Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

domenica 31 dicembre 2017

Battle of The Kings 2017 - Pubblicità

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Si conclude l'anno con le moto della Battle of The Kings 2017 raccolte in alcune pubblicità.


Le pubblicità sono quelle trovate su riviste del settore. Fermo restando che ogni realizzazione ha avuto un motivo di attrazione e che meritano quasi tutte se non la lode, comunque un voto molto alto, tempo addietro da questo blog si erano tessute le lodi della  "Bombtrack", la realizzazione di HD Perugia, per l'innovatività del progetto. Il cuore era andato verso la "XLCRR" di HD On The Road Napoli,  anche se è una riproposizione in chiave moderna della creatura di Willie G. Davidson. La moto di HD Jesi ha lasciato il segno: il mezzo totale con cui fare di tutto. Molto spartana. 
Non vanno poi, ovviamente, dimenticate tutte le altre realizzazioni che, come sottolineato, hanno diversi spunti interessanti. 
Altrettanto interessanti sono i messaggi pubblicitari costruiti attorno alle moto della Battle of The Kings 2017: ognuno con il proprio “perchè”, in grado di esaltare lo Sportster 1200 Roadster. 

mercoledì 27 dicembre 2017

1200 Roadster - 2016

harley davidson sportster 1200 roadster 2016

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Finalmente arriva l'erede della XR 1200 ma questa volta, al posto di tanta vetroresina e linee moderne, c'è ferro a volontà e l'inconfondibile stile Harley-Davidson.


Una moto attesa, anzi attesissima, da quanti cercavano una Harley-Davidson con velleità sportive. Nulla a che vedere con le moto di moderna impostazione, ma i quasi 70 cv a 6.000 giri e la ciclistica dello Sportster rivisitata sono in grado di far divertire chiunque, anche a fronte di un peso non proprio ridotto (oltre 250 kg). 

Della Roadster 1200 è stato ampiamente parlato, avendo anche avuto la fortuna di testarla, scoprendo una moto tanto uguale, ma inaspettatamente diversa, rispetto agli altri modelli della gamma Sportster.  

Ciò che, forse, non è stato detto o non sottolineato a dovere, è che ci si aspetta un futuro radioso per questa moto. Diversamente da altri modelli Sportster di indole corsaiola prodotti in passato, questa volta non si sono sperimentate soluzioni nuove, ne scelte strade alternative sia a livello di styling che tecnicamente

Il rischio era quello di andare incontro ad un altro fallimento. A Milwaukee, quindi, hanno scelto la strada del pragmatismo, lavorando solo su quegli aspetti dello Sportster che andavano cambiati per ottenere una moto dal temperamento sportivo. Molto, poi, è stato fatto anche a livello di marketing e comunicazione anche con la Battle of The Kings che ha contribuito non poco alla conoscenza della Roadster 1200 da parte del grande pubblico.

Diversamente dal passato questa volta non sono stati anticipati i tempi: la Roadster 1200 è stata prodotta quando lo richiedeva il mercato. Anzi, forse con un leggero ritardo..... 

venerdì 22 dicembre 2017

Blue Sportster Flat-Tracker

blue sportster flat tracker my 2003 with 1200 engine

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blue sportster flat tracker my 2003 with 1200 engine - engine

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Un tranquillo Sportster 883 trasformato in una belva in grado di aggredire gli ovali in sterrato, senza temere il confronto con moto ben più performanti.....


Per Natale vi proponiamo questo Sportster elaborato in chiave da flat-track, in modo che durante le feste possiate farvi un'idea di come tirare fuori cavalli e prestazioni dalla vostra motoretta. 
Specifichiamo subito che si tratta di una moto realizzata interamente nel classico garage di casa anche se, ovviamente, per alcune situazioni ci si è rivolti a qualche specialista. C'è da dire, inoltre, che non è la classica moto da esporre agli “show-bike”, anche se curata nell'aspetto. Il lavoro è stato minuzioso ed approfondito, perchè la moto è stata ispirata alla XR 750 del 1972.

Quando è stata comprata, la cilindrata 883 era già stata portata a 1200 alesando i cilindri e montando dei pistoni più grossi, ma il motore è stato comunque smontato e sono state lavorate le teste montando anche delle valvole più grosse. Il grosso del lavoro, proprio sulle teste, è stato causato dal fatto di riuscire a montare due carburatori Mikuni da 40mm, in modo che uscissero uno per lato, è far fare un percorso inusuale ai collettori di scarico.

Il telaio, dopo essere stato smontato completamente, è stato prima modificato nella parte posteriore in modo da poter ospitare un singolo ammortizzatore (in luogo dei due originali) che andasse ad agire direttamente su un forcellone appositamente realizzato, successivamente è stato verniciato a polvere, così come i cerchi da 19 pollici in alluminio a nove razze e parte della carrozzeria. La forcella è stata prelevata da una Honda CB1100XX ed appositamente tarata. I pneumatici sono Maxxis DTR1. 

Ovviamente, come su tutte le moto da flat-track, il freno anteriore è assente, ma il posteriore è composto da un disco da 260mm e da una pinza prelevata da una Yamaha MT-01. Serbatoi dell'olio e del carburante costruiti artigianalmente per questo esemplare, mentre il codino proviene da una delle numerose aziende che operano nel settore.   

Vi piace questa moto ???? Ha solleticato il vostro palato ???? A me, salvo il doppio scarico, fa letteralmente impazzire perchè è la dimostrazione di come lo Sportster  sia una moto fruibile a trecentossessanta gradi senza dover spendere un patrimonio per elaborarla


martedì 19 dicembre 2017

Seventy Two - 2012

harley davidson sportster seventy two

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Arriva il chopper anni settanta!!!!


Linea filante che ne esalta la vocazione ribelle, abbondanza di cromature, ruota anteriore da 21 pollici. Quando la Seventy-Two (XL 1200 V) arriva sul mercato fa immediatamente sognare gli amanti del  “chopper-style”, dato che si ispira alle moto degli anni settanta immortalate in molte pellicole (prima tra tutti Easy Rider).  

La base tecnica è la stessa dello Sportster standard, anche se cambiano numerosi dettagli che la rendono quasi un'altra moto. Il cuore è rappresentato dal motore 1200 ad iniezione montato anche su altri modelli, che per questa moto viene abbondantemente riempito di cromature e con un filtro dell'aria tondo, al posto di quello tradizionale ovale, montato su tutti gli Sportster fino a quel momento. E' presente un manubrio tipo mini-apehanger, i comandi avanzati, l'assetto estremamente basso ed il piccolo serbatoio “peanut”.  La verniciatura  “metal-flake”  il vero fiore all'occhiello della Seventy-Two.

All'interno di questo blog, tempo addietro abbiamo pubblicato una Seventy-Two realizzata in stile Easy-Rider con pochi interventi. Segno che ci si trova in presenza di un'ottima base di customizzazione. 

Purtroppo, come accaduto in passato per alcuni modelli Sportster, nonostante l'ottima moto ed il notevole successo alla presentazione, il risultato a livello commerciale si è rivelato inferiore alle aspettative. Probabilmente è da imputare al fatto che la moto è stata messa in produzione in un periodo storico in cui i chopper, almeno in Europa, non erano in voga come agli inizi degli anni novanta. La Seventy-Two è rimasta in produzione meno di cinque anni. 

Trovarne una usata non è semplicissimo.

venerdì 15 dicembre 2017

Fury Road!!!!

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C'era un tempo in cui gli uomini erano semplici ed il futuro sempre più radioso. I grandi conflitti mondiali erano ormai alle spalle.


In Occidente regnava la pace e c'era voglia di ricostruzione. Poi l'avidità spinse l'uomo verso il consumismo esasperato, che mise i valori della ricostruzione in secondo piano rispetto a denaro ed interessi personali. 

Apparentemente era tutto motivato dalla ricerca di una nuova prosperità per tutti, ma dietro si celava ben altro. Così l'umanità, nell'arco di due secoli, si avviò inesorabilmente verso la distruzione, spinta da quelle che molti definivano “civiltà evolute”. 

In Oriente le guerre di religione e le grandi migrazioni verso l'occidente gettarono molti paesi nel caos più totale. Gli stati non ebbero la capacità di reagire a questa situazione ed i governi persero l'appoggio delle forze di polizia presenti, finendo per essere delegittimati.

Si formarono tanti piccoli agglomerati indipendenti l'uno dall'altro, che lottavano per la supremazia. L'inquinamento atmosferico, poi, aveva portato ad uno sconvolgimento dell'eco sistema. Molte specie animali si erano estinte ed il clima aveva subito cambiamenti imprevisti, finendo per cancellare le stagioni.

Simile contesto aveva riportato le varie economie agli albori dei tempi, dove gli scambi e l'agricoltura ne rappresentavano l'elemento dominante. L'industria era quasi totalmente scomparsa.
Molti si arrangiarono ad adattare i mezzi meccanici alle mutate esigenze, in ragione del fatto che le strade erano diventate quasi tutte vere e proprie mulattiere.

Fury Road una volta era un Forty-Eight, con il serbatoio dipinto di giallo. Venne smembrato completamente. Il telaio verniciato in marrone ed accorciato posteriormente. Fu montata una forcella tipo “springer”, dopo averci lavorato sopra per adattarla alla moto. Non era il massimo, specialmente per gli impervi terreni su cui doveva muoversi Fury Road, ma la forcella originale si era storta dopo una caduta dovuta ad una buca, così come i cerchi, sostituiti da altri barattati insieme a due corti scarichi. Nella caduta si era spezzata anche la leva del cambio, sostituita con un cambio a mano, e si era rotta la pinza del freno. Era stato adattato un tamburo proveniente dal relitto di un vecchio camion. Due gomme tassellate ideali per i terreni fangosi avevano completato l'opera. 

Ma c'era poco di essere fieri. Fury Road era l'emblema della decadenza......


giovedì 14 dicembre 2017

"Show your dark side" - Forty Eight 2016

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Guarda il tuo lato oscuro.


E' l'esortazione che Harley-Davidson Italia, nel 2016, lancia per promuovere la Forty-Eight, unitamente ad un latente invito a gettare un occhio alle altre moto della gamma “dark custom”. 

La Forty-Eight è cambiata, adeguandosi ai tempi. Nuovi ammortizzatori posteriori regolabili, nuova forcella da 49mm, cerchi in lega che sostituiscono quelli a raggi ed aspetto reso ancor più muscoloso, grazie alla livrea quasi interamente nera.

Il messaggio è chiaro: solo esplorando la propria parte negativa sarà possibile apprezzare la nuova Forty-Eight. Non solo. Consci del fatto che le Harley-Davidson hanno ormai una base tecnica importante e dalla quale non si può prescindere, vengono elencate le principali novità. Perchè, come tutte le Harley, la Forty-Eight non è solo una moto da portare al bar, ma da vivere in piena sicurezza e con altrettante emozioni.

Bella la grafica ed altrettanto il soggetto, ma avremmo evitato di inserire nel contesto il biker per un semplice motivo: il lato oscuro può essere anche animale e deve essere sublimato nei pensieri, non nelle immagini troppo esplicite. 


martedì 12 dicembre 2017

Forty Eight - 2010/2017

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Forty-Eight 2017

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Nel 2010 a Milwaukee fecero letteralmente il “quarantotto”, mettendo in produzione il primo bobber su base Sportster.

Dando seguito alle numerose richieste pervenute, anche attraverso l'opera dei customizzatori sparsi nel pianeta, alla Harley-Davidson decisero che era arrivata l'ora del “piccolo” bobber. Una moto facile nell'utilizzo, dalla linea accattivante, in grado di essere utilizzata senza problemi anche dal gentil sesso mettendo, quindi, praticamente d'accordo tutti. 

Non appena venne messa in produzione, la Forty Eight, come era logico attendersi, incontrò i favori del pubblico, divenendo una delle Harley-Davidson più vendute.  Le principali novità, rispetto agli Sportster sino ad allora costruiti, erano la sella molto bassa da terra (appena 66cm), il panciuto “gommone” anteriore da 130mm su un cerchio da 16 pollici, i comandi avanzati ed il piccolo serbatoio da 8 litri, in luogo di quello tradizionale da 12,5

Si trattò, in questo senso, di un ritorno al passato, dal momento che fino ai primi anni novanta il “peanut” era una caratteristica dello Sportster (poi sostituito da quello più capiente). Ma il serbatoio piccolo non fu un problema per gli appassionati. La Forty-Eight piacque immediatamente, anche se obbligava a fare rifornimento ogni 90/100 km. Era ed è una moto priva di fronzoli, quasi interamente verniciata di nero, con il baricentro molto basso e facile da guidare. Come su tutte le Harley-Davidson fu da subito possibile personalizzarla a piacimento attraverso il vasto catalogo di parti originali. 

Negli anni ha subito aggiornamenti come i cerchi in lega, le diverse grafiche, il filtro dell'aria dalla forma circolare, nuove forcelle, ammortizzatori posteriori regolabili e l'ABS. Oltre, ovviamente, a nuovi colori. 

Quanto rimarrà ancora in produzione ????