Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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giovedì 4 maggio 2023

THE HOPE - 2001 Sportster 1200 scrambler





“The Hope”: la speranza. Nome azzeccatissimo per questo Sportster scrambler, verde come i prati, costruito per fare qualche divagazione in mezzo ai boschi, ma anche per fare la sua figura in qualche bike show di primo livello. 

Diversamente da altri scrambler proposti, che potevano essere facilmente replicati dentro al proprio garage, in questo caso bisogna essere dei veri e propri professionisti non solo in fase di realizzazione della moto, ma anche per quanto riguarda l'ideazione stessa. Ad essere sinceri, uno scrambler così rifinito va un poco contro la sua naturale vocazione, ma  talmente fatto bene che non ci si pensa.

E’ un progetto tutto nuovo dove pochissimo del modello originale è rimasto intatto. La parte più evidente del lavoro si nota sulla parte ciclistica (rimasta con le misure originali). Il telaio è stato tutto rimaneggiato con alcune parti modificate ed altre costruite, come il forcellone, i morsetti delle ruote ed il serbatoio dell’olio sagomato all’interno del telaio. La forcella, seppur di serie, è stata rivisitata internamente e sono state costruite nuove piastre di sterzo in alluminio ricavato dal pieno.

Neppure il motore (totalmente verniciato in nero goffrato) è sfuggito ad interventi, anche se non radicali: pistoni ad alta compressione in sostituzione degli originali (cilindrata 1200), valvole più grandi, carburatore Mikuni da 42mm con filtro dell’aria artigianale, scarico due-in-uno anche questo artigianale.

Un coppia di pneumatici tassellati Hidenau, montati su cerchi con misure originali, rappresentano un’ottima scelta per questo tipo di moto.


 

mercoledì 26 aprile 2023

Thè Giapponese - 2001 Sportster 883 cafe racer by Hirock Kyoto






Ci sono mille modi per interpretare uno stile di moto. Modi che risentono anche dell'influenza culturale del paese dove viene elaborata la moto stessa. Un cafe racer che si rispetti deve avere come base una meccanica non troppo moderna, semi-manubri, comandi arretrati ed una corta coda. Il tutto quanto più vicino possibile allo stile british degli anni cinquanta, fatto di ampio uso di alluminio e ricerca maniacale delle prestazioni attraverso la leggerezza.

Il proprietario di questo Sportster ha voluto un cafe racer che in qualche modo ricordasse gli anni ottanta attraverso grafiche evocative ed uso di materiali compositi al posto dell'alluminio e non avesse solo un effetto scenico, ma fosse una moto molto più performante dell'originale. 

Il noto pragmatismo nipponico ha permesso di avere un notevole risultato grazie alla collaborazione tra i preparatori di Nice Motorcyles e Plus Cycles. Il comparto ciclistico non vede stravolgimenti, poichè la forcella rimane di serie (anche se rivisitata internamente) ed ammortizzatori posteriori progressivi prendono il posto degli originali. Solo il montaggio di un cerchio posteriore da 18 (ed anteriore originale da 16 pollici, entrambi che calzano pneumatici  pollici Bridgestone Battlax) e di una trasmissione finale a catena in luogo dell'originale a cinghia dentata sono un piccolo azzardo rispetto al modello di serie. Il resto è completato da un paio di semi-manubri e comandi arretrati Storz.

Qualche cavallo in più al motore non di serie non guastava. La ricetta più semplice ed efficace è stato smontare completamente lo small-block per bilanciarlo di nuovo e dargli modo di ospitare pistoni più grandi in grado di portare la cilindrata a 1200, abbinandolo ad un carburatore Mikuni HSR 42 ed uno scarico due-in-uno artigianale. Pinze Brembo a quattro pistoni fanno coppia con dischi freno originali servono a calmare in tutta sicurezza i bollenti spiriti.

mercoledì 5 aprile 2023

BOOTLEG!!!! - 1968 Sportster XLCH chopper







Finalmente è arrivata la primavera. Le giornate si sono allungate (grazie anche all'ora legale). C'è voglia di libertà e di lasciarsi alle spalle un inverno tumultuoso. Uno dei migliori modi potrebbe essere non solo andare in moto, ma addirittura di costruirsi un bel chopper anni settanta che faccia rivivere un periodo di spensieratezza prima dell'arrivo delle lotte politiche e del terrorismo......

Quello proposto oggi è esagerato, ma perfettamente in linea con quel periodo culturale e con la primavera appena arrivata. Un tributo alla libertà......

Telaio rigido costruito artigianalmente, abbinato ad un codone replica Ron Finch (maestro dei chopper anni settanta) che usa come unico elemento ammortizzante un un pneumatico da auto sgonfio montato su un cerchio da quindici pollici. Il tutto verniciato in fucsia-viola-metalflakes con diverse mani di vernice. Davanti una forcella di tipo "Springer" è stata abbinata ad un cerchio in alluminio da diciannove pollici privo di freno. Le particolari caratteristiche costruttive del telaio donano alla moto un interasse mostruoso.......

Il vecchio Ironhead Sportster è stato smontato in ogni sua parte, interamente ricostruito ed impreziosito attraverso la cromatura di alcune parti e la doratura dei cilindri. Salvo il montaggio di un carburatore S&S ed un paio di scarichi liberi, il cui processo di curvatura ha richiesto moltissimo tempo.

Con questo chopper XLCH possiamo affermare che il 1968 è più vicino che mai.....

giovedì 30 marzo 2023

XLCH Replica - 1996 Sportster XLH 883





La storia di questo Sportster la vorremmo ascoltare più spesso, perchè rappresenta una di quelle situazioni "ideali", in cui senza spreco di denaro o tempo si realizza il proprio sogno motociclistico. Il proprietario si è ritrovato questo Sportster in famiglia, lasciato inutilizzato da qualche parente per diverso tempo. 

Accertatosi che la moto stava bene e non aveva problemi di sorta, salvo qualche intervento necessario per rimetterla su strada, ha ragionato molto su cosa voleva farci, arrivando alla conclusione di rendere omaggio alla storia dello Sportster celebrando un modello che in qualche modo fosse tra quelli simbolo. La scelta è ricaduta sulla versione stradale dell'XLCH, commercializzata a partire dal 1959, mentre la versione racing vide la luce un anno prima, nel 1958. 

Gli interventi sono stati minimi e questa moto può rappresentare un'ottima idea per qualcuno che voglia elaborare il suo Sportster senza svenarsi. Sul blog già abbiamo pubblicato un altro Sportster a tema realizzato da Vintage Cycle Service, rappresentando un'ottima realizzazione, seppur leggermente diversa da questo Sportster, sul quale viene privilegiato l' "effetto old", attraverso la verniciatura blu-metallizzata, con tonalità vicino al color "carta da zucchero". 

La stessa sella riprende la forma delle selle di quegli anni. Per il resto non troviamo nulla di trascendentale, salvo i soffietti messi sulla forcella originale con steli da 39mm, i comandi al manubrio semplificati, il filtro dell'aria tondo ed un paio di scarichi replica XLR.

Generalmente non amo fare confronti, ma in questo caso ci vuole. Personalmente pure piacendomi molto il lavoro svolto su questo Sportster 883 del 1996, ammiro sempre di più la moto elaborata da Vintage Cycle Service: un richiamo al passato ma non troppo esagerato!


KTM insegna! - 1998 Sportster 1200S Scrambler






Quando si pensa ad uno Sporty scramblerizzato, vengono spesso in mente soluzioni classiche di tipo vintage, con bella carrozzeria in acciaio ridotta all'inverosimile, manubrio specifico, pneumatici tassellati e motore di serie sul quale si è intervenuti solo su scarico ed alimentazione.

Ogni tanto qualcuno ha idee diverse e nasce qualcosa che può non piacere, come in questo caso.

L'idea del proprietario della moto è quella di avere una vera e propria moto da cross costruita su base Sportster. Progetto non semplice da realizzare ma che può portare ad ottime soddisfazioni, soprattutto se si hanno molti denari da investire nel progetto.....

Dello Sportster restano solo telaio e motore, mentre tutto il resto è un tripudio di parti speciali o provenienti da altre moto.

Il risultato finale è un motore con oltre 75 cv alla ruota ed un peso a secco di 200 kg (quasi 30 kg in meno del modello di serie) ed una moto che mantiene una guidabilità incredibile, con una erogazione molto fluida.

La moto è stata completamente smontata. Il motore a quattro candele, prima di essere verniciato in nero goffrato, è stato potenziato attraverso alberi a cammes più spinti, lucidatura dei condotti ed il montaggio di un carburatore Lectron abbinato ad un filtro dell'aria originariamente progettato per una Ducati 1299, montato tramite un supporto fatto a mano. Lo scarico due-in-uno è artigianale. Attraverso questo intervento si è avuto un bell'aumento di potenza, senza compromettere l'affidabilità del motore.

Il telaio è stato modificato nella parte posteriore attraverso l'eliminazione dei supporti parafango in modo da poter montare un parafango in alluminio appositamente studiato (con faro a LED integrato) ed una sella da cross.

L'avantreno proviene da una una KTM 1190 Adventure, abbinato a un mozzo Haan e un cerchio Excel da 19 pollici.

Posteriormente è stato montato un forcellone Trac Dynamics, cerchio da 17 pollici (Excel anche questo) e doppi ammortizzatori Öhlins. Questo intervento ha imposto la trasmissione finale a catena.

La messa a punto della ciclistica ha comportato un assetto rialzato della moto anche posteriormente in modo da avere una “vera” moto da cross e non una semplice “showbike”.

Questa special è veramente ben riuscita e contiene diverse soluzioni interessanti. Unico limite il prezzo (che non conosciamo ma di cui possiamo immaginare)…...


giovedì 23 marzo 2023

Tribute to Porsche Speedster - 2013 Sportster 883R Speedster






Il mondo dell'auto e della moto, sebbene apparentemente uguali, si muovono ognuno secondo proprie logiche e propri know-how. Il travaso di competenze avviene nella maggior parte dei casi a livello sportivo, attraverso soluzioni ingegneristiche applicate alle moto, dopo un utilizzo prolungato da parte delle auto. Raramente si assiste ad un avvicinamento dell'uno verso l'altro. Da diverso tempo si sta diffondendo la tendenza, tra alcuni customizer, di tributare moto custom a qualche modello di casa automobilistica oppure a qualche pilota.

Lo Sportster di questo servizio è stato costruito dai ragazzi spagnoli di Lord Drake Kustoms ed è un tributo alla mitica Porsche Speedster la cui produzione è iniziata nuovamente nel 2019, seguendo in qualche modo la rotta del modello del 1954 sviluppato per il mercato americano, che richiedeva una Roadster leggera e scoperta, con carrozzeria in lamiera.

L'idea è venuta nel momento in cui i noti customizer si sono ritrovati tra le mani uno Sportster 883R di ultima generazione (quello ad iniezione per intenderci) ed hanno deciso di realizzare un cafe racer.

Dopo aver avuto il colpo di genio, hanno pensato che la moto doveva essere un omaggio ad una 911 Carrera, una Speedster oppure un modello 917 della 24 Ore di Le Mans. 

La moto ha un lungo elenco di parti speciali appositamente create e componenti esclusivi (come i loghi Porsche), così come la verniciatura.

Gran parte del lavoro è stato effettuato a livello estetico, in quanto la ciclistica ed il motore sono praticamente di serie, tranne filtro aria S&S abbinato a scarico due-in-uno Vance and Hines ed la trasmissione finale a catena che sostituisce l'originale cinghia dentata ed un paio di ammortizzatori posteriori a gas dal maggiore interasse rispetto agli originali. 

 


 

mercoledì 15 marzo 2023

Street Sportster - 2006 XL 1200 Roadster





Tra i modelli Sportster di nuovo corso, cioè quelli con il motore montato su supporti elastici a partire dal 2004, il 1200 R, stranamente, ha riscosso minor successo commerciale, a fronte di un’estetica accattivante e di un motore più potente rispetto a quello di 883 cc. 

Trovare un 1200R usato è non è facile. Ancor più difficile vederne uno elaborato con lo scopo di migliorare ”handling” cioè la guidabilità. 

Guardando questa elaborazione si riesce a capire immediatamente il modello di provenienza, anche se sembra sembra una moto stock.

In questo senso i ragazzi di Shiun Kraft Works hanno fatto i miracoli mimetizzando gli interventi in un look quasi di serie, salvo la verniciatura e qualche dettaglio. 

La ciclistica, ha visto pochi e mirati interventi: cerchi in lega Sundance (anteriore da 19 pollici come l’originale e posteriore da 18 pollici in luogo di quello da 16, pneumatici Bridgestone Battlax), ammortizzatori Ohlins più lunghi degli originali, forcella di serie rivisitata internamente tramite molle Trak Tek ed olio più denso e kit di regolazione del precarico, oltre ad una bella piasta anti-svirgolo, pompa freno anteriore di tipo radiale della Brembo, abbinata e pinze a doppio pistone Performance Machine che lavorano sui dischi di serie. 

Il motore da 1200 cc è stato liberato tramite un carburatore Kehin a valvola piatta (quello originale è a depressione) abbinato ad un filtro dell’aria S&S ed uno scarico artigianale due-in-uno privo di silenziatore marchiato Hotrun. 

Bellissimo il serbatoio dell’olio realizzato a mano saldando l’alluminio, che conferisce un tocco di artigianalità alla moto!!!!!!! 

mercoledì 8 marzo 2023

Tributo al Sol Levante!!!!! - 2000 Sportster 1200S cafe racer




Domanda: è possibile rendere omaggio alla cultura nipponica tramite una moto americana che si ispira alla vecchia scuola inglese ??????

La risposta non può che essere affermativa dato che l'autore di questo Sportster è il Maestro giapponese Koichi Fujita fondatore di An-Bu Customs.

La linea slanciata ma non troppo distante dall’originale, la notevole riduzione di peso rispetto al modello standard e qualche altro piccolo accorgimento, conferiscono al 1200S un aspetto aggressivo senza essere oltraggioso e senza snaturarne l’aspetto di base.

Ciclistica e motore, infatti sono praticamente di serie.

A parte le sovrastrutture realizzate a mano, la forcella viene rivisitata solo internamente e gli ammortizzatori originali vengono sostituiti da un paio di tipo progressivo, da un maggiore interasse. L’impianto frenante della seconda versione del 1200S svolge il suo lavoro egregiamente per cui non si interviene su di esso. L’eliminazione del parafango anteriore impone una staffa di rinforzo tra i due steli della forcella al fine di evitare torsioni indesiderate.

Per avere un cafe racer vecchia maniera, si deve ricorrere a semi-manubri e comandi arretrati (in alluminio ricavato dal pieno). La ciclistica viene completata con il montaggio di una trasmissione finale a catena in luogo di quella originale a cinghia dentata.

Il 1200 con testata a doppia candela già libera cavalli a sufficienza e per questo motivo viene fatto solo “suonare meglio” attraverso il montaggio di uno scarico due-in-uno interamente fatto a mano, con ovvio adeguamento della carburazione.

Indispensabile su questo motore un radiatore dell’olio supplementare, che viene montato di dimensioni maggiori a quelli generalmente utilizzati per questa moto.

La verniciatura verde opaca esalta il carattere rude di questo ottimo 1200S cafe racer!

mercoledì 1 marzo 2023

EVEL KNIEVEL - 1976 SPORTSTER XL 1000





Domanda che non ammette risposte di riserva: si può spendere quasi centomila dollari per una vecchia moto, oltretutto non da corsa ????????

Chi si pone questo interrogativo dia una risposta immediata eppoi continui nella lettura…..

Si tratta di una delle moto originali utilizzate dal più famoso stunt-man, quando era all’apice della sua fama, utilizzata anche nel film “Viva Knievel”, valutata questa cifra dalla casa d’aste Bonhamans.

La base è un semplice Sportster Ironhead 1000, inviato direttamente da Harley-Davidson a Bud Ekins affinché fosse elaborato per uno dei film del più famoso stuntman mai esistito.

Serbatoio del carburante, codone e sella sono stati sostituiti con elementi appositamente costruiti per il flattrack, mentre il parafango anteriore è stato eliminato. 

Gli scarichi originali sono stati sostituiti con due tubi vuoti da un pollice e tre quarti. Eliminato anche luci ed indicatori di direzione, con rifacimento dell’impianto elettrico.  Il motore è rimasto totalmente originale.

La moto è stata totalmente restaurata.

mercoledì 22 febbraio 2023

VINTAGE VIBES - 2002 Sportster 883 WL Style






Il custom è qualcosa di profondo per molti. Una forma d’arte dove che trova espressione in quel rapporto spesso viscerale con la propria moto. Molteplici sono gli aspetti che possono influenzare la scelta di come intervenire e di quale stile adottare. A volte possono essere semplici intuizioni, altre veri e propri modi di vivere che trovano riscontro nella motocicletta, altre volte, semplicemente, una sorta di insoddisfazione generale per quel mezzo che non rispecchia totalmente il proprio “IO”.

La scelta di trasformare questo Sportster in un WL degli anni quaranta è arrivata dopo che il proprietario è rimasto affascinato dallo spettacolo prodotto nel “muro della morte” proprio da vecchi WL 750.

L’idea non è stata di semplice realizzazione e le difficoltà non poche. Per prima cosa si doveva intervenire sul telaio e tra le varie opzioni, si è deciso di saldare la parte posteriore del telaio originale di un WL 750  a quello originale dello Sportster, in modo da avere un telaio dalla guidabilità di una moto moderna ma con un aspetto decisamente vintage.  Si è poi abbinata una forcella Springer accorciata, con un cerchio dotato di freno a tamburo, privo di parafango. Anche sul cerchio posteriore è stato montato un freno a tamburo. 

Il serbatoio del carburante prelevato da un vecchio Shovelhead e modificato in maniera da fungere anche da serbatoio dell’olio (da notare i due tubi di raccordo che dalla parte superiore scendono verso il motore). Parafango posteriore adattato e selle costruite in cuoio. Cambio a mano e frizione a pedale sono assolutamente indispensabili per avere l’effetto d’epoca. 

Il motore è rimasto assolutamente di serie, salvo un filtro dell’aria tondo con effetto ottone ed una coppia di cortissimi scarichi neri privi di silenziatore.

Paradossalmente la scelta del colore è stata una parte molto difficile. 

Alla fine si è trovato un blu del 1946, perfetto per questa moto!

mercoledì 15 febbraio 2023

XBRR GLADIATOR - 2007 Buell XB12R - Street-Tracker






Chi conosce anche solo lontanamente il marchio Buell, sa perfettamente che rappresenta tutt'ora, sebbene la produzione sia cessata nel lontano 2009, la parte "sportiva" di Harley-Davidson, con soluzioni tecniche del tutto particolari. 

Il motore della XB da 1203 cc ha 103 cv ed 83 Nm di coppia, con testate lavorate ed una valvola allo scarico, è dotato di grande coppia ai bassi regimi e non ama girare in alto. E' un motore della vecchia scuola che deriva da quello Sportster ma, diversamente dalle unità montate sui modelli con il telaio a traliccio, ha subito importanti modifiche sul rapporto alesaggio/corsa e su altri componenti. 

L'unità costruita dai giapponesi di Hot-Dock Custom Cycles per questa Buell, ha la cilindrata aumentata fino a 1340 ( sul motore Sportster abbiamo visto elaborazioni per uso stradale fino a 1600 cc), ritenuta più che soddisfacente per avere notevole potenza e coppia, ma senza perdere affidabilità. 

L'aumento di cubatura è stato raggiunto tramite pistoni maggiorati, modifiche alle teste ed una coppia di corpi farfallati da 62mm che escono verticalmente. I collettori di scarico sono stati realizzati a mano ed abbinati a terminali Termignoni. Si parla di un motore con quasi 150 cv (!!!!!!).

Sebbene possa sembrare una "special", in realtà è una moto costruita praticamente da zero. Il telaio è stato progettato e costruito in modo da avere il motore appeso e collegato al forcellone Ducati tramite un sistema di ancoraggio Buell basato su supporti elastici. 

Per avere una moto stabile ma non troppo aggressiva nella guida su strada, è stato pensato di ridurre il più possibile l'inclinazione del cannotto di sterzo, allungando però il telaio in quella zona. 

Sono stati abbinati cerchi da 19 pollici con pneumatici Dunlop DT4. Ammortizzatore posteriore Bitubo, forcelle Showa ed impianto frenante con dischi Brembo e pinze Tokico. Per avere il baricentro più basso possibile, serbatoio dell'olio e del carburante sono stati spostati sotto al motore ed è stato predisposto tutto un sistema di passaggio dei liquidi tramite tubi aeronautici. 

Il tema del flattrack ha condizionato la scelta delle sovrastrutture, anche se il risultato finale avvicina più questa Buell ad un mezzo post-atomico che sembra uscito da un remake dei film di Mad Max!