Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 22 luglio 2020

Pioggia Sporca - Black Rain








Lo stile XLCR 1000 ha diverse sfumature....


Tra le tante moto che, in qualche modo, hanno fatto la storia del cinema (principalmente Harley-Davidson) troviamo lo Sportster cavalcato da Michael Douglas in "Black Rain". Diversamente da quanto possa sembrare, non siamo in presenza di un vero XLCR 1000 ma di un moderno Sportster Evolution costruito seguendo quel filone, che può essere tranquillamente riprodotto senza grossi problemi non appena si trova un serbatoio adeguato che richiami quello dell'XLCR 1000, un ampio cupolino dotato ed un codone come quelli da flat-track dotato di sella piatta, manubrio drag-bar e pedane di serie. 

Ovviamente si parla di modificare uno Sportster in questo modo per renderlo quanto più vicino possibile all'XLCR 1000. Se si vuole ottenere un effetto molto simile, si possono utilizzare anche il serbatoio "peanut" di serie, il parafango posteriore originale (accorciato un poco) con una sella piatta tipo "badlander" e, volendo, anche un paio di comandi arretrati.

Lo Sportster in questione è un Evolution a quattro rapporti con trasmissione finale a catena a cui è stato sostituito il cerchio originale da sedici pollici con uno da diciotto pollici. Per il resto abbiamo gli interventi indicati sopra, con  cupolino e marmitte che richiamano fedelmente lo Sportster di "Black Rain", mentre qualche altro dettaglio (come la sella) è di libera interpretazione. Ciclistica e motore sono originali salvo il cerchio posteriore ed un filtro dell'aria aperto abbinato al differente scarico.
Se non vi fosse la quasi impossibilità di trovare un serbatoio  "replica" XLCR 1000 a prezzi "umani", siamo in presenza di una di quelle realizzazioni da poter replicare senza grossi problemi e senza spendere una fortuna nel garage di casa.

Quanti ne vorrebbero una ???????? 
 


mercoledì 29 aprile 2020

XR-TT Replica 1200


Nessuna diavoleria tecnica per questa “replica”.


Chissà come mai, quando si pensa di replicare qualche moto iconica vengono spesso in mente sacrifici umani e denaro speso a palate.
Fortunatamente non è sempre così. Bisogna avere, però, l'occhio fine ed il polso della situazione.
Per avere un “XR-TT Replica” basta relativamente poco. Con qualche accorgimento può essere assemblato anche in casa. 

Ovviamente la parte più difficile è rappresentata dalle sovrastrutture in fiberglass che possono essere commissionate e fatte realizzare a qualunque azienda del settore (anche se in questo caso troviamo un grosso serbatoio in alluminio che funge anche da serbatoio dell'olio).
La base di partenza ottimale (come in questo caso) è uno Sportster Evolution pre-2003, meglio se nella cilindrata 1200 (per ovvie ragioni legate alla maggior potenza del motore).
Su questo Sportster è stato spostato il serbatoio dell'olio sotto al motore e collocata la batteria dentro al grosso codone.

A livello ciclistico, la forcella è rimasta di serie ed ha subito il trapianto di nuove molle abbinate ad olio più denso. Posteriormente un paio di ammortizzatori Koni regolabili, leggermente più lunghi degli originali, lavorano su un differente forcellone in alluminio. I cerchi sono a raggi da 18 pollici. Completa la ciclistica un ammortizzatore di sterzo WP e pedane arretrate.
Il motore è strettamente di serie, salvo un carburatore Mikuni HSR42 ed un paio di scarichi Supertrapp alti.

La colorazione, ovviamente, è fedele all'originale. 
Come si vede, gli interventi sono stati importanti, ma si può anche optare per un intervento solo sulle sovrastrutture e sugli scarichi. 

lunedì 17 febbraio 2020

Cafe Metallico




L’Ironhead elaborato secondo la ricetta tradizionale cattura i consensi di quanti amano le VERE cafe racer.


Metallo battuto a mano a profusione, sovrastrutture ridotte all’essenziale, semi-manubri e comandi arretrati, motore opportunamente elaborato, verniciatura praticamente inesistente. 

Ogni tanto capitano piccole varianti sul tema e si tratta quasi sempre di ottime realizzazioni, ma sono rarità. Tutto ruota attorno al vecchio XLX 883 del 1983, modello “ponte” tra i vecchi Ironhead degli anni settanta ed i nuovi e più moderni Evolution del 1986, dei quali ha il basamento motore (con il cambio spostato a sinistra). Un modello poco riuscito e sconosciuto a molti a causa del periodo in cui è stato prodotto e delle non molte unità uscite dalla catena di montaggio

Lo Sportster è stato completamente smontato procedendo alla lucidatura di motore e telaio. Quest’ultimo è il risultato della fusione del telaio originale con tubi in acciaio molto più leggeri. La forcella ha steli da 35mm ed è stata accorciata, mentre posteriormente sono stati montati un paio di ammortizzatori Progressive leggermente più lunghi. Cerchi, freni e motore sono originali, salvo un filtro dell’aria più aperto ed un paio di collettori alti con terminali dalla consueta forma “a sigaro”. 

Il resto è un tripudio di moltissime parti realizzate a mano ed assai curate che impreziosiscono non poco questo bellissimo cafe racer.


domenica 29 dicembre 2019

Furiosa!!!!!

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine

furiosa sportster 2004 custom sport with modified engine


Indole sportiva e spunti custom caratterizzano questo Sportster con motore bombardato!



Siamo in presenza di una di quelle moto che andavano tanto di moda negli anni novanta, dove alla meccanica Harley-Davidson veniva spesso abbinata una ciclistica moderna ed una verniciatura studiata per le moto sportive dell’epoca. 

Qui siamo in presenza di uno Sportster 883 a carburatore del 2004 totalmente stravolto.  Parlare della “Furiosa” in termini di mera customizzazione è riduttivo, dal momento che la moto è stata costruita quasi completamente, tranne la parte centrale del telaio ed il basamento del motore

La parte più evidente del lavoro è rappresentato dal grosso pneumatico posteriore da 250 mm che ha comportato un grandissimo lavoro di adattamento di telaio e forcellone (uniti da una coppia di ammortizzatori Ikon), nonchè di allineamento della trasmissione finale (a catena invece della tradizionale cinghia dentata). La ridotta carrozzeria è stata costruita a mano, situazione necessaria anche per poter inglobare nel codone la batteria. La forcella proveniente da una Suzuki GSX-R ed ha pinze Tokico ad attacco radiale. 

Contrariamente a quanto potrebbe far pensare questa moto, il motore è stato elaborato seguendo una ricetta collaudata che garantisse grande affidabilità:  cilindrata portata a 1200 tramite pistoni Wiseco forgiati e nuovi cilindri, carburatore Mikuni HSR42 con filtro dell’aria a tromboncino e due corti scarichi liberi. La lista delle parti costruite in casa è lunghissima (paracatena, serbatoio dell’olio davanti al telaio, coperchio trasparente del basamento ecc.) e si tratta di elementi ottimamente realizzati.

Un solo dubbio riguarda questa moto ed attiene alla guidabilità, che sembra un aspetto secondario rispetto a quello estetico.



martedì 19 novembre 2019

Tifone malese!

typhoon sportster cafe racer old school bobber

typhoon sportster cafe racer old school bobber

typhoon sportster cafe racer old school bobber

typhoon sportster cafe racer old school bobber

typhoon sportster cafe racer old school bobber


In Asia hanno iniziato a capire come mettere le mani sulle Harley……


La base è un Nightster 1200 del 2010 interpretato in chiave cafe racer con elementi “old-school” e bobber. Partendo dall'eliminazione dei supporti del parafango posteriore presenti sul telaio si è provveduto a costruire tutta la carrozzeria cercando di armonizzare le forme e linee. 


Accanto al corto codone con la pregevole sella ed allo squadrato serbatoio del carburante, trova posto l’affusolato cupolino di ispirazione navale che connota tutta la moto, nera come una suora di clausura. Gli elementi “old school” come le manopole d’orate ed il doppio, piccolo, faro anteriore incastrato nel cupolino, impreziosiscono ancor più lo Sportster sul quale è stato montato un carburatore S&S in luogo del tradizionale impianto ad iniezione, abbinato a filtro dell’aria costruito in casa, così come il cortissimi scarichi che “sparano” verso il basso. 


Assai complicato è stato effettuare la conversione da iniezione a carburatore poiché si è dovuto intervenire anche su altri elementi come l’accensione e sull’impianto elettrico. Ma per un “old school” che si rispetti il caro, vecchio, carburatore è un “must” indispensabile!  


martedì 29 ottobre 2019

Ironhead Harton

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame

sportster ironhead cafe racer with norton featherbed frame


Doppio carburatore e motore elaborato pesantemente per questa splendida cafe racer costruita secondo la tradizione più antica.


Questo è un altro esempio di cafe racer costruito su base Sportster Ironhead 1000, forse il motore più indicato fra quelli Harley-Davidson, se si vuole una moto che sia una vera replica di quelle in circolazione negli anni sessanta. Numerose sono le moto a tema presentate in questo blog, ognuna con qualche elemento di particolarità, pur seguendo il preciso filone che vede in un serbatoio basso e lungo in alluminio, semi-manubri, pedane arretrate e coda corta gli elementi caratteristici. 


Lo Sportster qui presentato ha anche un telaio Norton Featherbed con forcella Roadholder,  cerchi Borrani con freno anteriore Dresda da 270mm. L’elemento che incuriosisce non è rappresentato dai due carburatori Dell’Orto con filtri K&N, ma dalla testa cilindro posteriore che è stata invertita per montare il secondo carburatore, situazione che ha comportato il posizionamento del collettore di scarico davanti al cilindro, in prossimità di quello anteriore. Il lavoro ha comportato un nuovo posizionamento anche di valvole ed alberi a cammes, a loro volta invertiti. 


Questa è la parte più interessante di tutto l’Ironhead che ha subito altri interventi come una trasmissione primaria di nuova progettazione ed il montaggio di una frizione di tipo “a secco”, oltre ad un amento prestazionale del motore attraverso  accensione Crane, pistoni KB ad alta compressione e valvole Black Diamond Kibblewhite molto più grandi delle originali. 


Quasi tutte le parti sono state costruite su misura come, anche, il codone posteriore ed il parafango anteriore in alluminio. Progetti del genere dovrebbero essere incentivati……


martedì 15 ottobre 2019

Sogno cafe racer

sportster evolution 1100 xlcr style

sportster evolution 1100 xlcr style


Comprare un XLCR 1000 in ottimo stato (ammesso di trovarne qualcuno) può risultare un sogno per molti umani.....


…...e dato che Harley-Davidson ancora non lo rimette in produzione, può essere un'ottima idea costruirsene una replica in casa utilizzando come base un moderno e più affidabile motore Evolution. Il difficile è trovare il serbatoio che rispecchi le forme originali (XLCR Evolution kit), per il resto non vi sono grossi problemi.


Si parte da uno Sportster 1100 (cilindrata insolita) del 1987 con cambio a quattro rapporti e trasmissione finale a catena, che ha beneficiato a livello motoristico solo di uno scarico Supertrapp due-in-uno e di un filtro dell'aria in carbonio (...ma cosa c'entra su questa moto???)  “S&S style”. 


La ciclistica, come il motore, non ha visto interventi radicali ma solo miglioramenti: forcella con steli da 39mm all'interno dei quali si è lavorato sulle molle, ammortizzatori posteriori Progressive ed una coppia di cerchi in alluminio da 18 pollici completano l'opera. 


Vale la pena investire non troppo denaro per costruirsi la moto dei propri sogni anche se in versione “replica” ?????


martedì 3 settembre 2019

1964 XLCH cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

sportster xlch 1964 cafe racer

Diverse sono le scuole di pensiero in tema di “cafe racer”, ognuna con prerogative ben precise. A quanti ritengono sufficiente spogliare una moto montando solo due semi-manubri e comandi arretrati, si contrappongono coloro che hanno una visione integrale di queste moto, concependole solo ed unicamente come venivano costruite negli anni sessanta, anche nella scelta della base su cui operare.
Questo XLCH è stato costruito secondo la visione più integralista, dato che si è fatto ampio ricorso all'alluminio battuto a mano per le sovrastrutture, montando componenti dell'epoca o repliche fedeli degli stessi.


La particolarità di questo Sportster non è solo la base scelta, quell'XLCH dal carattere tanto rude, ma anche il telaio cromato nella parte superiore e nero nella parte inferiore. 


Del motore sappiamo solo che è stato revisionato da cima a fondo, mentre la ciclistica ha beneficiato di una forcella proveniente da una Moto Guzzi, cerchi Borrani ed ammortizzatori posteriori Koni. In linea con le moto degli anni sessanta l'adozione di freni a tamburo in luogo dei più performanti a disco.


Decisamente una bellissima realizzazione che fa venir voglia di cercare un XLCH da trasformare in una cafe racer molto simile, rischiando di spendere una fortuna!


giovedì 11 luglio 2019

La Haduc

la haduc sportster cafe racer sixty style

la haduc sportster cafe racer sixty style

la haduc sportster cafe racer sixty style

la haduc sportster cafe racer sixty style

la haduc sportster cafe racer sixty style

Chi l’ha costruito ha attinto a piene mani agli Dei del motociclismo: telaio Ducati 850 GT abbinato a motore Sportster Evolution 1200, forcellone e cerchi Laverda SF750 del 1972. La lista delle parti è lunga: forcella Ceriani, comandi Tarozzi, serbatoio del carburante Ducati 500 SD, ammortizzatori posteriori Koni. 


Sembra il puzzle di uno squinternato, ma in realtà si tratta di una moto ben riuscita, anche se non convince affatto la scelta di montare i piccoli cerchi della Laverda SF750 che stonano molto con la moto e non ci sembrano adatti ad una moto che, per quanto replica delle vecchie cafe racer, è comunque attuale, anche se totalmente stravolta.  Ci sono però alcune delizie come il serbatoio dell'olio perfettamente incastonato nel telaio, i freni a tamburo e le piastre di irrobustimento del telaio nella zona centrale di attacco del motore. 


“La Haduc” è una di quelle realizzazioni che può essere tranquillamente confusa con qualche vecchio esemplare degli anni sessanta. Peccato solo per il disordine dei vari cavi a vista. Ma una cafe racer fatta in casa secondo l'antica tradizione non può essere perfetta......


giovedì 4 luglio 2019

Boat Cafe!!!!!

boat cafe sportster cafe racer

boat cafe sportster cafe racer

boat cafe sportster cafe racer


Due sono gli aspetti che colpiscono immediatamente di questo Sportster: il doppio terminale a tromboncino sovrapposto e, soprattutto, il codone tipo “boattail” che finora non si era ancora visto su una cafe racer.  


Si percepisce immediatamente la provenienza nipponica di questo Sportster cafe racer. E' stato tutto abilmente accordato attraverso un lungo serbatoio del carburante, un cupolino molto simile a quello dei vecchi Laverda SFC 750 e qualche altro dettaglio come il piccolo parafango anteriore in alluminio ed i semi-manubri ancorati direttamente sugli steli della forcella.


Non ci risulta che il motore abbia subito interventi (tranne il filtro dell'aria aperto e lo scarico), così come anche la ciclistica che è stata appena migliorata solo attraverso una coppia di ammortizzatori progressivi più lunghi degli originali. 

domenica 23 giugno 2019

Back in Black Cafe Sportster

wrenchmonkees cafe racer sportster

wrenchmonkees cafe racer sportster

wrenchmonkees cafe racer sportster

wrenchmonkees cafe racer sportster

wrenchmonkees cafe racer sportster

wrenchmonkees cafe racer sportster


Chi conosce questi artigiani danesi è al corrente di quale sia la loro filosofia costruttiva: ampio ricorso al nero, grossi pneumatici, aspetto marcatamente old-style, nessuno spazio ai fronzoli. Le loro moto si riconoscono da lontano, sebbene vi siano stati tentativi di imitazione. 


Lo Sportster Evolution, chiamato “AW16” è un cafe racer con un ampia carenatura che la fa assomigliare alle moto delle gare da endurance, ma ha alcuni elementi bobberistici come i grossi pneumatici. 


Si parte da un modello 883 del 2001 sul quale si monta un bellissimo serbatoio in alluminio spazzolato Storz con rubinetto del carburante Pingel. Salvo il cupolino proveniente da una Yamaha TZ da corsa, tutto il resto è costruito in casa, ad iniziare dalla carenatura, all’interno della quale è stato incastrato perfettamente il filtro dell’aria del carburatore, per passare al bellissimo codone e finire ai collettori degli scarichi con andamento parallelo. 


Se il motore è totalmente originale (salvo un filtro dell’aria K&N e gli scarichi) sulla ciclistica si è lavorato provvedendo ad abbassare la parte anteriore tramite un kit Progressive che diminuisce l’interasse della forcella, mentre posteriormente sono stati montati ammortizzatori della stessa azienda ma leggermente più lunghi degli originali. Il cerchio posteriore è rimasto originale da 16 pollici, mentre anteriormente si è provveduto a montarne uno da 18 pollici, con pneumatici Continental K112. 


L’eliminazione dei supporti parafango si è resa indispensabile per montare il corto codone. Come avviene per la maggior parte delle realizzazioni Wrenchmonkees, molte parti presenti sulla moto sono frutto di lavorazioni specifiche, ma facilmente replicabili ed acquistabili sul loro sito. 


martedì 4 giugno 2019

Buell DAWG

buell s1 dawg by framecrafters

buell s1 dawg by framecrafters

buell s1 dawg by framecrafters

buell s1 dawg by framecrafters

buell s1 dawg by framecrafters



Se c’è una Buell che sicuramente ha riscosso successo questa è la S1 Lightning prodotta sul finire degli anni novanta. Una moto che montava lo stesso motore 1200 dei modelli Sportster di serie, opportunamente elaborato in alcuni componenti per ottenere aumento di potenza e coppia. Simile motore era abbinato ad un telaio in tubi ed una ciclistica “svelta”, con quote simili a quelle di una “duemmezzo” a due tempi da gran premio, molto agile ma poco stabile alle alte velocità. 


A fronte di questo difetto si tratta di una moto nata sotto una buona stella, ora estremamente ricercata. Rimaneggiare il telaio, quindi, è molto difficile. La Framecrafters, azienda specializzata in telai racing, ha lavorato il telaio posteriormente in modo da sagomarlo come la sella. Ha provveduto poi a costruire un nuovo serbatoio del carburante dalle stesse forme ma dal profilo più piatto. 


Poiché il motore è stato elaborato tramite pistoni Wiseco che portano la cilindrata a 1250 ed ha raggiunto la potenza di 100 hp alla ruota (grazie anche ad un leggero lavoro delle teste), è stato necessario intervenire su forcella (a steli rovesciati, dotata di pinze ad attacco radiale) e freni (una coppia “a margherita” invece del disco singolo). Scarico basso Jardine ed il radiatore dell’olio sono indispensabili dopo aver elaborato il motore in questo modo. Grazie all’aumento di potenza non esagerato è stato possibile mantenere la trasmissione finale a cinghia.


domenica 26 maggio 2019

Buell Samco V-1 Warbird

buell xb samco warbird

buell xb samco warbird

buell xb samco warbird


“Warbird” è una moto totalmente artigianale prodotta dalla azienda statunitense Samco  sulla base di un motore Buell XB, traendo ispirazione dalla Ducati Monster e dalla Buell S1 (ovviamente!!!) 


Tutto ruota attorno al bellissimo telaio in traliccio progettato e realizzato dalla americana Framecrafters che si caratterizza per la presenza di tubi di grosso diametro che confluiscono fino alla zona di attacco del motore dove vi sono piastre in alluminio che fungono da elemento di rinforzo


Il forcellone segue lo schema costruttivo del telaio essendo costituito da tre tubi sovrapposti in modo da conferire maggiore rigidità. Internamente l’ammortizzatore si ancora al telaio nella zona alta, centralmente. 


La Framecrafters ha progettato anche il serbatoio del carburante, quello dell’olio e l’air-box. Progetto simile si è visto in Inghilterra dalla Redmax . La moto costa intorno ai 30.000 Dollari e si può anche elaborare il motore. Si può anche pensare a costruirla dopo aver comprato una qualsiasi Buell XB ma, almeno in Italia, ci sarebbero problemi di conformità con il Codice della Strada. Ma per divertirsi in pista…..