Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 9 gennaio 2018

Ironhead "crazy" cafe racer

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

Una cafe racer lontana da tutti gli standard tradizionali,  costruita percorrendo folli strade della mente.....


Capita spesso di imbattersi in situazioni talmente strane da sembrare prive di senso, in quanto lontane anni luce dagli schemi conosciuti. Prendiamo ad esempio le cafe-racer: semi-manubri, sella singola od al massimo ad un posto e mezzo, pedane arretrate, alleggerimento globale. 
Negli anni la filosofia costruttiva di queste moto si è evoluta adeguandosi ai tempi moderni, ma pur sempre seguendo un determinato filone non solo tecnico, ma anche cromatico.

Consideriamo ora questo Sportster Ironhead costruito da Redonda Motors: cosa ha di una cafe-racer ???? Poco o nulla a parte qualche elemento. Analizziamola attentamente.

La moto è appesantita non solo nella linea, a causa di un faro supplementare, di trombette supplementari in funzione di clacson e da uno scarico fin troppo massiccio, ma anche nel peso: si è aggiunto invece di togliere. Il colore bianco di quasi tutta la carrozzeria, oltretutto, contribuisce ad aumentare la sensazione di non leggerezza, laddove nelle cafe-racer di stampo tradizionale l'aspetto cromatico ha la sua importanza. Poi guardiamo la parte posteriore, troppo corta, con una prolunga per poter montare una targa. I pneumatici Maxxis Classic sono ottimi per una moto dal sapore retrò, ma la fascia bianca degli stessi, seppur accordata al colore della moto, stona. Forcella a steli rovesciati e freni provenienti da una Suzuki GSXR del 1998 sono troppo moderni per il tipo di moto e per la base: un modello Sportster Ironhead del 1985, così come lo scarico, il filtro dell'aria in alluminio, la grande abbondanza di cromature e qualche altro dettaglio. L'aspetto tecnico (il motore ha carburatore S&S ed accensione Dyna, mentre la ciclistica beneficia oltre che della forcella GSXR, anche di una coppia di ammortizzatori Koni posteriori e di pompe freno Brembo) è indovinato, ma solo quello.

In definitiva, quindi, è una moto illogica ???? Se si considera che è stata ispirata agli anni sessanta la risposta è negativa. Ma solo effettuando questa opportuna considerazione......


giovedì 7 dicembre 2017

XR 1200 adrenalin!!!!!!!

harley davidson xr 1200 cafe racer by adrenalin moto

harley davidson xr 1200 cafe racer by adrenalin moto

harley davidson xr 1200 cafe racer by adrenalin moto

Ha fari e targa, ma è una belva con cui ci si può divertire anche in pista, che sprigiona emozioni in ogni momento!!!!!


Il concetto di fondo è uno: la XR 1200 è molto più vicina ad una moto sportiva che alla classica e paciosa Harley-Davidson come solitamente si è abituati a vedere.
C'è chi lascia la moto originale o si limita a piccolissimi interventi e chi ne esalta lo spirito corsaiolo in maniera sostanziale. 

Le strade da seguire sono molte, anche se la tendenza è quella di limitare gli interventi al motore, che di serie eroga 90 cv, per non comprometterne l'affidabilità, limitandosi al classico abbinamento scarico-filtro dell'aria-centralina

All'interno di questo blog, tempo addietro, abbiamo presentato una XR 1200 proveniente dal Giappone sulla quale il motore è stato rivisitato in maniera accurata. Generalmente si tratta di casi isolati, dal momento che la maggior parte delle persone preferiscono lavorare sulla ciclistica come il nostro amico Alessandro.

Dall'Inghilterra arriva questa XR 1200 in stile cafe racer, o meglio CAFE RACING, dove un aspetto sostanziale è stato il grosso lavoro di alleggerimento che ha portato ad una riduzione del peso nell'ordine dei 40 kg!!!!! Sono state principalmente utilizzate numerose parti in carbonio, ma si è fatto ampio ricorso anche all'alluminio.

La ciclistica ha visto il montaggio di ammortizzatori Bitubo con un interasse maggiore, in modo da alzare il retrotreno e caricare un poco di più l'anteriore, facilitando l'inserimento in curva. Stranamente, come spesso avviene in elaborazioni di questo tipo per la XR 1200, non è stato sostituito il cerchio anteriore originale da 18 pollici con uno da 17. La forcella ha subito una revisione interna attraverso il montaggio di molle progressive ed olio più denso, mentre per i freni si è intervenuto sui dischi anteriori, sostituiti con una coppia di tipo flottante dello stesso diametro, e sulla pompa del freno, ora di tipo radiale. E' stato poi montato un ammortizzatore di sterzo. 
Il motore, come di consueto, ha subito il montaggio di uno scarico due-in-uno alto, abbinato a filtro dell'aria aperto e centralina. 

La livrea non aggiunge nulla al valore della moto, molto curata e ben realizzata, ma con qualche particolare da rivedere come la scelta dello scarico alto.




venerdì 1 dicembre 2017

Burton

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

Non è il nome di un attore famoso, ma quello di un moto ottenuta inserendo il motore Buell X1 in un telaio Norton, per una cafe racer alla vecchia maniera!


Triton, Tribsa, Norvin. Nomi che fanno venire la pelle d'oca non solo a chi ha vissuto l'epoca, quella vera, dei rockers, ma anche ai cultori delle cafe racer e delle moto inglesi. Incroci tra telai e motori per creare delle vere e proprie moto da corsa per la strada. 

I cultori di quel periodo conoscono benissimo il tipo di moto ed i risultati ottenibili, pur sapendo bene che le prestazioni di un certo tipo di moto non saranno mai assimilabili a quelle delle moderne naked o supersport. Ma la passione non ha confini, specialmente se si trova l'ambiente giusto, in questo caso la Gran Bretagna.

Per realizzare la Burton non è bastato inserire il motore della Buell X1 in un telaio Norton, ma si sono dovuti operare tutta una serie di adattamenti e costruire molte parti appositamente. Seppur l'elenco sia lungo, possiamo citare il serbatoio dell'olio e della benzina, la sella, lo scarico due-in-uno e la staffa sotto la sella dove è alloggiata la batteria.

Il motore è stato ampiamente elaborato, raggiungendo gli oltre cento cavalli, seppur riconvertito da iniezione a carburatore attraverso il montaggio di un Mikuni HSR42 ed il relativo adattamento dell'accensione.

L'avantreno proviene da una Yamaha R6, mentre mozzi e ruote sono stati anche essi appositamente costruiti, sui quali si è montato un impianto frenante all'anteriore costituito da una coppia di dischi da 320mm, con pinze Brembo provenienti da una Ducati 999R. Posteriormente sono stati montati una coppia di ammortizzatori Hagon regolabili.  

Il bello della Burton è l'unione di due culture motociclistiche, ottenuta anche attraverso una minuziosa cura dei particolari.


venerdì 29 settembre 2017

Tropical Sportster cafe racer

tropical sportster cafe racer side left

tropical sportster cafe racer side right

tropical sportster cafe racer tank

tropical sportster cafe racer engine

Ispirato alle realizzazioni di “mostri sacri” del custom come Deus e Wrenchmonkees, questo Sportster rappresenta l'essenza minimalista cafè.


Serbatoio, manubrio e sella sono gli elementi fondamentali che bisogna scegliere con cura, per avere un'ottima cafe-racer. Quando si azzecca la combinazione di questi componenti la realizzazione sarà più che buona, anche se difetterà in qualche altro aspetto. 

Nel modificare questo Sportster del 1990 si è proprio partiti da questo principio.

Il serbatoio artigianale, i semi-manubri e la sella singola danno l'impostazione di guida caricata in avanti, oltre a donare alla moto un aspetto “old”. Si deve poi aggiungere il grosso lavoro effettuato sul telaio, che ha comportato un riposizionamento della batteria, il montaggio di un serbatoio dell'olio realizzato a mano ed il rifacimento dell'impianto elettrico, ora semplificato. 

L'assenza di verniciatura mette in mostra il metallo vivo, conferendo allo Sportster un aspetto ancor più artigianale e minimalista, esaltando le lavorazioni fatte a mano, come le pedane arretrate, lo splendido scarico alto e numerosi altri particolari quali, ad esempio, il porta batteria.

Sebbene imposto dalla filosofia costruttiva di questo Sportster, è da criticare ancora un volta la scelta di segare il telaio posteriormente.  


UP: abbinamento sella-serbatoio-manubrio

DOWN: i pneumatici Firestone


mercoledì 16 agosto 2017

"Notone"

notone sportster old cafe racer grey by red max  side right

notone sportster old cafe racer grey by red max  side left

notone sportster old cafe racer grey by red max  engine

notone sportster old cafe racer grey by red max  seat

notone sportster old cafe racer grey by red max  tank


Richiama da vicino le Norton che tanto imperversarono lungo le strade di Londra negli anni che furono, ma si tratta di un'altra ottima cafe-racer su base Sportster.


Come accade in questi ultimi tempi, si vedono concetti e stili di moto ampiamente estremizzati e spesso rimaneggiati al punto tale da far rimanere confusi. Le stesse cafe-racer sono state oggetto di numerosi interventi tali da perderne, in alcuni casi, l'originaria radice. 

“Notone”, invece, è una moto che riporta senza alcun minimo tentennamento a quelli che sono i canoni caratteristici delle cafe-racer: manubri bassi in modo da avere una posizione distesa, lungo serbatoio, pedane arretrate e coda corta con sella singola (….al massimo il secondo posto può essere di fortuna....). A livello tecnico, invece, il concetto viene adeguato ai tempi odierni, laddove le cafe-racer non presuppongono una estremizzazione tecnica. 

Il motore della 883R del 2003 viene dotato di scarico Supertrapp due-in-uno e filtro dell'aria aperto, interventi minimi per liberarne al meglio la potenza a disposizione. 
Discorso analogo per la ciclistica, che vede il montaggio di pedane arretrate costruite in casa in alluminio ricavato dal pieno e due semi-manubri  “slip-on”. Gli ammortizzatori  rimangono strettamente di serie, salvo l'utilizzo di olio più denso all'interno della forcella originale.
Le sovrastrutture fanno parte di un kit realizzato appositamente dalla stessa “crew” di Red Max Speed Shop e sono composte da serbatoio e codone in vetroresina con faro integrato, abbinati ad un parafango anteriore in alluminio. Un tappo del serbatoio tipo “Monza” ed un diverso fanale anteriore sono la parte finale del lavoro.
La verniciatura, ovviamente, è grigia con i classici filetti neri e rossi su serbatoio e codone.

Inutile sottolineare che se “Notone” è su questo blog perchè ha degli spunti interessanti. In particolare è l'idea di avere realizzare una cafe racer con molto poco, anche se non mi piace assolutamente il fatto che si debba tagliare posteriormente il telaio per ospitare questo kit. 


UP: serbatoio
DOWN: telaio segato posteriormente


martedì 6 giugno 2017

Undefined Sportster

undefined sportster by lc fabrications side right

undefined sportster by lc fabrications side left

undefined sportster by lc fabrications right angle

undefined sportster by lc fabrications back

 

Una custom con la “C” maiuscola, che ha soluzioni tecniche e stilistiche inedite, oltre ad un motore molto potente.....

 

L'esplorazione di nuove strade potrebbe rappresentare il tema “custom” del prossimo futuro, giungendo ad avere moto dallo stile indefinibile, studiate per non si sa quale utilizzo. Moto che magari nascono come semplici “show-bike” ma delle quali poi, si scopre una precisa vocazione con pochi accorgimenti.


Lo Sportster in questione, costruito in Virginia da LC Fabrications, ha delle soluzioni interessanti, unitamente al fatto che non si capisce bene se sia un  bobber oppure una cafe racer.


Telaio modificato nella zona posteriore, forcellone ed ammortizzatori montati con una inclinazione così notevole da sembrare quasi orizzontali, rappresentano il plus di questa moto. 

Intriga (...e non poco...) pure  il serbatoio del carburante montato sotto la trave centrale del telaio e molto vicino al motore, così come quello dell'olio spostato nel codone.
In mezzo a tutto questo, il kit S&S che porta la cilindrata a 1250 facendo raddoppiare i cavalli (si parla di oltre 90  in luogo degli originali 40....).


Anche l'elaborazione così radicale del motore è inusuale per una moto che sembra più un bobber che una cafe racer.


Sarà questa una delle nuove strade ????
Nel frattempo ci godiamo questa splendida moto, nonostante non si riesca a capirne la vocazione.

 
UP: forcellone ed ammortizzatori posteriori
DOWN: pompa freno anteriore 


giovedì 18 maggio 2017

Dalla Russia con amore!!!! - XLH 1000 del 1972

sportster xlh 1972 cafe dragster by elkabikes side right

sportster xlh 1972 cafe dragster by elkabikes side left

sportster xlh 1972 cafe dragster by elkabikes fairing


sportster xlh 1972 cafe dragster by elkabikes air filter


sportster xlh 1972 cafe dragster by elkabikes front wheel

sportster xlh 1972 cafe dragster by elkabikes on gas tank

 

In un'epoca in cui molte moto sono pensate, studiate e costruite al computer, impressiona trovare chi forgia ancora il metallo alla vecchia maniera.

 

Ed impressiona ancora di più sapere che ci sono ancora dei visionari che utilizzano vecchi Ironhead 1000 per le loro elaborazioni, invece dei più affidabili Sportster Evolution o di qualche moto di ultima generazione.
Se poi pensiamo che qualcuno di questi visionari possa venire dalla lontana e fredda Russia abbiamo l'esatta dimensione di quanto realizzato, perchè da poco tempo, oltretutto, nell'Unione Sovietica le Harley-Davidson non sono bandite.

La bellezza di questo XLH del 1972 è che è stato costruito quasi interamente a mano. Salvo telaio ed ammortizzatori e ruote.

Stupiscono per la forma inusuale il parafango anteriore ed il serbatoio della benzina, ma sono tantissimi i particolari che attraggono, così come il doppio scarico parallelo che passa sotto il telaio.

Impossibile identificarla in maniera netta con qualche stile: un mix tra un cafe racer ed un dragster, coniando il nuovo termine di CAFE-DRAGSTER.

Questa XLH, così concepita fa parte di quel tipo di moto che vorremmo vedere più spesso in giro.


UP: parafango anteriore
DOWN: doppio ammortizzatore   
 

 
 


martedì 4 aprile 2017

Fullcowl Balle

sportster xlh fullcowl balle by an bu side right

sportster xlh fullcowl balle by an bu side left

sportster xlh fullcowl balle by an bu tank

sportster xlh fullcowl balle by an bu on board

 

Assetto basso, impostazione di guida distesa, ampie carene avvolgenti che ricordano le “jap” degli anni ottanta.

 

Anche questo Sportster non sfugge allo stile di Koichi Fujita, patron di An-Bu, nome molto noto negli ultimi tempi sulla scena custom mondiale.

Non si tratta di una vera cafe racer ne, tanto meno, di una moto sportiva in senso stretto, piuttosto di un abile mix messo in risalto dal grande lavoro effettuato sulle sovrastrutture. Carena, serbatoio del carburante e codone trovano armonia delle forme, raggiungendo il perfetto equilibrio tanto caro agli orientali.

Qui nulla è ostentato. E' una moto essenziale che, proprio per questo motivo, forse nella vecchia Europa non troverebbe riconoscimento.

UP: l'ampia ed avvolgente carenatura
DOWN: cromaticamente sotto tono



martedì 14 marzo 2017

Guy Sportster cafe racer

guy sportster cafe racer sixty style by redmax side right

guy sportster cafe racer sixty style by redmax side left

guy sportster cafe racer sixty style by redmax back right angleguy sportster cafe racer sixty style by redmax front right angle

guy sportster cafe racer sixty style by redmax frame kit

guy sportster cafe racer sixty style by redmax front end

 

Si può scegliere rinunciare ad una performante XR1200 per una vecchia Sportster da trasformare in cafe racer ???? Qualcuno ci ha pensato.....

 

…...volendo realizzare una moto che richiamasse i favolosi “good days” e le corse attorno all'Ace Cafe. Non si è trattato di un'impresa semplicissima, ma il duro lavoro ha portato i suoi frutti (peccato solo per i manubri che stonano totalmente con la moto!).

Ma andiamo con ordine. Il proprietario di questa moto è scrupoloso e progetta il mezzo in ogni dettaglio, facendo molta attenzione persino alla verniciatura.

Fondamentale, oltre alle sovrastrutture, è il miglioramento della guidabilità, ottenuto attraverso alcuni interventi che iniziano dalla forcella, la quale beneficia di olio più denso ed un kit valvole regolabile, prosegue con la sostituzione degli ammortizzatori posteriori originali con due unità Hagon regolabili, per finire con due cerchi da 18 pollici. 

Almeno in questa prima fase (Guy tra non molto tempo ha intenzione di attingere al ricco catalogo di parti per Buell.....)  sul motore si interviene tramite un kit Dynojet e filtro dell'aria aperto per il carburatore, oltre ad uno scarico due-in-uno con collettori Supertrapp e silenziatore Dunstall.

Veniamo ora a ciò che rappresenta il  “pezzo forte” di questa moto, ossia le sovrastrutture. La crew di Redmax non solo costruisce lo stupendo serbatoio ed il codone ma addirittura opera un grosso lavoro sul telaio. Le staffe che si trovano dietro gli ammortizzatori posteriori vengono eliminate e viene costruito un telaietto supplementare agganciato vicino al serbatoio del carburante, dall'andamento rettilineo, che permette di montare anche un parafango posteriore.

Inutile dire come questa cafe racer non faccia rimpiangere in alcun modo le motociclette dell'epoca. Se non fosse per i bruttissimi semi-manubri, si potrebbe dire che sembra uscita direttamente dagli anni sessanta!!!!


UP: telaietto posteriore
DOWN: semi-manubri



martedì 21 febbraio 2017

Cafe Racer Became!

cafe racer became by hd helsingborg side right

cafe racer became by hd helsingborg engine

cafe racer became by hd helsingborg tank

Nel presentarvi alcune delle moto partecipanti alla “Battaglia dei Re”, questa volta ci siamo spinti a Nord dell'Europa......

 

…...e precisamente in Scandinavia! Contrariamente a quanto si possa pensare (anche se il titolo del post in questo senso è eloquente....) non ci troviamo dinanzi alla classica trasformazione in stile chopper con lunghe forcelle,  prerogativa dei vikinghi, ma ad una brillante cafe racer, costruita pensando alle moto che correvano nel “Classic TT Racing” parecchi anni addietro.

La maggior parte del lavoro ha riguardato la costruzione del serbatoio contenente il carburante e il modellamento della parte posteriore del telaio, che è stato necessario rivisitare per montare il corto codone. Gli altri interventi sono stati praticamente di routine tramite il montaggio di una coppia di ammortizzatori posteriori più performanti, uno scarico due-in-uno ed un filtro dell'aria con tromboncino in alluminio.

Ciò che ha colpito di questa moto è stato il grosso serbatoio e la posizione di guida delle vecchie cafe racer, abbinata ad una verniciatura con toni metallici che non passa di certo inosservata.
Onestamente non ci saremmo aspettati una cafe racer così interessante costruita in Svezia.


UP: il serbatoio del carburante
DOWN: il colore della sella stona troppo



 


venerdì 27 gennaio 2017

Cafe-tracker!!!!

cafe tracker 1200 roadster by hd frosinone side right

cafe tracker 1200 roadster by hd frosinone back right angle

cafe tracker 1200 roadster by hd frosinone front right angle

cafe tracker 1200 roadster by hd frosinone engine and tank

 

Come da tradizione, HD Frosinone si presenta alla Battle of The Kings con una preparazione essenziale che esalta le caratteristiche del modello di base.

 


L'idea di fondo è quella di far emergere l'indole sportiva della Roadster, pur senza tradire l'essenza Harley-Davidson. All'atto pratico, però, il risultato è differente e, probabilmente, superiore alle aspettative.  
La Roadster 1200, così preparata, è un mix tra una cafe racer pura ed una street-tracker.

Qui non ci sono verniciature sgargianti e preziosismi vari. C'è una moto nuda e cruda, che si è alleggerita togliendo il superfluo.
Il parafango posteriore è stato sostituito da un leggerissimo codone per il flat-track che si monta sui supporti originali del telaio (…..finalmente qualcuno che evita di segarli....), mentre l'anteriore ha preso la strada della cantina. Vengono poi montati una coppia di ammortizzatori posteriori dal maggior interasse che, grazie ad un manubrio più basso, cambiano la distribuzione dei pesi rendendola più racing. Completa il tutto un filtro dell'aria aperto, uno scarico due-in-uno con terminale Supertrapp (un “must” per HD Frosinone che anche  per la Battle of The Kings ha utilizzato una coppia degli stessi terminali montati su collettori di serie), ed una verniciatura grigio scuro opaca.

Questa Roadster è da gustarsi tanto su strada, quanto su un ovale in terra battuta o, magari, su qualche “TT circuit”. Ottima intuizione!


UP: un mix perfettamente riuscito
DOWN: sarebbero stati più opportuni due semi-manubri
 





martedì 25 ottobre 2016

The Patriot 2: Buell cafe racer!!!

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side right

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side left

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor engine and tank


the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor back seat

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor back tank

the patriot 2 buell ulysses cafe racer by studiomotor side shock

 

Una Ulysses che perde la sua vocazione turistica per trasformarsi in una brillante cafe racer, con una verniciatura davvero originale.

 

Da lontano sembra uno Sportster cafe racer, ma guardando attentamente il motore e, notando che proviene da una Buell della serie XB, si rimane stupiti.
Quando, poi, si viene a conoscenza del fatto che, per realizzare questa cafe racer, è stata utilizzata addirittura il modello con vocazioni turistiche, cioè la Ulysses, lo stupore lascia lo spazio ad un vero e proprio sbalordimento.

Della moto iniziale, infatti, rimangono motore e nome: tutto il resto è cambiato, ad iniziare dal telaio, per arrivare al montaggio di un carburatore S&S al posto dell'impianto ad iniezione originario, che prevedeva un corpo farfallato montato in mezzo ai due cilindri, con un grosso air-box che vi stava sopra e sostituiva il serbatoio del carburante, collocato nelle travi del telaio. 

Effettuata questa premessa è agevole comprendere il grande lavoro svolto dalla azienda indonesiana che ha costruito il telaio tipo  “Featherbed” (equipaggiante le vecchie Triton), adattandolo alle specifiche del motore di derivazione Harley-Davidson Sportster, oltre a tutto il lavoro di spostamento e riadattamento di numerose componenti. Il serbatoio del carburante, infatti, è stato rialloggiato nella canonica posizione sopra il motore, unitamente a quello dell'olio che si trova dietro al cilindro posteriore, nella parte finale del telaio.
E' stato costruito anche il forcellone posteriore, che ha dovuto prendere il posto di quello originale, all'interno del quale circolava l'olio del motore.

Un lavoro difficile, sublimato dalla verniciatura con effetto simile al legno.


UP: verniciatura e lavoro di costruzione

DOWN: parte posteriore del telaio troppo corta