Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

domenica 14 gennaio 2024

Brutester!!!!!!!






Immaginate di vivere in una metropoli europea piena di palazzi, dove la luce del sole in inverno si vede poco. Immaginate che la cara, vecchia, Comunità Europea abbia emanato una infinità di atti che impongano allo Stato di riferimento di disciplinare ogni aspetto della vostra vita, magari anche l’abbigliamento da utilizzare per andare a comprare il latte…...Immaginate che non ce la facciate più a seguire questa infinità di norme assurde recepite obbligatoriamente dallo Stato in cui vivete, solo per la mera appartenenza a questa sorta di aggregazione tra Stati, senza che ne condivida i presupposti di fondo. Immaginate, quindi, di non trovarvi assolutamente con queste “regolette” senza senso e vogliate vivere a modo vostro, in maniera sfuggente, quasi invisibile.

Questo Sportster potrebbe essere la moto per le vostre esigenze.

Non è una novità, perché un certo customizer di nome El Solitario approntò Sportster simili (cui diede il nome di “Desert Wolves”) per compiere una traversata desertica, elaborati partendo da 1200 Roadster ad iniezione, trattati all’interno di questo blog https://www.1957legend.it/2021/06/desert-wolf.html

In questo caso la base di partenza è differente e più indicata, anche se lo stile è praticamente identico, poiché si è deciso di utilizzare uno Sportster 883 del 2002, il cui motore è rimasto standard, salvo la verniciatura in nero goffrato ed uno scarico due in uno artigianale con terminale HP Corse e filtro dell’aria aperto.

Tutta la moto è stata verniciata in nero non tralasciando nulla al caso, anche se il vero MUST di questo tipo di preparazioni sono i doppi fari PIAA con relativo telaietto.

Poichè lo scopo principale è quello di avere un mezzo in grado di destreggiarsi nei contesti urbani, si è provveduto ad aumentare la luce da terra montando una coppia di ammortizzatori posteriori da 335mm della Racing Bros ed anteriormente un kit forcella per allungarla in maniera proporzionale.

I cerchi originali hanno lasciato il posto ad una coppia nelle misure da 18 pollici al posteriore e 19 all’interiore (come l’originale), con pneumatici Michelin Anakee Wild.

Per forza di cose la trasmissione finale a cinghia ha dovuto cedere il passo a quella a catena ed il completamento dell’opera è stato dato dal montaggio di una coppia di parafanghi in plastica della UFO ed un manubrio da cross con il traversino.

Forse l’unica pecca di questa moto è la mancanza di qualche cavallo in più, fondamentale per scappare nella giungla urbana come un fantasma….. 


venerdì 12 gennaio 2024

31st Annual Yokohama Hot Rod Custom Show


Il famosissimo evento del 3 dicembre 2023,  ha fatto registrare la presenza di oltre venticinquemila persone in un solo giorno. Una cifra impressionante, anche se è vero che si tratta di un evento dalla portata mondiale, al quale hanno hanno partecipato diversi sponsor di notevole spessore quali: Harley-Davidson, Indian, Royal Enfield, BMW Motorrad, Red Wings Shoes, Vans e molti altri.

Di seguito alcuni Sportster che mi hanno attirato. 


Chopper in puro stile anni settanta con verniciatura dalle grafiche
evocative

Quanti conoscono la Buell Blast???? Ecco uno dei rari esemplari prodotti trasformato in una perfetta moto da flattrack


Miscuglio di stili per una moto che sembra costruita per gare in salita, enduro e traversate desertiche, con il tocco naif della sella di pelliccia. Cosa volere di più????


Tracker con telaio hardtail. Che sia la prossima tendenza motoristica in Europa?????



Alluminio a profusione con lavorazioni di notevole impatto. Fa battere il cuore il freno anteriore a tamburo.





mercoledì 3 gennaio 2024

Per il vostro XLCR.......





Se vi volete comprare un XLCR 1000, se ne avete uno da dover mantenere, oppure se ve ne volete fare una perfetta copia, non vi resta che dare un'occhiata di seguito.

Premesso che, contrariamente a quanto si possa pensare, un oltre alla importante spesa per l'acquisto, si deve preventivare il notevole costo dei ricambi originali  (che si trovano praticamente solo negli States). L'XLCR 1000 potrebbe rivelarsi un ottimo acquisto ed una moto dal gusto unico, forse seconda solo all'XR1000.

Qualora non vi fossero i denari per comprare un XLCR originale oppure non se ne trovasse un esemplare in buono stato, si può decidere di intervenire sul proprio Sportster Evolution con appositi kit.

Sul sito https://www.xlcrclub.com/index.html  potrete trovare molte informazioni.

Per i ricambi originali invito a consultare i siti https://www.ironheadmotors.com/ 

https://sportyparts.com/.

Se poi volete comprare qualcosa di non originale sul sito inglese https://redmaxspeedshop.co.uk/  producono una bellissima carrozzeria in alluminio ed altre parti in materiale plastico.

La americana https://www.airtech-streamlining.com/  produce un vero kit replica che per i modelli a carburatore fino al 2003.

Molto potrete attingere dal sito americano Storz, dove il must è il tripudio dell'alluminio lavorato a mano e dal pieno https://www.storzperf.com/index.html . Le pedane arretrate sono una vera opera d'arte!

Molto tempo addietro la azienda francese Mecatwin aveva in catalogo un kit bellissimo (e molto costoso) ma sono anni che ne ha smesso la produzione http://www.mecatwin.com/en/motos/hd/xlcr/descriptif.htm 

Da ultimo lascio i maestri giapponesi di Sundance, specializzati nell'elaborazione di motori Harley-Davidson (Sportster in particolare) e potrete spremere fino all'ultimo cavallo dal vostro XLCR https://www.sundance.co.jp/ 

Ricordate che si tratta di paesi extra europei dove al prezzo di vendita si dovranno aggiungere i dazi doganali.  


giovedì 21 dicembre 2023

120 Years Harley-Davidson - XLCR 1000


E' strano notare come nella storia Harley-Davidson una importanza fondamentamentale abbia ricoperto questa moto, sebbene prodotta per un paio di anni (dal 1977 al 1979) con numeri di vendita vicino alle 3100 unità (qualcuno rimase invenduto per diverso tempo presso alcuni .concessionari).

La "cafe racer", come spesso si chiama la XLCR 1000, fu una moto forse troppo avveniristica, progettata in un momento storico che doveva segnare il rilancio di Harley-Davidson durante il periodo di acquisizione da parte di AMF, rivelatosi fallimentare, ma che fece registrare un insonoro insuccesso. 

L'idea di fondo era quella di progettare una Harley-Davidson in grado di fermare l'avanzata nipponica sul fronte delle moto sportive, idea già accarezzata da Willie G.Davidson nel 1975, che poi fu coinvolto nella progettazione.

Purtroppo la moto, sebbene dotata dell'ottimo telaio a doppia culla della XR 750, si rivelò fallimentare per la potenza del motore nettamente inferiore alla concorrenza giapponese, oltre all'aspetto troppo avveniristico delle sue forme. Non si deve dimenticare che la clientela Harley-Davidson era da sempre abituata a forme tradizionali ed utilizzo di materiali metallici per le sovrastrutture mentre la XLCR, seppur ottimamente rifinita, aveva una carrozzeria interamente in vetroresina con forme slanciate, quasi da vera "racer".

Eppure, a fronte di un iniziale insuccesso, dopo tanti anni questa moto è diventata un vero e proprio oggetto di culto, con quotazioni intorno ai 15000 Euro, scese un poco in questi ultimi anni, forse a causa del fatto che il momento cult delle cafe-racer si è affievolito.

Il video, realizzato direttamente da Harley-Davidson, seppur breve, è emozionante.

Video da vedere in modalità ordinaria




mercoledì 13 dicembre 2023

120 Years Harley-Davidson - 1957 Sportster


Impossibile descrivere in maniera soddisfacente, con poche parole, cosa abbia rappresentato lo Sportster per Harley-Davidson, rimandandovi alla sezione "Sportster Models" ed ai tag "History" e "Gamma Sporster" di questo blog, per conoscerne approfonditamente la storia.

Nata per contrastare nelle competizioni le terribili moto inglesi, nel tempo si è affermata come moto trasversale, in grado di soddisfare le esigenze non solo degli harleysti duri e puri ma di tutti i motociclisti, diventando vero e proprio fenomeno di culto. Lungo gli oltre sessant'anni di produzione è rimasto pressochè immutato, subendo solo piccoli e costanti aggiornamenti. Confrontando il primo modello del 1957 con l'ultimo ad iniezione del 2022, notiamo che le differenze non sono così grandi (a parte gli ovvii aggiornamenti tecnici) permettendo allo Sportster di diventare una vera e propria "icona" delle due ruote.

Lo small block di casa Harley ha mantenuto la stessa architettura, essendo un bicilindrico con angolo dei cilindri a quarantacinque gradi, distribuzione ad aste e bilancieri con quattro alberi a cammes nel basamento, due valvole per cilindro e raffreddamento ad aria. Dall'inizio degli anni novanta è stato prodotto solo nelle cilindrate 883 e 1200, con cambio a cinque rapporti e trasmissione finale a cinghia dentata. 

Nel periodo tra il 1997 ed il 2003  è stata prodotta anche una versione con testata a doppia candela, denominata 1200S, notevolmente più potente degli altri modelli di pari cilindrata (circa 70 cv), grazie anche all'aumento del rapporto di compressione, salito fino a 10,5:1, cifra molto importante per quegli anni e per il tipo di motore, considerando che le ultime innovazioni si sono avute solo dal 2004 con l'aumento delle alette di raffreddamento sui cilindri. Si deve considerare, inoltre, che dall'introduzione dei motori in alluminio, i rapporti di compressione sono rimasti sempre attorno agli 8,9:1 per i modelli 883 e 9,7:1 per i modelli 1200.

Dal 2004 un altro cambiamento importante, che segue di venti anni (1984) quello epocale con l'introduzione del nuovo motore in alluminio al posto del vecchio in ghisa.

Il nuovo Sportster si caratterizza per il telaio modificato nella parte centrale, che permette l'utilizzo di un pneumatico molto più largo senza dover rinunciare alla tradizionale trasmissione finale a cinghi dentata, il motore montato su supporti elastici che smorza molto le tanto decantate "good vibrations", care agli harleysti di vecchio stampo ma invise al nuovo pubblico a cui vuole rivolgersi lo Sportster, il maggior numero di alette sui cilindri e, dalla fine 2006, l'iniezione elettronica che prende il posto del carburatore. 

Poi piccoli affinamenti fino al 2020, in alcuni casi indispensabile per rispettare le normative in tema di emissioni inquinanti previste soprattutto nella vecchia Europa.

In Italia, dagli anni novanta fino alla cessata produzione (i modelli che ora richiamano in qualche modo lo Sportster, con esso non hanno nulla a che fare.....), lo Sportster ha rappresentato circa il 40% dell'immatricolato made in Milwaukee, permettendo ad alcuni di fare il primo passo verso modelli di maggior cilindrata e ad altri di entrare nel mondo Harley. 

Altro aspetto che ne ha decretato il successo è stato rappresentato dalle infinite possibilità di personalizzazione dello Sportster. Si tratta di una tela bianca dove sbizzarrirsi a piacimento grazie ad una linea senza tempo e ad un motore robustissimo, in grado di reggere migliaia di chilometri senza problemi (a condizione di fare la manutenzione programmata).

Anche la facilità di reperimento dei ricambi ha contribuito non poco.

Tra i modelli di maggior rilievo, oltre alle già citate XR750, XR1000 ed XLCR1000, possiamo menzionare XLCH1000 e, negli ultimi anni, 883 Iron e Forty Eight 1200.

Si consiglia di vedere il video sotto in modalità ordinaria e non semplificata




giovedì 30 novembre 2023

Sempre di moda!!!!!!




Chi è appassionato di vecchia data come il sottoscritto non può non ricordare i kit Storz  venduti dalla Numero Uno, che andavano tanto di moda negli anni novanta, rimasti sempre attuali!!!!!

Parlo sia del kit cafe racer di questa foto, sia di quello flattrack (meno diffusi in quel periodo) composto principalmente da sovrastrutture (serbatoio del carburante, codone e parafango anteriore) in alluminio battuto a mano, abbinato a semi-manubri o manubri da flattrack, pedane arretrate (in alluminio lavorate dal pieno) e forcella (generalmente Ceriani).

Costavano una vera fortuna ma rappresentavano il TOP. 

Trovare ora in giro moto con un kit degli anni novanta rappresenta una vera rarità, come questo Sportster 883 del 1997 al quale sono state apportate diverse modifiche anche al motore, con cilindrata portata a 1200 tramite pistoni ad alta compressione Wiseco che hanno comportato l'alesaggio dei cilindri originali, testate Screamin'Eagle, carburatore Mikuni HSR42, radiatore dell'olio, e scarico Supertrapp con terminale Vance & Hines.

Il cerchio anteriore è rimasto originale da 19 pollici, mentre il posteriore da 16 pollici è stato sostituito con un'unità (sempre a raggi) da 18 pollici con trasmissione finale a catena. Il reparto sospensioni ha visto la forcella originale lavorata internamente con l'aggiunta do olio più denso, molle progressive ed una piastra anti-svirgolo della stessa Screamin'Eagle, mentre posteriormente troviamo degli ammortizzatori di tipo progressivo con un maggior interasse. 

Gli interventi sulla ciclistica hanno comportato un diverso assetto sulla moto, più adatto ad una cafe-racer, conferendo una maggiore guidabilità, sebbene il comparto freni sia stato appena migliorato montando anteriormente un kit Performance Machine con pinza a sei pistoncini (quello posteriore è rimasto di serie).

Da rimarcare l'alto livello del kit Storz che si può notare soprattutto nella lavorazione delle pedane arretrate.

 

sabato 25 novembre 2023

1959 - XLCH Sportster


Questo è uno dei primi modelli Sportster famoso per la sua attitudine alle alte prestazioni (secondo molti la sigla CH significa Competition Hot), grazie al montaggio di alberi a cammes dal profilo più spinto, valvole maggiorate, pistoni bombati ecc. (leggete la sua storia all'interno di questo blog cliccando sul link https://www.1957legend.it/2017/09/xlch-1958.html). Girando sul web mi è apparso un annuncio di vendita negli States  (del 2019 per circa 9000 Dollari) di questa moto restaurata ed in ottimo stato. Sembra che la moto sia originale all'85%.

Una moto che rappresenta un pezzo di storia di Harley-Davidson, ma che in molte città italiane non può circolare a causa dei blocchi alla circolazione dei mezzi definiti più inquinanti. Ma siamo sicuri che una vecchia moto oppure una vecchia auto siano più inquinanti di una caldaia a gas per utilizzo domestico, tanto per fare qualche esempio ?????

Grazie a qualche genio della politica che probabilmente occupa un posto di ruolo all'interno del parlamento europeo, noi ci troviamo con un parco di mezzi storici di notevole valore ma che, semplicemente, possono essere utilizzati con limitazioni fortissime in molte città italiane. Spesso non parliamo di moto o auto dal valore economico proibitivo. Prendendo il caso di questo XLCH, la cifra richiesta non è bassa. Con circa 9000 Euro ci si compra una moto di fascia media. Chi si può comprare una moto di fascia media non necessariamente ha altri denari. Qualora possieda un mezzo storico (non vecchio) di questa fascia si trova a non poterlo utilizzare dovendo affrontare spese ingenti per comprarne un altro

L'obiezione, ovviamente, è che vendendo il mezzo storico si potrebbe realizzare la somma da investire su un mezzo nuovo. Perchè si deve vendere un bene di proprietà, a cui probabilmente si è legati da svariati motivi, per una assurda decisione senza senso di qualche politico (il discorso vale ovviamente anche per auto e moto datate ma non storiche) ??????? 

Altro appunto potrebbe riguardare la possibilità di iscrizione in un registro storico che permetterebbe di circolare nei giorni festivi. Molti non sanno che l'iscrizione ad un registro storico può diventare un viaggio verso l'inferno senza ritorno. La quasi assoluta originalità del mezzo è condizione indispensabile per ottenere l'agognato certificato di rilevanza storica, laddove molti mezzi sono ben tenuti ma presentano alterazioni che, seppur in linea con il Codice della Strada, non permettono la loro qualificazione come mezzi originali. A ciò aggiungiamoci i soliti pagliacci che si spacciano come capaci di iscrivere qualunque mezzo (....un paio di nomi di soggetti che operano nella capitale li farei volentieri.....) e frati avere l'agognato CRS (Certificato di Rilevanza Storica) che ti permette di girare con il tuo mezzo storico anche il sabato. Poi aggiungiamo il notevole esborso economico per riportare il mezzo quasi tutto originale.

Vi basta ?????

Vado avanti e dilago. In una città come Roma girano mezzi che non rientrano nei parametri dei mezzi meno inquinanti ma che sono tenuti benissimo e funzionano alla perfezione (l'inquinamento di un mezzo con motore endotermico è legato anche al suo stato di conservazione....): perchè obbligare le persone a sostituirli ?????

Come detto, mi sono allargato dato che sono partito da una considerazione sui mezzi storici.

Lo stipendio medio di un lavoratore si aggira sui 1200/1300 Euro. Perchè obbligare, per esempio, chi ha uno scooter in perfetto stato a sostituirlo per poter circolare all'interno della fascia verde della Capitale?????? L'intento è quello di mandare la gente in rovina ?????