Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 29 maggio 2018

Dresda Davidson

dresda harley davidson sportster xlch cafe racer


dresda harley davidson sportster xlch cafe racer

Sembra una moto lasciata a riposo per quasi cinquant'anni, si tratta in realtà dell'ennesimo, ottimo, incrocio di un motore Sportster (Ironhead) in un telaio Norton Featherbed.....


Ancora una volta abbiamo scovato uno Sportster ispirato agli anni magici del movimento cafe racer. Alla maniera di molte alte realizzazioni simili, la ricetta è abbastanza collaudata. 
Troviamo però un restauro totale del motore con l'eliminazione delle superfici spazzolate ed una snellezza delle linee. 

La performance non è il punto forte di questa Dresda Davidson, al contrario della semplicità costruttiva

Sebbene si siano dovuti apportare alcuni aggiustamenti per inserire il motore nel telaio Norton, come le piastre di supporto dello stesso, uno specifico serbatoio dell'olio e l'adattamento operato alla trasmissione finale sul lato destro tramite uno specifico forcellone dotato di un mozzo Norton, la moto non contiene soluzioni tecniche particolari. 

Il motore, prelevato da una XLCH del 1970 è rimasto di serie, con cilindrata di 883, salvo una revisione allo stesso, mentre due ammortizzatori Hagon ed una forcella telescopica Triumph con molle esterne e cerchi in alluminio Morad (con relativi tamburi) hanno completato la parte ciclistica. 

La Dresda Davidson è una perfetta cafe racer, indovinata in ogni particolare.


martedì 15 maggio 2018

Sporton!!!!!

sporton sportster ironhead 1000 cafe racer

sporton sportster ironhead 1000 cafe racer

sporton sportster ironhead 1000 cafe racer

sporton sportster ironhead 1000 cafe racer

sporton sportster ironhead 1000 cafe racer


Motore Sportster Ironhead 1000 in un telaio Norton Featherbed Whiteline.


Continua il viaggio alla scoperta degli Sportster cafe racer old style, con questa moto realizzata in Malaysia. Rispetto ad altre precedenti elaborazioni a tema presentate tempo addietro, il lavoro effettuato è stato ancor più complesso e certosino, dal momento che ha riguardato non solo l'aspetto estetico e la ciclistica, ma anche il motore. 

Difatti il vecchio Ironhead 1000 del 1969 è stato elaborato e portato a circa 1400 cc,  con pistoni ad alta compressione, valvole maggiorate, bielle in titanio, alberi a cammes Andrews che aumentano l'alzata delle valvole, carburatore Weber 40 a doppio corpo, magnete Joe Hunt e scarico due-in-uno Dunstall

Ovviamente la maggior potenza, unita al diametro maggiore dei pistoni, ha comportato obbligatoriamente l'adozione di un radiatore dell'olio supplementare Lockhart. Tramite la creazione di nuove piastre, il motore è stato spostato centralmente di 19mm per avere una maggiore guidabilità. 

Nel progettare la Sporton nulla è stato lasciato al caso, tanto è vero che sono stati utilizzati freni a tamburo Borrani, semi-manubri Tommaselli, serbatoio del carburante in alluminio Norton Manx da 19 litri e serbatoio dell'olio artigianale. La forcella è una Roadholder con molle a vista, mentre gli ammortizzatori sono Marzocchi.  Quasi tutti i componenti sono in alluminio e provengono da altre moto, come la semi-carenatura, che è di una vecchia Triumph. 

Sebbene sia stato utilizzato un motore Sportster Ironhead, il peso della moto è stato contenuto in 180 kg (!!!!!). Un ottimo risultato considerando l'ampio utilizzo di alluminio (non vi sono parti in plastica).


giovedì 26 aprile 2018

Sportster Norton Manx

sportster norton manx

sportster norton manx

sportster norton manx

sportster norton manx

Il motore di uno Sportster all'interno di uno splendido telaio Norton Manx, con un unico difetto: cerchi e forcella moderni.....


Gli Sportster cafe racer vecchio stile mi attraggono come il miele con gli orsi. In passato ne ho proposto, tra l'altro, Norley e Burton. Moto ottimamente costruite a partire da telaio che, nel primo caso, diventa un vero e proprio kit da comprare.

Anche questa volta propongo una moto che mi colpisce, a partire dal telaio Replica Norton Featherbed, solo che in questo caso è stata data particolare attenzione all'aspetto tecnico rispetto a quello stilistico, comunque ottimamente concepito. Cerchio in lega anteriore e forcella provengono da una Suzuki GSXR 750, mentre cerchio posteriore (anche questo in lega) e forcellone arrivano direttamente da una Buell X1, sul quale è stata abbinata una trasmissione finale a catena. Gli ammortizzatori posteriori sono della Race Tech, mentre il serbatoio del carburante, quello dell'olio (incastrato nella parte posteriore del telaio), il codone con la sella e qualche altra parte come il cupolino, sono stati realizzati su misura. Il motore è un 1200 stock, salvo un filtro dell'aria a rete ed uno scarico due-in-uno aperto. A corredo altri particolari ben abbinati come i semi-manubri, il supporto del faro e degli strumenti.

Anche se porta la scritta Norton sul serbatoio del carburante, questo Sportster è più lontano dall'originale rispetto alle altre due realizzazioni, ma se ne distingue per l'aspetto più massiccio e vicino ai giorni odierni. Spunto interessante per chi volesse costruire un'altra bellissima cafe racer a tema


martedì 3 aprile 2018

Buell Norton Manx Neo Retrò

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style


Quale è una moto da non trasformare in una vecchia cafe racer ????


La risposta è alquanto semplice: le Buell della serie XB,  con il serbatoio del carburante nel telaio e quello dell'olio nel forcellone. Eppure c'è qualcuno che ha pensato non solo di richiamare i fasti dell'epopea cafe racer degli anni sessanta, ma addirittura di andare a scomodare la leggendaria Norton Manx. Un nome che fa ancora oggi venire la pelle d'oca.

Il lavoro è stato ingegnoso, dal momento che il rischio era quello di far solo danni in tal senso. Andavano studiati gli aspetti tecnici, stilistici e cromatici fin nei minimi dettagli, pur considerando che si era in presenza di una moto con caratteristiche assolutamente particolari, costruita oltre quarant'anni dopo la Norton Manx.

Le sovrastrutture sono state realizzate in vetroresina. Al finto serbatoio del carburante è stato dato un aspetto simile a quello in alluminio che montava la Manx, sul quale è stato aggiunto un tappo del carburante tipo “Monza” che, attraverso dei collegamenti interni, permette l'accesso della benzina nel telaio. Un lavoro di progettazione e realizzazione non da poco, dal momento che è stato nascosto il vero tappo del serbatoio del carburante che si trova infulcrato nel  telaio, in posizione più avanzata rispetto a quello creato. Stessa cosa per quanto riguarda cupolino. Aspetto e linee retrò (come il telaietto posteriore e sella)  sono abbinati perfettamente ad elementi moderni quali la forcella Ohlins a steli rovesciati, fornita di attacco radiale per pinze freno Brembo in alluminio ricavato dal pieno.
Se gran parte degli interventi hanno riguardato sovrastrutture e ciclistica il motore, invece, è rimasto di serie, salvo un diverso scarico con la consueta andatura che finisce sotto il motore, un filtro dell'aria racing ed una nuova mappatura della centralina.
Sembra non appropriata la scelta dello scarico sdoppiato che non si integra con la linea della moto.

Per il resto siamo dinanzi ad una splendida interpretazione di quello che è diventato per molti un “must” quando si parla di cafe racer: le vecchie moto inglesi.

martedì 27 febbraio 2018

From brute to beauty!!!!!

buell x1 cafe racer old style with aluminium gas tank

buell x1 cafe racer old style with aluminium gas tank

buell x1 cafe racer old style with aluminium gas tank

buell x1 cafe racer old style with aluminium gas tank

Una sgraziata Buell X1 diventa una splendida cafe racer elaborata secondo i vecchi canoni.


Che le Buell siano moto in grado di suscitare forti emozioni è pacifico, così come è assodato che quasi tutte abbiano forme sgraziate, apparentemente prive di logica. 

Se i modelli della serie XB sono diventati famosi principalmente per la soluzione del telaio che funge da serbatoio del carburante e per il forcellone che contiene l'olio del motore, le primissime versioni, parliamo delle varie M2, S1, X1 ecc, erano assai note per avere il motore dello Sportster (debitamente potenziato) montato all'interno di un telaio in traliccio, rappresentando forse la miglior base per alcune trasformazioni. 

Sebbene l'apparenza possa in parte ingannare, per ottenere questa cafe racer il lavoro è stato notevole, dal momento che si è intervenuti pesantemente sulla parte centrale e posteriore del telaio, ora assomigliante al famoso “letto di piume” utilizzato per creare le famigerate Triton. E' proprio la somiglianza con questi incroci che si facevano negli anni sessanta, il motivo ispiratore della rinnovata X1

Il lavoro effettuato sul telaio, se da una parte non ha riguardato i punti di ancoraggio del bicilindrico Harley-Davidson,  dall'altra ha comportato il rifacimento dell'impianto elettrico e lo spostamento della batteria e del serbatoio dell'olio che ora si trova centralmente, posizionato come la maggior parte delle vecchie cafe racer inglesi. Ovviamente si è operata anche una generale opera di alleggerimento e le già scarne sovrastrutture hanno lasciato spazio ad un serbatoio in alluminio, sella ad un posto e mezzo e striminziti parafanghi. 

Il motore 1200 rimane di serie. Tuttavia, per avere un mezzo più selvaggio,  il carburatore prende il posto dell'iniezione elettronica, unitamente ad un terminale di scarico più libero, posto nella consueta posizione sotto al motore. Tranne diverse piastre di sterzo, la ciclistica non ha subito interventi, se non piccoli abbellimenti come la lucidatura dei cerchi e di altre parti.Complessivamente possiamo dire che questa moto ha colpito nel segno, salvo alcuni particolari come il rivestimento in carbonio del terminale di scarico ed il contagiri di moderna concezione. Elementi di modernità che stonano con l'anima di questa X1.

Peccato non solo che la Buell non produca più moto, ma che la X1 sia stata soppiantata dai modelli XB, non dotati di uguale fascino.

venerdì 9 febbraio 2018

Paso 2.0 Repplica

sportster 1200 roadster cafe racer tribute to renzo pasolini

sportster 1200 roadster cafe racer tribute to renzo pasolini

sportster 1200 roadster cafe racer tribute to renzo pasolini

sportster 1200 roadster cafe racer tribute to renzo pasolini

Se Renzo Pasolini fosse ancora vivo, quale sarebbe la sua moto ???? Ecco una possibile risposta......


Ai ragazzi della neonata concessionaria di Riccione non si può imputare la mancanza di inventiva. Quando hanno dovuto concepire il progetto per il contest, hanno pensato qualcosa di originale, interpretando la moto del “Paso”.

La base è una 1200 Roadster, ma sembra una vera e propria race-replica costruita attorno al motore Sportster. Moltissime parti provengono dal catalogo “Genuine”, ma molte altre, come il cupolino con il faro disassato e l'inusuale scarico con terminali “short”, sono pezzi unici. C'è pure qualche vera “chicca” come il faro a led integrato nel codone. 

Tutto è ottimamente accordato in modo da creare forme armoniche, che rendono la  “Paso 2.0 Repplica” una moto di gran classe. 

Di per se non è un progetto innovativo, ma rende bene il concetto di fondo e piace molto l'idea di un tributo al mitico Pasolini.

martedì 6 febbraio 2018

1200 Black Rain

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop

sportster 1200 roadster black rain xlcr style by hd speed shop


Ispirata alla moto del celebre film, questo Roadster 1200 è stato ottenuto attraverso pochissimi e mirati interventi.


Era il 1989 quando uscì nelle sale cinematografiche il celebre film interpretato da Michael Douglas nel quale è un poliziotto di New York che si ritroverà a combattere contro la mafia giapponese. Nel film Michael Douglas cavalca una Sportster Evolution  molto simile ad una XLCR 1000, con la quale vince anche una sfida contro una moto giapponese sportiva.

La Roadster realizzata dai ragazzi di HD Speed Shop Firenze è un tributo sia alla moto del film che alla celebre XLCR 1000 progettata da Willie G. Davidson.
Per ottenerla gli interventi non sono stati molti, dal momento che la Roadster 1200 è un'ottima base se la si vuole elaborare in chiave sportiva o cafe racer.

E' stato montato un codino monoposto in stile flat-track ed un cupolino con plexiglass, semi-manubri e comandi arretrati, uno scarico due-in-uno (probabilmente prelevato da una XR 1200 Trofeo) ed un filtro dell'aria aperto Scremin'Eagle. Sono stati aggiunti altri piccoli particolari e si è verniciato quasi tutto in nero, salvo il serbatoio del carburante che ha le parti laterali color oro, il cui contrasto con il resto della carrozzeria esalta notevolmente la linea della moto.

Sarebbe interessante riuscire a conoscere il costo di questa realizzazione e sapere se è in progetto un kit, che colmerebbe il vuoto lasciato da una moto stupenda come la XLCR.




martedì 23 gennaio 2018

Cafè Cyclone

buell m2 cyclone cafe racer

buell m2 cyclone cafe racer

buell m2 cyclone cafe racer

buell m2 cyclone cafe racer

Tra le numerose preparazioni su base Sportster e Buell del Motor Bike Expo 2018, la nostra attenzione è andata su questa M2 realizzata dal dealer Harley-Davidson Brescia.


Piccola parentesi. A Verona, come di consueto, c'era di tutto e di più. Dalle customizzazioni più radicali a quelle più soft. Dalle moto costruite da professionisti del settore a quelle realizzate da semplici appassionati, agli scooter “old style”, in un mix perfetto di emozioni, in grado di coinvolgere immediatamente anche i neofiti del settore, grazie anche alla presenza massiccia delle più importanti case motociclistiche in grado di modulare l'offerta di moto “vintage”, coprendo praticamente tutti i segmenti.

Sono e resto dell'idea, che seppur non tutte condivisibili, ogni moto presente meriti attenzione anche solo per la fatica e passione che trasuda da chi l'ha costruita.

Detto questo, sono rimasto molto colpito da questa Buell. Nulla di magico ne di trascendentale, ma una bellissima cafe racer realizzata rispettando lo spirito originario della moto: uno Sportster vitaminizzato, dotato di un telaio in traliccio dalle misure geometriche di una duecentocinquanta da gran premio, in grado di far divertire chiunque sui percorsi guidati.

Facciamo un passo indietro nel tempo. La M2 Cyclone apparve sul mercato italiano nel 1997, come versione meno rifinita della S1, rispetto alla quale aveva una forcella di tipo tradizionale ed un codone più lungo. La gamma stessa, poi, nel 1999 era stata aggiornata. All'epoca si stava affermando il segmento delle cafe racer, iniziato con la Ducati Monster e la Triumph Speed Triple. Si aspettavano con ansia, quindi le proposte delle altre case e, quando apparve la Buell, il successo fu immediato. Fino alla comparsa della serie XB le Buell montavano un motore Sportster con carburatore,  elaborato ed in grado di sviluppare circa novanta cavalli. 

La “Cafe Cyclone” piace perchè rispetta i presupposti delle prime Buell. Gli interventi sono stati limitati al minimo: carburatore Mikuni HSR 42 con filtro aperto, centralina Screamin'Eagle e terminale di scarico sportivo servono a dare ancora qualche cavallo al motore di serie senza comprometterne l'affidabilità. A parte la pompa del freno anteriore Brembo, il disco Braking ed i pneumatici Pirelli MT60, gli altri interventi non sono stati di natura tecnica, ma prettamente estetica, con la verniciatura marrone metallizzato, in grado di richiamare idealmente il sapore del caffè, abbinata agli steli della forcella color oro ed ai cerchi dipinti in giallo.


martedì 9 gennaio 2018

Ironhead "crazy" cafe racer

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

sportster ironhead cafe racer redonda motors

Una cafe racer lontana da tutti gli standard tradizionali,  costruita percorrendo folli strade della mente.....


Capita spesso di imbattersi in situazioni talmente strane da sembrare prive di senso, in quanto lontane anni luce dagli schemi conosciuti. Prendiamo ad esempio le cafe-racer: semi-manubri, sella singola od al massimo ad un posto e mezzo, pedane arretrate, alleggerimento globale. 
Negli anni la filosofia costruttiva di queste moto si è evoluta adeguandosi ai tempi moderni, ma pur sempre seguendo un determinato filone non solo tecnico, ma anche cromatico.

Consideriamo ora questo Sportster Ironhead costruito da Redonda Motors: cosa ha di una cafe-racer ???? Poco o nulla a parte qualche elemento. Analizziamola attentamente.

La moto è appesantita non solo nella linea, a causa di un faro supplementare, di trombette supplementari in funzione di clacson e da uno scarico fin troppo massiccio, ma anche nel peso: si è aggiunto invece di togliere. Il colore bianco di quasi tutta la carrozzeria, oltretutto, contribuisce ad aumentare la sensazione di non leggerezza, laddove nelle cafe-racer di stampo tradizionale l'aspetto cromatico ha la sua importanza. Poi guardiamo la parte posteriore, troppo corta, con una prolunga per poter montare una targa. I pneumatici Maxxis Classic sono ottimi per una moto dal sapore retrò, ma la fascia bianca degli stessi, seppur accordata al colore della moto, stona. Forcella a steli rovesciati e freni provenienti da una Suzuki GSXR del 1998 sono troppo moderni per il tipo di moto e per la base: un modello Sportster Ironhead del 1985, così come lo scarico, il filtro dell'aria in alluminio, la grande abbondanza di cromature e qualche altro dettaglio. L'aspetto tecnico (il motore ha carburatore S&S ed accensione Dyna, mentre la ciclistica beneficia oltre che della forcella GSXR, anche di una coppia di ammortizzatori Koni posteriori e di pompe freno Brembo) è indovinato, ma solo quello.

In definitiva, quindi, è una moto illogica ???? Se si considera che è stata ispirata agli anni sessanta la risposta è negativa. Ma solo effettuando questa opportuna considerazione......


giovedì 7 dicembre 2017

XR 1200 adrenalin!!!!!!!

harley davidson xr 1200 cafe racer by adrenalin moto

harley davidson xr 1200 cafe racer by adrenalin moto

harley davidson xr 1200 cafe racer by adrenalin moto

Ha fari e targa, ma è una belva con cui ci si può divertire anche in pista, che sprigiona emozioni in ogni momento!!!!!


Il concetto di fondo è uno: la XR 1200 è molto più vicina ad una moto sportiva che alla classica e paciosa Harley-Davidson come solitamente si è abituati a vedere.
C'è chi lascia la moto originale o si limita a piccolissimi interventi e chi ne esalta lo spirito corsaiolo in maniera sostanziale. 

Le strade da seguire sono molte, anche se la tendenza è quella di limitare gli interventi al motore, che di serie eroga 90 cv, per non comprometterne l'affidabilità, limitandosi al classico abbinamento scarico-filtro dell'aria-centralina

All'interno di questo blog, tempo addietro, abbiamo presentato una XR 1200 proveniente dal Giappone sulla quale il motore è stato rivisitato in maniera accurata. Generalmente si tratta di casi isolati, dal momento che la maggior parte delle persone preferiscono lavorare sulla ciclistica come il nostro amico Alessandro.

Dall'Inghilterra arriva questa XR 1200 in stile cafe racer, o meglio CAFE RACING, dove un aspetto sostanziale è stato il grosso lavoro di alleggerimento che ha portato ad una riduzione del peso nell'ordine dei 40 kg!!!!! Sono state principalmente utilizzate numerose parti in carbonio, ma si è fatto ampio ricorso anche all'alluminio.

La ciclistica ha visto il montaggio di ammortizzatori Bitubo con un interasse maggiore, in modo da alzare il retrotreno e caricare un poco di più l'anteriore, facilitando l'inserimento in curva. Stranamente, come spesso avviene in elaborazioni di questo tipo per la XR 1200, non è stato sostituito il cerchio anteriore originale da 18 pollici con uno da 17. La forcella ha subito una revisione interna attraverso il montaggio di molle progressive ed olio più denso, mentre per i freni si è intervenuto sui dischi anteriori, sostituiti con una coppia di tipo flottante dello stesso diametro, e sulla pompa del freno, ora di tipo radiale. E' stato poi montato un ammortizzatore di sterzo. 
Il motore, come di consueto, ha subito il montaggio di uno scarico due-in-uno alto, abbinato a filtro dell'aria aperto e centralina. 

La livrea non aggiunge nulla al valore della moto, molto curata e ben realizzata, ma con qualche particolare da rivedere come la scelta dello scarico alto.




venerdì 1 dicembre 2017

Burton

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

burton buell x1 cafe racer with buell engine in norton frame

Non è il nome di un attore famoso, ma quello di un moto ottenuta inserendo il motore Buell X1 in un telaio Norton, per una cafe racer alla vecchia maniera!


Triton, Tribsa, Norvin. Nomi che fanno venire la pelle d'oca non solo a chi ha vissuto l'epoca, quella vera, dei rockers, ma anche ai cultori delle cafe racer e delle moto inglesi. Incroci tra telai e motori per creare delle vere e proprie moto da corsa per la strada. 

I cultori di quel periodo conoscono benissimo il tipo di moto ed i risultati ottenibili, pur sapendo bene che le prestazioni di un certo tipo di moto non saranno mai assimilabili a quelle delle moderne naked o supersport. Ma la passione non ha confini, specialmente se si trova l'ambiente giusto, in questo caso la Gran Bretagna.

Per realizzare la Burton non è bastato inserire il motore della Buell X1 in un telaio Norton, ma si sono dovuti operare tutta una serie di adattamenti e costruire molte parti appositamente. Seppur l'elenco sia lungo, possiamo citare il serbatoio dell'olio e della benzina, la sella, lo scarico due-in-uno e la staffa sotto la sella dove è alloggiata la batteria.

Il motore è stato ampiamente elaborato, raggiungendo gli oltre cento cavalli, seppur riconvertito da iniezione a carburatore attraverso il montaggio di un Mikuni HSR42 ed il relativo adattamento dell'accensione.

L'avantreno proviene da una Yamaha R6, mentre mozzi e ruote sono stati anche essi appositamente costruiti, sui quali si è montato un impianto frenante all'anteriore costituito da una coppia di dischi da 320mm, con pinze Brembo provenienti da una Ducati 999R. Posteriormente sono stati montati una coppia di ammortizzatori Hagon regolabili.  

Il bello della Burton è l'unione di due culture motociclistiche, ottenuta anche attraverso una minuziosa cura dei particolari.


venerdì 29 settembre 2017

Tropical Sportster cafe racer

tropical sportster cafe racer side left

tropical sportster cafe racer side right

tropical sportster cafe racer tank

tropical sportster cafe racer engine

Ispirato alle realizzazioni di “mostri sacri” del custom come Deus e Wrenchmonkees, questo Sportster rappresenta l'essenza minimalista cafè.


Serbatoio, manubrio e sella sono gli elementi fondamentali che bisogna scegliere con cura, per avere un'ottima cafe-racer. Quando si azzecca la combinazione di questi componenti la realizzazione sarà più che buona, anche se difetterà in qualche altro aspetto. 

Nel modificare questo Sportster del 1990 si è proprio partiti da questo principio.

Il serbatoio artigianale, i semi-manubri e la sella singola danno l'impostazione di guida caricata in avanti, oltre a donare alla moto un aspetto “old”. Si deve poi aggiungere il grosso lavoro effettuato sul telaio, che ha comportato un riposizionamento della batteria, il montaggio di un serbatoio dell'olio realizzato a mano ed il rifacimento dell'impianto elettrico, ora semplificato. 

L'assenza di verniciatura mette in mostra il metallo vivo, conferendo allo Sportster un aspetto ancor più artigianale e minimalista, esaltando le lavorazioni fatte a mano, come le pedane arretrate, lo splendido scarico alto e numerosi altri particolari quali, ad esempio, il porta batteria.

Sebbene imposto dalla filosofia costruttiva di questo Sportster, è da criticare ancora un volta la scelta di segare il telaio posteriormente.  


UP: abbinamento sella-serbatoio-manubrio

DOWN: i pneumatici Firestone


mercoledì 16 agosto 2017

"Notone"

notone sportster old cafe racer grey by red max  side right

notone sportster old cafe racer grey by red max  side left

notone sportster old cafe racer grey by red max  engine

notone sportster old cafe racer grey by red max  seat

notone sportster old cafe racer grey by red max  tank


Richiama da vicino le Norton che tanto imperversarono lungo le strade di Londra negli anni che furono, ma si tratta di un'altra ottima cafe-racer su base Sportster.


Come accade in questi ultimi tempi, si vedono concetti e stili di moto ampiamente estremizzati e spesso rimaneggiati al punto tale da far rimanere confusi. Le stesse cafe-racer sono state oggetto di numerosi interventi tali da perderne, in alcuni casi, l'originaria radice. 

“Notone”, invece, è una moto che riporta senza alcun minimo tentennamento a quelli che sono i canoni caratteristici delle cafe-racer: manubri bassi in modo da avere una posizione distesa, lungo serbatoio, pedane arretrate e coda corta con sella singola (….al massimo il secondo posto può essere di fortuna....). A livello tecnico, invece, il concetto viene adeguato ai tempi odierni, laddove le cafe-racer non presuppongono una estremizzazione tecnica. 

Il motore della 883R del 2003 viene dotato di scarico Supertrapp due-in-uno e filtro dell'aria aperto, interventi minimi per liberarne al meglio la potenza a disposizione. 
Discorso analogo per la ciclistica, che vede il montaggio di pedane arretrate costruite in casa in alluminio ricavato dal pieno e due semi-manubri  “slip-on”. Gli ammortizzatori  rimangono strettamente di serie, salvo l'utilizzo di olio più denso all'interno della forcella originale.
Le sovrastrutture fanno parte di un kit realizzato appositamente dalla stessa “crew” di Red Max Speed Shop e sono composte da serbatoio e codone in vetroresina con faro integrato, abbinati ad un parafango anteriore in alluminio. Un tappo del serbatoio tipo “Monza” ed un diverso fanale anteriore sono la parte finale del lavoro.
La verniciatura, ovviamente, è grigia con i classici filetti neri e rossi su serbatoio e codone.

Inutile sottolineare che se “Notone” è su questo blog perchè ha degli spunti interessanti. In particolare è l'idea di avere realizzare una cafe racer con molto poco, anche se non mi piace assolutamente il fatto che si debba tagliare posteriormente il telaio per ospitare questo kit. 


UP: serbatoio
DOWN: telaio segato posteriormente