sono la chiave di riuscita di questo Sportster.
Parliamo infatti di verniciatura grigio opaco della carrozzeria abbinata al nero (anche esso opaco) di quasi tutte le altre parti, compresa la forcella originale dotata di copertura e kit abbassamento. Abbassamento che è stato effettuato pure nella parte posteriore attraverso un paio di ammortizzatori aftermarket.
La sella richiama quella delle vecchie Bonneville degli anni settanta sia per le forme sia per la presenza del bordino bianco, così come il serbatoio del carburante che potrebbe tranquillamente portare il famoso logo Triumph a rilievo. Il motore è di serie tranne un filtro dell’aria aperto ed una coppia di terminali a tromboncino. Assai originale il montaggio delle coperture lenticolari EMD dei cerchi originali dotati di pneumatici Firestone, per una moto che si ispira alle vecchie inglesi.
giovedì 18 aprile 2019
Sportster Old Tracker
Ispirato ai vecchi KR da competizione, il 1200S già di per se performante è stato potenziato tramite pistoni Wiseco (che portano la cilindrata a 1218) ed alberi a cammes Andrews N4, con un innalzamento del rapporto di compressione. Il carburatore è il classico Mikuni a valvola piatta da 42mm, dotato di filtro dell’aria aperto. I due corti scarichi da oltre due pollici sprovvisti di silenziatori (….a cosa servono sulle piste da dirt-track????) danno la giusta voce allo Sportster.
Il telaio è artigianale e di tipo rigido, abbinato ad una forcella “springer” e cerchi da 19 pollici dotati di pneumatici specifici per il dirt-track Maxxis DTR-1. Sul telaio si è lavorato con estrema cura, togliendo tutte le imperfezioni derivanti dalle varie lavorazioni e verniciandolo della stessa tonalità della carrozzeria e di molte altre parti. Il serbatoio del carburante in alluminio sagomato come quelli delle moto da board-track, anche è collocato sopra la trave superiore del telaio e non appeso sotto, come le moto di un tempo.
Anche il serbatoio dell’olio è collocato in maniera convenzionale nel telaio, pur se con un’insolita forma a botte che abbraccia la trave posteriore del telaio sopra alla quale è collocata la sottile sella in cuoio dotata di molle. La tabella porta numero sulla forcella e qualche altro dettaglio come i comandi a manubrio sono il giusto corredo di questo che potremmo chiamare “KR Sportster”.
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