Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 8 giugno 2022

Diffidare delle apparenze!!!!! - 2007 - Sportster 883 - Street Tracker





Uno degli insegnamenti della vita è di non fidarsi troppo delle apparenze, intese sia come aspetto esteriore sia come comportamenti. Spesso, infatti, comportamenti troppo controllati sono sinonimo di falsità e, spesso, di guai. 

Si deve cercare immediatamente il nocciolo del problema e capire davanti a chi o cosa ci si trova davanti.

Il caso di questo Sportster è emblematico. Siamo in presenza di una versione dallo scarso appeal, raramente utilizzata come base per elaborazioni importanti. Stante una linea molto vicina all'originale, questo potrebbe indurre i meno esperti a pensare di trovarsi al cospetto della solita moto stock con qualche accessorio.....nulla di più sbagliato!!!!!

Sotto una veste sobria si nasconde una splendida street-tracker studiata nei minimi dettagli, al confine con una naked moderna.

Accanto allo "small block" ad aste e bilancieri, cuore pulsante dello Sportster (di serie salvo uno scarico due-in-uno artigianale, abbinato ad un filtro dell'aria aperto ed una nuova mappatura della centralina) è stata abbinata una raffinata moderna ciclistica in grado di esaltarne la guidabilità, che vede come elemento importante l'abbinata forcella-ammortizzatori Ohlins più lunghi degli originali, che lavorano su cerchi Misumi Engineering da 18 pollici e freni Brembo.

Su questa moto diviene d'obbligo la trasmissione finale a catena ed un paio di pedane arretrate in alluminio ricavato dal pieno.

martedì 31 maggio 2022

Ritorno al carburatore: Sportster 883R del 2010






E' noto che le Harley-Davidson a carburatore sono sempre più ricercate specialmente dalle vecchie generazioni che hanno vissuto il passaggio all'iniezione. I modelli Sportster a carburatore prodotti fino al 2003 soffrivano di un elevato numero di vibrazioni a causa del motore montato su supporti rigidi e del tipo di telaio molto stretto nella zona posteriore che non garantiva il necessario confort. 

Nel 2004 è iniziata la produzione del nuovo Sportster con il telaio differente, il motore montato su supporti elastici ed il carburatore. Quasi una rivoluzione rispetto al modello prodotto fino al 2003. 

Purtroppo è durato molto poco. Le normative (specialmente europee) in tema di emissioni inquinanti hanno imposto l'adozione dell'iniezione elettronica, tarpando le ali agli appassionati del vecchio carburatore. Molti hanno deciso di ripiegare sui vecchi modelli, ma qualcun altro (pochi) ha scelto una strada diversa (non semplice) montando il carburatore sul modello ad iniezione.

In passato vi abbiamo proposto uno dei kit che si trovano in commercio ad un prezzo ragionevole. 

Qui si va oltre perchè sullo Sportster 883R è stato molto di più accentuando lo spirito custom abbinato ad elementi racing. Non solo alimentazione a carburatore ma anche motore portato a 1200 cc, filtro aria Kuryakyn (molto di moda sulle elaborazioni di questo tipo negli anni novanta) e scarico due-in-due alto in stile flat-track.

Parliamo poi della parte ciclistica con il perfetto abbinamento di una coppia di ammortizzatori posteriori Ohlins con serbatoio separato alla forcella originale rivisitata internamente con molle progressive ed olio più denso. Aumentata la potenza e nettamente migliorata la ciclistica si è reso necessario ricorrere a dischi flottanti della Misumi con pinze Brembo anteriormente e posteriormente. 

Trattandosi di una moto customizzata, ma non stravolta nell'estetica, la linea resta pressochè fedele all'originale, venendo sostituiti solo serbatoio del carburante (ora un peanut da 8,5 litri), sella e comandi a pedale (ora montati arretrati). 


mercoledì 11 maggio 2022

Pantah Buell M2 Cyclone






Ispirata alla Ducati Pantah 600 TT2, questa Buell Cyclone rappresenta l'ennesima dimostrazione della versatilità del motore Sportster, mandato in pensione troppo presto.

La moto sia stata costruita quasi da "zero" e rappresenta uno degli esempi di massima ingegneria. Inizialmente si voleva utilizzare il telaio originale della Ducati Pantah ma non è stato possibile poichè si presentava in pessime condizioni. L'alternativa era quindi utilizzare quello originale oppure costruirne uno nuovo. Alla fine si è deciso di costruire un telaio partendo da zero in modo da seguire le geometrie Buell (anche se l'interasse è stato maggiorato di 25mm rispetto) e cercando di avere nel contempo l'estetica della Ducati Pantah (utilizzando tubi da un pollice di diametro).

Si è ritenuto necessario utilizzare la forcella (interamente revisionata) M2 Cyclone su ruote Ducati Pantah (da 18 pollici) e freni Brembo prelevati da una Ducati 916, da cui proviene anche l'ammortizzatore di sterzo, mentre quelli posteriori sono della YSS.

Praticamente tutta la moto è stata realizzata attraverso componenti appositamente costruiti (poche concessioni all'after-market come le pedane arretrate Tarozzi), sui quali spiccano il serbatoio del carburante in alluminio e quello dell'olio nascosto sotto la sella. Il motore è rimasto interamente originale, salvo un filtro dell'aria aperto ed un bellissimo scarico sdoppiato che passa sotto il telaio.

Il colore è della Shelby Daytona.

mercoledì 4 maggio 2022

Downtown Racer - 1991 Sportster XLH 883







Siamo da sempre abituati a considerare il popolo giapponese (e gli orientali in genere) come un popolo estremamente pragmatico e metodico, abituato a fare scelte razionali che seguono logiche consolidate.

Si rimane perplessi quando dal paese del Sol Levante qualcuno rompe questi schemi. Così anche in tema di customizzazione delle moto.

Questo Sportster è un chiaro esempio di reinterpretazione dello stile "suburbano" in maniera del tutto sconosciuta.

L'idea da cui si è partiti è stata quella di avere una moto in grado di dare molte soddisfazioni anche sulle strade di montagna, ragion per la quale il primo passo da fare era migliorarne la guidabilità, riducendone il peso.

Si è reso necessario, quindi, montare una coppia di cerchi da 18 pollici (in luogo degli originali 16 pollici al posteriore e 19 all'anteriore) più larghi degli originali, sui quali sono stati montati pneumatici Continental Conti Road Attack 2. La cinghia dentata della trasmissione finale ha lasciato il posto ad una catena. 

Se la forcella è rimasta quella originale con steli da 39mm (pur se rivisitata internamente e dotata di barra antisvirgolo della Screamin'Eagle), posteriormente sono stato montati una coppia di ammortizzatori Ohlins più lunghi degli originali. Dischi flottanti con pinze Brembo sono assolutamente necessari per questo tipo di moto. 

Per ridurre il peso senza snaturare lo Sportster è stato modificato il telaio posteriormente aggiungendo un arco sul quale ancorare uno piccolo parafango in alluminio, utilizzato anche anteriormente. 

Il motore viene liberato solo attraverso il montaggio di un carburatore Mikuni HSR42 abbinato ad uno scarico due-in-uno totalmente libero e dall'andamento insolito (realizzato interamente a mano). 

La sella bianca cucita a mano dalla forma a silhouette ed il manubrio alto e stretto con il traversino sono altri elementi di spicco di questo Sportster del tutto atipico ma, se visto nella giusta ottica, con una buona dose di fascino.


mercoledì 16 marzo 2022

Samurai!!!!!! - Sportster 1200 S racing by An-Bu Customs








Il maestro giapponese AN-Bu Custom Motors stupisce ancora una volta tutti con questo Sportster 1200 S in puro stile racing, dove da ogni dettaglio trasuda vocazione per corse su pista asfaltata. Le linee sono insolitamente spigolose ed affilate richiamando nell'immaginario la "Katana" dei guerrieri giapponesi

L'alluminio non è plasmato dalla mano del Maestro, ma è il Maestro che si adatta ad esso lavorandolo in maniera certosina. Lo Sportster è un chiaro omaggio alle moto da Endurance degli anni settanta. Non si tratta di una elaborazione esagerata, ma studiata scientificamente. 

Il motore è di serie, tranne lo scarico due-in-uno che ha richiesto un adeguamento della carburazione. Anche la ciclistica è rimasta praticamente originale, montando solo due cerchi da 18 pollici (e trasmissione finale a catena) con impianto frenante completo Brembo ed ammortizzatori posteriori progressivi. Tantissime altre parti sono state costruite dallo stesso Maestro che non si è limitato solo alle sovrastrutture in alluminio ma è andato oltre con pedane arretrate e semi-manubri. 

Una vera opera d'arte in grado di scuotere l'anima !!!!!!!



mercoledì 2 marzo 2022

Bomba fiammante!!!!









Sembra una macchina del tempo. Uno di quegli oggetti capaci di proiettarti immediatamente a tanti anni addietro, perchè lo Sportster è costruito secondo alcune delle tendenze tanto in voga agli inizi degli anni novanta. 

Sul tema, all'interno di questo blog, sono stati pubblicati diversi articoli della rivista Freeway Magazine (cercateli nella sezione "Etichette" in basso sulla destra), ma vale la pena ammirare questa opera d'arte, non solo bella esteticamente, ma anche maledettamente tecnologica, considerando che la base di partenza è uno Sportster 1200 del 1993 sul quale, a parte il telaio (seppur modificato nella zona di attacco del forcellone) non è rimasto nulla di originale

Il progetto ha voluto una ciclistica moderna abbinata al vecchio "small block" debitamente elaborato, corredata da un quantità infinita di alluminio ed una vernice metallizzata, impreziosita da fiamme. Paradossalmente, proprio sul motore sono stati limitati gli interventi con un carburatore S&S, cammes Andrews ed un doppio scarico libero in titanio realizzato in casa. 

Il comparto sospensioni vede una forcella Ohlins a steli rovesciati prelevata da una Kawasaki ZRX1200, dotata di piastra antisvirgolo, abbinata ad un cerchio Bito (anche al posteriore) ed un impianto frenante completo Brembo con doppio disco e pinze a quattro pistoni. Posteriormente lascia a bocca aperta il bellissimo forcellone in alluminio ricavato dal pieno prodotto dalla Over Racing che lavora con l'ausilio di una coppia di ammortizzatori prodotti direttamente dalla Sundance ed impianto frenante Performance Machine. Per ospitare questo forcellone ed un cerchio maggiorato la trasmissione finale a catena è praticamente obbligatoria. 

Lungo il lavoro di adattamento al telaio del vecchio Sportster.....La carrozzeria è interamente in alluminio, ma se Storz fornisce il serbatoio del carburante, i parafanghi invece sono della Hot-Dock. Ovviamente è infinita la lista delle parti in alluminio realizzate in casa. Sebbene la tendenza a realizzare questo tipo di special sia superata da circa venti anni, questo Sportster 1200 intriga come non mai!!!!!


mercoledì 17 novembre 2021

Genuine Speed Sports

sportster 1200 s cafe tracker





I "maestri" di Hide Motorcycle esplorano un nuovi confini con questo Sportster  1200 S coniugando elementi di diverse tipologie di moto, dando vita ad un "ibrido" che ha il sapore di qualcosa di innovativo. 

Le linee sono filanti e dure (con il serbatoio stretto ed allungato ed il piccolo manubrio drag bar) sembrano richiamare quelle del cafe-racer per eccellenza: l'XLCR 1000. Le sovrastrutture ridotte all'inverosimile, con il parafango anteriore quasi inesistente e quello posteriore tolto dal telaio accorciato, unitamente a pneumatici leggermente tassellati ed un alleggerimento globale della moto, grazie all'utilizzo dei materiali plastici ed all'eliminazione del superfluo ed il riposizionamento di alcune parti (come la batteria tra telaio e ruota posteriore ed il serbatoio dell'olio cilindrico), sono tipiche invece delle street-tracker. Ma non si tratta di un abbinamento solo a livello estetico. 

Lo Sportster è stato migliorato nella guidabilità facendo "respirare" un poco più il motore del "quattrocandele" attraverso scarichi liberi e filtro dell'aria aperto, intervenendo anche sulla ciclistica attraverso componenti specifici con design classico come la forcella (Ceriani ???), le pinze freno Brembo e gli ammortizzatori prodotti dalla Sundance Harley-Davidson. 

Salvo il posizionamento della batteria che andrebbe rivisto, si tratta di una splendida moto che probabilmente è destinata a fare tendenza.

mercoledì 6 ottobre 2021

Thorowback Tracer - Sportster Street Tracker by Redmax Speed Shop

sportster street tracker by redmax speed shop




Lo Sportster costruito dai ragazzi inglesi attinge molto agli anni settanta ed alla cultura hot-rod, pur essendo una moto curata sotto l’aspetto tecnico per esaltarne guidabilità e prestazioni su strada, proprio come si conviene ad una vera street-tracker. La verniciatura metallizzata blu ed i copri testate EMD, che richiamano sia la Alloy XR750 che la stradale XR1000, sono sapientemente abbinati ad altri elementi che, a prima vista, possono disorientare chi vede per la prima volta questa moto. Anche la base di partenza non aiuta molto, poiché è stato scelto un vecchio Sportster 1100, in luogo di un più moderno 1200 con motore montato su supporti elastici. Il grande lavoro effettuato sulla ciclistica ha permesso di ottenere una moto “sui generis”.

Il telaio è stato sottoposto a “molding”, abbinato ad un forcellone costruito a mano facendo ampio ricorso ad elementi saldati al “tig”, abbinato poi ad una forcella prelevata da una Triumph Speed Triple e freni Brembo. I cerchi da 19 pollici con pneumatici Mitas da flat-trak sono stati una scelta obbligata.

Per non comprometterne l’affidabilità, il vecchio motore Sportster Evolution è rimasto di serie, salvo la lucidatura dei condotti delle teste, la sostituzione del carburatore originale con un Mikuni HSR 42 ed un paio di scarichi liberi (privi di qualsiasi silenziatore) che corrono singolarmente paralleli su entrambi i lati della moto. Uno degli altri aspetti da considerare per una street-tracker è il peso che va contenuto il più possibile. 

Non è dato sapere a quanto sia arrivata la bilancia, ma sicuramente con l’utilizzo della carrozzeria in materiale composito (che si trova nell’ampio catalogo di parti speciali realizzate direttamente dalla Redmax) e qualche altro dettaglio come il serbatoio dell’olio a botticella e le pedane arretrate in alluminio, si è scesi molto rispetto agli oltre due quintali del modello di serie, considerando che è stato anche semplificato l’impianto elettrico.


giovedì 16 settembre 2021

Sportster XLDS - Tribute Ducati Scrambler




Praticamente irriconoscibile. Un lavoro di fino ha reso questo Sportster 883 del 1988 (quattro marce e trasmissione finale a catena) una perfetta street-tracker/scrambler, non fosse per il motore poco potente seppur elaborato (l'ideale sarebbe stato utilizzare per la trasformazione un 1200 S con testata a doppia candela).

Gli interventi sono stati molti ed hanno abbracciato ogni aspetto della moto, a partire dall'insolita verniciatura color sabbia abbinata ad una sella marrone in pelle (visto motore e cerchi in alluminio sarebbe riuscito meglio un altro abbinamento). La carrozzeria ridotta al minimo, con parafanghi corti in materiale plastico ed un porta-faro anteriore in stile cross sono indispensabili per la buona riuscita del progetto. Fondamentale è cercare di contenere il peso, tanto è vero che è stato rimosso il coperchio del pignone per far posto ad uno costruito in casa e traforato, oltre al carter degli alberi a cammes sostituito con uno della EMD. 

La parte più importante del progetto, tuttavia, ha riguardato il lavoro sulla parte centrale e posteriore del telaio per ancorare il singolo ammortizzatore Ohlins a sinistra ed eliminare gli attacchi del doppio ammortizzatore. 

Si è reso indispensabile dotare il forcellone di barre di rinforzo ed ancoraggio all'ammortizzatore, grazie anche all'aiuto di un importante leveraggio. 

La forcella è stata prelevata da una Ducati e lavora in simbiosi con un paio di dischi flottanti e pinze Brembo che lavorano sul cerchio originale ( da 19 pollici come quello montato posteriormente ) con pneumatici tassellati.  Non meno importante l'intervento sul motore che ha visto il trapianto di cilindri e teste di una Buell XB del 2003 ed il montaggio di alberi a cammes Andrews N-2, oltre ad un carburatore Screamin'Eagle. Ovviamente ci sono altri dettagli come i comandi arretrati ed il manubrio di tipo crossistico.

Questo Sportster è molto intrigante ed è una bella idea anche se i costi di realizzazione non debbono essere proprio bassi


giovedì 29 luglio 2021

NUDA ED AMERICANA - Sportster "sport" by HD Speed Shop Firenze




Questo Sportster, apparso nell'ottobre del 2000, rappresenta l'evoluzione delle preparazioni in chiave sportiva che si erano iniziate a vedere all'inizio degli anni novanta. Dopo quasi un decennio, la tendenza a trapiantare quasi totalmente ciclistiche di giapponesi sportive sugli Sportster, lascia il posto ad elaborazioni mirate con parti costruite "ad hoc". 

Su questo Sportster costruito dall'allora Americana Firenze (ora Harley-Davidson Speed-Shop Firenze) viene montata una forcella GCB Ceriani da 43mm a steli rovesciati, che Carlo Talamo e la Numero Uno avevano iniziato a montare qualche anno prima su diverse elaborazioni a tema.  Molte aziende, sulla scia di questa nuova tendenza, avevano iniziato a produrre parti performanti per la ciclistica degli Sportster. 

A livello ciclistico la moto è completata da un forcellone JMC in alluminio attaccato ad ammortizzatori Progressive più lunghi degli originali, una coppia di cerchi a raggi Akront da 18 pollici (al posto degli originali da 16 al posteriore e 19 all'anteriore) ed impianto frenante completo fornito dalla Brembo (con due dischi da 330mm e relative pinze a quattro pistoni). 

Così studiato lo Sportster offre un assetto neutro a favore di una maggiore guidabilità. Il motore, seppur lasciato nella originaria cilindrata 883, viene elaborato lavorando le teste al flussometro e montando un kit Screamin'Eagle composto da aste, bilancieri e valvole, oltre ad un carburatore Mikuni da 42mm (il kit della Screamin'Eagle era composto da un carburatore da 40mm con valvola a farfalla) ed uno scarico due-in-uno con terminale Vance & Hines.

Non tutti sanno che i ragazzi di Firenze, all'epoca, si cimentavano nelle gare dragster, ragion per cui avevano accumulato una notevole esperienza e bravura in tema di elaborazione motori pari solo ai tecnici della Numero Uno Italia e come pochissimi altri dealer della penisola.   

mercoledì 5 maggio 2021

S Tracker






Spesso basta molto poco per rendere ancor più attraente qualcosa nata sotto una buona stella. Lo Sportster 1200 S è una di quelle moto che non solo vanta un grande numero di cultori, ma bella sotto molteplici punti di vista. 

Gratificante a livello estetico, rapisce non appena la si guida e si comprende che ha qualcosa in più rispetto agli altri modelli Sportster, anche più recenti. 

Non parliamo tanto della ciclistica, migliorata soprattutto nella frenata (doppio freno a disco con pinza a singolo pistone nelle prime versioni e doppio in quelle successive), ma del "quattro candele": un motore già ignorante nella configurazione di serie, che lo diventa ancora di più non appena monti scarico e filtro aperto. 

Il 1200 S va assaporato così. E' per palati forti. Se lo si vuole alterare nel gusto originario si rischia di rovinarlo. Ben venga allora una carrozzeria formata da un corpo unico codone, serbatoio del carburante con sella in pelle e verniciatura grigio pastello, abbinata ad un largo manubrio ed un paio di scarichi con finale a trombone, un paio di pinze Brembo ed una coppia di ammortizzatori posteriori regolabili e più lunghi degli originali. Nulla di più.