Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.
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martedì 22 ottobre 2019
martedì 24 settembre 2019
XR 750 Style: flat-track rules!!!!
La leggendaria XR 750 ispira questo Sportster costruito in Giappone sulla base di un moderno motore Evolution.
Riuscire a trovare una XR 750 è un'impresa difficile oltre che assai dispendiosa, può venire in mente, allora, di costruirsene una in casa utilizzando uno Sportster 1200 S del 2001, miscelando abilmente parti aftermarket, con elementi realizzati in casa. Il gioco di per se non è difficile, dato che non sono stati apportati piccoli cambiamenti al modello di serie, intervenendo in maniera leggera sul motore ma non sul telaio che rimane di serie, così come dalla forcella.
Tutto parte dal gruppo serbatoio del carburante-sella-codone, fedele replica dell'originale, abbinato a tabelle porta numero ed una mascherina anteriore con faro integrato (elemento di diversità rispetto alla XR750). I cerchi originali (in lega) vengono sostituiti da una coppia di Excel da 18 pollici, scelta incomprensibile per una moto che deve essere la replica di una moto da flat-track, ma che può avere un senso logico in chiave di utilizzo stradale e giornaliero.
Per scelta del costruttore, la coppia di dischi freno originali lasciano il posto ad un unità Brembo dello stesso diametro dotata di pinza a quattro pistoncini ritenuta ugualmente performante ma con un effetto ottico diverso. Tale scelta comporta anche il montaggio di una diversa pompa del freno. Pedane arretrate della Misumi Engineering, così come il kit di trasmissione finale a catena in luogo dell'originale a cinghia dentata. Il forcellone rimane originale ma viene ancorato ad una coppia di ammortizzatori racing più lunghi.
Il motore resta di serie, salvo un carburatore FCR con filtro dell'aria K&N, abbinato ad uno scarico due-in-uno con terminale conico leggermente rialzato.
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mercoledì 2 novembre 2016
XL1200S Sportster Sport: esaltata!
Guidabilità attraverso pochissimi interventi che non ne cambiano la natura custom. E' il must di questo Sportster.
Per quanto lo Sportster sia da considerare una tela bianca sulla quale dipingere quadri a scelta, è indubbio che si tratti di una moto custom. Molti tra coloro che decidono di “metterci le mani” ne rispettano questa caratteristica, lavorando in termini di esaltazione della stessa.
Prendiamo ad esempio questo Sportster 1200 a quattro candele. La linea non subisce cambiamenti di sorta, mentre gli interventi si limitano in maniera soft sulla ciclistica ed in modo un poco più importante sul motore. Il risultato è che molti lavori potrebbero passare del tutto inosservati, se non ci fosse il doppio scarico, alto, sul lato destro che attira l'attenzione.
A livello estetico, infatti, a parte gli ammortizzatori Ohlins ed il citato scarico, praticamente nulla è cambiato.
Solo un occhio allenato può notare il doppio disco anteriore di maggior diametro con pinze della Brembo, la pompa del freno anteriore di tipo radiale e la trasmissione finale a catena che ha preso il posto di quella originaria a cinghia. Ovviamente, non si possono vedere le molle interne della forcella di tipo progressivo.
Il motore ha subito quegli interventi necessari per avere ancor più cavalleria senza comprometterne l'affidabilità: scarichi, carburatore FCR con filtro dell'aria in carbonio, cammes Andrews N4, accensione della Dynatek “Dyna 2000”.
UP: interventi non evidenti
DOWN: l'andamento dei collettori del doppio scarico
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