Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 24 maggio 2016

Monkee 7: uno Sportster XLCH 1000 ancor più selvaggio!!!!

monkee 7







 

Nell'era digitale del 2.0, trovare ancora qualcuno che si diverte a costruire moto utilizzando motori arcaici è quasi impossibile. Eppure nella Vecchia Europa c'è ancora qualche nostalgico.....

 

Per chi non li conscesse, i ragazzi danesi di Wrenchmonkees sono diventati famosi con le loro moto dallo stile minimalista e selvaggio, costruite su vecchi motori e dalle verniciature quasi sempre nere opache. Anche le recenti elaborazioni avvenute per Yamaha sui nuovi modelli (le Yard Built http://www.wrenchmonkees.com/the-yard-built) hanno rispettato questi canoni stilistici.

Lo Sportster in questione, se si eccettua il color rosso fuoco del serbatoio del carburante, rispetta questi canoni. Sebbene possa sembrare appena uscita da un fienile dove è stata ferma per anni, questa XLCH 1000 nasconde un lavoro incredibile.

Lavoro che ha visto sezionare letteralmente il mezzo. E' stato prima smontato il motore, revisionato e montato su un nuovo telaio (rigido), abbinato ad un carburatore S&S e scarichi costruiti in casa.
Successivamente si è provveduto a terminare la moto costruendo e montando numerose parti tra cui il parafango posteriore creato appositamente, le luci provenienti dal catalogo Wrenchmonkees,  una forcella da 33mm, nuovi cerchi Borani da 18 pollici con pneumatici Pirelli tassellati ed un serbatoio del carburante proveniente da una Husqvarna.

Il risultato finale è una moto selvaggia come non poche, con elementi sia delle streettracker riviste in chiave “old”, che dei bobber.


UP: bellissimo il serbatoio Husqvarna degli anni settanta

DOWN: le piastre di sterzo che sarebbero dovute essere di colore nero opaco e non lucido



martedì 3 maggio 2016

SP 15



 

Impronta brat/bobber con aggiunta di elementi da street tracker che danno vita ad uno Sportster concepito secondo la visione di Hide Motorcycles.

 

Il Giappone è un mondo a parte. Lontano anni luce dalla visione occidentale, sebbene con la globalizzazione alcune distanze a livello culturale si stiano riducendo.  Anche nel settore custom questa differenza, rispetto alla cultura occidentale, è tangibile. Basti pensare all'ormai decantato “japan style” in tema di chopper, che ormai sta diventando tanto di moda in Italia e facilmente riconoscibile.

Lontano anni luce dalla concezione occidentale di street-tracker, questo Sportster offre un nuovo punto di vista sul tema.  Telaio abbassato all'inverosimile, grossi pneumatici, struttura minimalista, forma sostanzialmente snella,  sono elementi tipici di moto “bobber” dal sapore “brat”.  L'aspetto generalmente aggressivo, il largo manubrio, la coda corta e lo scarico doppio (Supertrapp) che esce alto su un lato, caratterizzano invece le street-tracker, moto nate per correre sulle strade del centro abitato che debbono avere, quindi, degli espliciti richiami al mondo racing attraverso l'utilizzo di parti specifiche.

Sembra che attraverso questo Sportster il noto preparatore giapponese abbia voluto offrire una nuova visione di motocicletta nata per il contesto urbano. Da notare che il motore (883 del 2002), a parte un filtro dell'aria aperto e lo scarico, non ha subito alcuna modifica, per privilegiarne l'affidabilità.
Anche la ciclistica è rimasta praticamente di serie, salvo gli interventi necessari per ottenere un  assetto  “low”. Gli stessi pneumatici Firestone, sono stati montati su cerchi originali (da 19 pollici quello anteriore e da 16 pollici quello posteriore).
Il richiamo al mondo racing quindi è solo visivo.

Ci si chiede quindi se ci si trovi innanzi ad una motocicletta di ispirazione bobber oppure, al contrario, si debba parlare di street tracker. Sebbene l'impronta di base faccia ad un bobber, siamo dell'idea che si tratti di un diverso modo di concepire una street-tracker.
Poichè diverse saranno le opinioni su questa moto, l'abbiamo inserita sia tra "street-tracker", che tra le "brat" e le "bobber".

UP: una nuova visione del tema street-tracker

DOWN: la verniciatura di base bianca non esalta la moto



mercoledì 13 aprile 2016

THE FLOW




 

Arriva dalla Spagna (precisamente dal dealer Espacio Harley-Davidson BCN) questo Sportster con le ruote artigliate che si pone come via di mezzo tra una scrambler ed una street tracker.

 

"In media stat virtus" debbono aver pensato coloro che hanno costruito questa moto. Se lo scopo era quello di avere un mezzo in grado di correre nella giungla urbana, si può dire che è stato pienamente raggiunto.  Ciò che intriga di questa moto non  è solo la sensazione di vedere un mezzo polivalente ma, al contempo, estremamente raffinato.

Intriga anche la precisione dell'attività di realizzazione.  Come non notare, poi, il grosso lavoro effettuato sul serbatoio del carburante che ha le parti esterne rientranti e l'enorme quantità di vernice arancio irrorata su più parti della moto, quasi si volesse ancor più rimarcare che si è in presenza di una Harley-Davidson. Tuttavia, se l'intento era quello di costruire una moto dalla doppia anima, avremmo preferito uno scarico leggermente più basso, unitamente ad un parafango posteriore più lungo e magari una borsa sul lato opposto.

UP: una moto dalla doppia anima estremamente elegante

DOWN: andrebbe migliorata in alcuni dettagli quali scarico e parafango posteriore












lunedì 11 aprile 2016

Dreaming XR 1000!!!!!



 

Quando nel 1983 la Harley-Davidson presentò la XR 1000, ossia la versione stradale della celebre XR 750 da competizione, pensava ad un futuro radioso per questa moto.

 

I risultati, purtroppo, non furono in linea con le aspettative e la produzione cessò un anno dopo, con quasi duemila esemplari prodotti. Come spesso accade alle moto di Milwakee che non hanno avuto successo, anche questa Harley-Davidson negli anni è diventata oggetto di culto. Alla concessionaria olandese Big-Rivers hanno pensato bene di replicarne una per la Battle Of the Kings.
Ciò che appassiona di questo Sportster è sia l'estrema somiglianza con il modello originale, sia la cura dei numerosi dettagli. Bellissimi i coperchi delle teste praticamente uguali al modello originale, così come l'idea di montare il filtro dell'aria al contrario, in modo da far pensare ai vecchi carburatori che equipaggiavano la XR 1000. A parte il montaggio di un'impianto di scarico costruito in casa, che esce sul lato sinistro, per il resto gli interventi sono stati ridotti al minimo. Segno tangibile che per fare una bella special occorre solo buon gusto e talento.

UP: a prima vista si può pensare di avere una XR 1000 originale debitamente ristrutturata

DOWN:  il terminale di scarico 


sabato 6 febbraio 2016

Evel Knievel Motorcycle








Lo stunt-man per eccellenza. Colui che riuscì in imprese epiche saltando su tutto e tutti con le sue motociclette, per poi tentarne altre di veramente impossibili a bordo dei mezzi più improbabili.  Per lui venne coniato l'appellativo di  “daredavil”. Lo Sportster Ironhead la sua moto per eccellenza. La moto rimasta nella memoria di quanti hanno visto le sue gesta eroiche.

La vita di Evel Knievel è ai confini tra realtà e leggenda. Dapprima folle, poi eroe, poi maledetto e, dopo la sua scomparsa, icona insostituibile del rischio su due ruote. La sua vita ha ispirato molti, non solo per le sue performance che hanno fatto impallidire gli uomini dotati di comune raziocinio, ma anche per l'iconografia legata alla sua immagine. Le  “star and stripes”  (le leggendarie stelle e strisce) presenti su tutto quanto lo rappresentasse, sinonimo di una ostentata americanità, oltre che alcuni oggetti, come il costume con il mantello a voler ricordare l'eroe Superman, hanno contribuito non poco ad accrescerne la fama, facendone uno dei simboli del motociclismo made in U.S.A. (Per maggiori approfondimenti vi invitiamo a visitare il suo sito) http://evelknievel.com/ Logico che prima o poi qualcuno dovesse rendergli omaggio in qualche modo.
Deus Ex Machina decide di farlo dedicandogli una Harley-Davidson Sportster. Non si tratta di una riproduzione fedele, costruita utilizzando lo stesso modello originale, ma di una reinterpretazione in chiave moderna, con stile street tracker, utilizzando come base uno Sportster 1200 Evolution costruito antecedentemente al 2004.
Le modifiche più rilevanti hanno riguardato il riposizionamento della batteria e di tutto l'impianto elettrico sotto il codone utilizzato da flat-track, oltre alla costruzione del serbatoio dell'olio ed al montaggio di un kit di trasmissione finale a catena, necessario per ospitare un diverso cerchio con pneumatico maggiorato. Per il resto, si è provveduto principalmente ad un opera di styling cromando forcellone,  motore ed altri particolari, oltre a lavorare nella direzione di una snellezza della linea. Il motore, a parte il montaggio di un filtro dell'aria aperto ed uno scarico due-in-due Supertrapp alto da flat track, non ha subito modifiche. La ciclistica, ha beneficiato di nuovi ammortizzatori posteriori ed una revisione della forcella, oltre a nuovi freni. Contrariamente alle prodezze di Evel Knievel, non si può parlare di una moto estrema ma, al contrario, di un mezzo da utilizzare tutti i giorni. Sarebbe interessante che altri preparatori diano seguito a questo filone, costruendo moto dedicate a questo grande personaggio.

UP: la generale qualità costruttiva e l'interpretazione della moto in chiave street tracker.
DOWN: alcune scelte stilistiche come il posizionamento del contachilometri al lato della forcella, gli specchietti sotto al manubrio, ed il filtro dell'aria.





venerdì 5 febbraio 2016

L'evoluzione della specie








Uno Sportster che nel tempo cambia pelle, adeguandosi alla nuova realtà ed alle nuove esigenze, in linea con le tendenze del momento.

Del nostro amico Cosmo Di Gorga e della sua moto ci siamo occupati una decina di anni addietro raccontandovi della sua creatura prima sulle pagine di “Freeway Magazine Italia” eppoi sul web http://www.1957legend.it/2013/04/daytona-demon.html. Non vi abbiamo detto, però, che nel frattempo Cosmo  ha fatto di tutto tranne che stare fermo: e' entrato a far parte di un car-club ed ha fondato, insieme con gli inseparabili amici Simone ed Alex, “Bomber Garage”, realtà alle porte della capitale specializzata in customizzazione di moto ed auto (americane in prevalenza). Quale miglior biglietto da visita del suo Sportster ancor più evoluto nella customizzazione ?
Rispetto alla prima trasformazione, gli interventi sono pochi, ma ben mirati, in modo da arrivare ad avere una street tracker in piena regola. Viene montato un manubrio largo, che va a prendere il posto dei semi-manubri. Vengono smontati, poi,  anche l'ampio cupolino ed il parafango anteriore. La ciclistica subisce interventi solo alla forcella, attraverso il montaggio di molle progressive e di un olio più denso. Vengono costruite le pedaline in allumino ricavato dal pieno ed arretrate nella posizione. Dato che il motore è quello molto potente del modello 1200 S del 1998, con testata a doppia candela, salvo  un carburatore Mikuni da 42mm ed uno scarico due-in-uno con collettore Supertrapp e terminale Marving da corsa anni settanta (presenti anche sulla versione cafe racer), non subisce interventi.  Degna di nota la verniciatura effettuata a mano tramite la tecnica del  “pinstriping”.  Se sul serbatoio vi è esplicito richiamo al tema delle corse auto, diversamente sul codone si riprendono i temi della cultura messicana. La scelta di questo mix è dettata dal fatto di voler avere qualcosa di originale.

UP: stile della moto, qualità delle parti costruite in casa e pinstriping eseguito.
DOWN: la base bianca di verniciatura e scarico che ne fa perdere il carattere e targa laterale. 


martedì 23 giugno 2015

Tieni aperto!!!!


Sono anni che i ragazzi di Harley-Davidson Speed Shop la sanno molto lunga in tema di preparazioni e per realizzare una street tracker sanno che non c'è niente di migliore che lo Sportster 1200 R che, oltre ad un ottimo motore,  ha anche una base ciclistica più che soddisfacente. Alla fine gli interventi sono pochissimi ed il risultato è ottimo. Dimenticavo....la moto è stata costruita nel 2007.