Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 2 maggio 2017

Verso la chiusura del cerchio: Harley-Davidson 1200 Roadster

harley davidson 1200 roadster 2016

harley davidson 1200 roadster by hd roman village

 

Grazie alla disponibilità del dealer capitolino  “Roman Village”, abbiamo avuto la possibilità di saltare sopra alla nuova Roadster 1200. Non si è trattato di una vera e propria prova poiché abbiamo avuto la moto a disposizione per poco tempo, però un'idea ce la siamo fatta.

 

Fin dalla prima presa di contatto con la moto ( qui vi rimandiamo qui alla presentazione fatta un anno addietro http://www.1957legend.it/2016/04/harley-davidson-1200-roadster.html), cioè da quando ci è stata consegnata nelle mani, ci siamo resi conto che ha qualcosa di diverso sia rispetto agli altri Sportster.

Nonostante il peso sia praticamente uguale, la moto si manovra da fermo con maggior facilità e dimestichezza.
La sensazione è amplificata quando ci si sale sopra e la si muove lateralmente, tanto che per un attimo viene da domandarsi se ci si trovi effettivamente su una Harley-Davidson.

Scendendo e girandovi intorno, prima di partire, si ha la conferma che è una vera Sportster. Nulla in comune con la  “vecchia” XR 1200 (con la quale il paragone è praticamente obbligatorio), che aveva le sovrastrutture in plastica, mancava del classico filtro laterale in mezzo ai cilindri ed aveva il motore che assomigliava a quello delle Buell XB.

Sulla Roadster è tutto al posto giusto: anche la forcella a steli rovesciati ed i nuovi cerchi in lega da 19 pollici all'anteriore e 18 al posteriore, con pneumatici sportivi. 

Una volta acceso il motore, il timbro e  le vibrazioni (contenute brillantemente da silent-block) sono quelle dello Sportster. Peccato per le severe normative europee in tema di emissioni inquinanti e sonore che ne mortificano non poco la voce, anche se comunque si percepisce il carattere ruvido del motore, seppur addolcito nell'erogazione da un impianto di iniezione elettronica ottimamente messo a punto.

Il tempo di farlo scaldare un attimo e si ingrana la prima. Il classico “clack”, unito alla corsa non proprio breve della leva ed un innesto non proprio morbido, ci fanno pensare che forse è stato fatto poco o niente per migliorare i connotati di un cambio progettato per una moto custom.

Dal primo colpo di acceleratore si nota che il motore prende giri ad una rapidità sconosciuta alle altre unità ad aste e bilancieri di Milwakee, forse grazie anche alla minor massa volanica.
E' la forza di questo 1200 che piace da morire. Si spalanca l'acceleratore in qualsiasi marcia da poco sopra i duemila giri e la moto ti spinge sempre e costantemente senza un'incertezza fino alla zona rossa. Impossibile non innamorarsene. Ci si può andare tranquillamente a passeggio nel traffico, così come divertirsi su una strada piena di curve. 

Non parliamo di potenze stratosferiche, ma non sembra nemmeno il “vecchio” motore bicilindrico ad aste e bilancieri progettato sessant'anni addietro (seppur opportunamente aggiornato). Pare in realtà di avere a che fare con un'unità moderna di media cilindrata.

Ti invita a spingere. Forse pure troppo. E li arrivano i problemi, perchè quando ti devi attaccare ai freni, pensando di avere una moto naked di ultima generazione, capisci che si tratta sempre di una Sportster. Le reazioni in questo senso non sono immediate. Facendo forza sulla leva del freno anteriore non si sente immediatamente la forcella che scende e la moto che rallenta. O quanto meno non lo si percepisce subito.

Non siamo riusciti a capire se ciò sia dovuto al sistema antibloccaggio che entra subito in funzione non appena si cerca la “pinzata”, oppure alla taratura della forcella. Per farci un'idea più precisa dovremmo riuscire ad avere la Roadster 1200 per altro tempo. Salvo questo aspetto che poco ci ha convinto, per il resto è stata una vera goduria. In accelerazione la moto non si “siede” sul posteriore mantenendo sempre un assetto equilibrato, così come in inserimento di curva. Nulla a che fare con le moderne naked, ma nemmeno il  “ferro vecchio” che molti tutt'ora si aspettano dalle Harley-Davidson.

La Roadster va indirizzata e lasciata scorrere, ripagando con una gratificazione di guida notevole. 

Una moto nata sotto una buona stella, che potrebbe ripagare gli sforzi della Harley-Davidson con un ottimo volume di vendite, grazie alla sua capacità di attrarre utenti delle due ruote non dediti solo al custom, ma anche di altra estrazione.
Peccato solo per il doppio scarico (avremmo preferito un bel due-in-uno) che non la incattivisce a dovere.

UP: motore
DOWN: cambio  



venerdì 24 febbraio 2017

Warr's Super Holigan

warrs super holigan flat track 1200 roadster by warrs side right

warrs super holigan flat track 1200 roadster by warrs front right

warrs super holigan flat track 1200 roadster by warrs exhaust

warrs super holigan flat track 1200 roadster by warrs engine

La “Battle of The Kings 2017”è terminata. Vi presentiamo l'ultima moto che ci ha colpito all'interno del panorama europeo. Non a caso è una moto da flat-track.

 

Il “traverso” nella vecchia Europa sta facendo negli ultimi tempi sempre più adepti, e vi sono sempre più customizzatori che attraverso le loro moto in maniera più o meno diretta, fanno riferimento a quel mondo. Anche noi piace molto e da tempo, da quando nel lontano 1997 vedemmo le Sportster 883 che correvano nel “Trofeo Short-Track” organizzato dalla Numero Uno. Date queste premesse,  non potevamo non rimanere colpiti da una moto molto ben costruita, che seguisse questo stile.


All'atto pratico la “Super Holigan” non ha niente di trascendentale, tranne il doppio scarico sul lato destro in stile XR 750 ed i pneumatici Maxxis Dirt-Track, perchè i ragazzi di Warr's hanno provveduto ad effettuare una generale opera di alleggerimento e di adeguamento allo stile degli ovali in terra battuta. 

Però questa moto intriga, conquista e corrompe, perchè può far avvicinare chiunque al flat-track con molto poco. Siamo solo curiosi di vederla quanto prima in quello che dovrebbe essere il suo habitat naturale: gli ovali in terra battuta!

UP: il doppio scarico
DOWN: gli indicatori di direzione troppo bassi


 


venerdì 17 febbraio 2017

XL 1200 CX Roadster

xl 1200 cx roadster tracker by hd jesi side right

xl 1200 cx roadster tracker by hd jesi side left

xl 1200 cx roadster tracker by hd jesi front end

xl 1200 cx roadster tracker by hd jesi back

 

Pensata per il fuoristrada, questa Roadster si intona benissimo con il paesaggio mozzafiato offerto dalle colline marchigiane...... 

 

Chi gravita da anni attorno alle scena custom italiana sa bene chi è Luca Fava, boss della concessionaria HD Jesi, vecchia conoscenza del panorama motociclistico “vintage”, legato in un suo recente passato al marchio Triumph. Di Luca, oltre che le notevoli doti umane, si è sempre apprezzato l'indubbio valore tecnico, che lo ha portato a concepire la sua “CX” non come una semplice moto da passeggio, ma come l'ideale per affrontare i percorsi più impervi. Una tracker ancor più estremizzata per alcuni aspetti.

Non stupisce, quindi, che la “CX” sia tra le dieci finaliste della la Battle of The Kings 2017, nonostante le modifiche effettuate siano minime, riguardando principalmente il montaggio di ruote scolpite e di sospensioni dalla maggiore escursione. Il resto è stata opera di affinamento ed adeguamento allo stile della moto (come il faro anteriore supplementare ai piedi della forcella, il barilotto e la tanica di benzina al posto delle borse, numerosi particolari neri opachi che si abbinano alla verniciatura verde, anche questa opaca).

E'superfluo dire che la “CX” piace per numerosi motivi, primo fra tutti, quello di essere stata creata con interventi irrisori. Non solo. Questa moto potrebbe tranquillamente essere messa in produzione dalla Harley-Davidson, andando a colmare quella lacuna nella gamma Sportster, in tema di moto col tassello.


UP: i numerosi accessori inventati
DOWN: si sarebbero dovuti montare due terminali aperti, per far risuonare il rombo nelle vallate 

 


martedì 14 febbraio 2017

Retro Racer Roadster

retro racer roadster  20 style by hd praha side right

retro racer roadster  20 style by hd praha side left

retro racer roadster  20 style by hd praha side left

retro racer roadster  20 style by hd praha tank

 

Un ritorno alle origini del motociclismo sportivo a stelle e strisce per questa Roadster 1200 abilmente invecchiata.

 

La Battle of The Kings 2017 non risparmia niente e nessuno. Tutti si vogliono contendere lo scettro del migliore, e per far ciò non esitano a dar fondo alle idee, attingendo sempre più dal passato.
Il motivo ispiratore di questa Roadster 1200 costruita dal dealer di Praga, è stato rappresentato dalle motociclette da  “board-track” degli anni '20, rese celebri dalla serie televisiva “Harley and the Davidsons”.

Inutile dire, che la moto seppur molto ben costruita e rifinita, solo vagamente si avvicina a quelle che erano le moto dell'epoca. 

Se, infatti, a fronte di alcuni elementi che le richiamano esplicitamente, come le grafiche, il bellissimo serbatoio del carburante costruito in casa (all'interno del quale vi è anche quello dell'olio), il faro anteriore ed il terminale di scarico, tuttavia ve ne sono altri che stonano non poco con il concetto di fondo della moto. 

I puristi, in questo senso, potrebbero storcere il naso, ma la “Retro Racer Roadster” è comunque interessante, soprattutto se vista in ottica odierna, come una moto artigianale da usare praticamente tutti i giorni. Una sorta di evoluzione in delle moto da “board-track”,  anche se non convincono molte scelte come la forcella di serie a steli rovesciati, il cerchio anteriore di piccolo diametro ed i supporti posteriori del telaio segati.


UP: il serbatoio del carburante che contiene anche quello dell'olio.

DOWN: cerchio anteriore di piccolo diametro


martedì 7 febbraio 2017

1200 CX-R

cx r 1200 roadster racing by hd caen side right

cx r 1200 roadster racing by hd caen side left

cx r 1200 roadster racing by hd caen left fairing

 

Se nel paese dello stivale una Harley-Davidson sportiva fa quasi scalpore, nella vecchia Gallia è diventato un fatto quasi culturale, non mancando numerose realizzazioni a tema.

 

Il dealer di Cannes presenta per la Battle of The Kings 2017  la 1200 Roadster in chiave racing, che tanto ricorda la celebre XR-TT degli anni settanta: la versione per i circuiti asfaltati della moto da flat-track.

La avvolgente carenatura, così come il codone (all'interno del quale è stato alloggiato il faro posteriore, come sulle moto da endurance), sono stati progettati appositamente per la Roadster, così come il cupolino con il faro integrato. Il motore non ha subito interventi di sorta, salvo uno scarico artigianale, quasi interamente nascosto dalla carenatura. Il serbatoio del carburante è stato prelevato da uno Sportster Custom, mentre il resto degli accessori è di provenienza dal catalogo ufficiale HD.

La CX-R sembra una vera Harley-Davidson sportiva prodotta direttamente a Milwakee e non la moto elaborata da un dealer.

Per essere al top manca un codone bi-posto della stessa forma di quello attuale ed uno scarico differente: quello montato è posticcio e non si intona assolutamente con il resto della moto che è estremamente elegante e curata.

UP: eleganza e spirito racing
DOWN: scarico artigianale



venerdì 3 febbraio 2017

XLCRR 1200

xlcrr 1200 roadster 1200 xlcr style by hd on the road side right

xlcrr 1200 roadster 1200 xlcr style by hd on the road side left

xlcrr 1200 roadster 1200 xlcr style by hd on the road tank

xlcrr 1200 roadster 1200 xlcr style by hd on the road front end

 

La 1200 Roadster si trasforma in una stupenda cafe racer, facendo il verso alla celebre XLCR 1000.

 

Quando si affronta la questione delle elaborazioni in chiave XLCR 1000, in realtà si dovrebbe stare molto tranquilli e guardare la faccenda con notevole distacco, dal momento che non vi è spazio interpretativo sul tema e non si è del tutto vincolati nelle scelte. Per cui: nessuno spazio all'estro creativo del customizzatore. Tuttavia, che si tratti di un kit proposto da qualche azienda, o di una trasformazione vera e propria, non si riesce a far finta di niente, rimanendo inesorabilmente colpiti.
Una volta passata l'enfasi iniziale, si va alla ricerca di quei particolari che legittimano simile sentimento.

Come in altre situazioni, anche in questo caso troviamo una moto molto curata, che rende merito al grande lavoro effettuato dai ragazzi del dealer partenopeo HD On The Road, per la Battle of The Kings 2017, che hanno avuto il merito di accordare alla perfezione gli elementi tipici della XLCR 1000 (serbatoio dalla forma allungata, codino simile alle moto da flat-track, cupolino, manubrio drag-bar) con la base utilizzata, rappresentata dalla nuova Roadster 1200.

Il lavoro è così ben fatto che la XLCRR (questo è il nome dato alla moto così elaborata) ad un sommo esame ben potrebbe essere scambiata per la sua progenitrice anche da un occhio attento.

Solo un aspetto stona in questa moto: i supporti posteriori del telaio segati, per ospitare il bellissimo codino. Ribadirò questo concetto fino alla fine dei tempi: da un dealer ufficiale HD non accetto che vengano effettuate modifiche irreversibili su una moto. Però la XLCRR è così bella.......

UP: progetto entusiasmante
DOWN: i supporti posteriori del telaio segati







martedì 31 gennaio 2017

BombTrack!

bombtrack roadster 1200 by hd perugia front right angle

bombtrack roadster 1200 by hd perugia front left angle

bombtrack roadster 1200 by hd perugia exhaust

bombtrack roadster 1200 by hd perugia tank

 

Negli anni venti c'erano i motodromi e vi correvano le moto da board-track: il primo esempio di motociclismo sportivo made in U.S.A. non su sterrato.
Purtroppo non durò molto ed i motodromi vennero presto chiusi perchè ritenuti troppo pericolosi. 

 

 

Le moto che vi correvano avevano erano molto basse, con un'impostazione di guida che costringeva il pilota a stare quasi disteso e l'aspetto minimalista. Finito quel periodo, terminò tutto. Nondimeno, quel movimento pioneristico da qualche anno ha alcuni adepti. Tra questi i ragazzi di HD Perugia che, per la Battle of The Kings 2017, ripercorre quella strada tanto cara a molti piloti del tempo.

La Roadster 1200 viene sviluppata secondo precisi canoni, con l'intento di avere un mezzo essenziale, ma con elementi di indubbia modernità, comportando un notevole lavoro al livello progettuale.

Il serbatoio del carburante costruito in casa e porta pochissimi litri di carburante (…..tanto per fare pochi giri a manetta su un ovale di legno non serve molta benzina.....). Discorso analogo si può fare per il parafango anteriore e per il cortissimo codone racing, che prende il posto di quello posteriore.
Il tutto viene enfatizzato da uno scarico racing, da carter HD  “Rail Collection” e da numerose parti fatte a mano, come il cupolino creato da il parafango di una V-Rod.

La BombTrack non è solo una moto originale che percorre strade inusuali, ma è una bella moto, dove sono stati fusi con maestria elementi vecchi e nuovi.

Tuttavia devo muovere un appunto: da un dealer ufficiale, seppur per una finalità puramente competitiva, mi aspetto che non vi siano interventi irreversibili sulla moto. I supporti del parafango posteriore, purtroppo, sono stati tagliati.

UP: perfetto equilibrio tra vecchio e nuovo
DOWN: i supporti del parafango posteriore tagliati

martedì 24 gennaio 2017

Old Italy

old italy sportster racing 1200 roadster by hd treviso side right

old italy sportster racing 1200 roadster by hd treviso side left

old italy sportster racing 1200 roadster by hd treviso front left

 

Per la Battle of The Kings 2017, Harley-Davidson Treviso propone una moto dalla chiara indole evocativa, che richiama le corse degli anni settanta.

 

"Old Italy" mi ha colpito immediatamente. Non solo per la bandiera italiana messa in bella mostra (cosa assai rara di questi tempi), ma per le splendide sovrastrutture e lo spirito che traspare. E' una moto che riporta indietro nel tempo, facendo breccia nel cuore di quanti amano le corse ed il verace motociclismo degli anni che furono, dove i piloti non erano divi ma uomini. Dove la tecnica era al servizio del progresso e non viceversa. Dove il “made in Italy” era famoso in tutto il mondo e sinonimo di prestigio.

A Treviso, quindi, l'hanno pensata proprio bene. Le citate sovrastrutture sono state armonizzate benissimo con gli accessori H-D originali: manubrio Clubman, filtro dell'aria Screamin'Eagle, manopole Get-A-Grip. A corredo un copri-cinghia alleggerito, pinze del freno anteriore verniciate in rosso, e benda sui collettori originali.

E' da tempo che vado invocando uno Sportster sportivo (….oltre ad uno con le ruote tassellate....)  di serie. Che Old Italy sia il primo passo ???


UP: le bellissime sovrastrutture
DOWN: ci voleva uno scarico due-in-uno con finale a trombone!


venerdì 18 novembre 2016

Battle Of The Kings 2017

the battle of the kings 2017 logo

 

Ad EICMA 2016 è stata presentata la nuova “Battaglia dei Re” che vede la sfida sempre più agguerrita.

 

Chi sarà il vincitore di questa terza edizione della celebre battaglia, che quest'anno coinvolgerà 211 concessionari (contro i 150 dell'anno precedente)  ???? Chi sarà il “Custom King 2017” di ogni paese ???? Lo vedremo tra circa un anno.
Nel frattempo proviamo ad immaginare quali potrebbero essere i filoni seguiti per customizzare i tre modelli della gamma Dark Custom Sportster: Iron 883, Forty-Eight, Roadster, che verranno assegnati ad ogni paiese. I dealer italiani utilizzeranno la Roadster e non fatichiamo a pensare che numerose saranno le proposte in chiave cafe racer  della più aggressiva della gamma Sportster.

Sarebbe interessante che qualcuno offrisse una interpretazione racing estrema della Roadster, per far vedere che con le Harley-Davidson non si va solo a spasso. 
 



mercoledì 20 aprile 2016

Harley-Davidson 1200 Roadster




 

Lontano dai clamori dei più importanti eventi, la Harley-Davidson presenta il nuovo Sportster Roadster con motore 1200. Una moto ispirata alle gare degli anni cinquanta.

 

Era da tempo che si invocavano nuovi modelli Sportster, dalle connotazioni differenti rispetto a quelli attualmente in produzione. A Milwakee debbono aver udito gli echi delle esortazioni provenienti da ogni parte del globo. O forse, più, semplicemente, dopo aver effettuato opportuni studi ed indagini di mercato hanno compreso che era il caso di lanciare la produzione di un nuovo modello.

Anche dalle pagine di questo blog  ( http://www.1957legend.it/2016/02/quando-non-ci-sono-cambiamenti.html  ) un paio di mesi addietro avevamo lanciato un grido di allarme sul fatto che servissero nuovi modelli Sportster e con connotazioni differenti.

Finalmente è stata messa in produzione la nuova Sportster Roadster. Una moto che non tradisce lo spirito Harley-Davidson ad iniziare dalle forme e dalla notevole quantità di metallo utilizzato,  per finire, poi, al prezzo.

Il cuore della Roadster è il motore 1200 (cilindrata ottenuta portando l'alesaggio da 76,2 mm dei motori 883 ad 88,9 mm e lasciando invariata la corsa) raffreddato ad aria con distribuzione ad aste e bilancieri,  che cromaticamente richiama quello della Nighster messa in produzione diversi anni addietro.
Rispetto agli altri modelli Sportster, le principali innovazioni sono a livello di ciclistica, con una nuova forcella da 43 mm a steli rovesciati (vista prima solo sulla XR 1200), cerchi in alluminio a cinque razze da 19 mm di diametro all'anteriore e 18 al posteriore e doppio freno a disco (ovviamente con ABS) flottante all'anteriore.
Va poi menzionato sia il nuovo strumento digitale, i corti parafanghi, la diversa sella, il manubrio ribassato che, unitamente agli ammortizzatori posteriori conferiscono alla Roadster un assetto da moto stradale, diverso dalle altre versioni, in quanto molto più caricato sull'anteriore.
Il tutto con un prezzo di listino che parte da 13.000 Euro.


UP: la forcella a steli rovesciati abbinata al doppio freno a disco flottante, nuovo cerchio e grintoso parafango corto

DOWN: avremmo voluto uno scarico due-in-uno ed una diversa parte posteriore, più in linea con l'indole della moto


martedì 14 luglio 2015

Presentazione 1200 Roadster - 2004


L'anno 2004 segna l'inizio di una nuova era per lo Sportster. Dopo tante attese la Harley-Davidson presenta i nuovi modelli,  che si contraddistinguono per il motore montato su supporti elastici, che rende quasi inavvertibili le good vibrations tanto care agli harleysti, caratterizzanti gli esemplari precedenti. Per fare ciò gli ingegneri di Milwakee debbono ridisegnare il telaio. Esteticamente non vi sono stravolgimenti di sorta, anche se i nuovi modelli sono immediatamente riconoscibili e si nota una maggiore larghezza laterale. Tuttavia l'intervento sul telaio comporta un aumento del peso di circa cinquanta chili rispetto alle versioni precedenti, pur consentendo il montaggio di pneumatici di larghezza maggiore.
Come detto inizia un nuovo corso. Grazie a questi interventi, lo Sportster allarga i propri confini, divenendo una moto adatta a tutti. La facilità di guida, i basti costi di gestione, la manutenzione praticamente inesistente (aumentano gli intervalli dei tagliandi rispetto alle precedenti versioni, passando dagli iniziali 4000 km ad 8000 km), la longevità del motore (si raggiungono tranquillamente oltre centomila chilometri solo eseguendo la manutenzione ordinaria) e l'assenza di vibrazioni, ne decretano il definitivo successo.