Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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mercoledì 16 marzo 2022

Samurai!!!!!! - Sportster 1200 S racing by An-Bu Customs








Il maestro giapponese AN-Bu Custom Motors stupisce ancora una volta tutti con questo Sportster 1200 S in puro stile racing, dove da ogni dettaglio trasuda vocazione per corse su pista asfaltata. Le linee sono insolitamente spigolose ed affilate richiamando nell'immaginario la "Katana" dei guerrieri giapponesi

L'alluminio non è plasmato dalla mano del Maestro, ma è il Maestro che si adatta ad esso lavorandolo in maniera certosina. Lo Sportster è un chiaro omaggio alle moto da Endurance degli anni settanta. Non si tratta di una elaborazione esagerata, ma studiata scientificamente. 

Il motore è di serie, tranne lo scarico due-in-uno che ha richiesto un adeguamento della carburazione. Anche la ciclistica è rimasta praticamente originale, montando solo due cerchi da 18 pollici (e trasmissione finale a catena) con impianto frenante completo Brembo ed ammortizzatori posteriori progressivi. Tantissime altre parti sono state costruite dallo stesso Maestro che non si è limitato solo alle sovrastrutture in alluminio ma è andato oltre con pedane arretrate e semi-manubri. 

Una vera opera d'arte in grado di scuotere l'anima !!!!!!!



mercoledì 2 marzo 2022

Bomba fiammante!!!!









Sembra una macchina del tempo. Uno di quegli oggetti capaci di proiettarti immediatamente a tanti anni addietro, perchè lo Sportster è costruito secondo alcune delle tendenze tanto in voga agli inizi degli anni novanta. 

Sul tema, all'interno di questo blog, sono stati pubblicati diversi articoli della rivista Freeway Magazine (cercateli nella sezione "Etichette" in basso sulla destra), ma vale la pena ammirare questa opera d'arte, non solo bella esteticamente, ma anche maledettamente tecnologica, considerando che la base di partenza è uno Sportster 1200 del 1993 sul quale, a parte il telaio (seppur modificato nella zona di attacco del forcellone) non è rimasto nulla di originale

Il progetto ha voluto una ciclistica moderna abbinata al vecchio "small block" debitamente elaborato, corredata da un quantità infinita di alluminio ed una vernice metallizzata, impreziosita da fiamme. Paradossalmente, proprio sul motore sono stati limitati gli interventi con un carburatore S&S, cammes Andrews ed un doppio scarico libero in titanio realizzato in casa. 

Il comparto sospensioni vede una forcella Ohlins a steli rovesciati prelevata da una Kawasaki ZRX1200, dotata di piastra antisvirgolo, abbinata ad un cerchio Bito (anche al posteriore) ed un impianto frenante completo Brembo con doppio disco e pinze a quattro pistoni. Posteriormente lascia a bocca aperta il bellissimo forcellone in alluminio ricavato dal pieno prodotto dalla Over Racing che lavora con l'ausilio di una coppia di ammortizzatori prodotti direttamente dalla Sundance ed impianto frenante Performance Machine. Per ospitare questo forcellone ed un cerchio maggiorato la trasmissione finale a catena è praticamente obbligatoria. 

Lungo il lavoro di adattamento al telaio del vecchio Sportster.....La carrozzeria è interamente in alluminio, ma se Storz fornisce il serbatoio del carburante, i parafanghi invece sono della Hot-Dock. Ovviamente è infinita la lista delle parti in alluminio realizzate in casa. Sebbene la tendenza a realizzare questo tipo di special sia superata da circa venti anni, questo Sportster 1200 intriga come non mai!!!!!


mercoledì 17 novembre 2021

Genuine Speed Sports

sportster 1200 s cafe tracker





I "maestri" di Hide Motorcycle esplorano un nuovi confini con questo Sportster  1200 S coniugando elementi di diverse tipologie di moto, dando vita ad un "ibrido" che ha il sapore di qualcosa di innovativo. 

Le linee sono filanti e dure (con il serbatoio stretto ed allungato ed il piccolo manubrio drag bar) sembrano richiamare quelle del cafe-racer per eccellenza: l'XLCR 1000. Le sovrastrutture ridotte all'inverosimile, con il parafango anteriore quasi inesistente e quello posteriore tolto dal telaio accorciato, unitamente a pneumatici leggermente tassellati ed un alleggerimento globale della moto, grazie all'utilizzo dei materiali plastici ed all'eliminazione del superfluo ed il riposizionamento di alcune parti (come la batteria tra telaio e ruota posteriore ed il serbatoio dell'olio cilindrico), sono tipiche invece delle street-tracker. Ma non si tratta di un abbinamento solo a livello estetico. 

Lo Sportster è stato migliorato nella guidabilità facendo "respirare" un poco più il motore del "quattrocandele" attraverso scarichi liberi e filtro dell'aria aperto, intervenendo anche sulla ciclistica attraverso componenti specifici con design classico come la forcella (Ceriani ???), le pinze freno Brembo e gli ammortizzatori prodotti dalla Sundance Harley-Davidson. 

Salvo il posizionamento della batteria che andrebbe rivisto, si tratta di una splendida moto che probabilmente è destinata a fare tendenza.

mercoledì 6 ottobre 2021

Thorowback Tracer - Sportster Street Tracker by Redmax Speed Shop

sportster street tracker by redmax speed shop




Lo Sportster costruito dai ragazzi inglesi attinge molto agli anni settanta ed alla cultura hot-rod, pur essendo una moto curata sotto l’aspetto tecnico per esaltarne guidabilità e prestazioni su strada, proprio come si conviene ad una vera street-tracker. La verniciatura metallizzata blu ed i copri testate EMD, che richiamano sia la Alloy XR750 che la stradale XR1000, sono sapientemente abbinati ad altri elementi che, a prima vista, possono disorientare chi vede per la prima volta questa moto. Anche la base di partenza non aiuta molto, poiché è stato scelto un vecchio Sportster 1100, in luogo di un più moderno 1200 con motore montato su supporti elastici. Il grande lavoro effettuato sulla ciclistica ha permesso di ottenere una moto “sui generis”.

Il telaio è stato sottoposto a “molding”, abbinato ad un forcellone costruito a mano facendo ampio ricorso ad elementi saldati al “tig”, abbinato poi ad una forcella prelevata da una Triumph Speed Triple e freni Brembo. I cerchi da 19 pollici con pneumatici Mitas da flat-trak sono stati una scelta obbligata.

Per non comprometterne l’affidabilità, il vecchio motore Sportster Evolution è rimasto di serie, salvo la lucidatura dei condotti delle teste, la sostituzione del carburatore originale con un Mikuni HSR 42 ed un paio di scarichi liberi (privi di qualsiasi silenziatore) che corrono singolarmente paralleli su entrambi i lati della moto. Uno degli altri aspetti da considerare per una street-tracker è il peso che va contenuto il più possibile. 

Non è dato sapere a quanto sia arrivata la bilancia, ma sicuramente con l’utilizzo della carrozzeria in materiale composito (che si trova nell’ampio catalogo di parti speciali realizzate direttamente dalla Redmax) e qualche altro dettaglio come il serbatoio dell’olio a botticella e le pedane arretrate in alluminio, si è scesi molto rispetto agli oltre due quintali del modello di serie, considerando che è stato anche semplificato l’impianto elettrico.


giovedì 16 settembre 2021

Sportster XLDS - Tribute Ducati Scrambler




Praticamente irriconoscibile. Un lavoro di fino ha reso questo Sportster 883 del 1988 (quattro marce e trasmissione finale a catena) una perfetta street-tracker/scrambler, non fosse per il motore poco potente seppur elaborato (l'ideale sarebbe stato utilizzare per la trasformazione un 1200 S con testata a doppia candela).

Gli interventi sono stati molti ed hanno abbracciato ogni aspetto della moto, a partire dall'insolita verniciatura color sabbia abbinata ad una sella marrone in pelle (visto motore e cerchi in alluminio sarebbe riuscito meglio un altro abbinamento). La carrozzeria ridotta al minimo, con parafanghi corti in materiale plastico ed un porta-faro anteriore in stile cross sono indispensabili per la buona riuscita del progetto. Fondamentale è cercare di contenere il peso, tanto è vero che è stato rimosso il coperchio del pignone per far posto ad uno costruito in casa e traforato, oltre al carter degli alberi a cammes sostituito con uno della EMD. 

La parte più importante del progetto, tuttavia, ha riguardato il lavoro sulla parte centrale e posteriore del telaio per ancorare il singolo ammortizzatore Ohlins a sinistra ed eliminare gli attacchi del doppio ammortizzatore. 

Si è reso indispensabile dotare il forcellone di barre di rinforzo ed ancoraggio all'ammortizzatore, grazie anche all'aiuto di un importante leveraggio. 

La forcella è stata prelevata da una Ducati e lavora in simbiosi con un paio di dischi flottanti e pinze Brembo che lavorano sul cerchio originale ( da 19 pollici come quello montato posteriormente ) con pneumatici tassellati.  Non meno importante l'intervento sul motore che ha visto il trapianto di cilindri e teste di una Buell XB del 2003 ed il montaggio di alberi a cammes Andrews N-2, oltre ad un carburatore Screamin'Eagle. Ovviamente ci sono altri dettagli come i comandi arretrati ed il manubrio di tipo crossistico.

Questo Sportster è molto intrigante ed è una bella idea anche se i costi di realizzazione non debbono essere proprio bassi


giovedì 29 luglio 2021

NUDA ED AMERICANA - Sportster "sport" by HD Speed Shop Firenze




Questo Sportster, apparso nell'ottobre del 2000, rappresenta l'evoluzione delle preparazioni in chiave sportiva che si erano iniziate a vedere all'inizio degli anni novanta. Dopo quasi un decennio, la tendenza a trapiantare quasi totalmente ciclistiche di giapponesi sportive sugli Sportster, lascia il posto ad elaborazioni mirate con parti costruite "ad hoc". 

Su questo Sportster costruito dall'allora Americana Firenze (ora Harley-Davidson Speed-Shop Firenze) viene montata una forcella GCB Ceriani da 43mm a steli rovesciati, che Carlo Talamo e la Numero Uno avevano iniziato a montare qualche anno prima su diverse elaborazioni a tema.  Molte aziende, sulla scia di questa nuova tendenza, avevano iniziato a produrre parti performanti per la ciclistica degli Sportster. 

A livello ciclistico la moto è completata da un forcellone JMC in alluminio attaccato ad ammortizzatori Progressive più lunghi degli originali, una coppia di cerchi a raggi Akront da 18 pollici (al posto degli originali da 16 al posteriore e 19 all'anteriore) ed impianto frenante completo fornito dalla Brembo (con due dischi da 330mm e relative pinze a quattro pistoni). 

Così studiato lo Sportster offre un assetto neutro a favore di una maggiore guidabilità. Il motore, seppur lasciato nella originaria cilindrata 883, viene elaborato lavorando le teste al flussometro e montando un kit Screamin'Eagle composto da aste, bilancieri e valvole, oltre ad un carburatore Mikuni da 42mm (il kit della Screamin'Eagle era composto da un carburatore da 40mm con valvola a farfalla) ed uno scarico due-in-uno con terminale Vance & Hines.

Non tutti sanno che i ragazzi di Firenze, all'epoca, si cimentavano nelle gare dragster, ragion per cui avevano accumulato una notevole esperienza e bravura in tema di elaborazione motori pari solo ai tecnici della Numero Uno Italia e come pochissimi altri dealer della penisola.   

mercoledì 5 maggio 2021

S Tracker






Spesso basta molto poco per rendere ancor più attraente qualcosa nata sotto una buona stella. Lo Sportster 1200 S è una di quelle moto che non solo vanta un grande numero di cultori, ma bella sotto molteplici punti di vista. 

Gratificante a livello estetico, rapisce non appena la si guida e si comprende che ha qualcosa in più rispetto agli altri modelli Sportster, anche più recenti. 

Non parliamo tanto della ciclistica, migliorata soprattutto nella frenata (doppio freno a disco con pinza a singolo pistone nelle prime versioni e doppio in quelle successive), ma del "quattro candele": un motore già ignorante nella configurazione di serie, che lo diventa ancora di più non appena monti scarico e filtro aperto. 

Il 1200 S va assaporato così. E' per palati forti. Se lo si vuole alterare nel gusto originario si rischia di rovinarlo. Ben venga allora una carrozzeria formata da un corpo unico codone, serbatoio del carburante con sella in pelle e verniciatura grigio pastello, abbinata ad un largo manubrio ed un paio di scarichi con finale a trombone, un paio di pinze Brembo ed una coppia di ammortizzatori posteriori regolabili e più lunghi degli originali. Nulla di più. 

mercoledì 21 aprile 2021

Blu'S Sportster

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

sportster 1200s custom blu

Sportster 1200s custom blu

Un altro Sportster 1200S elaborato nella maniera giusta.


Ho spesso sottolineato quanto sia importante andare in una precisa direzione nell’elaborare il “quattro candele” (così viene chiamato questo Sporty dagli appassionati). E’ fondamentale non esagerare a livello estetico ed esaltarne gli aspetti legati alla guidabilità, senza però ricorrere all’utilizzo di parti hi-tech.
Un compito difficile per alcuni aspetti, ma assai facile se si ragiona con il tipico pragmatismo orientale.

Rispetto all’altro 1200S presentato da poco non cambia molto essendo la stessa filosofia. Qui si può notare un dettaglio fondamentale: l’archetto posteriore che sorregge il corto parafango, imbullonato al telaio. E’ un ottima soluzione per evitare di ricorrere a tagli di telaio. 

A livello estetico sono stati fatti piccoli affinamenti rispetto al modello originale ed è stata scelto un colore decisamente in linea con lo spirito sportivo del 1200S (è lo stesso blu Buell….), magistralmente abbinato ai filetti sui cerchi originali. I doppi fari sovrapposti sono l’unico elemento di modernità. Pochissime altre modifiche hanno riguardato il resto del “quattro candele”. La ciclistica è praticamente di serie, salvo pinze anteriori e pompa freno Brembo, così come il motore che è stato fatto “respirare” solo un poco di più attraverso filtro aria e coppia di corti scarichi “home made” che sparano la loro voce verso l’alto. 


mercoledì 24 febbraio 2021

GPZ Sportster

gpz sportster

gpz sportster


Siamo sicuri che sia proprio uno Sportster ????

La domanda è una vera provocazione. Ultimamente assistiamo ad una tale commistione di stili e tendenze, da rendere difficile l'identificazione di ciò che dovrebbe essere semplice. Lo Sportster appartiene a quel genere di moto che si riconoscono al primo colpo d'occhio, dotate di una notevole personalità. Quando ciò non avviene è successo qualcosa di importante. 

Nello specifico, le forme di questo Sportster 1200 del 1994 sono talmente cambiate da poterlo scambiare per un vecchio Kawasaki GPZ 500 degli anni ottanta. Ha contribuito in questo cambiamento non solo l'utilizzo di specifiche sovrastrutture, ma anche l'insieme di parti montate, ad iniziare dal terminale racing Akrapovic, ma si possono citare anche i cerchi in lega a tre razze messi in risalto tramite apposita verniciatura bianca, la forcella rovesciata proveniente da una Ducati, l'impianto frenante Brembo. 

Non tradisce la matrice USA il carburatore a doppio corpo Weber, negli anni ottanta/novanta spesso utilizzato sugli Sportster, abbinato ad un motore che raggiunge la cilindrata di 1450.

Siamo in presenza di una elaborazione molto particolare, che farà sicuramente storcere il naso ai puristi.

venerdì 29 gennaio 2021

Black Wings






Negli anni novanta, soprattutto in Italia, la tendenza verso la customizzazione degli Sportster andava in una precisa direzione: ciclistica prelevata da qualche “jap” di ultima generazione o, comunque, “modernizzata” e motore elaborato all'inverosimile.

Il “dark custom”, poi diventato di serie, si sarebbe affermato molto tempo dopo. Le prime elaborazioni  “dark” fecero scalpore, come le due creazioni di Carlo Talamo e della Numero Uno (anche se non su base Sportster) come “La Suora” e “Fate l'amore e non fate la guerra”. 

Lo Sportster apparso sulle pagine di Freeway nel 1995 è fedele alla filosofia dell'epoca: forcella Ceriani a steli rovesciati (la stessa di qualche kit approntato dalla Numero Uno) che lavora su un cerchio da 16 pollici (una novità per l'epoca ) con disco flottante da 320mm e pinza a quattro pistoni marchiata Brembo, ammortizzatori posteriori più bassi degli originali di tipo progressivo (altra novità in quegli anni....).

Il motore, fiore all'occhiello di questa elaborazione, viene spremuto a dovere aumentando la cilindrata da 883 a 1200 cc tramite pistoni Wiseco e montando alberi a cammes Andrews, carburatore Mikuni HSR 42 e scarico due in uno Supertrapp. Viene rinforzata la frizione sostituendo l'originale con una Barnett e montato posteriormente un cerchio più largo (sempre da 16 pollici come l'originale), montando la trasmissione finale a catena.


mercoledì 9 dicembre 2020

Racer XLH 883







 Il Maestro nipponico An-Bu Custom colpisce ancora nel segno con questo Sportster da pista!!!!

In Giappone si sta diffondendo sempre di più la tendenza di usare Harley-Davidson vecchie e nuove (….e Buell.....) su piste d'asfalto, con elaborazioni che spesso mettono letteralmente paura. Si tratta di belve che spaventano al primo ruggito del motore. Non in questo caso però. Accanto a linee molto aggressive troviamo uno Sportster praticamente di serie, dove gli unici interventi rilevanti hanno riguardato l'alleggerimento della moto. 

Il motore ha visto mantenere l'originaria cilindrata di 883, ma respira meglio attraverso un carburatore Mikuni da 41mm (con relativo filtro aria aperto) ed uno scarico due-in-uno realizzato appositamente, in modo da abbassare il baricentro della moto. Una accensione Dyna di tipo “single fire” ottimizza il funzionamento del motore sul telaio originale. 

Accanto all'opera di rimozione di tutte le parti superflue (come l'impianto elettrico) ed alla costruzione di un nuovo serbatoio in alluminio nascosto sotto il codone che contiene un litro in più di olio, vi è unicamente il montaggio di un paio di cerchi in lega da 18 pollici e nuove sovrastrutture. La forcella è originale e rivista solo nella parte interna attraverso nuove molle ed olio più denso, mentre gli ammortizzatori posteriori sono di tipo progressivo. Anche il forcellone è originale e non è stato variato l'attacco per gli ammortizzatori. Il comparto freni vede un disco flottante all'anteriore da 320mm abbinato ad una pinza Brembo a quattro pistoncini. Da notare il serbatoio del carburante proveniente da un BMW K100 e sapientemente adattato allo Sportster, unitamente al codone posteriore di una Yamaha TZ250. 

Considerando che la moto è praticamente di serie, forse un pensierino a costruirne una simile può venire in mente a molti......