Il telaio è di tipo rigido, sul quale spicca il serbatoio dell’olio a botticella verniciato in bianco come i cerchi a raggi, sui quali sono stati montati una coppia di pneumatici Firestone 5×16 (posteriore) ed Avon 3.5×19 (anteriore), forse più adatti per andare al pub che per fare qualche curva in stile Moto Gp…...
Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.
Sezioni
giovedì 2 maggio 2024
Top Fuel II
giovedì 21 marzo 2024
RUDE CITY BOBBER
Il progetto è partito dalla scelta di un telaio Paughco di tipo rigido (in Italia è un bel problema riuscire ad omologare un telaio del genere al posto dell'originale....) abbinato allo small block di serie, al quale è stata data un poco più di verve grazie ad un carburatore S&S con filtro a tromboncino ed uno scarico libero due-in-uno interamente realizzato a mano.
Se i freni sono originali, lo stesso non può dirsi per il resto: i cerchi originali hanno lasciato il posto a due unità da 18 pollici con pneumatici Firestone ANS, mentre la forcella è stata sostituita con una con steli da 35mm sulla quale è stata montata un copertura sulla parte alta.
Da notare l'adattamento del serbatoio dell'olio proveniente da un vecchio Ironhead 1000 e la posizione di guida studiata per essere più centrata possibile attraverso l'utilizzo di un manubrio "a corna di bue" ed un paio di pedane centrali.
Sebbene la moto sembri costruita in maniera veloce ed approssimativa, in realtà si tratta solo di mera apparenza.
mercoledì 31 gennaio 2024
Cafe Samurai!!!!!!!
Come abbiamo avuto modo di appurare in diverse occasioni, i concetti custom negli ultimi anni hanno subito un mutamento talmente importante da diventare meri parametri di riferimento. Con le cafe racer tutto è iniziato negli anni duemila quando, divennero una vera moda, grazie soprattutto a Triumph che lanciò modelli iconici come la prima Speed Triple. Le customizzazioni a tema si andarono diffondendo sempre di più e l'originario concetto di moto inglese-semi manubri-sella singola racing-pedane arretrate-scarico a trombone andò via via adeguandosi ai tempi, complice anche qualche casa motociclistica che identificò come cafe racer modelli che ne avevano vaghi richiami.
Nel caso di questo Sportster, quanto appena affermato è evidente.
Accanto alla accoppiata serbatoio del carburante in alluminio-pedane arretrate Storz, troviamo semi manubri ed e mezza carena ma, soprattutto sella biposto e parafango posteriore in alluminio insieme ad un paio di scarichi Supertrapp alti e pneumatici che sembrano più adatti per un bel bobber: il Firestone posteriore e l'Avon rigato anteriore, nelle misure originali da sedici e diciannove pollici.
Per il resto abbiamo il motore praticamente di serie con solo il carburatore Kehin-FCR, pinze freno Brembo su dischi originali ed ammortizzatori posteriori Ohlins, mentre la forcella è totalmente di serie.
mercoledì 6 aprile 2022
Kuzuri Sportster 1200 chopper
E' noto che la globalizzazione e la relativa diffusione dei social-media ha portato verso la conoscenza di situazioni prima ad appannaggio di pochi, facendo emergere anche nuove realtà del tutto inaspettate.
E tra le realtà del tutto inaspettate vi è l'Indonesia dove grazie alla diffusione della cultura "custom" ogni tanto saltano fuori belle realizzazioni, assai rare quando si parla di Harley-Davidson in generale e Sportster in particolare.
Il chopper che vedete è addirittura una vera "perla", stante il numero di parti costruite a mano e la perfetta armonizzazione delle linee. Si nota l'impronta della vecchia scuola nipponica (anche grazie alle numerose visite al Custom Show di Yokohama), solo che in questo caso si è fatto ricorso all'utilizzo di un moderno motore Evolution e non un vecchio Ironhead.
Contrariamente a quanto si possa pensare non si è proceduto a modificare un modello già esistente, ma si è comprato un motore da 1200 cc in pessimo stato, attorno al quale è nato il progetto. Il telaio rigido è stato costruito direttamente in Indonesia, andando nella precisa direzione di un design senza tempo.
Rigenerato lo "small-block", senza alcuna modifica (salvo scarichi e filtro dell'aria aperto), si è provveduto ad avviare il processo di sabbiatura dello stesso. Ad una forcella con steli da 39mm è stato abbinato un cerchio da 21 pollici con pneumatico Avon Speedmaster. Scelta del tutto insolita quella di montare un pneumatico Firestone posteriormente accoppiato ad un cerchio da 18 pollici.
L'estrema ricerca della pulizia delle linee ha richiesto che i cavi fossero il più possibile nascosti. Nel contempo si è cercato di limitare il peso al massimo e questo ha comportato oltre l'eliminazione di tutte le parti superflue e l'alleggerimento di altri componenti ricorrendo alla vecchia scuola attraverso fori sugli stessi. Qualche dettaglio veramente "cool" come la chiave di accensione spostata sul carter sinistro ed il tendicatena creato utilizzando parti di uno skate.
martedì 30 aprile 2019
Old Britts Sportster Bobber
In Giappone le pensano tutte e la cara, vecchia, Europa spesso è elemento da cui trarre ispirazione. La versione più sportiva della cilindrata 883, contrariamente a quella che potrebbe essere la sua vocazione racing (almeno nelle grafiche e per l’utilizzo del doppio freno a disco anteriore), viene pensata in altro modo.
Qualche intervento ben studiato ed un ottimo abbinamento cromatico sono la chiave di riuscita di questo Sportster.
Parliamo infatti di verniciatura grigio opaco della carrozzeria abbinata al nero (anche esso opaco) di quasi tutte le altre parti, compresa la forcella originale dotata di copertura e kit abbassamento. Abbassamento che è stato effettuato pure nella parte posteriore attraverso un paio di ammortizzatori aftermarket.
La sella richiama quella delle vecchie Bonneville degli anni settanta sia per le forme sia per la presenza del bordino bianco, così come il serbatoio del carburante che potrebbe tranquillamente portare il famoso logo Triumph a rilievo. Il motore è di serie tranne un filtro dell’aria aperto ed una coppia di terminali a tromboncino. Assai originale il montaggio delle coperture lenticolari EMD dei cerchi originali dotati di pneumatici Firestone, per una moto che si ispira alle vecchie inglesi.
mercoledì 6 marzo 2019
Ironhead Sportster drag-tracker
Non si conosce la storia di questa moto, ma sono sicuro che si tratti di una intuizione e di niente progettato a tavolino o, peggio ancora, al CAD. Certamente non deve essere stato facile costruire questo Sportster, dal momento che si è dovuto smontare pezzo per pezzo l'esemplare originale. Il motore ha uno scarico “home made” due-in-uno ed è stato montato un carburatore Weber a doppio corpo con il collettore che “spara” verso l'alto unitamente a cornetti di aspirazione incastonati in una parte del piccolo serbatoio. Per far risaltare maggiormente il vecchio Ironhead, si è pensato di lucidare tutto il motore.
Il telaio non solo ha subito gli interventi più evidenti nella parte posteriore, ma è stato lavorato anche nella zona del cannotto di sterzo. Grazie alla lavorazione del telaio nella parte posteriore, è stato possibile abbinare un forcellone di nuova concezione abbinato ad un mono-ammortizzatore Sachs che lavora centralmente come sulla maggior parte delle moto di moderna concezione.
La scelta di un cerchio posteriore da 15 pollici (prelevato da una Ford del 1932....) è abbastanza inusuale anche se risponde a logiche dell'Hot-Rod, mentre rientra nella quasi normalità l'adattamento di una forcella proveniente da una Honda CBR900.
Bellissimo il pinstriping effettuato sul serbatoio, così come l'alloggiamento dei cornetti di aspirazione del carburatore Weber. I pneumatici Firestone contribuiscono notevolmente all'aspetto aggressivo di questo Ironhead 1000.
martedì 18 settembre 2018
Jamesville Sportster bobber!
Nell'attuale contesto storico bobber e chopper non sono molto in voga in Italia, almeno tra le moto che si utilizzano quotidianamente, ma ogni tanto vale la pena vedere qualche realizzazione a tema.....
martedì 12 giugno 2018
Cherry Sporty!!!!
Cura maniacale dei dettagli e quote ciclistiche non esagerate caratterizzano questo chopper!
venerdì 29 settembre 2017
Tropical Sportster cafe racer
Ispirato alle realizzazioni di “mostri sacri” del custom come Deus e Wrenchmonkees, questo Sportster rappresenta l'essenza minimalista cafè.
venerdì 15 settembre 2017
Sportster Ironhead Drayton Porkchop
Un Ironhead 1000 del 1972 viene smontato totalmente e ricostruito attingendo a più stili. Il risultato è una moto molto aggressiva.
martedì 14 giugno 2016
Marrajo: uno Sportster postatomico!
Dalla penisola iberica uno Sportster costruito per affrontare senza timori il nuovo periodo di decadenza.
Arriverà un giorno in cui il mondo non esisterà più. In cui l'economia mondiale ed il benessere della civiltà occidentale saranno solamente un pallido ricordo di alcune persone. Pochi fortunati in grado di poter raccontare quanto hanno visto alle future generazioni affinchè non facciano gli stessi errori del passato, riuscendo ad avviare un nuovo processo costruttivo della civiltà.
Quando ciò accadrà i libri saranno un pallido ricordo del passato ed internet, forse, non esisterà più.
Insieme alle testimonianze, alcuni oggetti diventeranno il segno tangibile di quanto accaduto. In questo futuro mondo, non poi troppo lontano, le materie prime saranno un lusso per pochi e le fabbriche non esisteranno quasi più, abbandonate dagli uomini in cerca di vita nelle campagne. Sarà un ritorno alle origini.
David Borras, alias “El Solitario”, noto customizer di fama mondiale, ha sviluppato un stile che sembra pronto per questo avvenire oscuro.
Le sue moto si distinguono in lontananza e sono un inno all'utilizzo di parti di recupero, molte delle quali apparentemente inadatte per qualsiasi mezzo a due ruote, facendo emergere non solo una creatività degna di pochi, ma una robustezza dell'insieme che fa pensare a mezzi indistruttibili, necessari nella futura era di decadenza.
Lo Sportster in questione è un 1200 Custom del 1998 con pochissimi chilometri all'attivo, il cui nome è la traduzione spagnola di “Squalo Mako”, il famoso e velocissimo predatore del mare.
Per manterne l'estrema longevità e robustezza, il motore non viene assolutamente elaborato, salvo un filtro dell'aria aperto ed uno scarico due-in-uno costruito in casa, con il terminale che evoca nella forma quello delle vecchie BSA Rocket 3.
Il telaio, invece, è stato modificato nella parte posteriore in modo da poter avere un sissy bar integrato nell'insieme che ricordi la pinna di uno squalo. Anche la sella è opera dello stesso David Borras. Il parafango proveniente da una vecchia Bultaco su cui è costruito il supporto del fanalino, completano la parte posteriore.
Anteriormente la forcella originale è sormontata da un bellissimo supporto del faro che ricorda il muso dello squalo.
Completano l'opera il serbatoio del carburante proveniente da una vecchia Ducati, verniciato dall'artista Maxwell Paternoster, i cerchi da 16 pollici con pneumatici Firestone e la bellissima verniciatura grigia.
La Marrajo impressiona. I cultori del genere la ameranno alla follia, gli altri potranno osservarla con diverse perplessità. La forma è sgraziata ed alcuni dettagli potranno non convincere, ma si tratta di una moto che non lascia assolutamente indifferenti. Anzi: invita a comprendere le ragioni che le hanno dato vita.
Se poi volete sentirne la voce, non vi resta che cliccare sul seguente link (https://soundcloud.com/elsolitariomc/marrajo-el-solitario)
UP: il supporto faro anteriore
DOWN: i pneumatici Firestone che avrebbero dovuto lasciare il posto ad altri tassellati