Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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sabato 25 novembre 2023

1959 - XLCH Sportster


Questo è uno dei primi modelli Sportster famoso per la sua attitudine alle alte prestazioni (secondo molti la sigla CH significa Competition Hot), grazie al montaggio di alberi a cammes dal profilo più spinto, valvole maggiorate, pistoni bombati ecc. (leggete la sua storia all'interno di questo blog cliccando sul link https://www.1957legend.it/2017/09/xlch-1958.html). Girando sul web mi è apparso un annuncio di vendita negli States  (del 2019 per circa 9000 Dollari) di questa moto restaurata ed in ottimo stato. Sembra che la moto sia originale all'85%.

Una moto che rappresenta un pezzo di storia di Harley-Davidson, ma che in molte città italiane non può circolare a causa dei blocchi alla circolazione dei mezzi definiti più inquinanti. Ma siamo sicuri che una vecchia moto oppure una vecchia auto siano più inquinanti di una caldaia a gas per utilizzo domestico, tanto per fare qualche esempio ?????

Grazie a qualche genio della politica che probabilmente occupa un posto di ruolo all'interno del parlamento europeo, noi ci troviamo con un parco di mezzi storici di notevole valore ma che, semplicemente, possono essere utilizzati con limitazioni fortissime in molte città italiane. Spesso non parliamo di moto o auto dal valore economico proibitivo. Prendendo il caso di questo XLCH, la cifra richiesta non è bassa. Con circa 9000 Euro ci si compra una moto di fascia media. Chi si può comprare una moto di fascia media non necessariamente ha altri denari. Qualora possieda un mezzo storico (non vecchio) di questa fascia si trova a non poterlo utilizzare dovendo affrontare spese ingenti per comprarne un altro

L'obiezione, ovviamente, è che vendendo il mezzo storico si potrebbe realizzare la somma da investire su un mezzo nuovo. Perchè si deve vendere un bene di proprietà, a cui probabilmente si è legati da svariati motivi, per una assurda decisione senza senso di qualche politico (il discorso vale ovviamente anche per auto e moto datate ma non storiche) ??????? 

Altro appunto potrebbe riguardare la possibilità di iscrizione in un registro storico che permetterebbe di circolare nei giorni festivi. Molti non sanno che l'iscrizione ad un registro storico può diventare un viaggio verso l'inferno senza ritorno. La quasi assoluta originalità del mezzo è condizione indispensabile per ottenere l'agognato certificato di rilevanza storica, laddove molti mezzi sono ben tenuti ma presentano alterazioni che, seppur in linea con il Codice della Strada, non permettono la loro qualificazione come mezzi originali. A ciò aggiungiamoci i soliti pagliacci che si spacciano come capaci di iscrivere qualunque mezzo (....un paio di nomi di soggetti che operano nella capitale li farei volentieri.....) e frati avere l'agognato CRS (Certificato di Rilevanza Storica) che ti permette di girare con il tuo mezzo storico anche il sabato. Poi aggiungiamo il notevole esborso economico per riportare il mezzo quasi tutto originale.

Vi basta ?????

Vado avanti e dilago. In una città come Roma girano mezzi che non rientrano nei parametri dei mezzi meno inquinanti ma che sono tenuti benissimo e funzionano alla perfezione (l'inquinamento di un mezzo con motore endotermico è legato anche al suo stato di conservazione....): perchè obbligare le persone a sostituirli ?????

Come detto, mi sono allargato dato che sono partito da una considerazione sui mezzi storici.

Lo stipendio medio di un lavoratore si aggira sui 1200/1300 Euro. Perchè obbligare, per esempio, chi ha uno scooter in perfetto stato a sostituirlo per poter circolare all'interno della fascia verde della Capitale?????? L'intento è quello di mandare la gente in rovina ?????


 

mercoledì 1 novembre 2023

120 years Harley-Davidson: Carlo Talamo


Sul numero di settembre di Motociclismo una piccola sorpresa: un articolo di chiusura su Carlo Talamo (per omaggiare i 120 anni di Harley-Davidson), con cui si rimarca (semmai fosse ancora necessario.....) il suo contributo fondamentale a far conoscere Harley-Davidson in Italia,  fino a metà degli anni ottanta praticamente sconosciuto come marchio di motociclette. Al termine un considerazione: quanto scriveva Carlo per le sue pubblicità sarebbe stato perfetto per Instagram ora. 

Ecco. Il quesito di fondo è: come si sarebbe trovato Carlo Talamo ai giorni nostri?????? Avrebbe accettato i social ed il resto ????? 

Ovviamente nessuno può rispondere con certezza a questa domanda, ma una cosa la si può dire senza ombra di dubbio: Carlo Talamo era un GENIO avanti anni luce rispetto al mondo circostante e, come tale, avrebbe trovato sempre il suo PERCHE', anche in una situazione che poco prima di morire gli andava sempre più stretta

Tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni duemila, aveva ceduto l'importazione Harley-Davidson in Italia agli americani. Di lì a poco avrebbe fatto lo stesso con Triumph. Si era stancato di mille complicazioni legate alla crescita esponenziale dei due "brand" in Italia, pur riconoscendo che grazie a ciò era riuscito a diventare ricco. Infatti quando morì mi venne raccontato che trovarono qualcosa come 130 moto e 70 auto (approssimativamente) di sua proprietà. 

Forse proprio la sua genialità lo rendeva anticonformista, facendogli fare delle scelte e compiere delle azioni apparentemente senza senso. Ricordo che una volta disertò EICMA non portando Harley-Davidson e Triumph. Così come mi venne raccontato che tra le sue tante stranezze vi era quella di presentarsi all'improvviso la mattina presto (intorno alle 5 o 6 di mattina) in uno dei suoi tanti concessionari sparsi per l'Italia e pretendere di iniziare a lavorare, o far trovare l'officina volutamente sottosopra per ricordare a tutti che lui era il Padrone. Molti lo detestavano come persona ed a livello lavorativo, tanto è vero che nel corso degli anni l'organico delle sue aziende cambiò. L'amico Fabrizio Farinelli mi racconta che lui era uno dei pochi che riusciva ad interagire serenamente sul lavoro con Carlo Talamo (al quale assomiglia molto tal Nicola Martini....), diventando anche suo amico.

Una delle ultime volte che lo vidi e ci parlai, tra la fine del 2001 e gli inizi del 2002 (anche se poi poi l'ultima volta fu al Triumph Day del 2002), mi raccontò che era stanco e voleva stare per i fatti suoi. Qualcuno mi disse (non so se sia vero) che aveva avuto una sorta di depressione proprio in quel periodo. Se la notizia corrispondesse a realtà non mi stupirei, visto che i GENI hanno una sensibilità fuori dal comune che può portare a momenti di buio. 

Da circa un anno a questa parte faccio un sogno ricorrente. L'amico Fabrizio Farinelli mi chiama e mi dice: "Carlo è vivo ma non lo devi dire a nessuno non vuole che tranne pochissime persone si sappia". Io dopo qualche giorno vado ad Arese alla Triumph e trovo di nuovo alla guida Mario Lupano ed Alessandra Gasperini e vedo che poco è cambiato rispetto a quando c'era Carlo Talamo. 

Mi arriva una telefonata con un numero anonimo: "Ascanio sono IO". Riconosco immediatamente la voce di Carlo Talamo ma non faccio in tempo a parlare che mi dice subito: "......non devi dire a nessuno che sono vivo. A nessuno. Ho già provveduto io ad informare chi volevo sapesse e tu sei tra quelli. Se lo dici a qualcuno scompaio nel nulla e non mi sentirai più." Faccio in tempo a chiedere: ".......ma tu come stai????? Chiamami ancora....."  "Sto benissimo, avevo bisogno di sparire e stare per conto mio. Non ti preoccupare. Ti chiamo io". Telefonata finita. 

Un'azione simile da parte di Carlo Talamo me la aspetterei OGGI!!!! 

mercoledì 20 settembre 2023

PURA PASSIONE




Quando nel lontano 2010 ebbi l'idea di questo blog (aperto nel 2011 e con post a cadenza settimanale dal 2015) fui mosso oltre che dalla passione, da alcune considerazioni. 

Più o meno dal 1992 avevo studiato molto sullo Sportster, acquisito parecchio materiale (senza sapere cosa ne avrei fatto in seguito) e sviluppato una certa competenza sull'argomento. Anche Buell aveva fatto parte dei miei studi. Pensai, quindi, che la logica conseguenza sarebbe stato quello di creare qualcosa di "mio" e con una mia impronta, pur non sapendo di preciso "cosa" e con quale futuro. 

L'idea del blog fu quella più immediata, del quale immaginai a lungo il nome e la grafica. Non solo. 

Avevo collaborato con qualche rivista di moto (Freeway Magazine, Cafe Racer e dal 2011 Special Cafe), frequentato per circa una decina di anni il mondo Harley-Davidson e Triumph creato da Carlo Talamo, lavorato poi in una concessionaria Moto Guzzi. Una passione per le moto con una direzione ben precisa e con uno sviluppo ad ampio raggio, complice anche lo sport, che mi permetteva di avere una certa apertura sul tema. Altro non sapevo.

Non avrei mai ipotizzato, però, che nel 2023, passati i cinquant'anni, la passione per le moto, lo Sportster, i motori (e mettiamoci anche il Diritto dello Sport e lo sport)  non solo non sarebbe diminuita, ma avrebbe ricevuto sempre nuova linfa aumentando in maniera costante.

Ora mi trovo non solo a portare avanti questo blog, seppur con mille difficoltà legate alla quotidiano della vita, ma a progettare anche altro e, talvolta, a voler dare una nuova veste a 1957legend. Ovviamente non sapendo se e quando, preso come sempre turbinio delle emozioni che mi portano a vivere le mie passioni, quasi volendole divorare.

Ho scelto a caso alcune foto di serbatoi relativi a modelli originali Sportster, perchè una delle tante cose che mi piace fare è cercare di studiare grafiche e colori che li hanno caratterizzati nel tempo.

 

martedì 21 marzo 2023

Diffidate dei pagliacci!!!!!!


Se digitate su GOOGLE la parola "pagliaccio", uno dei significati che escono fuori è:  "Persona il cui comportamento risulti privo di serietà e decoro".

Il pagliaccio si manifesta sia nella forma tradizionale, sia nella maniera più occulta, che diventa anche pericolosa. Perchè se del primo ne hai la percezione quasi immediata, il "pagliaccio nascosto" diventa difficile da stanare nell'immediato ed è colui che si manifesta come persona estremamente seria e competente in ogni sua azione, per poi rivelarsi tipo di tutt'altra natura: inaffidabile e superbo.

La faccenda più o meno è la seguente. Tizio e Caio debbono reinventarsi in qualche mestiere o attività per colpa della crisi che ha tagliato loro le gambe diverso tempo addietro e ben prima della pandemia, ma non sanno di preciso cosa fare. Uno dei due è benestante, mentre l'altro ha capacità affabulatorie notevoli. Idea geniale: ci si inventa nel settore della moto, aprendo un'officina con annessa vendita, facendo pure qualche customizzazione. 

Siccome il "must" è apparire e non essere, i due amici iniziano a lavorare in maniera ossessiva sui social, in modo da risultare esperti del settore e persone serie. Il problema è che per fare questo tralasciano l'aspetto sostanziale del lavoro, che presuppone abilità e grandi conoscenze tecniche, indispensabili per mandare avanti l'azienda nel migliore dei modi.

Non solo. Dato che si fanno passare come esperti del settore, pretendono cifre da capogiro per la loro attività comportandosi in maniera sudbola con i clienti. Ma loro sono il TOP......

Ecco così che riescono a fare strada, grazie anche al fatto che "cadono sempre in piedi". La locuzione non viene utilizzata per caso ma ha un fondamento: nel mentre del loro lavoro, la voce della loro incompetenza si sparge a macchia d'olio e le persone iniziano a capire ed allontanarsi. C'è sempre un MA. 

Le grandi doti affabulatorie di uno dei due permettono all'azienda di restare in piedi trovando sempre qualche "pollo" o qualche brava persona che rinuncia a fargliela pagare per non compromettersi a causa dello sfavorevole rapporto costi-benefici (nella maggior parte dei casi gli amici in questione risultano nulla tenenti sebbene, come detto, uno dei due possa attingere ad incommensurabili ricchezze in ambito familiare).

Ecco allora che l'unico sistema per tutelarsi è agire d'anticipo evitandoli.

Leggete e rileggete bene questo articolo.....


giovedì 22 dicembre 2022

Comprare un XR 1000 ?????


Questo bellissimo XR 1000, in vendita presso il dealer HD Speed Shop al prezzo di ventimila Euro pone qualche interrogativo a livello generale: ha senso spendere tutti questi soldi per una moto storica ????

Continuate a leggere ed arriveremo alla risposta……

Iniziamo con una considerazione: il valore reale dei mezzi storici è spesso nettamente inferiore a quello di mercato. Il motivo principale ????? L’usura nel tempo delle parti, salvo la moto non sia stata mai messa su strada. Possiamo aggiungere anche i casi in cui la moto sia stata tenuta male e non curata dal proprietario o dai proprietari. In questi casi, quindi, abbiamo un valore di mercato che supera nettamente quello reale. 

Quando converrà comprare una moto storica allora ????? Quando il valore reale sarà pari o superiore a quello di mercato. 

Ma come valutare il valore reale ?????? Altro problema di non poco conto. Per un mezzo con diversi anni sulle spalle è molto difficile, specialmente se si tratta di modelli unici che non hanno avuto versioni aggiornate nel tempo. Leggermente più semplice è dare un valore ad un modello che è stato evoluto durante il corso della sua vita. Ma il problema rimane e, quindi, identificare con precisione il valore reale può diventare una vera e propria impresa, salvo si decida di far periziare il mezzo, ma la perizia darà un valore globale dello stesso tenendo conto di una serie di parametri tra cui la sua storicità. 

Ecco allora che il valore reale diventa un concetto per lo più astratto e sarà il valore di mercato a decidere il prezzo del mezzo

Valore di mercato che è influenzato da fattori quali le mode o tendenze del momento, l’appeal del mezzo, la quantità di esemplari prodotti, gli anni di produzione dello stesso ecc. Ci sono poi mezzi il cui valore aumenta vertiginosamente in un determinato momento storico, per poi abbassarsi in maniera altrettanto veloce.

Se si decide di comprare un mezzo storico, in particolare una moto, sulla base di queste considerazioni, diventa difficile da giustificare l’enorme spesa spesso dovuta, anche in ragione del fatto che può non rappresentare un investimento nel tempo. 

C’è, però, un “MA” come nella maggior parte delle situazioni. 

La moto è pura e semplice passione. E’ un mezzo sostanzialmente inutile, che si usa quasi solo per svago, ma che produce un piacere enorme non solo nel guidarlo ma anche nel possederlo. 

Poche sono le moto “con il senno”,  da utilizzare anche come mezzo di locomozione. Come mezzo di trasporto c’è lo scooter (nelle grandi città) ed almeno, in parte l’auto. 

Torniamo al punto di partenza, ponendoci nuovamente la domanda alla luce di queste considerazioni: ha senso comprare una moto storica????? E nello specifico ha senso comprare l’XR 1000 a fronte di un notevole esborso economico????? La risposta è SI!!!!

Non importa quale sia la moto, se potete compratela e non pensate ai risvolti futuri.

Per quanto riguarda l’XR 1000, c’è da dire che si tratta di una moto assai particolare, prodotta tra il 1983 ed il 1984 in circa 1800 esemplari. Si tratta, forse, dello Sportster di serie più potente prodotto da Harley-Davidson, con i suoi due carburatori Dell’Orto da 36mm, le teste in alluminio di derivazione XR 750, ed il doppio scarico sovrapposto sul lato sinistro. Con il kit racing (venduto insieme a questo esemplare) si arriva a 90 cv! 

E dato che siamo a cavallo del Natale, quello che auguro a tutti è di riuscire a comprarsi e godersi la moto dei propri desideri!!!!! 


sabato 26 novembre 2022

FINE!!!!! - Cessata la produzione dello Sportster!!!!!!



Forse, dopo aver visto ad EICMA 2022 la SWM con il suo prototipo (anche se un video con il motore acceso era apparso già da qualche mese), un clone dello Sportster in tutto e per tutto, era lecito attendersi a breve un comunicato da parte Harley-Davidson sul fatto che avrebbe cessato la produzione di uno dei suoi modelli iconici, anche perchè alcuni "rumors" hanno parlato di una vendita degli stampi alla azienda cinese Shineray.

Ma quanto è successo ha colto comunque impreparati gli appassionati. 

Partiamo dal principio. Lo Sportster fin dalla sua nascita, nel lontano 1957, ha rappresentato non solo il modello di accesso alla gamma Harley-Davidson, ma anche il modello con il carattere più vivace. Per dirla ripetendo la parola: il modello più "sportivo" di Harley-Davidson, creato per contrastare l'avanzata delle moto inglesi negli Stati Uniti soprattutto nelle corse, per poi divenire un vero e proprio  "cult" grazie a versioni iconiche come l'XLH e l'XLCH del 1958,  la famosa XR 750 nata per le gare da flat-track ed il cafe-racer per eccellenza: l'XLCR 1000, tanto per citarne alcune.

Negli anni lo Sportster è stato sviluppato ed aggiornato senza stravolgimenti di sorta, ma sempre seguendo la logica dei piccoli passi, senza snaturarlo. Dall'inizio, quando montava un motore in ghisa con singolo carburatore, all'ultima versione in con motore in alluminio, iniezione elettronica ed allarme incorporato, sono passati parecchi anni ed esemplari prodotti.

I punti forti dei modelli Evolution (quelli prodotti dal 1986 ad oggi con motore in alluminio):

-semplicità costruttiva

-robustezza e longevità del motore

-facile reperibilità dei ricambi

-guida intuitiva

-consumi contenuti

-possibilità di customizzazione infinita

-linea senza tempo

A fronte di qualche difetto, come la poca potenza del motore e le vibrazioni dei modelli prodotti fino al 2003 e la frenata migliorabile, lo Sportster ha avuto talmente tanto successo da diventare, per utilizzare termini cari ai nostri giorni, un "brand" nel "brand", vivendo di vita propria.

Negli anni attorno allo Sportster si è costruita a livello internazionale una vera e propria comunità di appassionati, non rappresentando solo il modello di accesso alla gamma Harley-Davidson.

Quando nel 2020, venne annunciata la fine della commercializzazione in Europa, la notizia colse tutti di sorpresa, sebbene Harley-Davidson abbia subito precisato che la scelta era dovuta alla non possibilità di adeguamento del vetusto motore ad aste e bilancieri alle normative europee in tema di emissioni inquinanti. Nulla apparve più falso e pretestuoso, considerando che molte case motociclistiche, prime fra tutte Royal Enfield e Moto Guzzi, rimasero sul mercato con i loro motori bicilindrici raffreddati ad aria (ed olio) solo facendo degli aggiornamenti. Alla luce dei citati eventi di Eicma 2022, è possibile intravedere un ben preciso disegno di Harley-Davidson, non piaciuto assolutamente agli appassionati, seppur nato da precise logiche aziendali.

Cosa succederà ora ????

Dobbiamo operare una distinzione tra il parco moto circolante e la reperibilità di accessori e ricambi.

Se per quanto riguarda questi ultimi non ci dovrebbero essere assolutamente problemi, grazie alle infinite aziende che producono parti di ricambio, il discorso assume contorni differenti riguardo agli Sportster in circolazione.

Dal 2020, soprattutto in Italia, si sta assistendo ad una crescita del valore dell'usato da definire "mostruosa".  E logico prevedere che questa crescita non si arresti almeno nel breve tempo e continui ancora. Poi il valore dell'usato si abbasserà, livellandosi nel tempo, con pochissime oscillazioni, legate solo a specifici modelli e versioni. Contemporaneamente la vasta comunità di appassionati ora esistente, si ridurrà ad uno zoccolo duro.

P.S. in foto l'ultimo Sportster con le firme di tutti i dipendenti che lo hanno costruito. 

 

venerdì 28 ottobre 2022

ORA COME ALLORA - CARLO TALAMO









A venti anni dalla scomparsa il suo ricordo  è più vivo che mai. Le sue moto, il suo mondo, le sue special. Potevi amare oppure odiare tutto questo. Non ne restavi indifferente.... 

Ho raccontato in molti scritti di Carlo Talamo e di quanto gli fossi legato ed amassi tutto il suo mondo. Quello di cui forse non ho parlato abbastanza è delle sue moto. Non mi riferisco alle moto che importava (Harley-Davidson, Triumph e Buell) ma alle sue realizzazioni.

Se la prima poesia/pubblicità vista su Motociclismo nel 1988 contribuì a farmi perdere la testa per le Harley-Davidson, restando affascinato da questo personaggio che poco aveva da spartire con il clichè del biker proposto dal film Easy Rider, fu poi tutto il resto a tenermi legato al suo mondo fino a quando non scomparve. 

Nel 1992, quando comprai (o meglio.....quando mio padre mi comprò.....) il primo Sportster 883, aveva iniziato ad importare anche Triumph, ma ero focalizzato solo su Harley-Davidson e se ne parlava pochissimo, anche perchè Freeway Magazine nacque nel 1994. Poco prima la rivista Classic Bike (una sorta di aggiunta a Legend Bike) aveva iniziato dare ampio spazio alle aziende di Carlo Talamo pubblicando molte sue realizzazioni, che mi intrigavano sempre di più.

Poi arrivarono le Triumph sui giornali. Onestamente le moto di serie non mi piacevano molto, ma Carlo riusciva a creare special che per me divennero una vera e propria ossessione. Non solo Harley-Davidson (amavo la Suora e Non Fate l'Amore Fate la Guerra), ma soprattutto Triumph. 

Quando apparve la Trident Alu svalvolai per giorni

La stessa cosa mi accadde quando vidi la Thunderbird Sport, soprattutto in versione Boy Racer, e diversi anni dopo, la Bonneville nera e rosa. 

La Postatomica un'ossessione tutt'ora, che spesso non mi fa dormire. Quando la vidi dal vivo (l'unica volta nella mia vita) nel dicembre del 2001 proprio con Carlo dentro al suo garage di Via Niccolini, rimasi fuori di testa per ore..... 

Nel mezzo altre sue piccole e grandi invenzioni che mi facevano stare totalmente fuso per giornate intere.

Sebbene siano passati venti anni dalla sua scomparsa, spesso mi rendo conto di parlare di Carlo Talamo al presente. Il suo ricorso, il suo mondo, le sue moto sempre più vivo che mai!!!!!

venerdì 15 luglio 2022

SI SENTE LA MANCANZA DELLO SPORTSTER.......



 ......ed allora qualcuno......

Iniziamo da quella che dovrebbe essere la fine di questa mia considerazione: l'attuale Sportster in produzione.....non è uno Sportster !!!!!!

Non ci vuole molto per capirlo. Dello Sportster, così come è stato concepito e successivamente sviluppato, l'attuale moto non ha nulla, se non la pretesa di essere considerata la più sportiva tra quelle in produzione della gamma Harley-Davidson. 
Per il resto....niente!!!! 

Questo non vuol dire che la moto non sia valida, anzi.....ma si può chiamare "Sportster" solamente per il nome. Tanto è vero che, quando iniziarono a circolare i primi rendering sulla nuova moto che sarebbe stata prodotta a Milwaukee, si parlò di altri nomi e non venne obiettato niente in proposito. Non solo. 

Quando nacque lo Sportster rappresentò, per prezzo e cilindrata, il modello di accesso alla gamma Harley-Davidson per poi avere una propria vita nel corso degli anni. Volendo utilizzare un termine moderno, possiamo dire che lo Sportster ha rappresentato un brand nel brand.

Il nuovo Sportster ha un prezzo non basso, molto vicino al modello di accesso (Softail Standard). Manca, quindi, un modello di accesso.

Ecco allora che molti dealer, avendo compreso da tempo la situazione, hanno adottato una mossa furba, per garantirsi le entrate perse con l'uscita di scena del vecchio Sportster hanno puntato su Royal Enfield. In che modo ?????

La risposta è relativamente semplice e, per certi versi ovvia. Hanno aperto concessionarie mono-mandatarie accanto ai loro dealer Harley-Davidson, separando solo formalmente le due entità in modo da avvicinare il cliente che prima avrebbe comprato lo Sportster ad una Royal Enfield più o meno dello stesso segmento (Interceptor o Continental 650 i cui prezzi vanno dai 6600 ai 7300 Euro) o, nei casi più rari, su modelli di fascia ancor più bassa. 
Nello stesso tempo hanno acquisito anche il parente o l'amico di proprietari di Harley-Davidson di grossa cilindrata. 

Nel lungo periodo questa situazione costituirà un danno per Harley-Davidson se deciderà di presentare un modello di accesso (anche nel prezzo) alla gamma Harley-Davidson, perchè nel frattempo Royal Enfield avrà rafforzato il suo brand e la sua posizione nella scala gerarchica delle scelte di molti appassionati, i quali saranno meno disposti a lasciare un marchio dalla forte tradizione storica e dall'ottimo rapporto qualità-prezzo delle proprie moto.

domenica 10 aprile 2022

Sportster Scrambler: occasione persa da Harley-Davidson



Qualche giorno addietro compro lo "Speciale Scrambler" scritto dall'amico Aldo Ballerini. Nell'ammirare l'ottimo lavoro svolto, penso immediatamente allo Sportster (dato che all'interno viene anche presentato un Carducci Dual Sport che su questo blog era già apparso nel lontano 2016) una moto che può diventare facilmente un'ottima scrambler. Penso all'ennesima occasione persa da Harley-Davidson. E non parlo solo degli ultimi tempi quando è stato mandato in pensione (almeno in Europa) lo Sportster con motore ad aste e bilancieri per essere sostituito con una moto......che di Sportster ha solo il nome!!!!

Fin dai primi anni duemila, quando erano le cafe-racer ad imporsi sul mercato europeo delle moto e delle special, si iniziò a capire che le moto con i mezzi manubri non sarebbero state il futuro. Quantomeno su larga scala ed in tema di special. 

Triumph fu la prima con la Scrambler su base Bonneville nel 2006. Seguirono poche special. Poi Ducati ebbe l'intuizione, rispolverando un marchio di fabbrica che poi divenne un vero e proprio brand. 

Nel frattempo erano cambiate le esigenze. La domanda era rivolta alle scrambler: moto vintage, belle da vedere e facili da utilizzare, che permettessero di fare bella figura al bar, che fossero in grado di affrontare anche i contesti urbani sempre più malmessi senza avere guai, che fossero economiche e ci si potesse concedere anche qualche piccolo viaggio, che potessero far immaginare un nuovo modo di vivere la libertà su due ruote, differente dal modello proposto da Easy-Rider. 

Seguirono altre case motociclistiche e numerose realizzazioni a tema da parte di preparatori più o meno famosi. Molte costruite spendendo veramente pochissimo, ma dall'indubbio effetto. Recentemente il mercato invaso dai costruttori cinesi con scrambler di piccola cilindrata, alla portata di tutti e dai costi di gestione irrisori.

Ed Harley-Davidson ????? Immobile. Prima ha provato a mettere in produzione la Street 750 poi, quando ha capito che la moto non piaceva, ha pensato bene di non commercializzare più in Europa lo Sportster adducendo problemi di adeguamento del vecchio motore ad aste e bilancieri alle normative in tema di emissioni inquinanti

Lo ripeterò all'infinito: lo Sportster è una moto totale. Sarebbe bastato molto poco per farne una scrambler oppure una cafe racer di serie. Evidentemente a Milwaukee non hanno mai avuto una strategia di lungo periodo per quanto riguarda le piccole cilindrate, ma lo Sportster è stato qualcosa di diverso. Un brand nel brand non sfruttato a dovere

domenica 3 aprile 2022

La "scrivania del disagio"










La passione può essere una brutta bestia se va solo verso una direzione e diventa il motivo dominante dell'intera esistenza, ma può anche tirare fuori dai guai nei momenti brutti della vita che possono capitare. 

E la passione assume mille sfaccettature e riguarda una infinità di aspetti della vita. E' qualcosa di irrazionale. Qualcosa che senti e ti prende dentro guidando i tuoi pensieri e le tue azioni verso una leggerezza incredibile che non contempla sentimenti negativi. 

Mi capita spesso di relazionarmi con persone che vivono una forte passione per qualcosa e trovo subito sintonia, perchè vivendo con passione, anche se limitata solo ad una o poche situazioni, cadono le barriere. Diciamo che succede un poco quanto capita ai nostri amici a quattro zampe con i quali, se ci si relaziona nella maniera corretta, cade ogni sub-strato mentale.

La passione può far apparire le persone strane.....

Qui vi presento la scrivania dell'amico Corrado Ottone. Capita che un sabato pomeriggio mi invia una serie di foto e capisco che pure la passione per lo Sportster e per le moto dell'epoca Talamiana può far perdere la testa, trasformandosi in una vera e propria cultura!!!!!!

Onore quindi a gente come Corrado. Onore a chi vive tutta la vita con passione e leggerezza. Onore a chi, grazie ad una passione, è riuscito a trasformare in qualcosa di positivo una situazione negativa. 


lunedì 14 febbraio 2022

Abbinamenti sentiti!



Forse qualcuno avrà notato la presenza dei loghi all'interno del blog (se lo si visualizza in modalità web e non portatile) che rinviano a siti internet. Si tratta di legami creati nel tempo e fuori da ogni logica di tipo commerciale. Questo blog è nato puramente per passione, con l'intento di diffondere una vera e propria cultura per questo tipo di moto, lontano anche da realtà che per differenti motivi non piacevano.

Chi magari mi segue da tempo, ha potuto notare che sino ad ora non ho parlato male di situazioni che non mi piacevano. Al massimo mi sono limitato a sottolineare aspetti negativi riguardanti moto, accessori o altro. Nulla di più. Quindi non mi lego in alcun modo a situazioni che non gradisco, fermo restando i principi di lealtà, correttezza e probità recepiti da sempre dal mondo dello sport e connotanti la mia vita. Se per sbaglio, come è accaduto in passato, dovessi anche solo percepire il mio legame con situazioni in contrasto con detti principi, non esiterei ad allontanarmene immediatamente.  

Detto questo, ad oggi, sono presenti sulla mia pagina i dealer di Jesi e Viterbo. Del primo, penso, saprete tutto, poichè in passato ho raccontato più volte ed ogni volta ringrazio di aver nuovamente incontrato dopo tanti anni Luca Fava che dopo avermi "salvato" uno 883 mi ha fatto comprare un 1200 S che amo. 

Con Viterbo, invece, si tratta di strade che tornano a scorrere parallele dopo tanti anni in cui hanno viaggiato distanti senza un motivo, ma solo per ragioni legate ai normali cicli di vita. Finora ho avuto modo di constatarne la serietà e la precisione in ordine alla manutenzione della moto, al rispetto dei tempi preventivati ed alle situazioni connesse. In una parola: professionisti. 

Forse ci saranno altre novità in futuro. Stay tuned!!!!

martedì 21 dicembre 2021

Lettera a Babbo Natale: Buell S1 o XLCR ma soprattutto......





Caro Babbo Natale, sebbene abbia ormai cinquantuno (!!!!!!) anni e non dovrei, provo a scriverti lo stesso la mia letterina (anche a costo di essere considerato un insolente) perchè in fondo mi sento un ventenne.

Sarò molto stringato in modo che tu la legga, pur decidendo di non esaudirla.

Ovviamente il sogno nel cassetto sarà sempre la mitica Harley-Davidson XLCR 1000, ma visto che costa molti denari mi accontenterei anche di trovare qualche kit da montare in futuro. Sempre parlando di moto, ho avuto da tempo un ritorno di fiamma per le Buell con il telaio a traliccio.

 Più di tutti, però, ho un sogno: fammi conoscere i miei due idoli. Parlo di King Carl Fogarty e Super Troy Bayliss. Come hai modo di leggere nel racconto che si apre cliccando su ognuno dei due nomi, sono stati fondamentali nella mia vita perchè da loro ho imparato veramente tanto. Per sono una vera e propria religione!!!! Non chiedo di farmi questo regalo a breve, ma per favore lavoraci in modo che avvenga entro il 2022!!!!

sabato 4 dicembre 2021

Una telefonata nella notte: è Carlo Talamo!



Il telefono squilla. Mi accingo a rispondere ma non riconosco il numero di telefono e penso che forse sia uno dei tanti call-center che vogliono proporti qualcosa. Dall'altra parte: "Ciao Ascanio sono Carlo...." La voce è inconfondibile. Il timbro ed il tono sono quelli. 

"Ciao Carlo ma allora sei con noi....." rispondo timidamente ".....non te ne sei andato come pensavamo tutti....." 

Dall'altra parte del telefono. "No Ascanio. E' solo che avevo bisogno di stare un poco tranquillo ed ho dovuto inscenare la mia morte. La pressione mi stava facendo impazzire e non riuscivo più a gestirla. Ti ripeto: volevo stare solo un poco tranquillo per i fatti miei....." Sono felice come pochi. Carlo mi è mancato per troppo tempo. 

Domando: "Ma ti posso continuare a sentire ????"

"Certamente ma ti chiamo io." 

Percepisco che è tornato in punta di piedi e vuole ristabilire i contatti con estrema calma ma, soprattutto, con chi vuole lui, senza dover essere il personaggio popolare di un tempo. 

"Ci sarai alla Fiera di Verona ???"Chiedo ancora. 

"Penso di esserci ma non lo dire."

 "Grazie mille della chiamata Carlo! Non hai idea di quanto mi ha fatto piacere!!!! Avverto Farinelli e gli dico di chiamarti...."

"Ascanio lascia stare. Digli che sono tornato ma che mi farò vivo io con lui."

Un insolito raggio di luce capitolino, dopo quasi un mese ininterrotto di nuvole e pioggia, illumina parte della mia camera da letto costringendomi alla sveglia. E' un sabato mattina diverso rispetto agli ultimi. Percepisco immediatamente che la telefonata appena ricevuta da Carlo è solo un sogno, facendo fatica a risvegliarmi. Ma in qualche modo inizio la giornata bene. Ovviamente chiamo immediatamente Farinelli (che era molto legato a Carlo. Forse uno dei pochi in grado di gestirne sul lavoro il forte temperamento) e gli racconto. Lui, come sempre, ascolta e lo sento contento.

A questo sogno possiamo dare diverse interpretazioni. E' strano però che sia arrivato in un momento così particolare anche a livello personale. La pandemia ha creato molto scompiglio facendo perdere l'orientamento a molti. Siamo inoltre nel periodo di avvicinamento al Natale. Il Natale non solo equivale ai sogni, ma è un periodo dove c'è la generale necessità di sognare. 

E tanto perchè siamo in tema, dato che ho conosciuto Carlo Talamo non appena comprato il primo Sportster, XLCR 1000 ed XR 1000 rappresentano gli Sportster dei sogni.

sabato 13 novembre 2021

Andate in moto!!!! - Triumph Postatomica di Carlo Talamo 1995


Qualunque essa sia ma andateci. Qui si parla di Sportster, ma la passione della moto è (quasi) a trecentosessanta gradi. Non importa che costi quanto una Pagani Zonta o valga mille euro. Se potete compratevi la moto dei vostri sogni ed infischiatevene di quanto pensa la gente. 

Qui vi presento la Triumph Postatomica di Carlo Talamo, una vera provocazione fatta nel lontano 1995.


Se avete voglia dovete però guardare il video in modalità ordinaria e non semplificata con il telefonino.

mercoledì 29 settembre 2021

Bisogna andare avanti: Sportster 1200 S






Non ho digerito alcune scelte fatte in casa Harley-Davidson, prima tra tutte quella di non produrre più le Buell. Peggio quando a Milwaukee hanno deciso di non produrre più lo Sportster, mettendo fine a quella che è stata ed è tutt'ora una vera icona delle due ruote. Non credo al fatto che non potessero rendere il motore compatibile con le normative Euro 5, dal momento che case come Moto Guzzi, Royal-Enfield e Kawasaki ci sono riusciti con i loro motori raffreddati ad aria. Secondo me è stato solo un pretesto perchè in mente avevano altro.....

Forse volevano solo rompere con la tradizione e creare qualcosa che fosse più appetibile ai giorni nostri. Congetture a parte, la storia insegna che tutte le volte in cui HD ha rotto con il passato, lanciando modelli troppo innovativi (vedi XLCR1000 ma anche V-Rod e Street Rod 750), ha fallito. Accadrà lo stesso ora???? 

Ovviamente è da vedere, ma forse la scelta non è insensata, soprattutto se si studia il contesto in cui nacque lo Sportster. Il 1957 era dominato dalle moto inglesi ed HD cercava una risposta (i vecchi modelli della serie K a valvole laterali nati nel 1952 avevano segnato il passo....). Risposta trovata nello Sportster. 

Ecco allora che il neonato 1200 S trova una sua logica nella tecnica al passo con i tempi ed in un motore dotato di molti cavalli. Certo, per molti sarà difficile da digerire questa scelta e, se proprio vogliamo dirla tutta, il nuovo Sportster 1200 S non ha niente in comune con i vecchi Sportster e, men che mai, con il 1200 S con testata a doppia candela. 

Provare per credere: basta coprire la scritta HD sul serbatoio e mettere la moto in mezzo ad altre, chiedendo a qualcuno di riconoscerla. Per lo più sarà identificata con qualche "cinesata" che sta invadendo il mercato italiano ed europeo. 

Ma forse è solo questione di tempo affinchè il nuovo Sportster (nei vari modelli che usciranno sul mercato) trovi una sua identità. Altro dubbio legittimo riguarda il prezzo del nuovo 1200 S. Fin dagli albori dei tempi lo Sportster ha rappresentato il modello di accesso alla gamma Harley-Davidson, forte di un prezzo nettamente più basso rispetto agli altri modelli. Ora il discorso cambia nettamente ed è lecito aspettarsi un modello di accesso. Nel frattempo i dealer italiani stanno cavalcando l'onda e ben venga!!!! Belle le pubblicità fin qui proposte. Ne aspettiamo altre!!!!!


domenica 5 settembre 2021

Lunga vita ai dealer!!!!!!


Gli amici della concessionaria Harley-Davidson Route 76 Jesi si preparano a festeggiare, con molto orgoglio, il raggiungimento dei dieci anni di attività. Questa ricorrenza, che vivo con particolare enfasi visto il legame di amicizia che ho con loro, mi fa riflettere molto su quanto sia importante, per alcuni marchi di motociclette che fondano il loro brand soprattutto sulla tradizione, avere un radicamento nel territorio. 

Ovviamente nel mondo Harley-Davidson gli amici di Jesi non sono i soli, ma molti si sono persi per strada per una serie di motivi. Dico da tempo che probabilmente, anche alla luce della pandemia, andrebbero riprogettato il dealer Harley-Davidson soprattutto in Italia. 

Logiche commerciali mutuate dal modello americano dei "mega store" non hanno ormai più senso, anche alla luce dell'infinito sviluppo dell' E-Commerce e della possibilità che stanno iniziando alcuni marchi di personalizzare la moto on-line, per poi vederla direttamente dal concessionario. 

Il rischio nel perseverare in questa politica miope è la chiusura (....come è avvenuto purtroppo.....) di concessionari storici a causa delle enormi spese di gestione divenute insostenibili. Ogni dealer che chiude è un danno di immagine a Milwaukee, ma forse non si è capito. Occorre quindi, come detto, non solo ripensare le concessionarie HD in termini dimensionali, ma anche logistici. 

Carlo Talamo studiò a fondo la faccenda in modo da non avere troppe concessionarie vicine ma giustamente distanziate e posizionate. E' l'unico sistema per garantire un futuro florido. Nell'augurarsi che passi questo concetto......Buon Compleanno Jesi!!!!!!

giovedì 8 luglio 2021

Sportster: consigli per un buon acquisto dell'usato!!!!

883 iron 2020 orange

forty eight 2020

Lo Sportster è uscito di produzione (almeno in Europa) e non sapete come districarvi per acquistarne un modello ?????? Provate a leggere dopo e vediamo se avrete le idee più chiare.


Tempo addietro all'interno di questo blog avevo elencato una serie di pregi e difetti da studiare prima dell'eventuale acquisto di uno Sportster. Ora aggiungo qualche consiglio pratico, dando per scontato che siate decisi nell'acquisto.

-MODELLI: tra le versioni di ultima generazione, cioè di quelle ad iniezione dal 2016 fino ad ora, dotate di ABS ed ammortizzatori performanti, consiglio di comprare un 883 Iron oppure un Forty-Eight. Sono i modelli che vanno per la maggiore ed anche quelli un poco più costosi degli altri ma, al momento, più facili da rivendere qualora non siate assolutamente sicuri dell'acquisto.
Se invece volete uno Sportster a carburatore non fate compromessi e cercate un modello costruito fino al 2004. Hanno tante vibrazioni che si manifestano moltissimo dopo i 100 km/h, ma sono anche quelli più rozzi e con una migliore semplicità costruttiva ed accessibilità meccanica (oltre a pesare circa 40 kg in meno).

-VENDITORE: il consiglio è rivolgervi a dealer ufficiali Harley-Davidson. Pagherete la moto un poco di più, ma beneficerete della garanzia ufficiale del concessionario. Ben vengano anche i concessionari di altre marche qualora vi vendano una moto loro e non conto terzi. Valutate l'acquisto da un privato se vi può dimostrare la regolarità della manutenzione. Stesso discorso per i negozi di vendita di moto usate dai quali dovete pretendere, oltre la garanzia, anche la documentazione dei tagliandi svolti. 

-SPECIAL: se il Codice della Strada non è un problema per voi scegliete la special che volete, altrimenti fate attenzione agli Sportster troppo rimaneggiati, specialmente se hanno il telaio segato (o un telaio non originale non indicato sul libretto), poiché potrebbero sorgere problemi legali in caso di incidente o in sede di revisione. Il consiglio è acquistare una moto di serie o con pochi accessori, che possa essere riportata allo stato originale senza troppa fatica. 

-CHILOMETRAGGIO:  il motore dello Sportster è robustissimo, a patto che abbia fatto la manutenzione prevista ad intervalli regolari, così come previsto dalla casa. Grazie alla sua estrema semplicità costruttiva, i tagliandi non richiedono grandi interventi che si sostanziano quasi sempre nel cambio dell'olio motore e della trasmissione, filtro olio, candele, lavaggio e/o sostituzione del filtro dell'aria. Le valvole non vanno registrate poiché la distribuzione è ad aste e bilancieri e la cinghia finale di trasmissione, esente da manutenzione, va sostituita dopo moltissimi chilometri. Se non vi dicono nulla in merito, capire se una moto  In America si vendono Sportster usati con moltissimi chilometri, senza alcun problema. Qui da noi, al contrario, c'è molta diffidenza, ma spesso è immotivata.

-PREZZO: anche se la moto ha moltissimi chilometri, a meno di 4500 Euro difficilmente si trova qualcosa (se la moto è in ordine ovviamente....). Mediamente con 6500/7000 Euro si compra un modello in buone condizioni e senza troppi chilometri.

-CILINDRATA: 883 o 1200 ???? Fermo restando il discorso sui due modelli più venduti, sappiate che l'aumento di cilindrata si ottiene attraverso un maggiore alesaggio e, quindi, pistoni di maggior diametro.  Per il resto il motore è uguale. Il 1200, ovviamente, garantisce più potenza e coppia, ma costa anche un  poco di più.



mercoledì 9 giugno 2021

CARLO TALAMO - Per come l'ho conosciuto io in dieci anni!!!!


Alla fine mi è sembrato doveroso (anche se ci ho pensato molto a lungo) fare questo video e raccontare quanto ho vissuto nei dieci anni in cui ho conosciuto Carlo Talamo e molte persone legate a lui. Dieci anni fantastici in cui c'era la costante sensazione di far parte di qualcosa di unico ed irripetibile. Carlo non era un tipo facile e non eravamo amici, ma gli volevo bene e lo ammiravo. Lo aveva capito e penso che nutrisse anche lui affetto nei miei confronti. Sono quasi venti anni che è scomparso eppure il suo ricordo è più vivo che mai, così come il suo modo di elaborare le moto e concepire le concessionarie ed il rapporto con i clienti (spesso amici). Sarebbe interessante ascoltare altre testimonianze! 

P.S. il video forse non si vede in modalità telefonino.

sabato 10 aprile 2021

Semplicemente Harley-Davidson Sportster


Condivido questo video in cui racconto come è nato il blog dedicato allo Sportster 1957legend.it al quale, in maniera del tutto inconsapevole, probabilmente stavo pensando dai primi anni novanta (sebbene internet non esistesse) quando iniziai a raccogliere e custodire articoli sullo Sportster, Carlo Talamo e le sue moto. Ho cercato di trasmettere quelle che sono state e sono le mie emozioni anche in relazione agli anni novanta (comprai il primo 883 nel 1992), periodo secondo me stupendo ed irripetibile dal punto di vista motociclistico, conclusosi nel 2002 con la scomparsa di Carlo Talamo. Racconto anche il mia grande amicizia con Fabrizio Farinelli e qualche episodio divertente. Mi auguro piaccia!    

sabato 20 marzo 2021

Freeway Magazine Italia


All'interno di questo blog ho inserito molti Sportster e qualche editoriale di questa rivista, nata in Italia nei primi anni novanta, con la quale ho avuto modo di collaborare per circa cinque anni, dal 2004 al momento della sua chiusura avvenuta nel 2009. 

Articoli con cui ripercorro la storia del "custom" in Italia e, di conseguenza, dello Sportster, oggetto di interpretazioni che hanno risentito spesso della tendenza del momento. Per chi non lo avesse vissuto, il decennio 1990-2000 rappresenta anche il momento di massima espansione della Numero Uno ed il più prolifico per Carlo Talamo che, con le sue intuizioni ed il suo ferreo lavoro, ha prodotto non solo bellissime realizzazioni su base Harley-Davidson, Buell e Triumph, ma ha contribuito a far nascere nuovi modelli, apportando anche una nuova visione al mondo delle moto

Freeway Magazine, a quanto mi risulta, fu proprio voluta dallo stesso Carlo Talamo, il quale intuì immediatamente l'esigenza di una rivista italiana che veicolasse l'aria nuova che si stava respirando intorno al mondo delle moto, della quale era il principale portatore. 

I vari articoli sono stati inseriti senza un ordine logico, perchè lo scopo è tentare di far rivivere a chi legge "spicchi" di quel fenomenale ed irripetibile periodo legato indissolubilmente alla presenza di Carlo Talamo al quale ero, oltretutto, molto affezionato.