Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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giovedì 22 dicembre 2022

Comprare un XR 1000 ?????


Questo bellissimo XR 1000, in vendita presso il dealer HD Speed Shop al prezzo di ventimila Euro pone qualche interrogativo a livello generale: ha senso spendere tutti questi soldi per una moto storica ????

Continuate a leggere ed arriveremo alla risposta……

Iniziamo con una considerazione: il valore reale dei mezzi storici è spesso nettamente inferiore a quello di mercato. Il motivo principale ????? L’usura nel tempo delle parti, salvo la moto non sia stata mai messa su strada. Possiamo aggiungere anche i casi in cui la moto sia stata tenuta male e non curata dal proprietario o dai proprietari. In questi casi, quindi, abbiamo un valore di mercato che supera nettamente quello reale. 

Quando converrà comprare una moto storica allora ????? Quando il valore reale sarà pari o superiore a quello di mercato. 

Ma come valutare il valore reale ?????? Altro problema di non poco conto. Per un mezzo con diversi anni sulle spalle è molto difficile, specialmente se si tratta di modelli unici che non hanno avuto versioni aggiornate nel tempo. Leggermente più semplice è dare un valore ad un modello che è stato evoluto durante il corso della sua vita. Ma il problema rimane e, quindi, identificare con precisione il valore reale può diventare una vera e propria impresa, salvo si decida di far periziare il mezzo, ma la perizia darà un valore globale dello stesso tenendo conto di una serie di parametri tra cui la sua storicità. 

Ecco allora che il valore reale diventa un concetto per lo più astratto e sarà il valore di mercato a decidere il prezzo del mezzo

Valore di mercato che è influenzato da fattori quali le mode o tendenze del momento, l’appeal del mezzo, la quantità di esemplari prodotti, gli anni di produzione dello stesso ecc. Ci sono poi mezzi il cui valore aumenta vertiginosamente in un determinato momento storico, per poi abbassarsi in maniera altrettanto veloce.

Se si decide di comprare un mezzo storico, in particolare una moto, sulla base di queste considerazioni, diventa difficile da giustificare l’enorme spesa spesso dovuta, anche in ragione del fatto che può non rappresentare un investimento nel tempo. 

C’è, però, un “MA” come nella maggior parte delle situazioni. 

La moto è pura e semplice passione. E’ un mezzo sostanzialmente inutile, che si usa quasi solo per svago, ma che produce un piacere enorme non solo nel guidarlo ma anche nel possederlo. 

Poche sono le moto “con il senno”,  da utilizzare anche come mezzo di locomozione. Come mezzo di trasporto c’è lo scooter (nelle grandi città) ed almeno, in parte l’auto. 

Torniamo al punto di partenza, ponendoci nuovamente la domanda alla luce di queste considerazioni: ha senso comprare una moto storica????? E nello specifico ha senso comprare l’XR 1000 a fronte di un notevole esborso economico????? La risposta è SI!!!!

Non importa quale sia la moto, se potete compratela e non pensate ai risvolti futuri.

Per quanto riguarda l’XR 1000, c’è da dire che si tratta di una moto assai particolare, prodotta tra il 1983 ed il 1984 in circa 1800 esemplari. Si tratta, forse, dello Sportster di serie più potente prodotto da Harley-Davidson, con i suoi due carburatori Dell’Orto da 36mm, le teste in alluminio di derivazione XR 750, ed il doppio scarico sovrapposto sul lato sinistro. Con il kit racing (venduto insieme a questo esemplare) si arriva a 90 cv! 

E dato che siamo a cavallo del Natale, quello che auguro a tutti è di riuscire a comprarsi e godersi la moto dei propri desideri!!!!! 


mercoledì 3 febbraio 2021

White racer





Un altro XR 1000 elaborato con molto poco......

Tra i vari modelli Sportster, l'XR 1000 occupa un posto molto particolare. Nata nel 1983 (in un periodo di grande crisi per Harley-Davidson) come versione stradale della XR750 (con cilindrata aumentata grazie ad un maggiore alesaggio), mostrò immediatamente il suo carattere scorbutico dovuto anche all'alto tasso di vibrazioni. Una moto praticamente artigianale i cui elevati costi di produzione ne decretarono la "fine" nel 1984 con circa 1800 esemplari prodotti.

Si trattava di una vera e propria moto da corsa "civilizzata" un poco e resa fruibile per l'uso stradale, cui era possibile aumentare la potenza tramite appositi kit in grado di farla crescere fino a quasi 90 cv.
La sua indole sportiva ha generalmente imposto elaborazioni molto "soft" come questa dove il motore è originale (salvo i terminali racing) e gli interventi hanno riguardato solo gli ammortizzatori posteriori e le molle forcella (ora di tipo progressivo).

In questo caso è stato abbinato anche un codone racing ed un manubrio più largo alla verniciatura con base bianca del serbatoio, che ne esaltano il carattere scorbutico.


mercoledì 6 gennaio 2021

Gli Sportster del desiderio




Ipotizziamo di avere in tasca denaro a non finire e di poter comprare tre modelli di Sportster da tenere obbligatoriamente a vita, senza alcuna possibilità di venderli. Dove cadrebbe la scelta ????? E perchè ????

Il tema dei tre Sportster che vorrei avere nel mio garage è la cattiveria che si può esprimere solo a livello stilistico o anche di performance.

XLCR1000: è il mio sogno fin da quando ho iniziato ad addentrarmi nel mondo delle due ruote. E' stato un vero colpo a prima vista. Rappresenta l'emblema dell'anticonformismo su due ruote. Forse la prima vera Harley-Davidson sportiva che palesemente esce dai canoni di Milwaukee. Una volta comprato non lo terrei tutto originale, ma cambierei qualche dettaglio come gli scarichi, forse aggiungendo anche freni a disco di maggior diametro abbinati a pinze a quattro pistoni, per usarlo quasi quotidianamente.

XR1000: rozzo come pochi, con i due carburatori sul lato destro il doppio scarico sul lato sinistro (da sostituire rigorosamente con un Supertrapp) ed i cilindri in alluminio. La perfetta moto da flat-track omologata per circolare su strada. Anche sull'XR1000 cambierei qualcosa, come gli ammortizzatori posteriori e la forcella.

1200S:  arrivato a luglio dopo essergli stato appresso per un anno esatto, grazie all'amico Luca Fava di HD Jesi. E' lo Sportster più cattivo dell'era Evolution, con la testata a doppia candela ed il rapporto di compressione più alto (10,5:1) rispetto agli altri modelli. Il bello di questo Sportster è che incita a delinquere, pur non perdendo la fruibilità che caratterizza questi modelli. 
Rispetto alle versioni più recenti (parliamo di quelle con il motore montato su supporti elastici) le vibrazioni ti fanno impazzire ed il motore, specialmente in estate, soffre molto in città, ma è una moto che amo. In futuro prevedo di cambiare gli ammortizzatori posteriori e, forse, montare un carburatore Mikuni da 42mm e pinze freno a doppio pistoncino. 


 

mercoledì 4 novembre 2020

Exciting racer!!!!!





Un prototipo da corsa realizzato inserendo il motore Harley-Davidson XR1000 del 1983 dentro ad un telaio in traliccio Buell.


Quando si parla di moto da corsa in casa Harley-Davidson possiamo vedere tante situazioni. La storia ci insegna infatti che la famosa XR750 è nata da un motore XLR inserito dentro il telaio di un KR750 (la versione racing della serie K, la progenitrice dello Sportster).

Da quanto si conosce di questa moto, sembra che telaio (della S1) e motore siano praticamente di serie: piccoli interventi nella parte posteriore del telaio ed all'interno del motore tramite un minuzioso lavoro di lucidatura delle teste e di bilanciamento degli organi interni, dopo averlo smontato tutto.

Differentemente dal motore originale, lo scarico è un due-in-uno che esce basso sul lato sinistro in modo da centralizzare il più possibile le masse abbassando il baricentro (prerogativa dei telai Buell).

Una entusiasmante moto da corsa!!!!!


martedì 6 marzo 2018

Redmax XR 1000 street-tracker

harley davidson xr1000 street tracker by redmax speed shop

harley davidson xr1000 street tracker by redmax speed shop

harley davidson xr1000 street tracker by redmax frame

harley davidson xr1000 street tracker by redmax engine

Gli specialisti inglesi di moto e parti speciali per il flat-track, come di consueto, esagerano con questa moto che dell'originale mantiene ben poco..... 



XR 1000 è sinonimo di street-tracker fin dalla sua nascita e per tutta la sua breve vita. Una moto rude e non per tutti che è diventata molto ricercata dopo la cessata produzione, con altissimo valore dell'usato. Una moto che si presta ad essere estremizzata.

Chi è dell'ambiente conosce bene il negozio Redmax, dove si può trovare di tutto per costruire una moto da flat-track/street-tracker oppure una bellissima cafe-racer. Da questo negozio, che possiamo definire un vero e proprio “atelier” escono moto elaborate con molti spunti interessanti, intervenendo spesso in maniera pesante.

Della XR 1000 di base non è rimasto praticamente nulla. Il motore è stato smontato ed inserito in un nuovo telaio realizzato in casa (verniciato a polvere), dove lavora un singolo ammortizzatore posto sul lato sinistro, agganciato ad un forcellone, costruito insieme al telaio. Il motore è stato lucidato e revisionato completamente, ma mantiene le caratteristiche originarie, salvo il doppio scarico libero che esce come di consueto sul lato sinistro della moto. Al telaio sono stati abbinati dei cerchi OZ, forcella e mono ammortizzatore Ohlins, dischi freno e pinze Brembo. Nel costruire la moto è stato fatto ampio ricorso all'alluminio per realizzare numerose parti come le pedane, le piastre di sterzo e molto altro. Serbatoio e codone provengono dal vastissimo catalogo di parti appositamente realizzate, anche questi in alluminio.

La XR 1000 così elaborata è una perfetta commistione tra elementi moderni e vecchi ottimamente amalgamati anche a livello stilistico, non solo a livello tecnico. 

Sebbene il progetto di livello eccelso, debbo sottolineare come personalmente sia contrario allo stravolgimento di certi modelli di Sportster che, a causa della loro rarità ed alto valore, dovrebbero essere tenuti il più possibile originali, operando dei restauri conservativi.   

giovedì 2 novembre 2017

Harley-Davidson XR 1000 flat-track

harley davidson xr 1000 flat track side right

harley davidson xr 1000 flat track side right

harley davidson xr 1000 flat track engine

Ritorno alle origini per questo XR 1000 che viene restaurato e migliorato attraverso un lavoro certosino.


Decidere di mettere le mani su una vecchia moto può essere non solo un'impresa, ma anche una grossa responsabilità, specialmente se di modelli ne sono stati prodotti appena 1800. In passato era stata presentata una XR 1000 rivisitata in chiave street-tracker, che aveva molti spunti interessanti.

Questa XR 1000 da flat-track la possiamo considerare come una sorta di evoluzione. E' stato curato molto l'aspetto che, contrariamente al tipo di moto, non è più rude ma aggraziato. 
Vi è abbondanza di parti lucidate e cromate, nonché un ampio utilizzo di alluminio billet per numerose componenti come cerchi, forcellone e freni. Una verniciatura a più strati. Un serbatoio Storz in alluminio.  Il tutto abbinato alla ricerca delle prestazioni, dato che è stata sostituita la forcella originale con una più performante sempre della Storz, sono stati montati freni flottanti con pinza a doppio pistone della Performance Machine ed un paio di scarichi Supertrapp della stessa forma degli originali.

Questa XR 1000 è stata completamente rivisitata e migliorata in ogni sua parte. Si tratta di un tipo di intervento migliorativo che, tuttavia, travalica i confini della originalità che si dovrebbe mantenere su questa moto quando si interviene.


martedì 31 ottobre 2017

XR 1000 - 1983

harley davidson xr 1000 1983 side right

harley davidson xr 1000 1983 side left

harley davidson xr 1000 1983 engine

harley davidson xr 1000 1983  engine and dual exhausts

buell rr 1000  my 1986
Buell RR 1000 - 1986

Indole da flat-track per lo Sportster costruito dopo il periodo di transizione della AMF.



Agli inizi degli anni '80 la Harley-Davidson è ancora una volta in piena crisi economica dovuta alla pessima gestione da parte della AMF che, fino ad allora, aveva detenuto la maggioranza delle azioni della Company. 
Scarsa evoluzione della gamma, tempi di azione molto lenti e modelli poco riusciti come la XLCR 1000, avevano portato la Harley-Davidson sull'orlo del baratro.  
Ancora una volta emerse la personalità di Willie G. Davidson in grado di riuscire ad organizzare una cordata di dirigenti che nel 1981 rilevò il marchio. Sebbene il discendente diretto della celebre dinastia fosse diventato proprietario, i problemi continuarono a rimanere, specialmente per la gamma Sportster. 

Iniziarono i primi interventi. Dapprima, nel 1982, vennero apportate innovazioni al telaio dell'intera gamma Sportster, che divenne più leggero, ma anche più rigido, che equipaggerà l'intera gamma Sportster fino al 2003. 
Successivamente fu avviato il progetto XR 1000. 
In quello stesso periodo un giovane ingegnere di nome Erik Buell si preparò a lasciare la Company per costruire moto con il proprio marchio. Non a caso per una delle sue moto più famose, ovvero la Buell RR 1000, utilizzerà il motore della XR 1000.

La XR 1000 fu uno Sportster stradale derivato dallo short-track, con specifiche soluzioni tecniche: gruppo termico con testate in alluminio (lavorate dal californiano Jerry Branch),  doppio carburatore Dell'Orto dal 36mm con pompa di ripresa, invece dei Mikuni utilizzati sulle XR da competizione, due scarichi singoli che, come sulla XR 750, uscivano alti, sul lato sinistro della moto. La potenza salì a 70 cv: dieci in più della versione standard. Con il kit racing, composto da pistoni ad alta compressione, cammes high performance e scarichi racing, si arrivò fino a 90 cv. Rispetto alla XR 750, la cilindrata salì fino a 1000 grazie all'aumento di alesaggio e corsa che erano 81x96. 
Se le novità riguardarono il motore, la ciclistica rimase praticamente quella standard che adottavano gli altri Sportster: nuovo telaio introdotto nel 1982, cerchi da 19 e 16 pollici, doppio ammortizzatore posteriore e doppio disco freno all'anteriore da 292 mm, con pinze ad un pistoncino.

La XR 1000 si rivelò subito una molto potente e veloce ma altrettanto scorbutica. Rispetto al modello base aveva maggior potenza, velocità e accelerazione, ma un comfort nettamente inferiore a causa anche del grande rumore e delle notevoli vibrazioni sviluppate dal nuovo motore. 
Inoltre la XR 1000 fu una moto praticamente artigianale, con costi di produzione
elevati e nettamente superiori alla XLX, il modello più a buon mercato in quel periodo

Questo insieme di situazioni probabilmente decretò l'insuccesso commerciale della nuova moto che, comunque, venne prodotta in quasi 1800 esemplari, restando in listino fino al 1984. Di lì a poco, la Harley-Davidson avrebbe iniziato a produrre il motore Evolution interamente in alluminio, dapprima montato sui Big Twin eppoi, dal 1986 fino ad oggi, sull'intera gamma Sportster.
Per la XR 1000 si  verificata la stessa situazione che ha riguardato la XLCR 1000: a fronte di un insuccesso commerciale dell'epoca, la moto si è poi rivelata vero e proprio oggetto di culto, anche se con meno estimatori rispetto alla XLCR.

Oggi trovarne qualche esemplare in ottimo stato è assai difficile.




venerdì 27 ottobre 2017

XLCR Style by Sundance

harley xlcr style by sundance on xr 1000 side right

harley xlcr style by sundance on xr 1000 side left

harley xlcr style by sundance on xr 1000 engine

harley xlcr style by sundance on xr 1000 cockpit

Ha le forme della “cafe racer” ma la base è una più moderna XR 1000 di primi anni ottanta.


Dopo aver presentato una XLCR restaurata e parlato in passato dei vari kit o elaborazioni in stile XLCR, aventi come base moderni motori Evolution, presentiamo un ibrido creato dai maestri giapponesi di Sundance. Non si tratta di una novità, perchè la moto è stata realizzata diverso tempo addietro, ma vale la pena analizzarla.

Telaio e motore sono della XR 1000, su cui sono state aggiunte sovrastrutture dal disegno XLCR. Parliamo di cupolino, codone e serbatoio (in alluminio).

Il motore è stato elaborato con pistoni maggiorati che scorrono all'interno di speciali cilindri, alberi a cammes, valvole, aste regolabili e bilancieri più robusti. Il motore così elaborato è stato accordato con uno scarico due-in-uno di produzione propria, luogo dei due scarichi singoli, alti, che uscivano sul lato sinistro.

Dal primo prototipo è seguito un kit vero e proprio di parti speciali acquistabili insieme o separatamente. 

La XR-CR (questo è il nome della moto creata da Sundance) è un'altra chiave di interpretazione della XLCR, di cui oggi si sente la mancanza all'interno della gamma ufficiale Harley-Davidson.  

venerdì 31 marzo 2017

XR 1000 - Video


Dopo aver precedentemente mostrato una bellissima preparazione della XR 1000 in stile street-tracker, questa volte vi mostriamo due video amatoriali su questa bellissima ed assai rara moto. Il primo ci porta alla scoperta della stessa attraverso immagini dal vivo, facendo sentire anche il sound. Il secondo video invece riguarda una sfida tra amici su uno sterrato di flat-track tra una moto giapponese ed una XR 1000 appositamente elaborata. Se il primo video permette di scoprire la XR 1000, il secondo ne rivela le sue potenzialità offensive sugli ovali in terra battuta ed è coinvolgente.

martedì 28 marzo 2017

XR 1000 - Street Tracker

xr 1000 street tracker by shix motorcycles side right

xr 1000 street tracker by shix motorcycles side left

xr 1000 street tracker by shix motorcycles front left angle

xr 1000 street tracker by shix motorcycles engine

 

La  “XR 1000” è una di quelle moto così rare da vedere, che quando se ne trova una ed, oltretutto, non totalmente originale si rimane parecchio incuriositi.

 

Nata nel 1983, come versione stradale della  “sorella” da corsa: la celebre 750, la XR 1000 si rivelerà un clamoroso insuccesso commerciale, con meno di duemila esemplari prodotti in due anni.

Tuttavia, a fronte di un fallimento nelle vendite non si può parlare della XR 1000 come una moto priva di logiche costruttive e di spunti interessanti a livello tecnico. Il telaio equipaggerà gli Sportster fino al 2003 ed il motore, con testate in alluminio, raggiungerà la ragguardevole potenza di novanta cavalli. 

Fatte queste premesse, poteva risultare quasi scontato che un mezzo del genere trovasse consacrazione parecchi decenni dopo tra i collezionisti. 
Come avviene nella maggior parte di questi casi, si cerca di tenere la moto più originale possibile, stante anche il grande valore del mezzo.
Non tutti, però, la pensano in questo modo ed in Giappone hanno pensato bene di mettere mano ad una XR 1000, anche se in maniera “soft”, montando due scarichi liberi di tipo  drag-pipes, aggiungendo un radiatore dell'olio supplementare e montando due cornetti di aspirazione sui carburatori, in luogo dei filtri dell'aria originari.
In maniera simile gli interventi sono stati effettuati anche su ciclistica e sovrastrutture, con un paio di ammortizzatori posteriori racing e la revisione della forcella. E' stato eliminato il parafango anteriore, accorciato quello posteriore e montato un serbatoio del carburante di minor capienza, dal profilo leggermente diverso. Stranamente, i cerchio anteriore originale in lega, dotato di doppio disco freno, ha lasciato spazio ad un altro  a raggi con un solo disco: soluzione assolutamente non condivisibile anche se dettata unicamente da motivi estetici. A corredo di ciò, altri piccolissimi lavori come, ad esempio, la verniciatura della parte inferiore della forcella.

La XR 1000 così concepita non è assolutamente brutta anzi, rispetto alla versione originale è migliorata sia nell'aspetto estetico che tecnico. Però su un mezzo del genere, che fa dell'originalità il suo maggior valore, si sarebbe dovuti intervenire attraverso un vero e proprio restauro conservativo, anche se limitato a singoli aspetti.

UP: verniciatura
DOWN: cornetti di aspirazione sui carburatori
 


lunedì 11 aprile 2016

Dreaming XR 1000!!!!!



 

Quando nel 1983 la Harley-Davidson presentò la XR 1000, ossia la versione stradale della celebre XR 750 da competizione, pensava ad un futuro radioso per questa moto.

 

I risultati, purtroppo, non furono in linea con le aspettative e la produzione cessò un anno dopo, con quasi duemila esemplari prodotti. Come spesso accade alle moto di Milwakee che non hanno avuto successo, anche questa Harley-Davidson negli anni è diventata oggetto di culto. Alla concessionaria olandese Big-Rivers hanno pensato bene di replicarne una per la Battle Of the Kings.
Ciò che appassiona di questo Sportster è sia l'estrema somiglianza con il modello originale, sia la cura dei numerosi dettagli. Bellissimi i coperchi delle teste praticamente uguali al modello originale, così come l'idea di montare il filtro dell'aria al contrario, in modo da far pensare ai vecchi carburatori che equipaggiavano la XR 1000. A parte il montaggio di un'impianto di scarico costruito in casa, che esce sul lato sinistro, per il resto gli interventi sono stati ridotti al minimo. Segno tangibile che per fare una bella special occorre solo buon gusto e talento.

UP: a prima vista si può pensare di avere una XR 1000 originale debitamente ristrutturata

DOWN:  il terminale di scarico 


venerdì 5 febbraio 2016

Quando non ci sono cambiamenti.....


….vuol dire che tutto va bene. Più o meno recita così un antico proverbio. Ad EICMA 2015, come di consueto ed i controtendenza rispetto alla maggior parte delle case motociclistiche, la Harley-Davidson non propone alcun nuovo modello, ma si limita a far vedere al pubblico le novità di qualche mese addietro. Eppure.....

 …...presentare al Salone della moto di Milano una variazione del classico tema Sportster, probabilmente sarebbe servito ed avrebbe dato una spinta ancor più alle vendite di questo modello. Parliamoci chiaro: non che a Milwakee abbiano bisogno di particolari stratagemmi affinchè le vendite di questo modello continuino sul trend degli ultimi anni, però qualcosa all'interno del panorama motociclistico sta cambiando, ed anche molto. La tendenza attuale è incentrata sul vintage  (o “post-heritage” secondo alcuni )  nelle sue varie declinazioni e numerose case motociclistiche si sono gettate a capofitto in questo filone proponendo modelli a tema. Gli esempi sono molti: dalla Triumph con la rinnovata linea “classic”http://www.triumphmotorcycles.it/moto/Classics che comprende anche la Thruxton (una cafe racer), alla Ducati con la più volte citata Scrambler http://scramblerducati.com/it (che a Milano propone nella cilindrata 400), alla Moto Guzzi http://www.motoguzzi.it/ con numerosi kit “slip-on” per la V7 e le nuove moto con motore 900, per non parlare della Yamaha http://www.yamaha-motor.eu/it/prodotti/motocicli/sport-heritage/yard-built/index.aspxcon le customizzazioni “Yard Built” ed i progetti “Faster Son”, tanto per citarne i più importanti.
Allora non sarebbe il caso di proporre una cafe racer o magari una scrambler (che tanto vanno di moda ora) su base Sportster ?
Storicamente quando la Harley-Davidson si avventurata in variazioni sul tema non ha avuto molta fortuna, probabilmente in quanto ha realizzato moto non in linea con i tempi e, forse, troppo avanti. Il ricordo va alla XLCR 1000 (prodotta dal 1977 al 1979) che ha trovato i favori del pubblico solo decenni dopo la cessazione della sua produzione ed alla XR 1000 del 1984, tanto per citare modelli meno recenti, per poi arrivare alla XR 1200 del 2008. Però, va rimarcato, i tempi sono cambiati ed il rischio di veder le vendite dello Sportster ridotte di molto è concreto. Perchè non provarci ?