Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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venerdì 8 marzo 2024

Costruito per l'avventura!





Non molto tempo addietro su questo blog abbiamo proposto qualche esemplare Sportster rivisitato in chiave "all terrain". 

Un filone da sempre esistito (anche se di nicchia) ma che sta trovando qualche riscontro negli ultimi tempi, grazie anche a competizioni quale la famosa "Mint 400".

Diversi gli esemplari realizzati utilizzando Sportster a carburatore costruiti fino al 2003, forse più indicati per la loro maggior leggerezza dovuta ad un telaio più stretto, privo dei silent-block per smorzare le vibrazioni del bicilindrico. Ma non tutti hanno le stesse idee.....

I francesi di Frenchmoto, specializzati in Royal-Enfield di nuovo corso, hanno realizzato questa "adventure bike", partendo da uno Sportster 1200 del 2019, in collaborazione con Apiata Metal Shaping. Il risultato è stato notevole grazie al grande lavoro svolto sulla che ha riguardato (ovviamente) la ciclistica. 

Per avere una maggior escursione da terra sono stati montati ammortizzatori posteriori YSS G-Racing dotati di maggior interasse, che lavorano su un forcellone "home made" ed è stato trapiantato l'intero avantreno proveniente da una Honda Africa Twin del 2019, con l'aggiunta di un kit freni Brembo composto da dischi, pinze ad attacco radiale (cambiata la parte inferiore delle forcelle) e relativa pompa freno anteriore. Sostituiti i cerchi con il posteriore da 18 pollici e l'anteriore da 17 sui quali calzano pneumatici Dunlop DT3.

Se la ciclistica è stata rivoluzionata, lo "small block" alimentato ad iniezione elettronica è rimasto di serie, salvo il montaggio di uno scarico alto della Mad Exhaust, abbinato ad un filtro dell'aria aperto ed alla necessaria nuova mappatura della centralina.

Spicca il faro anteriore dal design originale. 

giovedì 15 febbraio 2024

Dream to fly






Viviamo un momento storico dove il mercato motociclistico è enormemente influenzato dalle tendenze custom e dove, grazie alla infinità di proposte, è possibile comprare una moto nuova quasi pensandola da soli. Basta avere un'idea e nella maggior parte dei casi si trova il modello corrispondente, anche in linea con la spesa preventivata.

Se le cafe racer sono state le moto più desiderate circa una ventina di anni addietro, ora a farla da padrone solo le cosiddette "globentrotter" (di cui la BMW GS è la regina incontrastata da parecchi anni, accanto alla Benelli Trk 500) e le enduro per i raid passando, pochissimi anni addietro per le scrambler. 

Potrebbero trovare a breve la loro ragion d'essere le "tracker": moto custom abbinate all'utilizzo di pneumatici tassellati. Il vantaggio non indifferente quello di avere un assetto molto basso, in grado di permettere a tutti di toccare bene con i piedi per terra e, nel contempo, di consentire l'utilizzo in maniera soft anche su strade non asfaltate.

Il vecchio Ironhead 1000 del 1974 è un esempio di come potrebbe essere un tracker anche se, in questo caso, forse un poco estremo, sebbene le linee pulite dei chopper si leghino alla perfezione con un pneumatico tassellato montato su un cerchio a raggi da 21 pollici e l'idea di una moto nata per andare su quasi ogni terreno.

Acquistata dall'odierno proprietario nel 2017 già con il telaio rigido, ha visto pochi e mirati interventi tra cui il posizionamento della batteria dietro al motore, un avviamento a pedale ed una verniciatura color alluminio, perfettamente in linea con l'idea del mezzo.


domenica 14 gennaio 2024

Brutester!!!!!!!






Immaginate di vivere in una metropoli europea piena di palazzi, dove la luce del sole in inverno si vede poco. Immaginate che la cara, vecchia, Comunità Europea abbia emanato una infinità di atti che impongano allo Stato di riferimento di disciplinare ogni aspetto della vostra vita, magari anche l’abbigliamento da utilizzare per andare a comprare il latte…...Immaginate che non ce la facciate più a seguire questa infinità di norme assurde recepite obbligatoriamente dallo Stato in cui vivete, solo per la mera appartenenza a questa sorta di aggregazione tra Stati, senza che ne condivida i presupposti di fondo. Immaginate, quindi, di non trovarvi assolutamente con queste “regolette” senza senso e vogliate vivere a modo vostro, in maniera sfuggente, quasi invisibile.

Questo Sportster potrebbe essere la moto per le vostre esigenze.

Non è una novità, perché un certo customizer di nome El Solitario approntò Sportster simili (cui diede il nome di “Desert Wolves”) per compiere una traversata desertica, elaborati partendo da 1200 Roadster ad iniezione, trattati all’interno di questo blog https://www.1957legend.it/2021/06/desert-wolf.html

In questo caso la base di partenza è differente e più indicata, anche se lo stile è praticamente identico, poiché si è deciso di utilizzare uno Sportster 883 del 2002, il cui motore è rimasto standard, salvo la verniciatura in nero goffrato ed uno scarico due in uno artigianale con terminale HP Corse e filtro dell’aria aperto.

Tutta la moto è stata verniciata in nero non tralasciando nulla al caso, anche se il vero MUST di questo tipo di preparazioni sono i doppi fari PIAA con relativo telaietto.

Poichè lo scopo principale è quello di avere un mezzo in grado di destreggiarsi nei contesti urbani, si è provveduto ad aumentare la luce da terra montando una coppia di ammortizzatori posteriori da 335mm della Racing Bros ed anteriormente un kit forcella per allungarla in maniera proporzionale.

I cerchi originali hanno lasciato il posto ad una coppia nelle misure da 18 pollici al posteriore e 19 all’interiore (come l’originale), con pneumatici Michelin Anakee Wild.

Per forza di cose la trasmissione finale a cinghia ha dovuto cedere il passo a quella a catena ed il completamento dell’opera è stato dato dal montaggio di una coppia di parafanghi in plastica della UFO ed un manubrio da cross con il traversino.

Forse l’unica pecca di questa moto è la mancanza di qualche cavallo in più, fondamentale per scappare nella giungla urbana come un fantasma….. 


mercoledì 4 ottobre 2023

Hooligan Enduro - 2003 Sportster 883 Desert Sled




Rusty Butcher è un nome conosciuto tra gli scavezzacollo americani su due ruote. Dopo aver iniziato a fare evoluzioni di vario tipo su terra in sella a Sportster elaborati secondo precisi criteri, ora è diventato un vero e proprio "brand" che trova seguaci in molte parti. Il marketing di questa azienda ruota attorno ad azioni selvagge fatte a bordo di Sportster, elaborati secondo precisi criteri e facilmente distinguibili

Questo Sportster è stato costruito principalmente per lunghi raid nel deserto, motivo per il quale si è reso necessario prima di tutto alzare il baricentro della moto attraverso un lavoro sulle sospensioni che ha visto il montaggio di una forcella prelevata da una  Honda CRF 450, un paio di ammortizzatori posteriori Racetech con interasse da 16,5 pollici, cerchi Excel da 21 pollici all'anteriore e 18 pollici al posteriore, pneumatici tassellati, trasmissione finale a catena.

Prima di fare questi abbinamenti con le sospensioni, la moto è stata smontata tutta. Il telaio è stato prima sottoposto a "molding" (azione consistente nell'eliminare tutte le imperfezioni dello stesso in seguito alla sua realizzazione) eppoi verniciato in bianco. 

Simile di attenzione ha avuto il motore che, dopo essere stato elaborato con il montaggio di un kit S&S, composto da pistoni e cilindri, in grado di aumentare l'originaria cubatura da 883 a 1200 centimetri cubici, è stato interamente verniciato in nero opaco. Ovviamente si è reso necessario abbinare uno scarico due-in-uno ed un filtro dell'aria aperto (sempre S&S), montato però sul carburatore originale.

Le sovrastrutture sono in materiale plastico ed serbatoio del carburante è un Carducci Dual Sport da circa 22 litri, costruito sulla base dei primi modelli in alluminio.


https://www.youtube.com/watch?v=1pg-p5k-MR0



mercoledì 13 settembre 2023

WALL OF THE TIME - 1997 Sportster 883 scrambler





Dicono ci sia un muro impossibile da valicare: quello del tempo. Quello passato rischia di fare diventare un fossile vivente chi lo scavalca con forza, mentre quello futuro può denotare follia in chi lo rompe. Anche se spesso il progresso è arrivato  dai cosiddetti "folli" che hanno distrutto il muro del tempo futuro con le proprie intuizioni....

Se rivivere il passato implica in qualche modo dover distruggere o scavalcare il muro,  si può tuttavia volgere uno sguardo verso di esso ammirando quello che c'è stato.

E' quanto succede con questo Sportster  che volge lo sguardo agli anni settanta, senza pretendere di viverli appieno. 

La base è costituita da un moderno ed affidabile motore Evolution di 883 cc, abbinato a sovrastrutture e ciclistica in linea con i dettami dell'epoca anche se per le forme della carrozzeria, interamente realizzata in alluminio, si è tratti ispirazione dalla famosa KRTT a valvole laterali (versione racing del modello K), antenato dello Sportster.

Pur non rinunciando alla performance (kit motore da 1200 cc e carburatore S&S e doppio scarico libero realizzato a mano ed ammortizzatori posteriori Ohlins ed un cerchio posteriore a raggi da 19 pollici in luogo di quello da 16 pollici),  si è restati fedeli ai dettami dell'epoca a livello stilistico: verniciatura marrone, sella in vera pelle, manubrio in puro stile scrambler con appositi comandi,  singolo freno a disco anteriore, forcella originale con un bellissimo faro quadrato.

Solo un occhio attento riesce a percepire che si tratta di una moto relativamente recente.... 

mercoledì 2 agosto 2023

Old Speed - 1998 Sportster 1200S scrambler






Basta poco,

veramente poco.

Un giorno sei al settimo cielo e pensi di avere tutto in mano

preso dalla routine di una vita che nelle grandi città si fa sempre più complicata

dove se non hai tutto, se non fai di tutto, non sei nessuno.

La cultura dell'apparire

in netto contrasto con quella dell'ESSERE.

Poi arriva un brutto momento. 

Un evento più o meno grave che ti offre le ragioni per cambiare la tua visuale.

Per molti è malasorte. Ma dalla malasorte si può imparare.

Allora comprendi.

Inizi a mutare la tua visione.

Non ti trasformi all'improvviso come pervaso da qualche spirito divino.

Cominci semplicemente a prendere la giusta distanza da molte situazioni che non portano a nulla.

E vuoi goderti più alcuni momenti.

Un'alba con la propria moto in riva al mare uno di quelli.

Questa potrebbe essere la moto giusta.

Un vecchio Sportster 1200S del 1998 con pochi e mirati interventi.

Parafango posteriore in alluminio, trasmissione finale a catena, pneumatici leggermente tassellati (Dunlop K70), manubrio largo. 

Questo solo per la parte ciclistica.

Il motore potrebbe pure rimanere di serie, ma un paio di tromboni realizzati in casa abbinati ad un carburatore Mikuni HSR 42 fanno la differenza.

Io, poi, amo colore blu. Questo blu. Vivace.

Colore utilizzato per questo blog e scelto poichè è anche il colore Buell e per me Buell è sinonimo di artigianalità vera, oltre a rappresentare in maniera perfetta il lato sportivo di Harley-Davidson.

Dicono che il colore blu rappresenti la calma, la lealtà, la profondità, l'equilibrio.

Non so se sia vero, ma sento un legame profondo con il blu.

Non posso quindi che amare questo Sportster 1200S in cui mi sono imbattuto per caso.

Avrei però lasciato i cerchi in lega.

E non tagliato i supporti del parafango.

Ma non tutti siamo uguali.

E va bene così.

venerdì 28 luglio 2023

Nel regno degli Sportster tracker








Una volta si chiamavano "Shaw Speed & Custom", poi hanno cambiato il nome diventando "Speed and Custom" (probabilmente per differenziare il negozio di customizzazioni dal dealer ufficiale Harley-Davidson Sykes). Nel tempo si sono fatti un nome dapprima in Gran Bretagna eppoi nel resto del mondo grazie alle numerose special che hanno colpito dritto nel cuore degli appassionati. 

Seppur tutte belle e molto ricercate nella verniciatura, realizzate su base dei vari modelli Harley-Davidson, le moto che caratterizzano la crew inglese sono le tracker su base Sportster, con una loro precisa identità che le rendono affascinanti. Moto non solo da mostrare in qualche show, ma da utilizzare giornalmente nei più svariati contesti. 

La piattaforma è unica, con infinite varianti e numerosi "temi" che rendono ogni moto differente dall'altra per particolari appositamente realizzati.

La base di partenza è generalmente costituita da uno Sportster di ultima generazione ad iniezione (quasi sempre modelli Forty-Eight) sui quali il motore resta di serie, salvo la classica abbinata scarico-filtro dell'aria. 

Il lavoro massiccio riguarda le sovrastrutture che vengono ridotte al minimo anche per contenere il peso. 

Non di rado vengono costruite appositamente delle parti o modificate alcune esistenti. A livello ciclistico, si interviene su posteriore tramite ammortizzatori più performanti e la trasmissione finale a catena che sostituisce quella originale a cinghia dentata, mentre la forcella rimane quella di serie, salvo opportune rivisitazioni interne. Vengono scelti pneumatici tassellati e si cerca di dare alla moto un aspetto decisamente "low".

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mercoledì 14 giugno 2023

Cross Sportster - 1998 Sportster 883 custom




Realizzare uno Sportster da cross può sembrare impresa ardua, ad appannaggio di pochi e dai costi esorbitanti. Nulla di più falso!!!!!! Ribadisco un paio di concetti espressi diverse volte: lo Sportster non solo rappresenta una sorta di "tela bianca" sulla quale dipingere a piacimento, ma non richiede necessariamente grossi investimenti. L'importante è avere le idee chiare. Inoltre ci sono diversi tipi di elaborazioni il cui "must" sono interventi ridotti all'essenziale. Il riferimento non è solo a quelle situazioni dove si monta qualche accessorio sulla moto per migliorarla, ma ad alcuni tipi di moto come le scrambler ed, in questo caso, una versione estremizzata come quella da cross. 

Nel caso di questo Sportster, la moto è stata interamente smontata e rimessa a nuovo, attraverso una attenta pulizia del telaio originale (lasciato di serie senza alcun intervento) ed una accurata messa a punto del motore. Ma si può anche prescindere da un intervento così capillare in quanto la moto, a parte il montaggio di una coppia di cerchi Excel da 19 pollici con pneumatici tassellati (al posto di quelli da 16 pollici al posteriore e 21 pollici all'anteriore che monta il modello di serie Custom) e pochi altri accessori, è praticamente di serie. 

E' stato necessario aumentare l'altezza da terra attraverso una coppia di ammortizzatori Ohlins e lavorando sulla lunghezza della forcella originale con steli da 39 mm. La cinghia dentata a lasciato il posto ad una trasmissione finale a catena con corona di grande diametro in modo da avere una rapportatura finale corta e, quindi, maggior spunto in accelerazione.

I parafanghi di serie sono stati sostituiti da due unità in vetroresina. Quello posteriore prelevato da uno dei tanti cataloghi dedicati, che ha richiesto l'eliminazione dei supporti originali, mentre quello anteriore è della Acerbis (azienda italiana specializzata in componenti per il fuoristrada su due ruote). Se i freni sono rimasti di serie, tuttavia sono cambiati i comandi al manubrio attraverso il montaggio di un comando del gas di tipo rapido ed una pompa freno anteriore con vaschetta dell'olio separata (in puro stile crossistico....).

Il motore è rimasto di serie salvo un filtro dell'aria aperto ed un paio di scarichi liberi che scorrono alti e paralleli sul lato destro della moto.

Come visto, basta molto poco per rendere il vostro Sportster da cross. Se si ha un modello custom, come nel caso di questo esemplare, si possono addirittura lasciare i cerchi di serie, risparmiando non poco.


mercoledì 24 maggio 2023

INFINITY - 2010 Sportster 883 scrambler






L'alternanza delle stagioni. Un susseguirsi di emozioni, di stati d'animo. La luce che prende il sopravvento rispetto all'oscurità a partire dalla primavera, il freddo che nello stesso periodo lascia il posto ai primi caldi in vista dell'estate. Emozioni spesso legate ad oggetti che in determinati periodi dell'anno diventano importanti, spesso identificandoli.

Uno Sportster scrambler verniciato in arancio ocra pastello è una di quelle moto che identifica al meglio la primavera inoltrata ed il vicino passaggio verso l'estate. Si voleva una moto che fosse un tributo alle scrambler degli anni settanta, con qualche richiamo ai chopper di quell'epoca, e facile da usare quotidianamente.  

Smontato completamente e curato nei minimi dettagli, con verniciatura del telaio e cromo ben in vista sparso ovunque. Per rendere la linea più filante la batteria è stata spostata nella parte posteriore del telaio (modificato nella parte finale attraverso la saldatura di un arco ed in grado di sorreggere il parafango) vicino al forcellone. Questo intervento ha reso necessario ricostruire l'impianto elettrico cambiando i vari cablaggi ed il loro passaggio. 

La ciclistica è rimasta di serie salvo la copertura della forcella ed il montaggio di gomme tassellate più larghe che ha reso necessario (anche per un sicuro effetto scenico) il montaggio di una trasmissione finale a catena, abbinata da una corona "piena" che si intona alla perfezione con la moto.

Il motore è rimasto di serie salvo coperchi teste EMD, filtro dell'aria aperto e scarichi artigianali alti, che ha reso necessario la mappatura dell'iniezione (la moto non è stata convertita a carburatore).

Una trasformazione all'apparenza di poco conto ma che nasconde un grande e minuzioso lavoro, svolto anche anche per la ricerca del colore e delle grafiche. 


giovedì 4 maggio 2023

THE HOPE - 2001 Sportster 1200 scrambler





“The Hope”: la speranza. Nome azzeccatissimo per questo Sportster scrambler, verde come i prati, costruito per fare qualche divagazione in mezzo ai boschi, ma anche per fare la sua figura in qualche bike show di primo livello. 

Diversamente da altri scrambler proposti, che potevano essere facilmente replicati dentro al proprio garage, in questo caso bisogna essere dei veri e propri professionisti non solo in fase di realizzazione della moto, ma anche per quanto riguarda l'ideazione stessa. Ad essere sinceri, uno scrambler così rifinito va un poco contro la sua naturale vocazione, ma  talmente fatto bene che non ci si pensa.

E’ un progetto tutto nuovo dove pochissimo del modello originale è rimasto intatto. La parte più evidente del lavoro si nota sulla parte ciclistica (rimasta con le misure originali). Il telaio è stato tutto rimaneggiato con alcune parti modificate ed altre costruite, come il forcellone, i morsetti delle ruote ed il serbatoio dell’olio sagomato all’interno del telaio. La forcella, seppur di serie, è stata rivisitata internamente e sono state costruite nuove piastre di sterzo in alluminio ricavato dal pieno.

Neppure il motore (totalmente verniciato in nero goffrato) è sfuggito ad interventi, anche se non radicali: pistoni ad alta compressione in sostituzione degli originali (cilindrata 1200), valvole più grandi, carburatore Mikuni da 42mm con filtro dell’aria artigianale, scarico due-in-uno anche questo artigianale.

Un coppia di pneumatici tassellati Hidenau, montati su cerchi con misure originali, rappresentano un’ottima scelta per questo tipo di moto.


 

giovedì 30 marzo 2023

KTM insegna! - 1998 Sportster 1200S Scrambler






Quando si pensa ad uno Sporty scramblerizzato, vengono spesso in mente soluzioni classiche di tipo vintage, con bella carrozzeria in acciaio ridotta all'inverosimile, manubrio specifico, pneumatici tassellati e motore di serie sul quale si è intervenuti solo su scarico ed alimentazione.

Ogni tanto qualcuno ha idee diverse e nasce qualcosa che può non piacere, come in questo caso.

L'idea del proprietario della moto è quella di avere una vera e propria moto da cross costruita su base Sportster. Progetto non semplice da realizzare ma che può portare ad ottime soddisfazioni, soprattutto se si hanno molti denari da investire nel progetto.....

Dello Sportster restano solo telaio e motore, mentre tutto il resto è un tripudio di parti speciali o provenienti da altre moto.

Il risultato finale è un motore con oltre 75 cv alla ruota ed un peso a secco di 200 kg (quasi 30 kg in meno del modello di serie) ed una moto che mantiene una guidabilità incredibile, con una erogazione molto fluida.

La moto è stata completamente smontata. Il motore a quattro candele, prima di essere verniciato in nero goffrato, è stato potenziato attraverso alberi a cammes più spinti, lucidatura dei condotti ed il montaggio di un carburatore Lectron abbinato ad un filtro dell'aria originariamente progettato per una Ducati 1299, montato tramite un supporto fatto a mano. Lo scarico due-in-uno è artigianale. Attraverso questo intervento si è avuto un bell'aumento di potenza, senza compromettere l'affidabilità del motore.

Il telaio è stato modificato nella parte posteriore attraverso l'eliminazione dei supporti parafango in modo da poter montare un parafango in alluminio appositamente studiato (con faro a LED integrato) ed una sella da cross.

L'avantreno proviene da una una KTM 1190 Adventure, abbinato a un mozzo Haan e un cerchio Excel da 19 pollici.

Posteriormente è stato montato un forcellone Trac Dynamics, cerchio da 17 pollici (Excel anche questo) e doppi ammortizzatori Öhlins. Questo intervento ha imposto la trasmissione finale a catena.

La messa a punto della ciclistica ha comportato un assetto rialzato della moto anche posteriormente in modo da avere una “vera” moto da cross e non una semplice “showbike”.

Questa special è veramente ben riuscita e contiene diverse soluzioni interessanti. Unico limite il prezzo (che non conosciamo ma di cui possiamo immaginare)…...