Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 20 dicembre 2016

Power of Gold

sportster digger on freeway magazine italia n 5 year 1994 pag 1

sportster digger on freeway magazine italia n 5 year 1994 pag 2

 

Continuiamo il viaggio tra gli Sportster elaborati negli anni novanta e duemila  con questo “digger” costruito negli States.

 

La moto è stata costruita nel 1983, utilizzando come base un motore Ironhead 1000 proveniente da un XLCH del 1972, ma è apparsa in Europa solo dieci anni dopo.

Gli interventi sono talmente profondi e radicali, da poter parlare di costruzione di una nuova moto.

Tanto per cominciare: il motore non solo è stato trapiantato su un nuovo telaio, ma è stato smontato per intero e revisionato aumentandone notevolmente la potenza, nonché impreziosito esteticamente.

Un must nell'elaborazione dei motori Harley-Davidson di quegli anni è rappresentato dall'utilizzo del carburatore Dell'Orto a doppio corpo (quello montato sulle macchine per intenderci).

Anche il resto della moto è stata curata nei minimi dettagli, ad iniziare dalla verniciatura della moto, passando attraverso le numerose cromature e finendo con il lavoro di cesello effettuato sul molte parti del motore.

Questo stile, molto in voga in quegli anni, nemmeno a dirlo fu lanciato da Arlen Ness negli USA e prese piede anche nel vecchio continente grazie, soprattutto, ad un periodo di forte espansione economica.



domenica 10 agosto 2014

"Terra e libertà" - XLCH by Riders Magazine






Ignoranza allo stato puro. Lo Sportster come lo intendo: una moto selvaggia e priva di tutti i fronzoli. La storia di questa moto è come molte altre, se non fosse il fatto che è passata nelle mani di una delle più note riviste del settore in Italia. Apparteneva ad un "tale" Paolo Bergamaschi (collaboratore di diversi magazine motociclistici), che l'ha venduta a Roberto Ungaro il direttore di Riders. Successivamente ne verrà fatta un'altra special dal fascino unico. Dimenticavo.....come al solito denso e spumeggiante l'articolo dell'amico Paolo Sormani.