Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

mercoledì 28 febbraio 2024

2017 - Sportster Forty-Eight - km 7100




Forty-Eight ed Iron sono sinonimi in assoluto di Harley-Davidson. I modelli più rappresentativi in assoluto, negli ultimi anni, della gamma Sportster, conosciuti anche dai non appassionati del marchio di Milwaukee.

Le loro vendite sono state sempre altissime (al pari di tutta la gamma Sportster!).

La prima versione del Forty-Eight, con i cerchi a raggi, comparve sui mercati mondiali nel 2011. Grazie allo stile bobber (molto in voga), alla ridotta altezza della sella (66 cm), al panciuto gommone anteriore montato su un cerchio da 16 pollici, alle pedane avanzate, al serbatoio tipo "peanut" da 8,5 litri che ne decretava un palese ritorno al passato, ed all'aspetto minimalista, incontrò immediatamente i favori del pubblico. Il baricentro oltremodo basso ne aumentava oltremodo la facilità di guida. Nel tempo comparvero i cerchi in lega e differenti grafiche (bellissime le ultime AMF) e finiture.

Una moto che rappresenta un sicuro investimento.

Questo esemplare, praticamente pari al nuovo e con qualche accessorio, è in vendita dagli amici di  Harley-Davidson Store Roma ed è garantito un anno.

Prezzo importante ma adeguato alla moto: 13.000 Euro tondi tondi!

https://www.subito.it/moto-e-scooter/harley-davidson-sportster-1200-2017-roma-533352356.htm 


sabato 24 febbraio 2024

2018 - Sportster 1200 Roadster - km 25.000



Con questa versione spinta dello Sporster, nel 2016, a Milwaukee hanno letteralmente "pescato il jolly dal mazzo", rispondendo a quanti volevano una Harley-Davidson di chiara indole corsaiola e con un carattere verace, ma non lontana dai canoni tecnici e stilistici che avevano da sempre contraddistinto la produzione legata allo Sportster.

Il modello XR1200 aveva avuto un riscontro commerciale e di pubblico nettamente inferiore alle (grandi) aspettative, motivo per il quale era stata cessata la produzione qualche anno prima.

La nuova moto, pur essendo uno Sportster in tutto e per tutto, è nettamente migliorata nelle performance, facendola quasi assomigliare ad una naked moderna.

Il riscontro delle vendite è ottimo anche se non al livello di 883 Iron e Forty-Eight. 

La valutazione dell'usato resta altissima, specialmente se si tratta di un esemplare in ottime condizioni come questo proposto da Harley-Davidson Viterbo e dotato di relativa garanzia di un anno "Usato HD Originals".

Il prezzo richiesto di Euro 11.500 non è basso ma giustificato dalla esclusività e dalle perfette condizioni del prodotto. 

https://www.moto.it/moto-usate/harley-davidson/sportster/1200-roadster-2017-20-xl-1200r/9351745

giovedì 15 febbraio 2024

Dream to fly






Viviamo un momento storico dove il mercato motociclistico è enormemente influenzato dalle tendenze custom e dove, grazie alla infinità di proposte, è possibile comprare una moto nuova quasi pensandola da soli. Basta avere un'idea e nella maggior parte dei casi si trova il modello corrispondente, anche in linea con la spesa preventivata.

Se le cafe racer sono state le moto più desiderate circa una ventina di anni addietro, ora a farla da padrone solo le cosiddette "globentrotter" (di cui la BMW GS è la regina incontrastata da parecchi anni, accanto alla Benelli Trk 500) e le enduro per i raid passando, pochissimi anni addietro per le scrambler. 

Potrebbero trovare a breve la loro ragion d'essere le "tracker": moto custom abbinate all'utilizzo di pneumatici tassellati. Il vantaggio non indifferente quello di avere un assetto molto basso, in grado di permettere a tutti di toccare bene con i piedi per terra e, nel contempo, di consentire l'utilizzo in maniera soft anche su strade non asfaltate.

Il vecchio Ironhead 1000 del 1974 è un esempio di come potrebbe essere un tracker anche se, in questo caso, forse un poco estremo, sebbene le linee pulite dei chopper si leghino alla perfezione con un pneumatico tassellato montato su un cerchio a raggi da 21 pollici e l'idea di una moto nata per andare su quasi ogni terreno.

Acquistata dall'odierno proprietario nel 2017 già con il telaio rigido, ha visto pochi e mirati interventi tra cui il posizionamento della batteria dietro al motore, un avviamento a pedale ed una verniciatura color alluminio, perfettamente in linea con l'idea del mezzo.


mercoledì 7 febbraio 2024

First chance!!!!!





Può essere strano un nome simile per una moto molto vissuta e con diversi chilometri (....anzi miglia.....) alle spalle, ma quanto è capitato a questo Sportster rende bene l'idea.

Non si sa per quale oscuro motivo, la moto ha avuto molti proprietari nella città di Pittsburg  che l'hanno usata poco per poi sbarazzarsene abbastanza presto. Uno di questi decide di farne un bel rigido, ma qualcosa ancora non va.

Un giorno, una bella ragazza che ha frequentato l'istituto d'arte decide di sostituire la sua Honda CB350, alla quale si è distrutto il motore, con una Harley-Davidson usata. Visto l'annuncio tra tanti si innamora del vecchio Ironhead e decide di portarselo nel garage, dove personalmente esegue alcuni i lavori per adattarlo ai propri gusti ed esigenze.

Il periodo American Machine Foundry Company (AMF) è il riferimento gli interventi che mirano al sodo. Nessun restauro. La moto deve essere vissuta. 

La sella singola con le molle lascia il posto ad una sagomata perfettamente con il telaio rigido, dove viene saldato un lungo sissy-bar, così come il freno anteriore che finisce in qualche tombino. 

Il doppio faro rettangolare ed il manubrio a corna di bue sono un altro "must" del decennio ed, in generale, dei chopper in stile anni settanta.

Il vecchio Ironhead 1000 ha sempre svolto il suo lavoro a dovere nonostante i cambi di proprietà. Gli unici interventi un filtro dell'aria aperto ed un paio di drag-pipes.

Una moto affascinante, lontana da molte customizzazioni fatte con l'unico intento di apparire. 

Se siete fissati con con le grafiche AMF cliccate sull'articolo dedicato all'interno di questo blog.

https://www.1957legend.it/2020/10/amf-graphics.html


mercoledì 31 gennaio 2024

Cafe Samurai!!!!!!!




Proviene dal Giappone questo Sportster 1200s del 2000 rivisitato in chiave cafe racer ma intriso di cultura nipponica, che appare evidente nella parte posteriore.

Come abbiamo avuto modo di appurare in diverse occasioni, i concetti custom negli ultimi anni hanno subito un mutamento talmente importante da diventare meri parametri di riferimento. Con le cafe racer tutto è iniziato negli anni duemila quando, divennero una vera moda, grazie soprattutto a Triumph che lanciò modelli iconici come la prima Speed Triple. Le customizzazioni a tema si andarono diffondendo sempre di più e l'originario concetto di moto inglese-semi manubri-sella singola racing-pedane arretrate-scarico a trombone andò via via adeguandosi ai tempi, complice anche qualche casa motociclistica che identificò come cafe racer modelli che ne avevano vaghi richiami.

Nel caso di questo Sportster, quanto appena affermato è evidente.

Accanto alla accoppiata serbatoio del carburante in alluminio-pedane arretrate Storz, troviamo semi manubri ed e mezza carena ma, soprattutto sella biposto e parafango posteriore in alluminio insieme ad un paio di scarichi Supertrapp alti e pneumatici che sembrano più adatti per un bel bobber: il Firestone posteriore e l'Avon rigato anteriore, nelle misure originali da sedici e diciannove pollici.

Per il resto abbiamo il motore praticamente di serie con solo il carburatore Kehin-FCR, pinze freno Brembo su dischi originali ed ammortizzatori posteriori Ohlins, mentre la forcella è totalmente di serie.

giovedì 25 gennaio 2024

Ford T Buck-Ster.....




Girando per il web mi sono imbattuto in questa bellissima realizzazione a tema Sportster ma....su quattro ruote!!!!!!! Mi ricorda non poco le famose Legend Cars, motorizzate Yamaha 900 a tre cilindri, su telaio in tubi e carrozzeria in stile Ford Coupè o Sedan degli anni trenta. Vere e proprie belve in scala, protagoniste di vari campionati molto combattuti. 

Anche in questo caso abbiamo un motore motociclistico, quello dello Sportster, montato su un telaio in tubi e la carrozzeria che richiama la Ford T di fine anni venti, solo che in questo caso le dimensioni sono ancora più contenute rispetto alle Legend Cars, arrivando a quelle di un kart costruito per gare di accelerazione. Come si può notare il motore è montato anteriormente ed in maniera trasversale proprio come sulla moto, questo ha permesso di mantenere il cambio nella posizione originaria. 

Non si hanno notizie sugli interventi fatti al motore ma, a prima vista, si può notare un carburatore S&S dotato di filtro aria a tromboncino e, probabilmente, un notevole aumento di cilindrata rispetto ai 1100 cc originari.

Io che amo anche le quattro ruote sportive e sono rimasto folgorato dalle Legend Cars, non appena ho visto questo kart con motore Sportster sono letteralmente saltato sulla sedia, anche se poi sarebbe da valutare in concreto la resa su pista. Il motore Sportster è dotato di molta coppia, ma il mezzo sembra un tantino lungo rispetto ai tradizionali kart però, ripeto, sarebbe da provare su qualche circuito. Ed ho paura che se lo facessi non scenderei più......

domenica 14 gennaio 2024

Brutester!!!!!!!






Immaginate di vivere in una metropoli europea piena di palazzi, dove la luce del sole in inverno si vede poco. Immaginate che la cara, vecchia, Comunità Europea abbia emanato una infinità di atti che impongano allo Stato di riferimento di disciplinare ogni aspetto della vostra vita, magari anche l’abbigliamento da utilizzare per andare a comprare il latte…...Immaginate che non ce la facciate più a seguire questa infinità di norme assurde recepite obbligatoriamente dallo Stato in cui vivete, solo per la mera appartenenza a questa sorta di aggregazione tra Stati, senza che ne condivida i presupposti di fondo. Immaginate, quindi, di non trovarvi assolutamente con queste “regolette” senza senso e vogliate vivere a modo vostro, in maniera sfuggente, quasi invisibile.

Questo Sportster potrebbe essere la moto per le vostre esigenze.

Non è una novità, perché un certo customizer di nome El Solitario approntò Sportster simili (cui diede il nome di “Desert Wolves”) per compiere una traversata desertica, elaborati partendo da 1200 Roadster ad iniezione, trattati all’interno di questo blog https://www.1957legend.it/2021/06/desert-wolf.html

In questo caso la base di partenza è differente e più indicata, anche se lo stile è praticamente identico, poiché si è deciso di utilizzare uno Sportster 883 del 2002, il cui motore è rimasto standard, salvo la verniciatura in nero goffrato ed uno scarico due in uno artigianale con terminale HP Corse e filtro dell’aria aperto.

Tutta la moto è stata verniciata in nero non tralasciando nulla al caso, anche se il vero MUST di questo tipo di preparazioni sono i doppi fari PIAA con relativo telaietto.

Poichè lo scopo principale è quello di avere un mezzo in grado di destreggiarsi nei contesti urbani, si è provveduto ad aumentare la luce da terra montando una coppia di ammortizzatori posteriori da 335mm della Racing Bros ed anteriormente un kit forcella per allungarla in maniera proporzionale.

I cerchi originali hanno lasciato il posto ad una coppia nelle misure da 18 pollici al posteriore e 19 all’interiore (come l’originale), con pneumatici Michelin Anakee Wild.

Per forza di cose la trasmissione finale a cinghia ha dovuto cedere il passo a quella a catena ed il completamento dell’opera è stato dato dal montaggio di una coppia di parafanghi in plastica della UFO ed un manubrio da cross con il traversino.

Forse l’unica pecca di questa moto è la mancanza di qualche cavallo in più, fondamentale per scappare nella giungla urbana come un fantasma…..