Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

Visualizzazione post con etichetta S&S Cycle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta S&S Cycle. Mostra tutti i post

mercoledì 6 settembre 2017

Ironhead Sportster - XLCH 1976

ironhead sportster xlch 1976 red side right

ironhead sportster xlch 1976 red side left

ironhead sportster xlch 1976 red engine

ironhead sportster xlch 1976 engine side left


Il giusto modo di restaurare un Ironhead 1000 che ha oltre quarant'anni.....


Negli States, quando si parla di Harley-Davidson è tutto più semplice. Non mi riferisco alla normativa in tema di modifiche legali, ma alla facilità ed al basso costo con cui si possono reperire vecchie moto e con cui ci si può andare in giro.

Situazioni come queste non sono infrequenti e molti sono coloro che comprano vecchi Sportster senza spendere una fortuna.

L'Ironhead è cambiato un poco rispetto all'origine, non subendo interventi eccessivi. Come si può vedere, il motore pur essendo stato revisionato con pistoni e valvole nuove non è stato riverniciato ed i cilindri hanno mantenuto i segni del tempo. Sono stati aggiunti due scarichi liberi ed un filtro dell'aria S&S, ma si tratta di ben poco.

E' stato montato un diverso parafango posteriore (più corto), manubrio e sella (singola) Biltwell. Sono state eliminate frecce ed indicatore di velocità, aggiunto l'avviamento elettrico. 

In Italia gli Ironhead non sono a buon mercato ma ci si può togliere lo stesso qualche soddisfazione pur senza esagerare. I motori, pur avendo bisogno di qualche piccolo aggiustamento, sono molto robusti e longevi a patto, comunque, di curarli nel modo giusto.

venerdì 30 giugno 2017

Hooligan Tracker: uno Sportster per il Dirt Quake!!!!

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms side right

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms side left

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms front on

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms number plate

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms rear wheel

dirt quake 2017 poster

dirt quake 2017 poster

E' la moto costruita da BCKustoms che, a breve, parteciperà al famoso “Dirt Quake”, uno degli eventi più cool per gli amanti della guida in derapata.


Un dato ormai certo è che il Dirt Quake, nato come un mero raduno tra amici su un ovale in terra battuta per divertirsi e guidare ogni genere di moto in derapata, si sia trasformato in qualcosa di più serio, attirando sempre maggior pubblico e suscitando (come spesso accada in queste situazioni) l'interesse di diverse case motociclistiche. L'edizione 2017 si preannuncia densa di emozioni più delle altre e molti presentano delle moto costruite appositamente per l'evento.
 
“Hooligan Tracker” è uno Sportster 883 del 1986, con cambio a quattro rapporti (….scelta quasi obbligata grazie alla maggior leggerezza rispetto ai modelli costruiti dopo il 2003 e dotati di nuovo telaio....) che ha un telaio modificato nella parte posteriore e diversi interventi a motore e ciclistica. Aumento della cilindrata fino a 1200, tramite alesaggio dei cilindri e montaggio dei classici pistoni Wiseco di peso uguale a quelli originali che, perciò, non richiedono un nuovo bilanciamento dell'albero motore.  Un carburatore S&S Super E, abbinato ad un filtro dell'aria K&N ed una coppia di scarichi alti che corrono paralleli sul lato destro.

Non solo. La destinazione dello Sportster ha imposto vincoli dal punto di vista ciclistico: sono stati montati dei classici cerchi in lega da 19 pollici (l'anteriore sprovvisto di disco freno) dotati di pneumatici Maxxis per il flat-track, su forcella originale rivisitata solo internamente ed un paio di ammortizzatori posteriori Ohlins.

Una nota tecnica la merita il tipo di freno posteriore, con pinza montata sotto al disco e non sopra, davanti allo stesso. In questo modo la frenata è molto più dosabile ed i bloccaggi della ruota posteriore avvengono solo quando realmente voluti.

Quelli appena descritti sono gli interventi di maggior rilievo. Dato che il Dirt Quake è anche una splendida vetrina anche per far ammirare le moto  anche nella loro bellezza, particolare attenzione è stata prestata all'aspetto cromatico. Il motore è stato interamente verniciato con una vernice nera opaca, mentre la sobria verniciatura richiama (ovviamente!) le grafiche del flat-track.

Siamo sicuri che questo Sportster farà la sua figura in quanto ottimamente concepita. Non sono state cercate le prestazioni estreme, ma sono stati apportati miglioramenti in modo da farla ottimamente figurare sull'ovale in terra battuta. Tuttavia avremmo osato di più con il motore montando alberi a cammes dal profilo appena più spinto e lucidando i condotti delle teste per avere un miglior rendimento fluidodinamico, senza  aumentare la potenza.


UP: progetto equilibrato che mostra come rendere racing uno Sportster con pochi interventi (salvo la modifica del telaio)
DOWN: le pedane in alluminio colorato


martedì 6 giugno 2017

Undefined Sportster

undefined sportster by lc fabrications side right

undefined sportster by lc fabrications side left

undefined sportster by lc fabrications right angle

undefined sportster by lc fabrications back

 

Una custom con la “C” maiuscola, che ha soluzioni tecniche e stilistiche inedite, oltre ad un motore molto potente.....

 

L'esplorazione di nuove strade potrebbe rappresentare il tema “custom” del prossimo futuro, giungendo ad avere moto dallo stile indefinibile, studiate per non si sa quale utilizzo. Moto che magari nascono come semplici “show-bike” ma delle quali poi, si scopre una precisa vocazione con pochi accorgimenti.


Lo Sportster in questione, costruito in Virginia da LC Fabrications, ha delle soluzioni interessanti, unitamente al fatto che non si capisce bene se sia un  bobber oppure una cafe racer.


Telaio modificato nella zona posteriore, forcellone ed ammortizzatori montati con una inclinazione così notevole da sembrare quasi orizzontali, rappresentano il plus di questa moto. 

Intriga (...e non poco...) pure  il serbatoio del carburante montato sotto la trave centrale del telaio e molto vicino al motore, così come quello dell'olio spostato nel codone.
In mezzo a tutto questo, il kit S&S che porta la cilindrata a 1250 facendo raddoppiare i cavalli (si parla di oltre 90  in luogo degli originali 40....).


Anche l'elaborazione così radicale del motore è inusuale per una moto che sembra più un bobber che una cafe racer.


Sarà questa una delle nuove strade ????
Nel frattempo ci godiamo questa splendida moto, nonostante non si riesca a capirne la vocazione.

 
UP: forcellone ed ammortizzatori posteriori
DOWN: pompa freno anteriore 


mercoledì 26 aprile 2017

Blondes more have a fun!!!!!

sportster all black on freeway magazine italia n 18 del 1995 pag 1

sportster all black on freeway magazine italia n 18 del 1995 pag 2

sportster all black on freeway magazine italia n 18 del 1995 pag 3

sportster all black on freeway magazine italia n 18 del 1995 pag 4

Prima che la Harley-Davidson mettesse in produzione la Iron 883, il nero sugli Sportster era quasi un'eresia, ma ogni tanto qualcuno si cimentava nella difficile operazione di far sembrare la “piccola” di Milwakee più scura della notte.

 

Rovistando tra le vecchie riviste, abbiamo trovato questo Sportster e ci è preso un tonfo al cuore. La moto è apparsa sulla rivista Freeway n.18 del 1995, riportandoci indietro a quel tempo e, come una sorta di  flashback istantaneo, gli anni novanta sono davanti ai nostri occhi alla velocità di un dragster e con il rombo di uno scarico Supertrapp.

Le preparazioni degli Sportster avevano connotati ben precisi e per lo più andavano nella direzione di un chopper a telaio rigido o di un custom con molte cromature, vernici appariscenti e motori elaborati.

Questa 883 è un palese oltraggio a quel periodo e per questo ci ha attirato. A parte il grosso lavoro per rendere nere le parti e la classica elaborazione del motore con cilindrata portata a 1200 tramite pistoni Wiseco forgiati, carburatore S&S e scarico Supertrapp, non si è in presenza di una moto che strabilia. Però riguardandola oggi, con lo spirito del tempo, fa venire qualche lacrimuccia.

Così come l'articolo scritto dal buon Luca Mattioli, dal quale traspare il fervore di quegli anni, magici per molti versi.


UP: motore nero
DOWN: filtro dell'aria


giovedì 15 dicembre 2016

La Corsa!!!!!!

la corsa sportster built in 1993 by battistinis 1
la corsa sportster built in 1993 by battistinis 2

la corsa sportster built in 1993 by battistinis 3

la corsa sportster built in 1993 by battistinis 4

 

Se negli States inizia l'epopea di Arlen Ness, in Europa un certo Battistinis non sembra essere da meno......

 

Questa moto è un tripudio di cromo ed alluminio, con un inedito telaio semirigido (i due ammortizzatori sono nascosti nella parte posteriore), molto lungo, ed un motore Sportster con cilindrata portata fino a 1495 attraverso parti provenienti da kit S&S e Carl Speed Shop.

La moto è curata maniacalmente e sembra non si sia badato a spese per costruirla.

In quegli anni di notevole benessere economico, infatti, “custom” equivaleva a molti soldi spesi per modificare la propria moto. In pratica, più si spendeva e più la moto era considerata bella. Altro “must” dell'epoca era l'elaborazione senza freni dei motori Harley-Davidson, sia dei Big Twin che degli Sportster. 

La Corsa apparve in copertina, sul numero uno della rivista Freeway Magazine Italia e fu un ottimo biglietto di presentazione.

 


giovedì 8 dicembre 2016

Sportster 1200S-Z

sportster 1200s kawasaki z900 style side right

sportster 1200s kawasaki z900 atyle - side left

sportster 1200s kawasaki z900 style back right angle

sportster 1200s kawasaki z900 style handlebar and gas tank

 

La concezione nipponica del custom è lontano anni luce dal modello europeo e statunitense. Se si parla, poi, di “sportivizzare” in qualche modo una moto custom, i due mondi si allontanano ancora di più.

 

Raramente è capitato di imbattersi in un custom tanto brutto, specialmente se si parla di Harley-Davidson Sportster.
La moto in questione è sgraziata e con molte parti che sembrano messe lì a casaccio.
Se fosse stata costruita in Europa già avrebbe fatto gridare allo scandalo e non sarebbe stata ammessa ad alcun  bike show.

Esteticamente richiama in brutta copia le Kawasaki Z900 degli anni settanta, con il parafango posteriore lungo che va verso l'alto (…..ma quello della Kawa non andava dritto rasente al telaio...????), il cupolino anteriore, il manubrio alto ed i cerchi in lega. 

Lo scarico due-in-due assomiglia molto a quelli di matrice Buell, finendo sotto al motore, ma che per forma ed andamento sembra costruito per un moderno chopper. Per non parlare poi del telaio segato posteriormente eppoi rimodellato per ospitare il parafango che, oltre ad essere inguardabile, sembra non abbia alcuna logica.

Se dovessimo dare un giudizio a questa moto sulla base delle considerazioni di cui sopra, sarebbe a dir poco PESSIMO!!!!

Ma, come detto, i nipponici hanno una mentalità del tutto particolare e quando elaborano una moto in chiave sportiva (nelle sue diverse connotazioni), l'aspetto estetico non viene considerato o considerato in minima parte.
Infatti, se si esamina bene questo Sportster, si nota come sia stato esaltato l'aspetto sportivo da un punto di vista meramente tecnico. Due ammortizzatori Ohlins che alzano il retrotreno, lavorano su un forcellone. Cerchi in lega di diverso diametro e forcella di serie rivista nell'off-set. Trasmissione finale a catena che prende il posto di quella a cinghia. Posizione di guida rivista attraverso un manubrio leggermente rialzato e le pedaline posizionate centralmente. Il motore 1200 a quattro candele potenziato con l'aggiunta di un carburatore S&S.

Basta questo a farne una moto degna di nota ????



sabato 5 novembre 2016

883R Dr.Clinton: il custom del futuro ?

883r dr clinton side right

883R dr clinton side left

883r dr clinton fairing

883r dr clinton tank

883r dr clinton front fender

 

“Soft custom” per questo Sportster del 2007, che potrebbe rappresentare la tendenza del futuro.

 

E' in corso una crisi economica mondiale, forse senza precedenti. Le soluzioni sono sostanzialmente due: o si soccombe o si cerca di adeguarsi alle mutate ragioni dei tempi in vario modo.

Anche il custom non sfugge a questa logica e, nel giro di breve tempo, potrebbe cambiare radicalmente il modo di intervenire sulle motociclette alla luce delle nuove esigenze  “low cost”.

Questa 883 R è l'esempio di come si possa customizzare una moto con molto poco, migliorandone diversi aspetti, se la base è buona.

Scarico due-in-uno Vance & Hines, abbinato ad un filtro dell'aria S&S, per il motore. Ammortizzatori Matris al posteriore e molle forcella Sundance ottimizzano la ciclistica, mentre la parte estetica è affidata ad un cupolino originale Harley-Davidson ed un pin-striping  effettuato su serbatoio e parafango anteriore.

Non ci è dato sapere l'importo dei lavori effettuati ma, a ben guardare, non deve essere stato esagerato ed il risultato ottimo in rapporto a quanto svolto.


UP: pin-striping

DOWN: cupolino


martedì 25 ottobre 2016

The Patriot 2: Buell cafe racer!!!

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side right

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side left

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor engine and tank


the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor back seat

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor back tank

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side shock

 

Una Ulysses che perde la sua vocazione turistica per trasformarsi in una brillante cafe racer, con una verniciatura davvero originale.

 

Da lontano sembra uno Sportster cafe racer, ma guardando attentamente il motore e, notando che proviene da una Buell della serie XB, si rimane stupiti.
Quando, poi, si viene a conoscenza del fatto che, per realizzare questa cafe racer, è stata utilizzata addirittura il modello con vocazioni turistiche, cioè la Ulysses, lo stupore lascia lo spazio ad un vero e proprio sbalordimento.

Della moto iniziale, infatti, rimangono motore e nome: tutto il resto è cambiato, ad iniziare dal telaio, per arrivare al montaggio di un carburatore S&S al posto dell'impianto ad iniezione originario, che prevedeva un corpo farfallato montato in mezzo ai due cilindri, con un grosso air-box che vi stava sopra e sostituiva il serbatoio del carburante, collocato nelle travi del telaio. 

Effettuata questa premessa è agevole comprendere il grande lavoro svolto dalla azienda indonesiana che ha costruito il telaio tipo  “Featherbed” (equipaggiante le vecchie Triton), adattandolo alle specifiche del motore di derivazione Harley-Davidson Sportster, oltre a tutto il lavoro di spostamento e riadattamento di numerose componenti. Il serbatoio del carburante, infatti, è stato rialloggiato nella canonica posizione sopra il motore, unitamente a quello dell'olio che si trova dietro al cilindro posteriore, nella parte finale del telaio.
E' stato costruito anche il forcellone posteriore, che ha dovuto prendere il posto di quello originale, all'interno del quale circolava l'olio del motore.

Un lavoro difficile, sublimato dalla verniciatura con effetto simile al legno.


UP: verniciatura e lavoro di costruzione

DOWN: parte posteriore del telaio troppo corta










martedì 13 settembre 2016

Sportster 1200 Tracker - Redmax XR

sportster 1200 tracker by redmax side right

sportster 1200 tracker by redmax side left

sportster 1200 tracker by redmax engine

sportster 1200 tracker by redmax gas tank

sportster 1200 tracker by redmax back right angle

 

 

Dalla strada agli ovali in terra battuta, e viceversa, in un attimo!  La prerogativa di questo Sportster costruito ispirandosi alle mitiche XR 750 da flat-track.

 

 

Non tutti conoscono lo shop britannico Redmax (http://www.redmaxspeedshop.com/), famoso per le parti da flat-track e cafe racer per molte moto (Harley-Davidson in particolare).
Si tratta di uno di quei negozi dove è possibile trovare praticamente di tutto, ideale per chi si vuole costruire da zero o modificare la propria moto.

Come deve essere una street-tracker pronto gara (quasi) ?

Lo Sportster in questione è l'esaltazione dello spirito che anima da sempre questi inglesi, che hanno una predilezione per le piste ovali non asfaltate, ove derapare di continuo.

Stante questo background, appare del tutto logica la chiara l'influenza della mitica Harley-Davidson XR 750 da flat-track nel progetto di questa street-tracker. 

Telaio racing.......

Per avere una moto quanto più racing fosse possibile, tranne il motore, è stato costruito praticamente tutto in casa oppure ci si è rivolti a specialisti del settore, come la C&J che ha fornito il telaio, sul quale sono state predisposte specifiche piastre di attacco del motore ed è stato anche costruito l'attacco del forcellone, la Hagon che ha fornito due ammortizzatori regolabili e la Smooth che ha dotato la moto di due cerchi da 18 pollici.

La forcella ha richiesto un grande lavoro di adattamento della parte inferiore proveniente da una Triumph Speed Triple (così come anche il disco freno anteriore).

Il serbatoio del carburante e dell'olio (posto nel canonico alloggiamento sotto alla sella, vicino a quello del carburante) sono in alluminio.

.......ed il motore ????

Paradossalmente su questo tipo di moto è il motore a non aver subito praticamente alcun intervento, se si eccettua un intervento sul secondo e sul terzo rapporto del cambio (irrobustiti), il montaggio di un filtro dell'aria S&S e di una coppia di scarichi alti.

Stante lo spirito racing di questo Sportster, si sarebbe dovuto intervenire sul motore attraverso alberi a cammes dalla diversa fasatura (che migliorassero il rendimento a tutti i regimi attraverso un maggior aumento del tempo di apertura delle valvole) ed un diverso carburatore (preferibile in questo caso la valvola a farfalla in luogo di quella a ghigliottina).


UP: il telaio

DOWN:  faro e tachimetro digitale in totale antitesi con la moto

 


 


mercoledì 31 agosto 2016

Panster: uno Sportster Evolution invecchiato ad arte!

panster sportster by lc fabrications side right

panster sportster by lc fabrications side left

panster sportster by lc fabrications engine right

panster sportster by lc fabrications engine left

panster sportster by lc fabrications front light and fork

 

Riuscire nell'opera di riprodurre perfettamente una moto di inizio secolo attraverso un motore Harley Davidson Evolution non è per tutti. Se poi il motore in questione oltretutto è uno Sportster Evolution...... 

 

....diventa un'impresa per pochi!

Il problema di fondo nasce dal fatto che non basta montare qualche pezzo vintage, ma bisogna armonizzare il tutto, facendo la massima attenzione anche ai dettagli apparentemente più insignificanti, perchè il rischio di creare una moto priva di ogni logica è concreto. Molto.

Per costruire Panster  la crew di LC Fabrications è partita da un motore Sportster Evolution profondamente rivisto in numerose parti, ad iniziare dai coperchi delle teste (di marca STD) tipo Panhead, per finire con un carburatore S&S  “E”, passando per pistoni Shovel.

Il motore è stato inserito in un telaio costruito appositamente, dotato di forcella tipo “springer”, cerchi a raggi da 21 pollici e freni a disco perimetrali. Quest'ultima soluzione sembra stonare non poco con molti particolari di Panster che richiamano le moto da “board track” degli anni venti (questo aspetto lo si nota particolarmente dal serbatoio incatonato nel lungo telaio a tubi e dalla corta forcella tipo “springer”).
Tutto il resto è stato (ovviamente) costruito in casa.

Spesso quando i progetti nascono in un modo e finiscono in un altro.

Nello specifico Panster è il risultato di un lungo e laborioso ripensamento che aveva portato il suo ideatore (Jeremy Cupp di LC Fabrication) a voler dapprima costruire una scrambler sulla base di una Triumph Bonneville Black del 2006, per poi cambiare idea dopo aver parlato con un amico, profondo conoscitore e cultore degli Sportster. 

Questo potrebbe spiegare il motivo di alcuni aspetti della “Panster” che non convincono proprio, come il già menzionato utilizzo dei freni perimetrali ed il singolo ammortizzatore che sostiene la sella.

Per il resto la moto è ottimamente costruita, con un livello di finiture eccelso. Si rivelano di ottimo gusto alcuni particolari color oro del motore e della verniciatura, così come il colore scelto.


UP: lo stupendo lavoro di invecchiamento del motore

DOWN: i freni a disco perimetrali e l'ammortizzatore sotto la sella, con il relativo tubo di attacco alla parte centrale del telaio
 




martedì 24 maggio 2016

Monkee 7: uno Sportster XLCH 1000 ancor più selvaggio!!!!

monkee 7







 

Nell'era digitale del 2.0, trovare ancora qualcuno che si diverte a costruire moto utilizzando motori arcaici è quasi impossibile. Eppure nella Vecchia Europa c'è ancora qualche nostalgico.....

 

Per chi non li conscesse, i ragazzi danesi di Wrenchmonkees sono diventati famosi con le loro moto dallo stile minimalista e selvaggio, costruite su vecchi motori e dalle verniciature quasi sempre nere opache. Anche le recenti elaborazioni avvenute per Yamaha sui nuovi modelli (le Yard Built http://www.wrenchmonkees.com/the-yard-built) hanno rispettato questi canoni stilistici.

Lo Sportster in questione, se si eccettua il color rosso fuoco del serbatoio del carburante, rispetta questi canoni. Sebbene possa sembrare appena uscita da un fienile dove è stata ferma per anni, questa XLCH 1000 nasconde un lavoro incredibile.

Lavoro che ha visto sezionare letteralmente il mezzo. E' stato prima smontato il motore, revisionato e montato su un nuovo telaio (rigido), abbinato ad un carburatore S&S e scarichi costruiti in casa.
Successivamente si è provveduto a terminare la moto costruendo e montando numerose parti tra cui il parafango posteriore creato appositamente, le luci provenienti dal catalogo Wrenchmonkees,  una forcella da 33mm, nuovi cerchi Borani da 18 pollici con pneumatici Pirelli tassellati ed un serbatoio del carburante proveniente da una Husqvarna.

Il risultato finale è una moto selvaggia come non poche, con elementi sia delle streettracker riviste in chiave “old”, che dei bobber.


UP: bellissimo il serbatoio Husqvarna degli anni settanta

DOWN: le piastre di sterzo che sarebbero dovute essere di colore nero opaco e non lucido