Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 20 luglio 2016

Thunder Head Custom Sportster

thunder head custom sportster by suicide custom side right

thunder head custom sportster by suicide custom front right angle

thunder head custom sportster by suicide custom side left

 

Quale è il miglior modo per costruire un chopper minimalista e rifinito con tanti cavalli nel motore ???? Basta ispirarsi a questa moto.....

 

La ricetta per costruire un ottimo chopper può risultare più semplice di quanto la si immagini: telaio rigido spogliato del superfluo, motore potente ma non mostruoso, scarichi liberi, attenzione alle rifiniture senza la ricerca di preziosismi inutili.
Questo Sportster, costruito da Suicide Customs, rispecchia alla perfezione le prerogative per un buon chopper.

Il telaio rigido ospita un motore Ironhead 1000 elaborato con testate “Thunder Head” e dotato anche  di avviamento a pedale, carburatore S&S e scarichi liberi costruiti in casa.
A completamento di tutto alcuni particolari indispensabili su un chopper degno di questo nome, come la corona della trasmissione finale a catena che funge anche da freno (con relativa pinza), l'assenza di parafango sulla sottile ruota anteriore dotata di freno praticamente inesistente ed appena visibile ad occhio nudo.

Contrariamente a molti altri chopper, questo Sportster è quasi privo di verniciatura. Situazione che, in simile contesto, mette in risalto il motore conferendo alla moto un aspetto vagamente racing.


UP: la scelta di adottare le testate  “Thunder Head”

DOWN:  brutto esteticamente il telaio nella parte sotto al serbatoio


 






mercoledì 13 luglio 2016

Captain America 72

captain america 72 sportster by shaw hd side right

captain america 72 sportster by shaw hd side left

captain america 72 sportster by shaw hd rear fender

captain america 72 sportster by shaw hd seat

captain america 72 sportster by shaw hd tank

captain america 72 sportster by shaw hd on street side right

captain america 72 sportster by shaw hd on street front right angle

A distanza di oltre 40 anni lo spirito del film “Easy Rider” è più vivo che mai.  Questo Sportster celebra la famosa moto cavalcata da Peter Fonda.

 

 

Un promontorio. Il sole che cala. Un manubrio che punta l'orizzonte ed un motore che borbotta sornione. Il vento di una calda estate che accarezza il viso. Le lancette del tempo che non esistono.

Easy Rider si può vivere così oppure in mille altri modi. Non occorre necessariamente una moto. Ciò che conta è come si affronta il viaggio e ciò che lo anima.

“Captain America 72” è la dimostrazione pratica che basta molto poco anche quando si costruisce una moto.

La moto in questione, infatti, è uno Sportster Seventy-Two  (http://www.harley-davidson.com/it_IT/Motorcycles/seventy-two.html) cui sono state apportate pochissime modifiche.

E' sufficiente la verniciatura  “star and stripes” (in questo caso la parte superiore del serbatoio è stata aerografata con un'immagine del film), l'aggiunta di qualche dettaglio cromato, due scarichi tipo “fish-tail” che escono alti sul lato destro, uno schinalino alto ed una sella stretta che richiami gli anni settanta.

UP: l'aerografia sul serbatoio

DOWN:  i numerosi cavi elettrici a vista


easy rider poster yellow

easy rider poster black white
 












martedì 12 luglio 2016

Vertical Twins



vertical twins exhaust by kinetic motorcycles

vertical twins exhaust by kinetic motorcycles on complete engine

vertical twins exhaust by kinetic motorcycles on bike

Una coppia di scarichi corti, ideali per far diventare (almeno nel rombo) il vostro Sportster molto simile ad un aereoplano della Seconda Guerra Mondiale!

 

Prodotti in Texas e realizzati interamente a mano attraverso un procedimento che prevede numerose saldature, questi scarichi sono disponibili per gli Sportster prodotti dal 1986 al 2016, con un diametro da 2 pollici (50,8 mm).

Al fine di evitare un surriscaldamento eccessivo, questi scarichi sono rivestiti internamente di ceramica e, nelle versioni per i modelli ad iniezione, sono dotati di sensori.

La linea è indubbiamente affascinante e ben si addice a chi vuole conferire al proprio Sportster un aspetto minimalista ed aggressivo. Si notano ad occhio le numerose saldature, frutto di un lungo e preciso lavoro di realizzazione.

Il costo è di quasi 700 dollari: non poco, ma adeguato all'alta qualità di un prodotto artigianale.









lunedì 30 maggio 2016

......per non dimenticare......Carlo Talamo!!!!!




carlo talamo

 

Ha inventato il fenomeno Harley-Davidson in Italia, unitamente a marketing e comunicazione in ambito motoristico. Molte aziende del settore, oggi esistenti, si sono platealmente ispirate alla sua “Numero Uno”. Eppure sono in pochi a conoscerlo o ricordarsene......

 

Genio allo stato puro. Anticipatore dei tempi e creatore di tendenze. Carlo Talamo può ben essere paragonato ad un “Leonardo” dell'epoca moderna.

Non solo ha creduto senza riserve nelle potenzialità di storici marchi motociclistici quali Harley-Davidson (prima) e Triumph (dopo), ma contribuito in maniera determinante allo sviluppo di un settore che, prima di lui, stentava a trovare la sua esatta dimensione.

Le sue poesie sulla Harley-Davidson, celebrative di semplici esperienze personali, sono state l'inizio di una forma di comunicazione in ambito motoristico che non esisteva. (Si deve assolutamente leggere il libro raccolta delle sue poesie “Mi piacciono le pecore e molto le galline”).
Ha sviluppato il marketing creando un polo aggregativo attorno alle sue concessionarie ed una superba rete di vendita ed assistenza.
Infine, le sue  “special” hanno contribuito a diffondere la cultura del custom.
Carlo Talamo è stato poi il primo a comprendere le potenzialità di Sportster e Buell (purtroppo disattese dalla casa madre), moto in grado di fare breccia nel cuore di molti.

Nonostante tutto, Carlo Talamo lo conoscono in pochi.

Possibile ??? Certamente! Il motivo ? Per molti la figura di Carlo Talamo è un'ombra troppo grande e va cancellata. Ma così facendo si cancella la storia. Perchè Carlo Talamo, che lo si voglia o meno, è storia.

Le sue aziende andrebbero studiate attentamente, così come le sue moto e tutta la sua vita. Un esempio perfetto di imprenditorialità italiana in grado di miscelare alla perfezione pragmatismo, follia e passione.

Attenzione: non si tratta di realtà legate solo alle due ruote. Il modello creato da Carlo Talamo è adatto per ogni situazione imprenditoriale.

Entrare a far parte di un qualsiasi club Harley-Davidson in Italia, senza sapere chi è stato Carlo Talamo, è sacrilego. E' come pensare di essere cittadino italiano ignorando che esiste la Costituzione.

E non si tratta di una qualsivoglia forma di riconoscimento post-mortem. Carlo Talamo va studiato anche perchè fa parte della cultura motociclistica ed aziendale del nostro paese.

Un bel paese fatto di geni riconosciuti in tutto il mondo.








sabato 28 maggio 2016

Old racing: 883 Sportster Flat-Track at Springfield Mile




Un vecchio video della ESPN nel quale gli Sportster 883 si danno battaglia sul famosissimo tracciato di Springfield Mile.


Le immagini non sono il massimo in quanto si tratta di un video, probabilmente, abbastanza datato (pensiamo degli anni novanta). Però si vede bene la battaglia in pista e, nonostante il commento, si sente la  "musica" dei motori. Una "musica" coinvolgente all'inverosimile. Il video è molto corto (due minuti). Questo permette di non stancare chi non è appassionato di questo sport.

venerdì 20 maggio 2016

Buell S1 White Lightning: la prova di Marco Lucchinelli


Nel 1998 arrivano in Italia le prime Buell S1. L'ex pilota di Motomondiale e Superbike Marco Lucchinelli prova la White Lightning con scarico libero e testate più performanti. Il video è molto coinvolgente!

 

Se ancora non vi siete innammorati delle Buell, basta guardare questo filmato e perderete letteralmente la testa, tanto da desiderarne una a tutti i costi. L'ottimo montaggio, la location fatta di strade piene di curve, terreno ideale delle Buell, la musica di sottofondo e la superba colonna sonora proveniente dallo scarico aperto, tengono incollati allo schermo per tutta la durata del video
Marco Lucchinelli, poi, con la sua guida semplice e lineare, vi farà credere di poter diventare come lui alla guida di questa fantastica moto!
Se poi ne vorrete sapere di più, non c'è che da consultare un precedente post  http://www.1957legend.it/2016/02/buell-s1white-lightning-il-fulmine.html


venerdì 13 maggio 2016

Sportster Seventy-Two official video

 

Sulla scia della rivoluzione culturale e sociale avvenuta a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, la Sportster Seventy-Two richiama esplicitamente quel periodo contestualizzandolo ai giorni odierni attraverso una serie di soluzioni tecniche e stilistiche.



Il video mette in risalto questo concetto. La musica rock dal ritrmo lento, unita alle immagini della moto che punta orizzonti sperduti al calar del sole, evocano un legame con Easy Rider e con il messaggio tramandato di libertà.

sabato 6 febbraio 2016

Evel Knievel Motorcycle








Lo stunt-man per eccellenza. Colui che riuscì in imprese epiche saltando su tutto e tutti con le sue motociclette, per poi tentarne altre di veramente impossibili a bordo dei mezzi più improbabili.  Per lui venne coniato l'appellativo di  “daredavil”. Lo Sportster Ironhead la sua moto per eccellenza. La moto rimasta nella memoria di quanti hanno visto le sue gesta eroiche.

La vita di Evel Knievel è ai confini tra realtà e leggenda. Dapprima folle, poi eroe, poi maledetto e, dopo la sua scomparsa, icona insostituibile del rischio su due ruote. La sua vita ha ispirato molti, non solo per le sue performance che hanno fatto impallidire gli uomini dotati di comune raziocinio, ma anche per l'iconografia legata alla sua immagine. Le  “star and stripes”  (le leggendarie stelle e strisce) presenti su tutto quanto lo rappresentasse, sinonimo di una ostentata americanità, oltre che alcuni oggetti, come il costume con il mantello a voler ricordare l'eroe Superman, hanno contribuito non poco ad accrescerne la fama, facendone uno dei simboli del motociclismo made in U.S.A. (Per maggiori approfondimenti vi invitiamo a visitare il suo sito) http://evelknievel.com/ Logico che prima o poi qualcuno dovesse rendergli omaggio in qualche modo.
Deus Ex Machina decide di farlo dedicandogli una Harley-Davidson Sportster. Non si tratta di una riproduzione fedele, costruita utilizzando lo stesso modello originale, ma di una reinterpretazione in chiave moderna, con stile street tracker, utilizzando come base uno Sportster 1200 Evolution costruito antecedentemente al 2004.
Le modifiche più rilevanti hanno riguardato il riposizionamento della batteria e di tutto l'impianto elettrico sotto il codone utilizzato da flat-track, oltre alla costruzione del serbatoio dell'olio ed al montaggio di un kit di trasmissione finale a catena, necessario per ospitare un diverso cerchio con pneumatico maggiorato. Per il resto, si è provveduto principalmente ad un opera di styling cromando forcellone,  motore ed altri particolari, oltre a lavorare nella direzione di una snellezza della linea. Il motore, a parte il montaggio di un filtro dell'aria aperto ed uno scarico due-in-due Supertrapp alto da flat track, non ha subito modifiche. La ciclistica, ha beneficiato di nuovi ammortizzatori posteriori ed una revisione della forcella, oltre a nuovi freni. Contrariamente alle prodezze di Evel Knievel, non si può parlare di una moto estrema ma, al contrario, di un mezzo da utilizzare tutti i giorni. Sarebbe interessante che altri preparatori diano seguito a questo filone, costruendo moto dedicate a questo grande personaggio.

UP: la generale qualità costruttiva e l'interpretazione della moto in chiave street tracker.
DOWN: alcune scelte stilistiche come il posizionamento del contachilometri al lato della forcella, gli specchietti sotto al manubrio, ed il filtro dell'aria.





Il Maialaccio!!!!!!






Gli inglesi di Shaw Speed & Customs danno vita ad una serie di tracker   riconoscibili il tutto il mondo per la linea rasoterra,  coda mozzata e pneumatici artigliati.  

Questa Harley-Davidson Sportster si chiama “The Pigster”, ed è un tributo a “Le Mans”, il celebre film di Steve McQueen del 1970 (il nome, tuttavia, lega poco con il motivo ispiratore della moto).
La base di partenza è una XL 1200 Roadster ad iniezione, alla quale si è provveduto immediatamente a verniciare il motore di un nero, che è stato successivamente montato sul telaio originale, ma segato ed accorciato. Per avere l'effetto “low” si sono dovuti montare degli ammortizzatori posteriori di tipo  “progressive” e, nel contempo, si è dovuto lavorare sulla forcella per abbassarla, in modo da mantenere inalterato l'assetto originale e la conseguente ripartizione dei pesi tra anteriore e posteriore. I customizzatori inglesi hanno poi provveduto a costruire una serie di parti quali: il serbatoio del carburante, il parafango posteriore, i fianchetti laterali debitamente traforati,  oltre che allo splendido impianto di scarico che dona alla Pigster una linea molto aggressiva. La trasmissione finale a cinghia dentata ha lasciato poi il posto ad una a catena, più adatta  al tipo di mezzo.

UP:  lo stile “low-tracker” della moto
DOWN: la parte posteriore troncato che svilisce la bella realizzazione e la verniciatura che mal si concilia con il tipo di mezzo.


 






domenica 18 novembre 2012

Trofeo Short Track 883 - Tordivalle

Il grande Jacopo Monti vince a mani basse la gara. La mattina seguente si troverà ubriaco dentro la Fontana di Trevi.....

mercoledì 10 novembre 2010

Pallequadre 1992


....e come fare a dimenticare quei giorni....avevo comprato da poco la mia 883 e mi accingevo a partecipare (...senza saperlo...) al più bel raduno Harley Davidson. Data la mia insesperienza andai vestito come uno scolaretto.....tre giorni di freddo siderale a correre per la Toscana prima appresso a Fabrizio Farinelli eppoi Carlo Talamo.....