Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 4 novembre 2020

Exciting racer!!!!!





Un prototipo da corsa realizzato inserendo il motore Harley-Davidson XR1000 del 1983 dentro ad un telaio in traliccio Buell.


Quando si parla di moto da corsa in casa Harley-Davidson possiamo vedere tante situazioni. La storia ci insegna infatti che la famosa XR750 è nata da un motore XLR inserito dentro il telaio di un KR750 (la versione racing della serie K, la progenitrice dello Sportster).

Da quanto si conosce di questa moto, sembra che telaio (della S1) e motore siano praticamente di serie: piccoli interventi nella parte posteriore del telaio ed all'interno del motore tramite un minuzioso lavoro di lucidatura delle teste e di bilanciamento degli organi interni, dopo averlo smontato tutto.

Differentemente dal motore originale, lo scarico è un due-in-uno che esce basso sul lato sinistro in modo da centralizzare il più possibile le masse abbassando il baricentro (prerogativa dei telai Buell).

Una entusiasmante moto da corsa!!!!!


mercoledì 29 aprile 2020

XR-TT Replica 1200


Nessuna diavoleria tecnica per questa “replica”.


Chissà come mai, quando si pensa di replicare qualche moto iconica vengono spesso in mente sacrifici umani e denaro speso a palate.
Fortunatamente non è sempre così. Bisogna avere, però, l'occhio fine ed il polso della situazione.
Per avere un “XR-TT Replica” basta relativamente poco. Con qualche accorgimento può essere assemblato anche in casa. 

Ovviamente la parte più difficile è rappresentata dalle sovrastrutture in fiberglass che possono essere commissionate e fatte realizzare a qualunque azienda del settore (anche se in questo caso troviamo un grosso serbatoio in alluminio che funge anche da serbatoio dell'olio).
La base di partenza ottimale (come in questo caso) è uno Sportster Evolution pre-2003, meglio se nella cilindrata 1200 (per ovvie ragioni legate alla maggior potenza del motore).
Su questo Sportster è stato spostato il serbatoio dell'olio sotto al motore e collocata la batteria dentro al grosso codone.

A livello ciclistico, la forcella è rimasta di serie ed ha subito il trapianto di nuove molle abbinate ad olio più denso. Posteriormente un paio di ammortizzatori Koni regolabili, leggermente più lunghi degli originali, lavorano su un differente forcellone in alluminio. I cerchi sono a raggi da 18 pollici. Completa la ciclistica un ammortizzatore di sterzo WP e pedane arretrate.
Il motore è strettamente di serie, salvo un carburatore Mikuni HSR42 ed un paio di scarichi Supertrapp alti.

La colorazione, ovviamente, è fedele all'originale. 
Come si vede, gli interventi sono stati importanti, ma si può anche optare per un intervento solo sulle sovrastrutture e sugli scarichi. 

mercoledì 8 aprile 2020

Copia Carbone!!!!






Una perfetta replica della XR750TT del 1972 guidata da Cal Rayborn, costruita utilizzando uno Sportster 1100 del 1987 con il cambio a quattro rapporti.


Questa moto è apparsa su una rivista di moto qualche anno addietro. Se non ricordo male 2004 o 2005. Un lavoro lunghissimo ed una serie infinita di parti speciali. Si va dai cerchi Akront da 18 pollici ai freni a tamburo Grimeca, al serbatoio in vetroresina Norton Manx Replica, al carter della trasmissione primaria lavorato in modo da renderlo uguale a quello originale.

Il motore ha visto il montaggio di una coppia di carburatori Mikuni da 38 con cornetti d'aspirazione che sbucano fuori dalla carena (altro preziosismo) ed una coppia di scarichi liberi che escono sul lato sinistro. Da lodare l'idea di ventole di raffreddamento abilmente nascoste all'interno della carena ed azionate da un interruttore manuale.

Qualcuno riesce a distinguerla dalla versione originale ??????


mercoledì 1 aprile 2020

Buell VR1000

buell s1 vr1000 replica

buell s1 vr1000 replica

buell s1 vr1000 replica

buell s1 vr1000 replica


Estremizzazione di una S1.


Tra le tante moto oggetto, in qualche modo, di replica più o meno fedele, non mi era mai capitato di vedere l'Harley-Davidson VR1000, l'ultima moto da corsa  prodotta a Milwaukee negli anni novanta, dotata di quel motore con raffreddamento a liquido dalla cui costola nacque successivamente il V-ROD. Sia il VR1000 da Superbike che il V-Rod non riscontrarono mai i favori del pubblico.

Partendo da una Buell S1 del 1996, con pochissimi interventi soprattutto a livello estetico, è stata costruita una buona replica del VR1000. 
Le sovrastrutture sono rimaste praticamente di serie, salvo il codone e la semi-carenatura perfettamente accordata (dotata di due faretti bassi mimetizzati molto bene) con il serbatoio del carburante di serie. 

A livello ciclistico, a parte un nuovo impianto frenante anteriore con pinza a sei pistoni ed una rivisitazione interna della forcella originale, non vi sono interventi di sorta.

Il grosso arriva dal motore......cilindrata portata a 1250 ma, soprattutto, kit turbo che porta la potenza dagli originali 86 cv ad oltre 125 cv (!!!!)

La verniciatura ovviamente è bicolore......che ne dite ???????


lunedì 20 gennaio 2020

"Japanese" racer



Ancora una volta arriva dal Giappone l'ennesimo Sportster studiato per non sfigurare nei circuiti.


E' un dato di fatto che in oriente abbiano una visione di vita diversa da quella occidentale, europea in particolare, anche se le due culture stanno attingendo l'una dall'altra. Una visione che si riflette anche nel modo di concepire il custom, specialmente per quanto riguarda le Harley-Davidson.
Parlando di Sportster, accanto allo stile “old-school” che si concretizza maggiormente sui vecchi Ironhead, si affiancano elaborazioni in cui l'aumento delle prestazioni diviene l'elemento trainante. Non tutti sanno che in Giappone si utilizzano le Harley anche per girare in pista.....

An-Bu Custom è uno dei maestri che trova ispirazione per le sue realizzazioni nel mondo delle corse, costruendo moto adatte a passare qualche ora tra i cordoli.
L'ultimo Sportster è un 1200 del 2003 (a carburatore ovviamente!!!!) vestito interamente in alluminio con carenatura avvolgente, serbatoio e codone che richiamano le moto da corsa degli anni settanta, oltre una serie di dettagli come il contagiri inserito all'interno di un cruscotto, la sella ribaltabile che permette di accedere alla batteria alloggiata all'interno del codone, le pedane arretrate in alluminio ricavato dal pieno dal disegno racing.

Ovviamente gli interventi hanno riguardato anche la ciclistica, con il montaggio di un paio di ammortizzatori posteriori Progressive, trasmissione finale a catena, cerchi in lega da 18 pollici (con Pneumatici Dunlop Alpha 14), freni Brembo e rivisitazione interna della forcella originale con olio più denso e differenti molle.

Il motore Evolution 1200 è praticamente di serie, dal momento che vede solo il montaggio di uno scarico due-in-uno ed un filtro dell'aria S&S. Scelta dettata per avere una maggior durata possibile, sebbene lo Sportster vada spesso in pista. 



domenica 29 dicembre 2019

Furiosa!!!!!

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine


Indole sportiva e spunti custom caratterizzano questo Sportster con motore bombardato!



Siamo in presenza di una di quelle moto che andavano tanto di moda negli anni novanta, dove alla meccanica Harley-Davidson veniva spesso abbinata una ciclistica moderna ed una verniciatura studiata per le moto sportive dell’epoca. 

Qui siamo in presenza di uno Sportster 883 a carburatore del 2004 totalmente stravolto.  Parlare della “Furiosa” in termini di mera customizzazione è riduttivo, dal momento che la moto è stata costruita quasi completamente, tranne la parte centrale del telaio ed il basamento del motore

La parte più evidente del lavoro è rappresentato dal grosso pneumatico posteriore da 250 mm che ha comportato un grandissimo lavoro di adattamento di telaio e forcellone (uniti da una coppia di ammortizzatori Ikon), nonchè di allineamento della trasmissione finale (a catena invece della tradizionale cinghia dentata). La ridotta carrozzeria è stata costruita a mano, situazione necessaria anche per poter inglobare nel codone la batteria. La forcella proveniente da una Suzuki GSX-R ed ha pinze Tokico ad attacco radiale. 

Contrariamente a quanto potrebbe far pensare questa moto, il motore è stato elaborato seguendo una ricetta collaudata che garantisse grande affidabilità:  cilindrata portata a 1200 tramite pistoni Wiseco forgiati e nuovi cilindri, carburatore Mikuni HSR42 con filtro dell’aria a tromboncino e due corti scarichi liberi. La lista delle parti costruite in casa è lunghissima (paracatena, serbatoio dell’olio davanti al telaio, coperchio trasparente del basamento ecc.) e si tratta di elementi ottimamente realizzati.

Un solo dubbio riguarda questa moto ed attiene alla guidabilità, che sembra un aspetto secondario rispetto a quello estetico.



mercoledì 6 novembre 2019

Se vuoi fare del cross barra la casella X1!!!!

buell x1 cross cw zon

buell x1 cross cw zon

buell x1 cross cw zon

buell x1 cross cw zon

buell x1 cross cw zon

buell x1 cross cw zon

buell x1 cross cw zon


Volete fare del cross con una moto davvero unica ???? Basta prendere una Buell.....



Pensavo di averle viste tutte ma anche questa volta, così come è avvenuto in passato, mi sono dovuto ricredere.
Se non mi fossi messo a studiare attentamente la moto non solo non mi sarei reso conto che montava un motore Sportster-Buell, ma probabilmente l'avrei scambiata per una moderna moto da cross di piccola cilindrata quando, in realtà, anche il telaio (seppur rimaneggiato) è quello originale.

Si tratta di un lavoro, a mio avviso, semplicemente incredibile.  Può o meno piacere, ma si deve riconoscere il merito a chi l'ha progettata e costruita per aver saputo creare una vera moto da cross partendo da un mezzo lontano anni luce da questa specialità.    
Il telaio, elemento fondamentale per questa vera e propria trasformazione, è stato pesantemente rimaneggiato nella parte centrale-posteriore, cui è stato abbinato un nuovo forcellone molto lungo dotato di un diverso leveraggio dell'ammortizzatore e la trasmissione finale a catena con una corona di ampio diametro. La sella poggia su tubi imbullonati alla parte anteriore. Il serbatoio dell'olio in alluminio, riposizionato sul lato sinistro del telaio, è di nuova concezione così come quello del carburante. La forcella è quella originale, allungata, dotata di molle più dure per evitare ondeggiamenti alle alte velocità.
A parte lo scarico ed un filtro dell'aria aperto il motore è rimasto di serie.
Assolutamente da rivedere l'abbinamento cromatico che non rende merito alla Buell.
Vi è venuta voglia di fare del cross ?????


martedì 22 ottobre 2019

Sundance's Killer Sportster XR 1200

sportster super xr by sundance harley davidson

sportster super xr by sundance harley davidson

sportster super xr by sundance harley davidson

sportster super xr by sundance harley davidson

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Alluminio a profusione ed un motore elaborato all'inverosimile sono il biglietto da visita di questo Sportster Evolution elaborato dai “maestri” nipponici...


Per gli appassionati del settore da sempre “Sundance” è sinonimo di Harley-Davidson sportive elaborate nella terra del “sol levante”, connotate da pesanti interventi su ciclistica e motore che ne stravolgono l'originaria natura. Gran parte delle realizzazioni ha riguardato motori Sportster Evolution e Buell.


Il cuore di questa moto è rappresentato dal basamento di uno Sportster 1200 del  1995 sul quale è stato montato il famoso kit ad alte prestazione “Super XR”, caratterizzato da cilindri “Big Bore” in alluminio (con trattamento interno in NiCaSil che garantisce minor attrito e, quindi, maggior durata dei componenti) alimentati ognuno da un singolo carburatore FCR-Sundance da 41mm e teste interamente progettate e realizzate dalla stessa Sundance, così come lo scarico due-in-uno. 


Il motore ha più di 100 cv ed una coppia che si esprime già a 2000 giri:  indispensabile l'utilizzo di una frizione Barnett rinforzata.


Per controllare simile potenza si è reso necessario costruire un apposito forcellone in alluminio sul quale far lavorare una coppia di ammortizzatori Ohlins. La stessa Ohlins fornisce la forcella a steli rovesciati, ancorata al telaio tramite piastre di sterzo in alluminio ricavate dal pieno. I cerchi sono della Dymag (azienda inglese specializzata nel settore). Tutto il resto, a partire dai serbatoi dell'olio e del carburante, è stato costruito in casa, così come lo stesso telaio che ha subito una profondo irrobustimento della parte centrale. Fare un elenco di tutte le parti speciali è quasi impossibile, dal momento che questa moto ha di originale solo il basamento del motore.


Lo Sportster by Sundance ha uno spirito “racing” che si percepisce da ogni componente adottato. Gran parte delle soluzioni adottate sono assai inusuali nel Vecchio Continente, ma hanno piena logica in Giappone dove le Harley-Davidson vengono spesso utilizzate nei circuiti per prove private o veri e proprie trofei.


Non si conosce il costo in termini di tempo e denaro,  ma immaginiamo cifre molto alte. Un sogno per pochi! 


mercoledì 9 ottobre 2019

Sportstard!!!!!!

sportstard sportster 1200 super motard

sportstard sportster 1200 super motard

sportstard sportster 1200 super motard

sportstard sportster 1200 super motard


Ecco cosa succede quando si pensa (eppoi si costruisce) uno Sportster in chiave motard! 


Da sempre mi soffermo sul fatto che lo Sportster è una “moto totale” che permette di trasformarla a piacimento ed utilizzarla in una infinità di modi. Trasformazioni a non finire ne ho viste fin dal lontano 1992, quando comprai il primo Sportster e, dopo poco, uscì in edicola in primo numero della rivista “Freeway Magazine”. Sportster rivisitati in chiave motard, però, ne ho trovati pochissimi  ed anche su questo blog possiamo annoverarne al massimo un paio.

Alcuni dei principi cardine delle motard sono la leggerezza unita a quote ciclistiche assai “svelte” (poco interasse e ridotta inclinazione della forcella). Probabilmente questo è il motivo principale per cui non si vedono trasformazioni a tema. Pensiamo solo al peso del motore Sportster ed allo spazio che occupa all'interno di un telaio.....

Eppure qualcuno ha dimostrato che, con gli ovvi limiti, lo Sportster può diventare un bel motard, anche se non basta montare sospensioni allungate, diminuire interasse ed angolo di sterzo, abbinandoci cerchi da 17 pollici (della WRP con pneumatici Michelin Pilot Supermotard).
Bisogna partire da un telaio adatto, avendo ottimi riferimenti sul tema (come ad esempio la KTM con la sua Supermotard 950).

Chi ha progettato lo “Sportster motard” ha deciso di prendere il telaio di una Yamaha YZF ed adattarlo al “piccolo” V-Twin americano  (….con le opportune modifiche ovviamente....), abbinandolo ad una forcella Kayaba da 46mm. 

Per avere le quote ciclistiche di un motard, si è capito che il lavoro avrebbe dovuto riguardare la trave posteriore del telaio (dalla sezione quadrata) in modo da avvicinare quanto più possibile il perno del forcellone. 
Con una ciclistica simile era un vero peccato lasciare il motore di serie. Il 1200 Sportster è stato smontato completamente subendo un pesante intervento.

L'albero motore di serie ha lasciato il posto a quello Buell, mentre dalla Screamin'Eagle arrivano gli alberi a cammes SE203 e l'accensione elettronica a doppia scintilla. Per il carburatore la scelta è caduta sul “classico” Mikuni da 42mm con valvola a ghigliottina. Le teste sono state lucidate, mentre i pistoni rimangono di serie. Lo scarico è Vance & Hines.  

I freni sono Nisin ed arrivano da una Fireblade. Il grosso lavoro sul telaio ha comportato la costruzione di molte parti come il serbatoio dell'olio, ed il nuovo posizionamento di altre, come la batteria. Sebbene si sia voluta mantenere la linea dello Sportster, utilizzando il serbatoio “peanut” originale, si è riusciti a contenere il peso in soli 163 kg (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)


martedì 17 settembre 2019

XR 1200 TT

sportster xr 1200 xr 750 tt replica

sportster xr 1200 xr 750 tt replica

sportster xr 1200 xr 750 tt replica

sportster xr 1200 xr 750 tt replica


E' figlia degli anni settanta ma arriva direttamente dal nostro tempo.


Tra le tante elaborazioni su base Sportster non mi era mai capitato di vedere utilizzata come base per una trasformazione racing anni settanta una XR 1200. La logica vorrebbe che per una connotazione racing utilizzasse questo modello dotato di più potenza rispetto ai tradizionali Sportster, in modo da evitare di mettere le mani sul motore e rischiare di incorrere in problemi di affidabilità. A livello estetico l'XR1200 non è il massimo a causa di una linea fin troppo moderna.


Eppure questa trasformazione, a parte alcuni dettagli come l'andamento del doppio scarico Vance & Hines, è interessante, ricordando molto il segmento “heritage” delle moto attualmente in produzione connotate da una meccanica e ciclistica moderna abbinati ad aspetto vintage.


Le sovrastrutture, che sono l'aspetto più importante di questa trasformazione, sono state progettate e costruite appositamente in fibra di vetro, con un'insolita forma del serbatoio del carburante, molto largo nella parte anteriore e quasi a voler ricordare più le moto da endurance degli anni novanta che la XR750 TT.


La forcella è di serie, ma è stata sostituita la piastra superiore dello sterzo e montati una coppia di semi-manubri. A parte una coppia di ammortizzatori posteriori sportivi tutto il resto è di serie. Il motore, infatti, ha beneficiato solo dello scarico, di un filtro dell'aria più aperto e della mappatura della centralina.


mercoledì 13 marzo 2019

Land Speed Racer

sportster xlch 1000 land speed racer

sportster xlch 1000 land speed racer

sportster xlch 1000 land speed racer

sportster xlch 1000 land speed racer

sportster xlch 1000 land speed racer


La passione per la velocità può diventare un vero e proprio demone da cui non si può scappare, che ti avvolge con i suoi tentacoli facendoti spingere oltre il pensabile. Non importa cosa tu abbia e quale sia la competizione (….ammesso che ve ne sia una...). L'importante è spingersi sempre oltre, provare, sperimentare e trovare soluzioni. Il film ispiratore nel nuovo millennio non può che essere “Indian la Grande Sfida”, con le eroiche gesta di Burt Munroe!


Si può comprendere, quindi, chi decida di immolare al culto del record un vecchio Sportster Ironhead del 1972. 
Un bel turbo montato sul lato destro (per contenere le vibrazioni), una accurata revisione generale del motore, e l'utilizzo di un carburatore Mikuni HSR42, abbinato a filtro dell'aria e scarico due-in-uno libero, sono il biglietto da visita di questo Sportster che ha avuto sostanziali interventi anche su ciclistica e le sovrastrutture.


Il telaio originale è stato modificato nella zona del cannotto di sterzo in modo da avere maggior interasse e la fisionomia tipica delle moto di Arlen Ness, ma si è dovuto lavorare anche nella parte posteriore per ospitare un differente forcellone in tubi molto più rigido e lungo dell'originale. La forcella (di serie) è stata abbassata, intervenendo su molle e pompanti. Il cerchio anteriore è rimasto di serie, mentre posteriormente si provveduto a montarne uno di tipo lenticolare, da 16 pollici, proveniente da un Fat-Boy.   


Da lodare la bellissima trovata del vero e minuscolo serbatoio del carburante proveniente da una Bultaco celato da una copertura in alluminio battuta a mano.

E' proprio l'alluminio a farla da padrone su questo XLCH 1000. Non si tratta di lavorazioni e fresature, ma di elementi battuti a mano per tutta la carrozzeria  ed altre parti, come i “fogli” a copertura di batteria e serbatoio dell'olio. Il tripudio dell'old school!!!!!!


mercoledì 2 gennaio 2019

Buell o "Bucati" ?????

buell s1 sport 999

buell s1 sport 999

buell s1 sport 999

buell s1 sport 999


La Ducati 999 non è stata tra i modelli sportivi più apprezzati in assoluto sia a livello estetico che in termini di guidabilità. Ma qualcuno deve averla pensata diversamente.....


…..tanto è vero che ha deciso di utilizzare parti di una 999 da montare sulla Buell S1 del 1996 appena uscita da un brutto incidente. L'aspetto più evidente del lavoro è dato dalla parte posteriore del telaio e dal codone prelevati da una Ducati 999 ed adattati non senza qualche difficoltà, visto che si è dovuto mettere mano all'unità originale della S1 (verniciato in rosso Ducati) creando opportune staffe di attacco saldate, rivedendo il posizionamento dell'impianto elettrico e, soprattutto, dovendo costruire un nuovo serbatoio dell'olio interamente in alluminio posizionato sotto al codone.

Nonostante i grossi interventi nella parte posteriore, si è riusciti a lasciare la batteria dove era posizionata in origine. Al posto del forcellone originale se ne è montato uno proveniente da una Buell X1, al quale è stata abbinata una trasmissione finale a catena. Anche la forcella Showa è di una X1. Il lavoro, tuttavia, non si è fermato qui. E' stata creata una staffa in modo da variare il posizionamento dell'ammortizzatore posteriore che ora non è sotto al telaio e parallelo a terra, ma leggermente più basso nella parte anteriore.

I cerchi sono stati progettati da una azienda canadese (Trillion Industries) ed hanno uno specifico disegno, mentre i freni sono Brembo GP anteriormente (posteriormente sono rimasti di serie). Il serbatoio del carburante è di una Buell S1 White Lightning.

Per rendere più sportiva questa S1 era indispensabile intervenire sul motore. La cilindrata è stata portata a 1474 cc, tramite cilindri in alluminio con trattamento in nikasil e pistoni forgiati che elevano il rapporto di compressione a 10,5:1. Per mantenere un elevato livello di affidabilità, è stato necessario bilanciare l'albero motore. Sono state lavorate le teste e montate valvole dal diametro maggiore, unitamente a cammes performanti della Crane ed aste regolabili. Con queste modifiche al motore è stato necessario montare un carburatore Mikuni HSR48 (!!!!!!!!!) con collettore S&S e scarico racing Buell. La moto così configurata ha la potenza di 105 cv rilevati al banco. Una vera bestia!