Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

venerdì 2 febbraio 2018

Boatster

883 iron with boat tail and number one paint by hd breva e tivan

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Look anni '70 per questa Iron costruita dal dealer Breva e Tivan in occasione della Battle of The Kings 2018.


Un piede nel futuro mantenendo un legame con il passato. 
Con questi presupposti è partito il progetto Boatster, i cui tratti caratteristici sono: il parafango posteriore tipo “boad-tail”, che richiama esplicitamente quello montato su FX e Sportster negli anni settanta, unitamente alla verniciatura “Number One”. 

Si tratta di una moto realizzata attingendo a piene mani da parti aftermarket e dal catalogo Genuine (cover, filtro dell'aria Stage 1 ed ammortizzatori), di cui l'unico elemento costruito in casa è il doppio collettore di scarico.

Non si può parlare di progetto innovativo o elaborato, dato che nel  2016 qualcuno aveva già solcato questa strada,  ma si tratta comunque di una bella custom che  piace per alcuni abbinamenti, come il parafango posteriore, la verniciatura e lo scarico old style, potendo lanciare il filone  “Sportster anni settanta”. 

Ci vorrebbe qualche ulteriore dettaglio come un lungo parafango anteriore. Sono comunque piccoli affinamenti non influenti su un progetto molto curato, in grado di mostrare apertamente le prerogative del dealer.

martedì 30 gennaio 2018

VRR: Vintage Roadster Racing

sportster roadster racing green with fairing by west flanders hd

sportster roadster racing green with fairing by west flanders hd

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sportster roadster racing green with fairing by west flanders hd

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Arriva dal Belgio questa 1200 Roadster “vintage racing” che promette fuoco e fiamme non solo in strada....


Sembra che il filone racing anni settanta, ottanta e novanta, stia trovando i suoi adepti nel mondo Harley-Davidson, preannunciando non solo altre, future, elaborazioni a tema, ma anche dei kit prodotti in serie, da montare facilmente.

Il gioco, attingendo anche al vasto catalogo  “Genuine”,  potrebbe essere relativamente facile e non molto dispendioso se non si mette mano al motore ma ci si limita ai piccoli interventi indispensabili per liberarne la voce ed un poco di più il carattere.

Questa Roadster, ha una carrozzeria appositamente realizzata, composta dal cupolino racing con il doppio faro integrato, come le moto da endurance, un codone monoposto dotato di sella in pelle con cuciture a vista realizzate a mano, e delle semi-carene sui lati a coprire il motore, che non trovano soluzione di continuità con il grosso cupolino. Soluzione vista per la prima volta diversi anni addietro sulle moto di Mr.Martini:  non si tratta, quindi, una novità

E' stato però evoluto il concetto, dal momento che le due carene sono asimmetriche: quella sinistra copre per intero il motore, mentre quella di destra solo una parte, lasciando in bella vista lo scarico due-in-uno dalla forma tipica delle moto da drag-racing. La verniciatura è stata studiata attentamente ed è anche questa inusuale per la tonalità del colore, si lega al tipo di moto. Il resto delle parti speciali è composto da un filtro dell'aria aperto RSD, ammortizzatori regolabili, semi-manubri e pedane arretrate.

Se da questa moto, ne verrà prodotto un kit ad un prezzo non esagerato, siamo convinti che avrà molto seguito.  


venerdì 26 gennaio 2018

FF 1200 Convertible

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

sportster 1200 roadster ff 1200 convertible by hd parma

Roberto Demaldè, patron di Harley-Davidson Parma, si candida seriamente a vincere la sfida della Battle of The Kings 2018 con questo Roadster ispirato alle moto da superbike degli anni ottanta.


Quando l'abbiamo visto ne siamo stati subito rapiti. La sensazione è stata poi confermata durante il Motor Bike Expo di Verona, dove abbiamo avuto modo di osservarlo attentamente da vicino, rendendoci conto che è ancora più bello ed intrigante di quanto ci aspettassimo. 

Ci è piaciuta l'idea, il progetto, l'azzardo. Solo chi ha una visione globale della moto ed una cultura specifica, può attingere a piene mani da determinati concetti. Non solo l'idea di ispirarsi alle moto da superbike degli anni ottanta, con un mezzo dalla doppia personalità, ma anche la scelta della livrea Kawasaki, fanno letteralmente saltare sulla sedia chi ama gli azzardi. Il progetto, poi, è stato curato nei minimi particolari senza spendere un patrimonio e lavorando “di fino”.  

Qualche soluzione, come lo scarico che si sdoppia uscendo su entrambi i lati della moto, interamente realizzato a mano e dotato di terminali racing HP-Corse è ardita, ma ottimamente pensata e realizzata. 

Il buon Roberto ha poi fatto ricorso al vasto catalogo di parti ed accessori Harley-Davidson amalgamando tutto con sagacia e maestria. Notiamo i semi-manubri, che permettono un'impostazione di guida più caricata sull'avantreno, gli ammortizzatori sportivi con serbatoio separato, il serbatoio del carburante dalla diversa forma, il bellissimo codone, il filtro dell'aria Screamin'Eagle e le tabelle porta-numero amovibili, proprio come era nello spirito dell'epoca, quando i piloti arrivavano in circuito con le loro moto e toglievano l'occorrente per circolare su strada, che rimontavano finita la gara per tornarsene a casa.

Azzardiamo un'ipotesi:  FF 1200 Convertible sarà il nuovo Re!!!!!! 


martedì 23 gennaio 2018

Cafè Cyclone

buell m2 cyclone cafe racer

buell m2 cyclone cafe racer

buell m2 cyclone cafe racer

buell m2 cyclone cafe racer

Tra le numerose preparazioni su base Sportster e Buell del Motor Bike Expo 2018, la nostra attenzione è andata su questa M2 realizzata dal dealer Harley-Davidson Brescia.


Piccola parentesi. A Verona, come di consueto, c'era di tutto e di più. Dalle customizzazioni più radicali a quelle più soft. Dalle moto costruite da professionisti del settore a quelle realizzate da semplici appassionati, agli scooter “old style”, in un mix perfetto di emozioni, in grado di coinvolgere immediatamente anche i neofiti del settore, grazie anche alla presenza massiccia delle più importanti case motociclistiche in grado di modulare l'offerta di moto “vintage”, coprendo praticamente tutti i segmenti.

Sono e resto dell'idea, che seppur non tutte condivisibili, ogni moto presente meriti attenzione anche solo per la fatica e passione che trasuda da chi l'ha costruita.

Detto questo, sono rimasto molto colpito da questa Buell. Nulla di magico ne di trascendentale, ma una bellissima cafe racer realizzata rispettando lo spirito originario della moto: uno Sportster vitaminizzato, dotato di un telaio in traliccio dalle misure geometriche di una duecentocinquanta da gran premio, in grado di far divertire chiunque sui percorsi guidati.

Facciamo un passo indietro nel tempo. La M2 Cyclone apparve sul mercato italiano nel 1997, come versione meno rifinita della S1, rispetto alla quale aveva una forcella di tipo tradizionale ed un codone più lungo. La gamma stessa, poi, nel 1999 era stata aggiornata. All'epoca si stava affermando il segmento delle cafe racer, iniziato con la Ducati Monster e la Triumph Speed Triple. Si aspettavano con ansia, quindi le proposte delle altre case e, quando apparve la Buell, il successo fu immediato. Fino alla comparsa della serie XB le Buell montavano un motore Sportster con carburatore,  elaborato ed in grado di sviluppare circa novanta cavalli. 

La “Cafe Cyclone” piace perchè rispetta i presupposti delle prime Buell. Gli interventi sono stati limitati al minimo: carburatore Mikuni HSR 42 con filtro aperto, centralina Screamin'Eagle e terminale di scarico sportivo servono a dare ancora qualche cavallo al motore di serie senza comprometterne l'affidabilità. A parte la pompa del freno anteriore Brembo, il disco Braking ed i pneumatici Pirelli MT60, gli altri interventi non sono stati di natura tecnica, ma prettamente estetica, con la verniciatura marrone metallizzato, in grado di richiamare idealmente il sapore del caffè, abbinata agli steli della forcella color oro ed ai cerchi dipinti in giallo.


martedì 16 gennaio 2018

Gamma Sportster 2018


La gamma per il nuovo anno si compone di sei modelli con prezzi che partono dai 10.800 Euro della Superlow, per arrivare ai 13.200 Euro della Roadster.



sportster  883 superlow 2018
Superlow - 2018

SUPERLOW:  E' il modello di accesso alla gamma Sportster. Grazie  al basso baricentro, che fa percepire meno il peso, ed alla sella posta ad appena 705mm dal suolo, è molto adatta anche per il pubblico femminile. Monta cerchi da 18 pollici all'anteriore e da 17 pollici al posteriore. Disponibile nei colori Vivid Black, Corona Yellow Pearl, Bonneville Salt Pearl e Wicked Red / Twisted Cherry. Prezzo 10.800 Euro.

Punti di forza: la sella molto bassa unitamente ai cerchi in lega di diverso assicurano notevole facilità di guida e grande maneggevolezza.

Elementi negativi: scarsa luce a terra e versione standard monoposto.


sportster 883 iron 2018
883 Iron - 2018


IRON 883: l'icona per eccellenza della gamma Sportster, ovvero il modello 883 standard, diventa una moto grezza ed essenziale grazie all'inconfondibile livrea dark, che la rende una base ideale per il custom. I contenuti tecnici e la posizione di guida, la rendono più vicino ad una moto classica che ad una custom.
Disponibile nei colori Black Denim, Industrial Grey Denim, Wicked Red, Bonneville Salt Denim, Hard Candy Chameleon Flake. Prezzo 10.900 Euro.   
     
Punti di forza:  moto essenziale, dalla livrea riuscitissima. Si può anche non customizzare.

Elementi negativi: manca il faro posteriore vecchio stile. Sella e pedane per il passeggero sono optional.

forty eight anniversary 2018
Forty-Eight Anniversary - 2018

FORTY-EIGHT:  il primo bobber su base Sportster, con motore da 1200 cc, costruito in serie dalla Harley-Davidson, ha fatto breccia nel cuore degli appassionati fin dalla sua apparizione sul mercato nel 2010. La gamma 2018 si arricchisce della livrea Legend Blue Denim per celebrare i 115 di storia della Harley-Davidson. Disponibile nei colori Vivid Black, Red Iron Denim, Twisted Cherry, Hard Candy Shattered Flake, Legend Blue Denim. Prezzo 12.700 Euro.

Punti di forza: migliorata nella guida grazie ad un nuovo impianto frenante ed una forcella con ammortizzatore a cartuccia da 49mm.

Elementi negativi: il piccolo serbatoio da 7,9 litri ne penalizza parecchio l'autonomia


sportster 1200 custom 2018
1200 Custom - 2018

1200 CUSTOM:  un bobber ingentilito da una serie di preziosismi, indicato per chi vuole macinare comodamente tanti chilometri senza rinunciare allo spirito selvaggio dato dal panciuto pneumatico anteriore montato sul cerchio da 16 pollici. Disponibile nei colori Black Tempest, Sumatra Brown, Twisted Cherry, Bonneville Salt Pearl, Silver Fortune/Black Tempest, Industrial Grey Denim/Black Denim. Prezzo 12.800 Euro

Punti di forza: le pedane centrali migliorano la guida nei tratti tortuosi.

Elementi negativi: la sella dalla parte del passeggero è scomoda e non indicata per i lunghi tratti.  


sportster superlow 1200 t 2018
Superlow 1200T

SUPERLOW 1200T:  lo Sportster da viaggio. Dotato di parabrezza e borse semi-rigide dalla ampia capienza, è indicato per quanti si sentono un poco limitati dalla Superlow 883, rispetto alla quale vi è anche abbondanza di cromature. Può rappresentare una valida alternativa touring, molto più economica, rispetto ai modelli di maggior cilindrata. Disponibile nei colori Vivid Black, Black Tempest, Wicked Red, Electric Blue/Silver Fortune,  Silver Fortune/Sumatra Brown. 
Prezzo 13.100 Euro.

Punti di forza: touring poco impegnativa. 

Elementi negativi: manca il sissy-bar di serie.


sportster 1200 roadster 2018
1200 Roadster - 2018

ROADSTER:  anche se le linee seguono i canoni Harley-Davidson, non appena la si guida si scopre una moto quasi sportiva, dalle forti sensazioni.
Disponibile nei colori Vivid Black, Corona Yellow Pearl, Sumatra Brown, Electric Blue/Silver Fortune, Industrial Grey Denim/Black Denim. Prezzo 13.200 Euro.

Punti di forza:  guidabilità brillante e freni.

Elementi negativi: peso eccessivo in relazione alla vocazione quasi sportiva.

venerdì 12 gennaio 2018

"Quando la passione scende in pista"

harley davidson monza 2018 pubblicità

harley davidson monza 2018 pubblicità

Arriva direttamente dagli anni novanta una pubblicità che infiamma gli animi.....


Chi come il sottoscritto ha visto e vissuto in pieno quel periodo in cui dapprima è nato eppoi si è consolidato il movimento Harley, alla vista di questa pubblicità salta letteralmente sulla sedia, per poi acquietarsi con un velo di malinconia. 

Erano i tempi in cui alla Numero Uno (la società importatrice delle Harley-Davidson in Italia) si respirava un'aria familiare e le vetrine delle varie concessionarie attraevano visitatori e motociclisti come il miele attrae gli orsi. Erano gli anni in cui vedersi il sabato mattina alla Numero Uno era diventato uno di quegli appuntamenti irrinunciabili per farsi due grosse risate con gli amici. Erano tempi molto spontanei, lontani dal mondo patinato di adesso. In quegli anni Carlo Talamo diede vita al Trofeo 883 Short-Track sugli ovali in terra battuta, presentando poi anche una versione stradale della moto allestita con il kit

Proprio in quegli anni la Harley-Davidson aveva anche dato vita (purtroppo senza successo) al progetto VR1000: una moto sportiva mossa da un motore bicilindrico raffreddato a liquido (quello poi da cui sarebbe nata la V-ROD), con le intenzioni di schierarla nel Mondiale Superbike. Senza starne a discutere i motivi, il progetto non ebbe successo, seppur valido. Il sottoscritto, presente come spettatore alla 200 Miglia di Daytona del 1998, vinta dal mitico Scott Russell, ancora ricorda come la VR1000 nel tratto veloce tenesse senza problemi la scia di Yamaha e Ducati.

Il dealer di Monza nacque proprio negli anni novanta. Come non andar fieri di quel periodo ???? Come non essere felici di vent'anni vissuti intensamente, durante i quali si è messo al servizio delle persone non solo la propria passione (fondamentale per lavorare in determinati settori) ma anche la propria abilità ???

A corredo di tutto la presentazione della nuova moto per la Battle of The Kings 2018, che avverrà al Motor Bike Expo di Verona domenica 21 gennaio, ore 16, padiglione 1.


martedì 9 gennaio 2018

Ironhead "crazy" cafe racer

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

Una cafe racer lontana da tutti gli standard tradizionali,  costruita percorrendo folli strade della mente.....


Capita spesso di imbattersi in situazioni talmente strane da sembrare prive di senso, in quanto lontane anni luce dagli schemi conosciuti. Prendiamo ad esempio le cafe-racer: semi-manubri, sella singola od al massimo ad un posto e mezzo, pedane arretrate, alleggerimento globale. 
Negli anni la filosofia costruttiva di queste moto si è evoluta adeguandosi ai tempi moderni, ma pur sempre seguendo un determinato filone non solo tecnico, ma anche cromatico.

Consideriamo ora questo Sportster Ironhead costruito da Redonda Motors: cosa ha di una cafe-racer ???? Poco o nulla a parte qualche elemento. Analizziamola attentamente.

La moto è appesantita non solo nella linea, a causa di un faro supplementare, di trombette supplementari in funzione di clacson e da uno scarico fin troppo massiccio, ma anche nel peso: si è aggiunto invece di togliere. Il colore bianco di quasi tutta la carrozzeria, oltretutto, contribuisce ad aumentare la sensazione di non leggerezza, laddove nelle cafe-racer di stampo tradizionale l'aspetto cromatico ha la sua importanza. Poi guardiamo la parte posteriore, troppo corta, con una prolunga per poter montare una targa. I pneumatici Maxxis Classic sono ottimi per una moto dal sapore retrò, ma la fascia bianca degli stessi, seppur accordata al colore della moto, stona. Forcella a steli rovesciati e freni provenienti da una Suzuki GSXR del 1998 sono troppo moderni per il tipo di moto e per la base: un modello Sportster Ironhead del 1985, così come lo scarico, il filtro dell'aria in alluminio, la grande abbondanza di cromature e qualche altro dettaglio. L'aspetto tecnico (il motore ha carburatore S&S ed accensione Dyna, mentre la ciclistica beneficia oltre che della forcella GSXR, anche di una coppia di ammortizzatori Koni posteriori e di pompe freno Brembo) è indovinato, ma solo quello.

In definitiva, quindi, è una moto illogica ???? Se si considera che è stata ispirata agli anni sessanta la risposta è negativa. Ma solo effettuando questa opportuna considerazione......